Dopo
l’accordo (QUI) tra
Consiglio e Parlamento UE è stata pubblicata la nuova Direttiva 2023/2413 del
18 ottobre 2023 (QUI).
La
nuova Direttiva fisa la quota di energie rinnovabili nel consumo
energetico complessivo dell'UE al 42,5% entro il 2030, con
un'integrazione indicativa supplementare del 2,5% che consentirebbe di
raggiungere il 45%. Ciascuno Stato membro contribuirà a questo obiettivo
comune. Entrambe le istituzioni dovranno ora approvare l'accordo politico
provvisorio.
Quindi
l’obiettivo del 45% ha per ora natura solo volontaria per i singoli stati
membri in contrasto con quanto previsto dal Piano Repower EU (QUI) che
prevedeva obbligatoriamente l’obiettivo del 45% (QUI).
Comunque, anche l’obiettivo del 42,5% risulta se spalmato su tutti
gli Stati membri, piuttosto significativo da raggiungere come risulta da questo
grafico dove l’Italia è ancora sotto il 20%.
La
nuova Direttiva prevede procedure di autorizzazione accelerate per i progetti
in materia di energie rinnovabili. L'obiettivo è accelerare la diffusione delle
energie rinnovabili nel contesto del piano REPowerEU dell'UE, che mira a
raggiungere l'indipendenza dai combustibili fossili russi a seguito
dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia.
Sul
punto una anticipazione è già stata introdotta nel diritto comunitario con il
Regolamento (UE) 2022/2577 del Consiglio del 22 dicembre 2022 che
stabilisce norme temporanee di carattere emergenziale tese ad accelerare la
procedura autorizzativa applicabile alla produzione di energia da fonti
rinnovabili, con particolare attenzione a tecnologie per le energie rinnovabili
o tipi di progetti specifici in grado di accelerare in tempi rapidi il ritmo di
diffusione delle energie rinnovabili nell'Unione (QUI).
Regolamento attuato in Italia con la legge 41/2023 (QUI).
Gli
Stati membri designeranno zone di accelerazione per le energie rinnovabili in
cui i progetti in materia di energie rinnovabili saranno oggetto di una
procedura di autorizzazione semplificata e rapida. La diffusione delle energie
rinnovabili sarà inoltre considerata di "interesse pubblico
prevalente", il che dovrebbe limitare i motivi di obiezione giuridica ai
nuovi impianti.
Su
queste zone di accelerazione in sede di recepimento l’Italia dovrà coordinare
la nuova Direttiva con il recente Decreto sulle aree idonee per gli impianti da
FER (QUI).
P.S. Sulla
nuova Direttiva appena pubblicata si tornerà in modo più diffuso e approfondito
nella News/Ambiente di Novembre/Dicembre.
Nessun commento:
Posta un commento