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giovedì 4 dicembre 2014

Allerta Frane? L’Assessore Paita “vende” quello che doveva essere fatto da anni!

L’Assessore alla Protezione Civile dichiara ieri in una iniziativa pubblica: "introdurremo l’allerta frana oltre a quello meteo"!  Lo afferma come se avesse trovato una “genialata” merito della cultura del “fare” che permea, a parole, questa signora.

È davvero così?  Sono abituato su questo blog a giudicare solo a partire da fatti, atti e norme vigenti e così farò anche questa volta, quindi vediamo cosa dice la normativa in proposito…..


Si legge alle  pagine 2 e 3 della Procedura di allertamento  meteo ed idrologica per la  Regione Liguria (D.G.R. n. 746 del 9 luglio 2007 vedi QUI):  “Le aree inondabili e le zone di pericolosità di frana elevata e molto elevata ricomprese nelle Mappe di criticità ad uso della Protezione Civile, in quanto derivanti dai piani di bacino, sono riconosciute dalla Regione Liguria tra quelle aree a maggior rischio di inondazione o di dissesto idrogeologico e quindi, attesi i riscontri di ciclicità e ripetitività delle inondazioni (da aggiornare con le mappe di pericolosità e rischio non ancora approvate dalla Regione vedi successivamente ndr.) o di propensione a ulteriori dissesti in aree di frana già attive o quiescenti, queste vengono ad assumere le connotazioni di base per gli scenari di riferimento sui quali pianificare ogni procedura di protezione civile volta alla salvaguardia dei cittadini e dei beni”,  quindi, aggiunge questa delibera a pagina 5,: “Per il rischio idrogeologico o nivologico è  prevista una procedura di allertamento; in tal caso la Protezione Civile della Regione Liguria adotta formalmente gli Avvisi emessi  dal CFMI-PC “.

Tutto questo non è casuale perché questa normativa si  basa sulla classificazione delle aree inondabili secondo la normativa europea e nazionale ed è su queste aree che vengono adottate dalla Regione, in accordo con lo Stato, le zone di Allerta[1], sulle quali il CFMI-PC effettua le previsioni meteoidrologiche ed una valutazione del possibile conseguente rischio.

Quindi di cosa stiamo parlando egregia Assessore?

La dichiarazione dell’Assessore semmai conferma che la giunta Burlando è in netto ritardo sull’aggiornamento del sistema di allerta, in materia di difesa dal rischio idraulico e idrogeologico.  Ritardo che per il momento si dichiara (vedremo in seguito i fatti) di voler colmare solo dopo gli ennesimi eventi catastrofici. Prima di questi eventi in tutti i mesi estivi non ho mai letto o sentito una dichiarazione dell’Assessore Paita in merito a questo obiettivo assolutamente obbligatorio da anni.


D’altronde sui ritardi della Giunta Burlando in questa materia testimonia il fatto che a tutt’oggi  la Regione Liguria non ha ancora approvato in via definitiva le Mappe della Pericolosità da Alluvione[2] e  le Mappe del Rischio di Alluvioni[3] , nonostante che il termine di legge sia scaduto il 22 giugno 2013. Ritardo ancor più grave considerato che la Regione Liguria aveva già saltato il primo passaggio della procedura prevista dalla Direttiva alluvioni della UE e cioè la Valutazione Preliminare del Rischio Alluvioni.


Qualcuno dei sostenitori della Assessore Paita alle prossime primarie per la candidatura del PD alla Presidenza della Regione, potrebbe sostenere che la signora in questione ha la delega alla Protezione Civile da poco tempo (da fine primavera scorsa.   Questo è vero ma ci sono due aspetti fondamentali che non tornano in questo ragionamento:

il primo è che l’Assessore invece che chiedere scusa per i ritardi dovuti anche alla responsabilità della Giunta Regionale di cui lei fa parte da anni sta cercando di far passare come una sua trovata efficientista  (vedi sopra) una decisione che doveva essere attuata per legge dal 2007;

il secondo è che nel periodo in cui l’Assessore era in carica nulla ha detto su una serie di provvedimenti che costituivano deroghe esplicite alla normativa sulla tutela dal rischio idraulico, a cominciare dalla seguente Delibera (per un esame completo della quale si VEDA  QUI e QUI) dove all’articolo 6 si affermava: "Nelle more di adeguati approfondimenti tecnici e normativi, anche alla luce delle caratteristiche e delle conseguenze degli eventi alluvionali occorsi negli ultimi anni, per un periodo di 6 mesi dall’approvazione delle presenti misure, non sono assentibili interventi edilizi interrati e seminterrati sulle aree a pericolosità idraulica di cui al comma 1 ad esclusione delle aree inondabili a tempo di ritorno cinquecentennale."  Ora è indiscutibile che i tempi di ritorno dovranno essere rivisti alla fine del percorso di definizione delle nuova mappe di rischio e pericolosità e molte delle aree ora classificate di ritorno cinquecentennale  non lo saranno più e il documento, in fase di approvazione da mesi, lo dimostra peraltro. In questo modo nelle more dell’adeguamento alla normativa europea, non ancora concluso ad oggi,  la Regione Liguria ha in questi tre anni permesso interventi senza adeguati strumenti valutativi soprattutto sotto il profilo del rischio inondazione cioè delle conseguenze negative delle alluvioni.   Dove era l’Assessore quando la giunta di cu faceva parte votava questa delibera?.

Insomma tra rimozioni su responsabilità passate di altri assessori, sulle proprie responsabilità attuali, l’Assessore dimostra di essere poco credibile. A conferma si veda l’ennesima bugia affermata in una recentissima intervista al Secolo XIX del 19/11/2014: “abbiamo impedito di costruire in aree esondabili”……. Non credo proprio assessore come dimostro sopra, a meno che le aree esondabili non cambino a seconda del politico di turno che ne parla!  












[1] Le Zone di Allerta rispettano sia gli ambiti  territoriali di bacino idrografico che criteri di congruenza meteorologica, ovvero individuano comprensori di bacini idrografici meteorologicamente simili per quanto concerne la tipologia dei fenomeni pluviometricamente intensi che si vengono a presentare con maggiore frequenza.
[2] Le Mappe di pericolosità da alluvione contengono, evidenziando le aree in cui possono verificarsi fenomeni alluvionali con elevato volume di sedimenti trasportati e colate detritiche.
[3] Le Mappe del rischio di alluvioni indicano le potenziali conseguenze negative derivanti dalle alluvioni, nell'ambito degli scenari indicati dalle Mappe di pericolosità.

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