giovedì 8 febbraio 2024

Regione Liguria afferma di non avere competenze su ordinanza euro 4 a Spezia NON È VERO!

La Regione Liguria decide di non rispondere ad una interrogazione del Consigliere Regionale Paolo Ugolini del Movimento 5stelle sulla ordinanza che vieta l’accesso delle auto euro 4 in aree del centro cittadino di Spezia.

Secondo la Regione e i suoi uffici non rientra nelle loro competenze valutare od esprimere giudizi sulla ordinanza!

È una balla!

Come dimostrerò subito di seguito non c’è nulla che impedisca tale valutazione della Regione anzi la normativa in materia la rende auspicabile, ma in realtà la non risposta della Regione vuole rimuovere un'altra domanda, più delicata, fatta nella suddetta Interrogazione.

 

 

LA ORDINANZA COMUNALE SULLE EURO 4 ATTUA UNA DELIBERA REGIONALE

Intanto L'ordinanza del comune è in attuazione del piano regionale della qualità dell'aria cita nelle sue premesse la Delibera di Giunta Regionale n.241 in data 16/11/2018 avente per oggetto "approvazione misure urgenti per la riduzione delle concentrazioni degli inquinanti in aria ambiente in Regione Liguria”. 

Detta Delibera della Giunta regionale n.241 del 16 novembre 2018, ha approvato misure urgenti per il risanamento della qualità dell’aria, che incrementano quelle già adottate ai diversi livelli istituzionali, indirizzate principalmente a riportare i valori di biossido di azoto entro i limiti nel più breve tempo possibile, ma rivolte anche alla riduzione delle concentrazioni di ozono nonché di polveri. Le misure a carico di Regione e dei comuni interessati sono relative a limitazioni della circolazione dei veicoli a motore, attività di cantiere, attività portuali, mobilità sostenibile, trasporto pubblico e uso di mezzi di trasporto alternativi.  Per agire in maniera incisiva sulle concentrazioni degli inquinanti sono inoltre state destinate dal Ministero della Transizione Ecologica e dalla Regione ulteriori ingenti risorse, che si inquadrano nell’ambito dell’accordo sottoscritto il 31 dicembre 2021 per l’adozione coordinata e congiunta di misure per il miglioramento della qualità dell’aria nella Regione Liguria. Le risorse sono principalmente finalizzate a sostenere economicamente per i prossimi anni, la sostituzione dei veicoli più vecchi e inquinanti soggetti alle limitazioni con veicoli a basse o nulle emissioni.

Quindi perché la Regione non avrebbe titolo di valutare una ordinanza che attua una delibera regionale che prevede tra l’altro finanziamenti statali e propri finalizzati proprio a risolvere la problematica delle auto più vetuste?

Ma c’è di più...

 



IL RUOLO DELLA REGIONE NEL MONITORAGGIO DEI PUMS

L’ordinanza del Comune di Spezia sul divieto delle auto euro 4 attua il PUMS (piano urbano della mobilità sostenibile) approvato da tempo per Spezia. Il Decreto ministeriale 4 agosto 2017 (QUI) sulle linee guida dei PUMS (dove dentro ci sono anche le Regioni rappresentate) prevede che i Comuni predispongano un monitoraggio biennale per le verifica dello stato di avanzamento dei PUMS. I dati di questo monitoraggio vengono inviati all’Osservatorio nazionale per le politiche del trasporto pubblico locale. Nell’Osservatorio sono rappresentate anche le Regioni e ha l'obiettivo di creare una banca dati e un sistema informativo pubblico correlati a quelli regionali.

Non solo ma il comma 2 articolo 6 di detto Decreto 4 agosto 2017 prevede che con Decreto Conferenza unificata Stato Regioni e Città, può essere definito un sistema di criteri comuni ed uniformi per l'analisi costi benefici o multicriteria dei PUMS, volto a consentire che i metodi di valutazione quantitativa e qualitativa più appropriati per le diverse realtà territoriali garantiscano risultati omogenei e confrontabili, ai fini di una stima coerente della sostenibilità degli interventi sul territorio nazionale.

Quindi se le Regioni possono partecipare addirittura alla stesura dei criteri per redigere i PUMS la Regione Liguria non può esprimere una opinione sulla ordinanza attuativa del PUMS spezzino su richiesta di un Consigliere Regionale?

Devo pensare che la Regione Liguria non è in grado di fare una analisi in questo senso, gli mancano le competenze tecniche allora mi chiedo come possano redigere i piani di qualità dell’aria!

 

 

 

I PRESUPPOSTI DEI PUMS SECONDO LE LINEE GUIDA MINISTERILI DIMOSTRANO LA COMPENTENZA DELLA REGIONE

Secondo le linee guida allegata al già citato Decreto Ministeriale 4 agosto 2017 al punto 1 “Inquadramento Programmatico”: “Il PUMS, da inquadrarsi nello scenario pianificatorio regionale e nazionale, deve essere concepito in un'ottica di integrazione e messa a sistema degli strumenti di pianificazione territoriale e trasportistica già esistenti a livello locale, qualora le Amministrazioni ne siano dotate, ponendosi come piano sovraordinato ai piani di settore”.

Senza considerare a proposito di coerenza con la pianificazione la Regione ha a suo tempo approvato la Valutazione ambientale strategia del PUMS spezzino e quindi poteva rispondendo alla Interrogazione in Consiglio Regionale verificare la rispondenza della ordinanza del Comune a quanto scritto nel Parere Motivato che ha concluso la VAS.

 

 

 

VERIFICA IMPATTO DEI PUMS E ORDINANZE ATTUATIVE SULL’AREA VASTA

Sul punto le linee guida affermano: “A livello interistituzionale si potrà prevedere il coinvolgimento dei comuni contermini, delle conurbazioni dei comuni ove si svolge un servizio di trasporto pubblico locale, tenendo conto della zonizzazione regionale relativa alla qualità dell'aria”.  Chi approva i piani di zonizzazione se non la Regione?  

Non solo ma sempre secondo le linee guida ministeriali il quadro conoscitivo su cui si fondano i PUMS e relativi atti e ordinanza attuative si sviluppa come segue:

Quadro normativo, pianificatorio e programmatico

1. Livello regionale;

2. Livello sovralocale (piani e programmi di livello generale e di settore);…”

 

 

 

LA QUESTIONE DELLA NON COMPETENZA A VALUTARE DELLA REGIONE E’ UNA SCUSA PER NON RISPONDERE AD UN'ALTRA DOMANDA

La Interrogazione conteneva anche una domanda che riguardava le misure da attuare da parte della Regione, in coerenza con quanto scritto nel Piano regionale di risanamento della qualità dell'aria per le emissioni inquinanti aeriformi del porto di Spezia.

Il Consiglio Regionale ha a suo tempo approvato alla unanimità (siamo nell’agosto 2017) una mozione che impegnava la Giunta: “Ad aggiornare il piano regionale della qualità dell’aria introducendo precise e puntuali azioni in materia di riduzione delle emissioni dalle attività portuali, anche in attuazione del Regolamento (UE) 2015/757 sulle emissioni di CO2 dalle navi che partono dai porti degli stati membri.”

In realtà quanto richiesto dalla mozione non è mai stato attuato dalla Regione questo nonostante quanto comunque previsto dalla lettera i) comma 1 articolo 11 DLgs 155/2010 che stabilisce tra i contenuti dei Piani Regionali sulla qualità dell'aria."i) prescrizioni per prevenire o limitare le emissioni in atmosfera prodotte dalle navi all'ormeggio;...". 

Il Consiglio regionale, con la Delibera n.4 del 21 febbraio 2006, ha approvato il Piano regionale di risanamento e tutela della qualità dell'aria e per la riduzione dei gas serra, pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione Liguria del 29 marzo 2006, ora è pienamente operativo.
Il piano si compone di sette capitoli e otto allegati.

In particolare:

Il Capitolo 5 (Caratteristiche delle zone mappate) rilevava già nel 2006

5.2. ZONA 2 – AREE URBANE CON FONTI MISTE

1.1.1. Sottozona 2a: La Spezia

·         Più in particolare, la seconda sorgente di emissioni di Nox, dopo la combustione per la produzione di energia, è l’attività marittima che rappresenta il 22% delle emissioni totali…” 

A sua volta il Capitolo 6 (punto 6.2.1 Misure riguardanti i trasporti) affermava a pagina 138 la necessità di: “MT31. Introduzione vincoli nell’utilizzo dei combustibili nei porti da parte delle navi Diminuzione impatto emissioni dei porti Genova, Savona, La Spezia

Successivamente la Regione con DGR N° 941 del 16-11-2018 ha previsto Misure urgenti per la riduzione della concentrazione degli inquinanti nell’aria ambiente in Regione Liguria. In particolare, a pagina 40 di detta delibera si legge: “10.5. Misure relative alle attività portuali La Regione Liguria promuove l’attivazione di un tavolo istituzionale di lavoro, finalizzato alla sottoscrizione di accordi di programma, prioritariamente con riferimento alle emissioni connesse al porto di Genova, Savona e La Spezia. Attraverso il tavolo istituzionale, la Regione Liguria attiva la ricognizione degli studi effettuati e la realizzazione di specifici monitoraggi della qualità dell’aria per valutare le ricadute delle emissioni navali sulla città.”


Cosa ha fatto, almeno nel porto di Spezia, ad oggi la Regione su quanto sopra riportato? Quasi nulla se non partecipare al progetto PNC Ambiente e Salute nelle città portuali “Supporto nello sviluppo delle città per ambienti più sani, inclusivi, più sicuri, resilienti e sostenibili (SALPIAM) finanziato sulla linea di Intervento 1.4. -AREA B3). Questo progetto, peraltro come da chiarimento dell’Assessore Regionale in materia risulta focalizzato sulla città di Genova mentre per l’estensione agli altri porti resta una generica valutazione di opportunità che per ora è solo aria fritta come ho spiegato ampiamente QUI.

 

 


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