Se qualcuno ha dei
dubbi che la lotta contro i cambiamenti climatici da emissioni di gas serra sia
da anni deragliata in una logica fondata su interessi geopolitici con al centro
gli interessi dei grandi gruppi economici occidentali si legga il Comunicato del Consiglio UE dello scorso
7 maggio 2024 (QUI) che accoglie favorevolmente la relazione della Corte dei Conti
europea sul mancato raggiungimento
degli obiettivi (QUI) della Alleanza Mondiale per il clima (Global
Climate Change Alliance – GCCA).
Già quel Rapporto della
Corte dei Conti aveva dimostrato il fallimento del progetto Alleanza Mondiale
per il clima (Global Climate Change Alliance – GCCA) per avviare interventi di
aiuti ai paesi in via di sviluppo contro i mutamenti climatici. Fallimento
anche dovuto ai limiti della azione della stessa UE che:
1. non ha attirato i finanziamenti aggiuntivi attesi
dagli Stati membri e dal settore privato;
2. non ha visto la Commissione esaminare in misura sufficiente la ragionevolezza dei costi iscritti nei bilanci della maggior parte delle azioni incluse nel campione.
Ora il Consiglio della UE accetta quelle conclusioni e sembra impegnarsi per un nuovo inizio necessario perché il pianeta o si salva tutto insieme o non si salverà. , Vedremo anche se i dubbi (QUI) restano su questa transizione ecologica.
Nel suo documento Il Consiglio:
1. riconosce che i paesi meno sviluppati e i piccoli Stati insulari in via di
sviluppo contribuiscono in misura minima alle emissioni di gas a effetto serra,
tuttavia sono tra i più colpiti dagli impatti del cambiamento climatico
2. ribadisce il suo impegno a rispondere all'invito contenuto nel patto di Glasgow per il clima ai paesi sviluppati che ne sono parti ad almeno raddoppiare, entro il 2025, la loro erogazione collettiva dei finanziamenti per il clima a favore dell'adattamento destinati ai paesi in via di sviluppo, rispetto al 2019
3. sottolinea che gli insegnamenti, tratti dai limiti delle iniziative come quella della Alleanza mondiale contro il cambiamento climatico, sono stati determinanti per elaborare il nuovo approccio all'azione per il clima stabilito nell'ambito dello strumento NDICI-Europa globale, con un ambizioso obiettivo di spesa del 30 % per gli obiettivi climatici, e per spingere a indirizzare risorse significative verso iniziative in materia di clima attraverso programmi geografici che sostengono la dimensione esterna del Green Deal europeo e del Global Gateway
4. Accogliendo le indicazioni della relazione della Corte dei Conti invita i
servizi della Commissione e il SEAE (QUI):
3.1. riesaminare
periodicamente gli obiettivi e rivederli quando è evidente, nel periodo di
attuazione, che non sono disponibili finanziamenti sufficienti;
3.2. assegnare i
finanziamenti in modo strategico applicando criteri oggettivi che tengano anche
conto del sostegno finanziario ricevuto dai paesi partner da altre fonti per lo
stesso settore;
3.3. analizzare e
documentare sistematicamente i costi preventivati delle azioni per assicurarne
la ragionevolezza e al fine di evitare la duplicazione degli strumenti di
sostegno e dei flussi di finanziamento;
3.4. far meglio
conoscere tali iniziative attraverso attività di comunicazione, comprese
missioni congiunte, indirizzate ai paesi beneficiari e ai potenziali donatori,
secondo un approccio Team Europa.
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