L’Assessore alla Protezione Civile dichiara ieri in una iniziativa pubblica: "introdurremo l’allerta frana oltre a quello meteo"! Lo afferma come se avesse trovato una “genialata”
merito della cultura del “fare” che permea, a parole, questa signora.
È davvero così? Sono abituato su questo blog a giudicare solo
a partire da fatti, atti e norme vigenti e così farò anche questa volta, quindi
vediamo cosa dice la normativa in proposito…..
Si legge alle
pagine 2 e 3 della Procedura di allertamento meteo ed idrologica per
la Regione Liguria (D.G.R.
n. 746 del 9 luglio 2007 vedi QUI):
“Le aree inondabili e le zone di pericolosità di frana elevata e
molto elevata ricomprese nelle Mappe di criticità ad uso della Protezione
Civile, in quanto derivanti dai piani di bacino, sono riconosciute dalla
Regione Liguria tra quelle aree a maggior rischio di inondazione o di dissesto
idrogeologico e quindi, attesi i riscontri di ciclicità e ripetitività delle
inondazioni (da aggiornare con le mappe di pericolosità e rischio non
ancora approvate dalla Regione vedi successivamente ndr.) o di propensione a ulteriori dissesti in aree di frana già attive o
quiescenti, queste vengono ad assumere le connotazioni di base per gli scenari di riferimento sui quali
pianificare ogni procedura di protezione civile volta alla salvaguardia dei
cittadini e dei beni”, quindi,
aggiunge questa delibera a pagina 5,: “Per il rischio idrogeologico o
nivologico è prevista una procedura
di allertamento; in tal caso la Protezione Civile della Regione Liguria
adotta formalmente gli Avvisi emessi dal CFMI-PC “.
Tutto questo non è casuale perché questa normativa si basa
sulla classificazione delle aree inondabili secondo la normativa europea e nazionale
ed è su queste aree che vengono adottate
dalla Regione, in accordo con lo
Stato, le zone di Allerta[1], sulle quali il CFMI-PC effettua le previsioni meteoidrologiche
ed una valutazione del possibile conseguente rischio.
Quindi di cosa stiamo parlando
egregia Assessore?
La dichiarazione dell’Assessore
semmai conferma che la giunta Burlando è
in netto ritardo sull’aggiornamento del sistema di allerta, in materia di
difesa dal rischio idraulico e idrogeologico.
Ritardo che per il momento si dichiara (vedremo in seguito i fatti) di
voler colmare solo dopo gli ennesimi eventi catastrofici. Prima di questi
eventi in tutti i mesi estivi non ho mai letto o sentito una dichiarazione dell’Assessore
Paita in merito a questo obiettivo assolutamente obbligatorio da anni.
D’altronde sui ritardi della Giunta
Burlando in questa materia testimonia il fatto che a tutt’oggi la Regione Liguria non ha
ancora approvato in via definitiva le
Mappe della Pericolosità da Alluvione[2] e le Mappe del Rischio di
Alluvioni[3] , nonostante che il termine di legge
sia scaduto il 22 giugno 2013. Ritardo ancor più grave considerato che la Regione Liguria aveva già saltato il primo passaggio della
procedura prevista dalla Direttiva alluvioni della UE e cioè la Valutazione
Preliminare del Rischio Alluvioni.
Qualcuno dei sostenitori
della Assessore Paita
alle prossime primarie per la candidatura del PD alla Presidenza della Regione,
potrebbe sostenere che la signora in questione ha la delega alla Protezione Civile
da poco tempo (da fine primavera scorsa.
Questo è vero ma ci sono due aspetti fondamentali che non tornano in
questo ragionamento:
il primo è che l’Assessore
invece che chiedere scusa per i ritardi dovuti anche alla responsabilità della
Giunta Regionale di cui lei fa parte da anni sta cercando di far passare come
una sua trovata efficientista (vedi
sopra) una decisione che doveva essere attuata per legge dal 2007;
il secondo è che nel periodo in
cui l’Assessore era in carica nulla ha detto su una serie di provvedimenti che
costituivano deroghe esplicite alla normativa sulla tutela dal rischio
idraulico, a cominciare dalla seguente Delibera (per un esame completo della quale si VEDA QUI e QUI)
dove all’articolo 6 si affermava: "Nelle more di adeguati approfondimenti tecnici e normativi, anche alla
luce delle caratteristiche e delle conseguenze degli eventi alluvionali
occorsi negli ultimi anni, per un periodo di 6 mesi
dall’approvazione delle presenti misure, non sono assentibili interventi edilizi interrati e seminterrati
sulle aree a pericolosità idraulica di cui al comma 1 ad esclusione delle aree inondabili a tempo di
ritorno cinquecentennale." Ora è indiscutibile che i tempi
di ritorno dovranno essere rivisti alla fine del percorso di definizione delle
nuova mappe di rischio e pericolosità e molte delle aree ora classificate di
ritorno cinquecentennale non lo saranno più e il documento, in fase di
approvazione da mesi, lo dimostra peraltro. In questo modo nelle more
dell’adeguamento alla normativa europea, non ancora concluso ad oggi, la
Regione Liguria ha in questi tre anni permesso interventi senza adeguati
strumenti valutativi soprattutto sotto il profilo del rischio inondazione cioè
delle conseguenze negative delle alluvioni.
Dove era l’Assessore quando la giunta di cu faceva parte votava questa
delibera?.
Insomma tra rimozioni su responsabilità passate di
altri assessori, sulle proprie responsabilità attuali, l’Assessore dimostra di
essere poco credibile. A conferma si veda l’ennesima bugia affermata in una
recentissima intervista al Secolo XIX del 19/11/2014: “abbiamo impedito di
costruire in aree esondabili”……. Non credo proprio assessore come dimostro
sopra, a meno che le aree esondabili non cambino a seconda del politico di
turno che ne parla!
[1] Le Zone di Allerta rispettano
sia gli ambiti territoriali di bacino idrografico che criteri di
congruenza meteorologica, ovvero individuano comprensori di bacini idrografici
meteorologicamente simili per quanto concerne la tipologia dei fenomeni
pluviometricamente intensi che si vengono a presentare con maggiore frequenza.
[2] Le Mappe di pericolosità da alluvione contengono,
evidenziando le aree in cui possono verificarsi fenomeni alluvionali con
elevato volume di sedimenti trasportati e colate detritiche.
[3] Le Mappe del rischio di alluvioni indicano le
potenziali conseguenze negative derivanti dalle alluvioni, nell'ambito degli
scenari indicati dalle Mappe di pericolosità.
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