Il Sindaco di Spezia nonchè Presidente della Provincia
sul rigassificatore di Panigaglia dichiara (QUI): "a fronte dei risultati
ottenuti non prendiamo lezioni da nessuno".
Ah si? Allora partiamo dai risultati per poi dare qualche consiglio, ovviamente non richiesto.
I RISULTATI DICHIARATI DAL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA
1. lo sbarco delle autobotti con gnl è stato approvato anche dalla Provincia e dal Comune di Spezia
2. riduzioni emissioni di metano dal rigassificatore della serie ti piace
vincere facile: visto che ormai è un obbligo da regolamento UE (QUI) senza
considerare le emissioni rimosse: in sede di scarico delle navi gasiere e di
trasbordo del gnl e di bunkeraggio marittimo.
3. i risultati decantati dal Presidente della Provincia in realtà oltre che
discutibili come spiego nei due punti precedenti si inseriscono comunque in una
serie di decisioni che serviranno solo a consolidare la presenza del
rigassificatore nel golfo spezzino in un sito che se venisse deciso oggi non
passerebbe sicuramente la procedura della normativa Seveso III. Non solo ma questi presunti risultati serviranno a riempire il nostro golfo di gnl (QUI) che con le esigenze energetiche del Paese c'entrano poco ma molto con quelle di Snam e la lobby del metano (QUI).
E veniamo ai consigli non richiesti...
I CONSIGLIO NON RICHIESTI
Quanto alle lezioni io non le do a nessuno ma qualche consiglio si anche se non richiesto.
Primo consiglio: le autobotti dopo lo sbarco da qualche parte passeranno e
creeeranno comunque in rischio incidentale speriamo solo potenziale. L'unico
rischio evitato sarebbe stato quello di impedire lo sbarco ad esempio
sollevando la incompatibilità dello stesso con il piano regolatore portuale
vigente, vedi QUI.
Secondo consiglio: si vada a rivedere il Sindaco come lo sbarco è stato
autorizzato aggirando la normativa ambientale più rigorosa (QUI). Per non parlare del
mancato aggiornamento del piano di emergenza esterna del rigassificatore che
non considera questa attività QUI.
Terzo Consiglio: si legga gli studi sul rischio emissioni metano del ciclo del
gnl l'ampia documentazione ufficiale prodotta dalla IEA, Irena e IEEFA, Banca
mondiale etc. etc. ad esempio QUI.
Quarto Consiglio: vuole davvero contrastare l'espansione del rigassificatore
nel golfo spezzino? Chieda ai suoi compagni di cordata politica in Regione di
non rilasciare l'Intesa al progetto di ampliamento depositato al Ministero QUI e QUI.
Quinto Consiglio: verifichi con i suoi uffici una revisione dell'AIA del
rigassificatore sulle migliori tecnologie disponibili come ho spiegato nel mio
post QUI e magari cogliendo anche l'occasione per affrontare i limiti dell'ultima AIA rilasciata dalla Provincia spezzina QUI.
Sesto Consiglio: il Presidente della Provincia (nonchè Sindaco spezzino)
sollevi in Autorità di Sistema Portuale la questione della mancanza di un
piano di emergenza portuale e di rapporto di sicurezza portuale come richiesto
da anni dai documenti ufficiali del comando nazionale dei vigili del fuoco e
del sistema delle Arpa QUI.
Settimo Consiglio: se il rigassificatore deve restare almeno per un tempo significativo
nel nostro golfo, il Presidente utilizzi la convenzione socio economica allegata all'AIA per
chiedere a Snam e GNL Italia di affrontare con investimenti adeguati (secondo il
principio chi inquina paga): il miglioramento della sicurezza della
navigazione in porto come pure (ad esempio) della strada napoleonica per non parlare
di una politica di informazione seria sul rischio del rigassificatore a
cominciare da esercitazioni vere sul campo mai fatte e di avviare un confronto
con le autorità militari e ministero della difesa sullo stato della
applicazione della normativa sulle infrastrutture critiche applicabile al
rigassificatore di Panigaglia (QUI).
Ottavo Consiglio: il Presidente della Provincia chieda l'applicazione al rigassificatore della VIA ex post considerato che questo impianto non ha mai avuto una valutazione di impatto ambientale che ne verificasse la compatibilità con il sito attuale (vedi alla voce opzione zero). Su questo aspetto consiglio ulteriormente di leggere il seguente riquadro che spiega meglio il senso del mio ragionamento
Occorre in particolare considerare che il rigassificatore essendo stato
collocato nell’attuale sito in epoca in cui non vigeva la normativa sulla VIA e
quindi ha avuto nel 2009 sono un giudizio di compatibilità ambientale relativo
non all’intero impianto ma solo al suo progetto di ammodernamento successivo
all’AIA del 2007.
Nessuna procedura di valutazione ha mai valutato la compatibilità del
sito attuale con l’esistenza di un rigassificatore tanto più alla luce del
nuovo potenziamento previsto peraltro già realizzato (ancora senza una VIA
ordinaria ma una mera procedura di screeening) con i progetti Truck
Loading e Vessel Reloading.
Indiscutibile che quindi sarebbe applicare la VIA ex post che permetta
di valutare anche l’opzione zero come se l’impianto venisse realizzato. Sul
punto è illuminante la risposta (QUI)del Ministero dell’Ambiente la sicurezza
energetica ad un Interpello dove ha previsto tre casi di verifica della
applicabilità della VIA ex post. Il secondo riguarda IPOTESI AUTORIZZAZIONE
PROGETTO SENZA VIA IN QUANTO ALL’EPOCA LA DISCIPLINA DI TALE PROCEDURE
VALUTATIVA NON ERA ANCORA IN VIGORE E IL PROGETTO INIZIALE NON È MAI STATO
MODIFICATO.
La risposta del Ministero in questo caso afferma prima di tutto che in
linea di principio che non sembra rinvenibile alcuna disposizione, nazionale o
europea, che consenta di applicare la disciplina in materia di valutazioni
ambientali ove tale progetto, realizzato prima dell’entrata in vigore della
disciplina, rimanga successivamente invariato sia in termini fisici che
autorizzativo.
Però nel caso in esame il progetto non solo è stato modificato anche
nel passato ma ancora di più con i progetti sopra citati ed ora con la
ripresentazione del progetto di ampliamento relativo alla VIA scaduta del 2009.
CONCLUDENDO UN INVITO ALLA UMILTA' E ALLA IMPORTANZA DELLE MEMORIA...
Io capisco perfettamente che per i rappresentanti di un ente locale non sia facile affrontare una problematica come quella del rigassificatore che ha aspetti di rilievo nazionale se non quanto meno europeo ma eviterei, se fossi il Presidente della Provincia per tutte le ragioni sopra esposte, di fare lo "sborone" che poi, col tempo, i nodi vengono al pettine e si fanno delle brutte figure.
Ma si sa il concetto di tempo per i politici moderni è relativo in quanto legato alla battuta immediata, intanto nel lungo termine chi l'ha sparato grossa sa che non ricoprirà più quel ruolo. D'altronde il politico conta sul fatto che il popolo non ha buona memoria e ci sono i vari giornalisti e commentatori pronti ad aiutarlo a coltivare la smemoratezza!
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