Allianz SE una società di servizi assicurativi ha pubblicato lo scorso 4
agosto un Report (QUI) dove si rileva che la recente ondata di caldo negli
Stati Uniti, nell'Europa meridionale e in Cina potrebbe essere costata 0,6
punti percentuali del PIL nel 2023. Il costo varia da 0,1 punti percentuali per
la Francia a 1,3 punti percentuali del PIL per la Cina. Un giorno di caldo
estremo (sopra i 32 gradi) equivale a mezza giornata di sciopero.
Secondo
lo studio:
1.Le perdite macroeconomiche nette (cioè indirette) sono
complessivamente negative, ma è probabile che siano modeste per le grandi
economie sviluppate, in quanto sono maggiormente in grado di far fronte a shock
produttivi negativi (ad esempio, compensando la perdita di produzione con un
aumento della produzione altrove). Inoltre, mentre lo stock di capitale
distrutto influisce solo leggermente sul PIL e piuttosto nel lungo periodo (la
perdita di infrastrutture dell'alluvione di Ahrtal in Germania nel luglio 2021
è stimata pari allo 0,1% del PIL, ad esempio), le misure di soccorso (per lo
più finanziate dal debito) si manifestano immediatamente nella misurazione del
PIL. Nelle analisi statistiche, questo porta anche al fenomeno della
"distruzione produttiva", l'impressione che i disastri naturali
abbiano (temporaneamente) un impatto positivo sulla crescita economica.
2. Gli impatti economici indiretti sono generalmente più gravi per i
paesi a basso reddito e le economie più piccole e meno diversificate, anche se
gli aiuti internazionali alle catastrofi e allo sviluppo portano ad un aumento
(a breve termine) dei trasferimenti di denaro.
3. Tuttavia, la relazione tra crescita del PIL e catastrofi naturali
è altamente non lineare per l'intensità dei disastri. Ad esempio, un disastro
nell'1% superiore della distribuzione dell'indice dei disastri potrebbe ridurre
il tasso di crescita del PIL del 7%, mentre un disastro nel 5% superiore della
distribuzione lo riduce solo dello 0,5%.
4. L'impatto dei punti critici è stato finora ignorato nelle
proiezioni dei danni basate sull'IPCC, poiché manca ancora un consenso
scientifico sulla quantificazione di questi impatti.
5. i dipendenti colpiti dal calore riducono il loro orario di lavoro
e sperimentano rallentamenti del lavoro e commettono errori. La riduzione della
produttività del lavoro a causa delle temperature estreme è un fenomeno ben
documentato.
Tabella 1: Riduzioni del PIL dovute al numero di giorni caldi superiori a 32° Celsius
Fonti:
Visual Crossing, Behrer et al. (2021), Allianz Research
Più
specificamente i risultati dello studio dimostrano che Cina, Spagna e Grecia
potrebbero aver perso quasi un punto di PIL dall'attuale ondata di caldo,
mentre la perdita dell'Italia è più vicina a mezzo punto, gli Stati Uniti hanno
perso a un terzo di punto e quella della Francia è trascurabile (0,1 punti
percentuali). Tutto sommato, utilizzando i pesi del PIL globale, il
bilancio dell'ondata di caldo è vicino a 0,6 punti percentuali di crescita del
PIL per il 2023, il che è importante ed evidenzia l'onere del rischio climatico
fisico.
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