giovedì 14 settembre 2023

GNL il rischio dei costi i Report IEEFA, mentre ENI ne acquista altro

L'Institute for Energy Economics and Financial Analysis (IEEFA) in un suo recente Report (QUI) del 4 settembre ha messo in guardia contro la promozione dell'espansione all'ingrosso dei terminali di gas naturale liquefatto (GNL) partendo da un caso relativo alle Filippine, per poi mettere in guardia sul rischio globale dell’aumento dei costi di importazione del gnl per i Paesi non produttori.

Ma sempre secondo l’IEEFA in altro Report (QUI) del 6 settembre dimostra come il Mercato del gas altalenante dominato dalla paura e dalla volatilità

Sui rischi a investire in infrastrutture per il gas in modo strategico ho scritto, da ultimo, anche QUIQUI.

Più recentemente sempre IEEFA ha prodotto un nuovo Report (QUI)pubblicato lo scorso 31 ottobre, che conferma come lo sviluppo della capacità di GNL in Europa supera la domanda significativamente. 


Di seguito la sintesi della traduzione dai suddetti Report


 

IL CASO FILIPPINE

IEEFA ha spiegato che i mercati globali del gas stanno subendo un rimpasto geopolitico in seguito allo scoppio dell'invasione russa dell'Ucraina, e le indicazioni suggeriscono che i prezzi del GNL potrebbero tendere al rialzo nel medio termine.

Inoltre, ha affermato che i costi del GNL sono estremamente volatili.

IEEFA stima che i costi del GNL di $ 15 per MMBtu [NOTA 1] si tradurrebbero probabilmente in un prezzo di generazione finale di quasi P8 per kilowattora.

Poiché i costi del GNL fluttuano selvaggiamente, così fanno i prezzi che gli utenti finali filippini pagano per l'elettricità.

Alla luce di ciò, IEEFA ha definito l'ultima bozza di circolare sul gas naturale del Dipartimento dell'Energia (DOE) come "sconcertante" dato l'obiettivo del governo di ridurre i costi energetici del paese.

L'IEEFA ha affermato che la bozza di circolare mira a rendere il paese "uno dei principali attori dell'Asia-Pacifico attraverso lo sviluppo e il funzionamento degli impianti di GNL".

Richiederà inoltre alle utility elettriche di procurarsi una quota non specificata della loro energia da gas naturale e GNL.

"Il progetto di regole non è in contatto con l'obiettivo dell'amministrazione di abbassare i prezzi dell'energia per i consumatori filippini che già pagano tra i prezzi dell'energia più alti in Asia. Nonostante l'obbligo legale delle utility di procurarsi energia nel modo meno costoso, la circolare del DOE imporrebbe loro di aumentare la dipendenza del paese da una delle fonti di carburante più costose disponibili", ha detto Reynolds.

Il GNL è significativamente più costoso di altre fonti energetiche. Da gennaio 2021, i prezzi mensili del carbone sono stati in media di $ 8,39 / MMBtu - quasi tre volte inferiori al prezzo medio del GNL JKM (Japan / Korea Marker) di $ 22,79 / MMBtu ", ha affermato Reynolds.

Invece secondo il Report le fonti di energia rinnovabile, nel frattempo, sono significativamente più economiche e non dipendono da costi imprevedibili del carburante importato. Nella prima asta centralizzata delle Filippine per le energie rinnovabili, tenutasi nel giugno 2022, il governo ha assegnato quasi 1,5 gigawatt (GW) di contratti solari a un prezzo inferiore a P3,7 / kWh. Nel secondo round dell'asta, tenutosi quest'anno, sono stati assegnati quasi 2 GW di contratti solari a prezzi inferiori a P4.4 / kWh.

Il Report conclude affermando che una rapida espansione degli impianti GNL-to-power non è in linea con gli obiettivi di sicurezza energetica e accessibilità. Promuovere un'espansione all'ingrosso dei terminali GNL e delle centrali elettriche invia segnali sbagliati agli investitori e rischia di vincolare il paese a un futuro energetico costoso e volatile.

 

 

 

LA VOLATILITÀ DEL MERCATO DEL GAS

Un nuovo report dell’IEEFA del 6 settembre mette l’accento sul rischio scioperi negli impianti di produzione gnl australiani.

Con l'incertezza su come si svilupperà la situazione in Australia, l'Europa dovrebbe prepararsi a una maggiore volatilità e a un aumento dei prezzi.

Gli impianti di GNL che potrebbero essere colpiti dagli attacchi sono North West Shelf (gestito da Woodside Energy), Gorgon e Wheatstone (entrambi gestiti da Chevron). Insieme, rappresentano circa il 10% delle esportazioni globali di GNL. L'Australia è un grande attore nel mercato globale del GNL. Qatar, Australia e Stati Uniti insieme rappresentano quasi il 60% della fornitura globale di GNL. Anche se la maggior parte delle esportazioni australiane di GNL sono destinate a Giappone, Cina e Corea del Sud, le interruzioni degli scioperi vedranno l'Asia e l'Europa competere per il GNL da altri fornitori.

Poiché il consumo di gas è stato inferiore durante il 2023, gli impianti di stoccaggio del gas si sono riempiti prima, il che finora ha impedito ai prezzi del gas di salire alle stelle ai livelli del 2022. Ma, aggiunge il Report di IEEFA nonostante un contesto di calo del consumo di gas, i mercati europei del gas hanno assistito a costanti fluttuazioni dei prezzi negli ultimi tre mesi, a causa delle condizioni meteorologiche, della manutenzione degli impianti a gas e, più recentemente, del rischio di potenziali scioperi in Australia. Il timore di un'altalena della domanda e dell'offerta di gas ha dominato i mercati.

Così conclude il Report: i mercati del gas stanno diventando più rischiosi: i prezzi del gas e del GNL sono sempre più volatili e fortemente influenzati da fattori globali. L'incertezza di eventi futuri che potrebbero influenzare l'offerta di gas rende estremamente difficile prevedere come l'offerta e la domanda potrebbero essere bilanciate e quanto i prezzi potrebbero aumentare. Come si è visto negli eventi dello scorso anno in Europa, l'unico modo in cui i paesi importatori possono mitigare tale rischio è ridurre il loro consumo interno.

 



EUROPA: AUMENTO DELLA CAPACITA' DELLE INFRASTRUTTURE PER IL GNL SUPERA LA DOMANDA DI QUESTA FONTE

IEEFA ha prodotto succcessivamente a quelli sopra descritti un altro report dove analizza in coerenza con quanto sopra scritto come l'Europa preveda di continuare la costruzione di infrastrutture GNL nonostante l'appiattimento delle importazioni e la riduzione delle previsioni sulla domanda di gas. Nel frattempo, l'offerta russa di GNL si mantiene stabile. Si veda questo grafico tratto dal Report: 


Questi i punti chiave del Report:
1. L'Europa ha aggiunto 36,5 miliardi di metri cubi (bcm) di nuova capacità di GNL dall'inizio del 2022, mentre il consumo di GNL è aumentato solo di 4,8 miliardi di metri cubi finora quest'anno, in calo rispetto all'aumento di 46,2 miliardi di metri cubi nello stesso periodo del 2022.

2. Le forniture russe di GNL all'Europa sono rimaste finora stabili nel 2023, con Spagna, Francia e Belgio i maggiori importatori.

3. La sola Unione europea ha speso 41 miliardi di euro per le importazioni di GNL tra gennaio e luglio 2023, con gli Stati Uniti (17,2 miliardi di euro), la Russia (5,5 miliardi di euro) e il Qatar (5,4 miliardi di euro) i maggiori beneficiari.

4. La capacità di importazione annuale dei terminali GNL europei è destinata a raggiungere i 406 miliardi di metri cubi entro il 2030 con l'entrata in funzione dei nuovi terminali, mentre la domanda totale di gas del continente dovrebbe scendere a circa 400 miliardi di metri cubi nello stesso periodo.

Non solo ma secondo l'osservatorio IEEFA (QUI) sulle prospettive della domanda e della capacità e i flussi di importazione ed esportazione:tra gennaio e settembre 2023, il tasso medio di utilizzo dei terminali di importazione di GNL dell'UE è stato del 58%. I terminal con i tassi medi di utilizzo più bassi sono stati Piombino (Italia), Ostsee (Germania), Barcellona, Cartagena e Sagunto (tutti in Spagna). I terminal con i tassi di utilizzo più elevati sono stati Krk (Croazia), Rovigo (Italia), Gate (Paesi Bassi), Swinoujscie (Polonia) e Bilbao (Spagna).

Infine secondo l'Osservatorio IEEFA sopra citato si prevede che la domanda di GNL non supererà i 150 miliardi di metri cubi nel 2030, lasciando un potenziale divario di circa 256 miliardi di metri cubi di capacità inutilizzata. Considerando il consumo di gas in Europa nel 2023, l'IEEFA ha abbassato le sue previsioni sulla domanda di GNL rispetto a una versione precedente dell'European LNG Tracker.




MA ENI VA AVANTI CON IL GAS PER ITALIA
Il Qatar ha siglato contratti di fornitura per 27 anni di Gnl con tre primarie società europee. Il primo con TotalEnergies, il secondo con Shell e il 23 ottobre scorso con Eni. Dal 2026 (QUI) arriveranno in Italia, grazie allo sviluppo del progetto North Field East (Nfe) in Qatar, circa 1,5 miliardi di metri cubi anno di gas liquefatto, mentre la fornitura prevista per Shell e Total si aggira all’incirca in 5,25 miliardi di metri cubi.

I volumi disponibili saranno consegnati al terminale di rigassificazione ‘Fsru Italia’ attualmente collocato a Piombino, con consegne previste appunto a partire dal 2026 per una durata di 27 anni

[NOTA 1] Il BTU, acronimo di British thermal unit, è una unità di misura dell'energia. Il simbolo MMBtu è usato per indicare un milione di BTU.


Nessun commento:

Posta un commento