Ieri, vedi ad esempio Gazzetta della Spezia (QUI), il Sindaco di Spezia rivendica
come un suo merito la prossima chiusura della centrale a carbone.
Il
Sindaco afferma: "Lo stop al carbone a cui siamo giunti, grazie a un
fattivo e virtuoso percorso istituzionale, ha rappresentato una svolta epocale
per la città."
Percorso istituzionale al plurale maiestatis da cui si ricava che ha fatto
tutto lui e la sua Giunta.
In realtà siccome sono una persona obiettiva ho riconosciuto al Sindaco il merito di avere combattuto contro il progetto di centrale a gas, ma anche qui merito di essersi schierato contro il progetto ma la fine di questo è stata determinata da fattori nazionali vedi alla voce mancato accesso agli incentivi del capacity market.
Quanto alla chiusura della centrale a carbone non ha alcun merito diretto tanto meno istituzionale.
Invece
le cose che davvero poteva fare, sul futuro dell'area della ormai ex centrale a carbone, erano quelle relative a disegnare il futuro per quell'area visto che la pianificazione è competenza specifica del Comune. Invece tutti questi anni di sua sindacatura, ormai risulta sempre più chiaro, in quell'area cosa hanno prodotto? Ci finirà soprattutto il porto (per ora logistica in senso lato
poi vedremo) per non parlare dello sbarco del gnl nell’ex pontile enel che poi verrà
trasferito in area portuale sempre in zona davanti all’area dell’ex centrale a
carbone. Insomma direi vecchia politica industrialista che con la transizione ecologica c'entra come il "cavolo a merenda".
Su
quello che è emerso sul sopralluogo riportato dai mass media locali in relazione al futuro dell’area
enel tornerò a breve con un altro post. Mi riferisco soprattutto alle dichiarazioni della Autorità di sistema Portuale ormai vera regista del futuro di questa area con dietro la lobby portuale!
Ora torniamo ai meriti sulla chiusura del carbone. Io rispetto tutte le
opinioni e le contrasto in modo duro ma sempre motivato e nessuno può dire che non è
vero in questa città. Quello che però non sopporto sono coloro che si assegnano
meriti che non hanno.
Questo
modo di comunicare lo trovo di un provincialismo imbarazzante e mi chiedo perché
nessun giornalista svolga delle domande precise per esempio sulle cose che sto
per scrivere in questo post.
Sui
meriti della chiusura della centrale a carbone, ma io userei il termine
“ragioni” più congruo, voglio svolgere le seguenti note per dare un contributo
a tutti coloro che in questa città hanno voglia di ragionare e non di fare
della propaganda, giornalisti compresi.
Il dibattito sulla chiusura della centrale a carbone in termini di documenti e atti ufficiali è ben più lontano nel tempo di quanto pensi questo Sindaco.
Il progetto Futur-E presentato da Enel nel 2015 (quando l’attuale Sindaco di Spezia non sapeva neppure che si sarebbe candidato). Il progetto, come dimostra la mappa riporata all'inizio di questo post, prevedeva e prevede la dismissione di ben 23 centrali termoelettriche (vedi QUI).
Peraltro la
chiusura del carbone era presenta anche nella SEN del 2017: acronimo di
Strategia Energetica Nazionale.
In un documento di Confindustria leggiamo che: “Entro il 2025 è prevista la sostituzione della generazione termoelettrica a carbone con le fonti rinnovabili e le centrali turbogas.". Questo documento è datato inizio Novembre 2018 quando la maggioranza in Consiglio Comunale aveva votato addirittura per la centrale a gas per poi fare in pochi mesi una poco chiara marcia indietro probabilmente spaventata dal rischio elettorale!
Allora
cosa dovremmo dire che è merito di Confindustria avere avviato la chiusura del
carbone in Italia? O ancora peggio che se c'è stato il progetto di turbogas è colpa
di chi nel 2018 in consiglio comunale ha chiesto ad Enel di restare con il gas
quando la stessa società non aveva ancora presentato alcun progetto? No non è
questo il mio modo di argomentare anche se invece la politica politicante
spezzina usa spesso questi mezzucci di polemica, infatti il progetto di centrale a gas era una idea di Enel per legarla ai finanziamenti del capacity market poi visto che questi non sarebbero arrivati Enel ci ha ripensato. La decisione di presentare il progetto di centrale a gas e poi di ritirarlo è tutta di Enel infatti l'ente resistette contro i ricorsi dei Comuni di Arcola e Spezia e vincendo al Tar del Lazio ad ulteriore conferma. Altro che meriti millantati dal Sindaco spezzino anche sullo stop del progetto di centrale a gas!
Ancora
vediamo i progetti presentati, sempre da Enel, nella ultima revisione
dell'AIA della centrale spezzina, e non richiesti di certo dalle
Amministrazioni locali a cominciare da quella spezzina. Relativamente a detta
documentazione nel file “documentazione generale” (Codice
DVA/2019/2368) si legge: “si precisa che per rispettare la scadenza al
2025 della cessazione dell'utilizzo del carbone ai fini di produzione
termoelettrica e la correlata individuazione delle tempistiche relative alla
singola installazione è necessaria l'attuazione di quanto espressamente
previsto dalla SEN 2017. In particolare, la SEN 2017 e anche la versione
preliminare del Piano Integrato Energia e Clima, stabiliscono la necessaria
attuazione di un articolato programma di adeguamento infrastrutturale che
include nuova capacità produttiva (sia da fonti rinnovabili che da gas)”. Questa
Nota di Enel è datata 31 GENNAIO 2019! Questo dimostra
che se fosse stato per Enel il carbone avrebbe già chiuso e sarebbe già
iniziato lo smantellamento della centrale, se non è stato così è per la
decisione di Terna di richiamare in servizio l’impianto per ragioni di
stabilità del sistema elettrico nazionale.
Infatti
Enel il programma di dismissione della centrale lo ha presentato nel 2020 come
richiesto dall'AIA del 2019 giusto per chiudere il discorso!
Insomma,
la chiusura del carbone per la generazione elettrica è una tematica che deriva
da una discussione avviata da anni in primo luogo dall’Europa e solo il
provincialismo della politica spezzina può ridurre il tutto a una questione di
primogeniture localistiche.
Dietro
questa decisione ci sono ragioni legate allo scontro mondiale di
ristrutturazione del comparto energia che sta ridefinendo da anni modalità di
produrre, competitività tra stati e grandi gruppi di produttori, ed un
gigantesco quantitativo di investimenti mai visti per la gestione della
transizione ecologica che peraltro zoppica parecchio ma qui non certo per colpa
del povero Sindaco spezzino.
Ma oltre a queste prioritarie ragioni su cui la politica locale, presa solo dal suo bisogno di collocare bandierine, ha poco ragionato fino ad ora occorre dire che la chiusura della centrale a carbone non è neppure merito dell’unico atto amministrativo rilevante a cui ha dato il suo contributo la attuale Amministrazione Comunale spezzina.
Si
tratta del Decreto Ministeriale n° 351 del 6/12 /2019 (QUI)
con il quale è stata approvata la revisione della ultima Autorizzazione Integrata
Ambientale (di seguito AIA) per la sezione a carbone della centrale Enel
spezzina. In questo atto da un lato si dice della chiusura al 2021 ma si
aggiunge:
1. nelle Premesse
alle Prescrizioni (Paragrafo 9) contenute nel Rapporto Istruttorio
allegato al Decreto AIA pur confermando l’impegno Enel a dismettere la
centrale a carbone entro il 2021 si aggiunge: “fermo restando il pronunciamento
del Ministero dello Sviluppo Economico in merito alla sicurezza ed affidabilità
del funzionamento del sistema elettrico nazionale”.
2. la
prescrizione n°8 del Paragrafo 9.3. del Rapporto istruttorio allegato alla
nuova revisione dell’AIA afferma che: ”ferma restando la fermata definitiva
della unità SP2al31/12/2021 di cui alla prescrizione, ai sensi del SEN 2017 e
del PNIEC 2019, l’utilizzo del carbone quale combustibile per la alimentazione
del gruppo SP3 sarebbe stata ammissibile solamente fino al 31/12/2025”.
Poteva
il Comune chiedere di non mettere questi due passaggi, in teoria si, ma non
sarebbe cambiato nulla perché comunque la attuale normativa demanda a Terna
(gestore della rete) e di conseguenza al Ministero dello Sviluppo Economico
(ora Ministero della Transizione) decidere se un impianto è ancora utile al
mantenere la adeguatezza e sicurezza del sistema elettrico nazionale integrato
con quello europeo.
Però
quanto sopra fa ampiamente capire quanto poco abbia pesato il ruolo del Sindaco
nella chiusura del carbone.
Non
credo che questo signore accetterà questo ragionamento, ho imparato a
conoscerlo in questi anni e so che penserà che tutto quello che ho scritto
sopra è volto solo a denigrarlo e a sminuire il suo ruolo, me ne farò una
ragione come si dice!
Concludendo
se il Sindaco di Spezia ci tiene a rivendicare suoi meriti sulla chiusura del
carbone potrà dire di avere avuto la fortuna di trovarsi al posto giusto al
momento giusto!
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