Spezia
è una città ricolma di luogocomunismo..........
non c'è discussione pubblica di merito quasi mai, solo battute sceme tipiche di
quel cinismo idiota che costituisce la parte peggiore della spezzinità.
La
vicenda di Piazza Verdi in questo
senso è l'emblema di questo modo di ragionare.....tutto viene ridotto ai "4 pini marci" come li ha definiti
il Sindaco di Spezia degno
rappresentante di questo luogocomunismo spezzino condito con l'arroganza
impotente di chi comanda pur rappresentando la minoranza degli spezzini. Piazza Verdi comunque la si pensasse sul
progetto Buren Vannetti poteva diventare l'occasione per aprire una discussione
seria sulla storia di questa città, sulla scala di priorità dei bisogni delle
diverse aree della città, sulla identità futura di Spezia.
Niente di tutto questo e lo stesso è per tutti gli altri progetti: waterfront, porto mercantile ad esempio.
Imbevuti
di cultura luogocomunista, assistiamo
a dichiarazione surreali, come quella
sulla centrale Enel da parte del Sindaco: “chiuderemo il gruppo a carbone entro il 2020”. Nessuno che
pubblicamente, tra i soloni che “cazzeggiano” anche su fb sui "4 pini marci o spelacchiati" (come
mi ha scritto il solito idiota oggi sul mio profilo di fb) che abbia fatto
notare che non è competenza del Sindaco decidere i tempi di chiusura della centrale a carbone, ma è
competenza del Sindaco usare tutti i poteri in materia sanitaria ( e ne ha
molti, come dimostrò anni fa un altro Sindaco della vituperata prima
Repubblica), per limitare ora (non nel futuribile 2020) l'inquinamento della
centrale.
Dobbiamo
inoltre leggere dichiarazioni di un Sindaco
che afferma sono “orgoglioso” di aver autorizzato (da Presidente della Provincia)
l’arrivo dei rifiuti di Genova all’impianto
di Saliceti. In questa frase c’è
tutta l’arroganza e contemporaneamente il falso "battutismo" del luogocomunismo tipico della classe dirigente
locale. Perché il Sindaco di Spezia non si è altrettanto “orgogliosamente” interessato dei gravi problemi sanitari dovuti alle emissioni odorigene di
questo impianto che da anni inquina la vita dei residenti? Eppure si tratta di
un impianto consortile gestito da Acam cioè l’azienda di cui il Comune di Spezia
detiene la maggioranza della quota
societaria. Invece il luogocomunismo di
Federici lo porta come sempre a sbeffeggiare i problemi dei cittadini che non
rappresentano interessi “forti” sul territorio: “cosa volete che siano 4 camion al giorno di rifiuti” dichiara
pomposamente il sig. Federici! Frase che
fa il paio con quella dei “4 pini marci”
ovviamente. Battute luogo comuniste e
niente più.
Per
non parlare del luogocomunismo che
pervade “l’astro nascente” della politica spezzina: Raffaella Paita. La candidata
alle primarie del PD per la Presidenza della Regione Liguria, dopo aver detto che l’altro candidato non
aveva un programma, ne ha pubblicato uno infarcito di slogan il cui oscuro
significato probabilmente non è chiaro neppure a lei (vedi QUI). Una campionessa del luogocomunismo che di fronte all’ultimo evento alluvionale ligure, a chi gli chiedeva conto dei ritardi e delle inefficienze della Regione nella gestione del sistema di allarme meteo ha avuto il coraggio
di dichiarare: “io non sono mica l’Arpal”!
Tipica frase luogocomunista che mira a rimuovere le proprie responsabilità da
assessore alla Protezione civile scaricandole su chi è mero esecutore delle
direttive Regionali in materia (Arpal appunto). Il tutto
poi infarcito di altre dichiarazioni luogocomuniste su promesse di realizzare scelte che dovevano essere realizzate da anni se non da decenni come ho spiegato QUI.
E che dire del luogocomunismo della burocrazia
pubblica spezzina. Un esempio è la Direttrice
dell’Arpal di Spezia che giorni fa in relazione alla bonifica dell’area ex
IP ha dichiarato che quando pensa a questo tema "mi commuovo per il lavoro
fatto".
Ora, a prescindere dalla questione se quello che è stato fatto sia stato
svolto bene o
meno (vedi QUI), quando mai la Direttrice e il Direttore che l’ha preceduta hanno dichiarato di
essersi “commossi” per i cittadini spezzini (migliaia) che per anni (ed in parte
tutt’ora) hanno respirato emissioni nauseabonde da quell’area?
Emissioni
prodotte non dal destino cinico e baro ma da una pessima gestione della
bonifica avvallata, PER ANNI, da tutti gli enti preposti: Comune e Arpal in primo luogo,
per non parlare dell’ASL, il tutto nella ignavia assoluta della Procura del Tribunale di Spezia con annessi ufficiali di PG attivi, ed "eroici", solo su certe inchieste, magari nella riviera.
E del luogocomunismo dell’Igiene Ambientale dell’ASL vogliamo parlarne? Questi
signori sempre molto fiscali quando si tratta di “cazziare” le cappe dei
ristoranti, di fronte ad anni di emissioni odorigene nauseabonde dal già citato
impianto di trattamento rifiuti di Saliceti, hanno redatto una mezza paginetta in
cui invece che verificare tecnicamente e scientificamente l’impatto sanitario
di dette emissioni si limitano a “prendere atto delle dichiarazioni del gestore”,
sbagliando addirittura perfino il Comune di riferimento territoriale di questo
impianto sic! Non sono dei funzionari
pubblici preposti alla prevenzione sanitaria, sono dei “nuncius”, senza alcun ritegno, nella miglior tradizione luogocomunista
di questa città.
E vogliamo parlare del luogocomunismo del sig Forcieri Presidente della Autorità Portuale (campione della disinformazione ambientale che
pubblica solo quello che gli conviene, vedi
QUI) che, non più tardi di qualche
mese fa, di fronte alla possibile riapertura della Inchiesta Giudiziaria sulle Navi dei Veleni,
ha dichiarato che è l’ora di finirla di parlare di Pitelli e dell’inquinamento
del golfo perché tutto questo getta “una
immagine negativa” sulla città. Come
se dietro l’immagine non ci fosse un golfo ancora completamente (tranne parti
secondarie) da bonificare.
Ma il luogocomunismo non è solo di questa classe dirigente, è un
male che pervade la nostra città, tutta, da anni e, per essere sconfitto, richiederebbe
nuovi paradigmi culturali.
Questa città ha bisogno di
conflitto regolato democraticamente.
Questa città ha bisogno di dibattito pubblico sui contenuti e non sulle battute o sugli schieramenti precostituiti.
Questa città ha bisogno di
istituzioni trasparenti e terze rispetto ai conflitti che si muovono sul
territorio.
Questa città ha bisogno di
respirare un altra aria e non solo biologicamente parlando!
Per questo Enel, Acam, Piazza
Verdi, Porto, Waterfront, discariche, bonifiche e le altre cento/mille vertenze
sparse sul territorio si tengono insieme!
Questa città aggiungo infine ha bisogno di un'altra opposizione
a cominciare da quella ambientalista o presunta tale, una opposizione che sappia esprimere una nuova cultura di governo.
Per farlo, questa nuova opposizione, dovrebbe mettere in pratica i principi di questo eptalogo che riproduco di
seguito:
1. Lavorate sui problemi
concreti con determinazione con competenza e soprattutto con continuità
2. Lavorate a fianco dei
cittadini ma avendo una idea generale quindi strategica dei problemi evitando
di inseguire ogni singola stronzata corporativa e quindi ogni singola polemica
3. Affermate sempre la
verità anche quando questa è in contrasto con i vostri obiettivi e i soggetti
organizzati che rappresentate
4. Evitate sempre di dare
l'impressione che gli interessi del soggetto organizzato che rappresentate
siano più importanti di quelli del territorio in cui operate.
5. Se sollevate un
problema dovete anche trovare la soluzione altrimenti non servite i cittadini
ma gli date solo delle scariche di cocaina e alla lunga li perderete perchè ci
sono sempre spacciatori più bravi di voi
6. La soluzione non può
prescindere dalla analisi della collocazione gerarchica del suddetto problema
nella comunità interessata in altri termini devi conoscere la comunità in cui
operi e devi continuamente riflettere su di essa e sui suoi comportamenti
7. Ogni proposta e/o soluzione
deve contenere scenari di attuazione il cui parametro di realizzabilità è
strettamente legato al rispetto dei precedenti principi.
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