Il Sindaco di Spezia nel presentare (QUI)
l’ordinanza in questione dichiara: "L'emanazione di questa ordinanza
segna una svolta significativa per il porto della Spezia in quanto disciplina
l'attracco di tutte le navi alimentate a GNL, sia da crociera che mercantili,
superando di fatto le autorizzazioni individuali. Questa disposizione facilita
la navigazione nelle nostre acque delle navi di ultima generazione e si
affianca all'importante accordo Blue Flag, sottoscritto tra Enti e privati, per
l'utilizzo di carburanti da parte delle navi da crociera con un tenore di zolfo
non superiore allo 0,10% in massa. Un passo fondamentale per il miglioramento
dell'ambiente e della qualità dell'aria sull'intero territorio, poiché la
riduzione dell'inquinamento costituisce un contributo significativo alla
convivenza armoniosa tra porto e città.”
Come spesso fanno tutti i politici, compresi quelli che
governavano prima, affastellano nel giudicare un provvedimento più elementi
vendendone una significato ben maggiore di quello che ricopre. Vediamo perchè, motivatamente, che altrimenti poi il Sindaco mi accusa di essere troppo spietato verso quello che fa e dice come mi scrisse qualche anno fa.
Intanto l’Accordo blue flag, come ho spiegato QUI e QUI, non cambia nulla
in termini di emissioni delle navi che attraccano in porto visto che il limite
dello 0,1% di zolfo in massa era già un obbligo di legge al momento dell’attracco.
Morale per i residenti dei quartieri vicini alla zona portuale compresa quella
delle navi da crociera, non cambia nulla.
Torniamo invece alla nuova ordinanza. Intanto nelle premesse questa ordinanza cita le linee guida (QUI) sul bunkeraggio del GNL, predisposte in collaborazione con la Commissione UE. Queste linee guida riguardano prevalentemente la gestione in sicurezza dell’uso del gnl quando le navi attraccano in porto, prevedendo anche, in attuazione della Direttiva 2014/94 (QUI), gli indirizzi operativi pe realizzare in sicurezza i depositi di gnl nelle aree portuali e relativi operazioni di carico sulle navi, vedi per Spezia il progetto Small Scale.
Poi la Ordinanza cita Risoluzione IMO MEPC 259(68) adottata il
15.05.2015, recante "Guidelines for exhaust gas cleaning systems" (QUI) ma stranamente non cita l’aggiornamento a
dette linee guida (QUI) del 2021. La domanda è perché? Questo anche considerato
che queste seconde linee guida riguardano più specificamente le emissioni delle
navi in porto quindi l’aspetto toccato proprio nella dichiarazione del Sindaco
riportata all’inizio.
Ora
è vero che per gli impianti EGCS (sistemi di depurazione dei gas di scarico) con una data di consegna contrattuale documentata prima del 1° giugno 2022, ma
la cui consegna è stata ritardata a causa della situazione pandemica, ad
esempio, può ancora essere applicata la linea guida MEPC.259(68), ma resta il
fatto che le nuove linee guida sono già applicabili fuori del caso suddetto, ormai sostanzialmente superato, e
soprattutto introducono misure più stringenti che andavano applicate e riprese
nella ordinanza della Capitaneria, per esempio controlli giornalieri delle
emissioni di SO2/CO2 come parametro vitale per monitorare la conformità del
sistema.
SULLA ORDINANZA DELLA
CAPITANERIA PER LA PARTE SICUREZZA DEL BUNKERAGGIO DEL GNL SI TORNERÀ IN UN
POST SUCCESSIVO, ORA VOGLIO SOTTOLINEARE ALTRE CRITICITÀ DELLA DICHIARAZIONE
DEL SINDACO.
Il Rapporto 2023 di Cruise Lines International Association (CLIA), la voce principale dell'industria crocieristica globale (schede riassuntive QUI) prevede che il 48% delle navi di nuova costruzione andrà a gnl, ma quelle esistenti? Peraltro, il Rapporto parla di emissioni inquinanti basse, con il gnl, ma rapportate ai motori tradizionali per cui il rapporto andrebbe fatto con le emissioni zero da altre tipologie di combustibili non di origine fossile come il gnl. Il tutto senza considerare tutti i rischi legati all’uso gnl nel trasporto marittimo, vedi QUI.
Vari studi hanno dimostrato la difficoltà nel convertire a gnl in
modo rilevante il parco navi esistente. Peraltro, non è neppure vero che
il gnl è strategico per ridurre le emissioni in quanto è più facilmente
utilizzabile dalle navi. In realtà, secondo lo studio, le navi esistenti, che
costituiscono la maggior parte della flotta totale, non possono utilizzare GNL
senza significative, e in gran parte a costi proibitivi, azioni di retrofit.
Solo le nuove navi a doppia alimentazione GNL appositamente costruite possono
funzionare GNL. Ciò significa che, dal punto di vista della flotta totale, il
contributo del GNL alla riduzione dell'aria l'inquinamento è marginale in
quanto la maggior parte dell'inquinamento atmosferico è causato dalla flotta
esistente: si parla di almeno 20 anni per sostituire in modo significativo il
naviglio esistente.
INTANTO IL GNL MARITTIMO COSTERà SOLDI PUBBLICI PUR CONTRIBUENDO
AD AUMENTARE I GAS SERRA (QUI-QUI)
Siamo vicini (QUI)
alla pubblicazione di un regolamento del ministero dell’Economia che deve estendere
anche a Gnl e Gpl l’esenzione dall’accisa prevista per i carburanti
utilizzati dalle imbarcazioni per attività commerciali in acque comunitarie o
interne (esclusa quindi la navigazione da diporto).
Si veda anche quanto emerso dal Green Port&shipping Summit a Genova,
dove Assogasliquidi-Federchimica ha richiesto (QUI)
incentivi anche fiscali per promuovere il gnl e il biognl nel trasporto
marittimo visto anche come integrativo, nei porti, del cold ironing in modo da
non sovraccaricare l’infrastruttura per l’approvvigionamento dell’energia
elettrica. Quindi secondo Assogasliquidi aumentare gli approdi per navi di
piccola taglia per servizio di small scale nel
Mediterraneo. L’infrastruttura di approvvigionamento del Gnl anche per lo
shipping può poi contare già su 5 navi in grado di effettuare servizi di bunkeraggio
nel Mediterraneo; a queste si aggiungeranno presto altre 8 navi in corso di
realizzazione, molte delle quali operative entro la fine dell’anno. Per
quanto riguarda la flotta alimentata a Gnl, attualmente sono oltre 20 le navi
propulse a Gnl operanti nell’area mediterranea. Infine, Assogasliquidi
afferma che un ulteriore stimolo alla produzione di volumi di bioGnl verrà dal
piano infrastrutturale bioGnl per il trasporto marittimo e terrestre di Snam,
che ha confermato anche la realizzazione di un impianto di microliquefazione
small scale per la produzione di Gnl e BioGnl in Sicilia. L’impianto dovrebbe
avere una capacità di 25.000 t/a, raddoppiabile e si andrà ad aggiungere al
microliquefattore di Caserta (capacità 50.000 t/a) già autorizzato e oggetto
anche di risorse del Fondo complementare al Pnrr. Peccato che il bio-gnl
deriva dal biometano che è comunque una fonte fossile e non rinnovabile visto
che deriva dai rifiuti!
Assogasliquidi poi conclude che oltre l'esenzione regime
dell'accisa per gnl nel trasporto marittimo occorre estendere la
possibilità di usufruire di incentivi anche per quei volumi di bioGnl
destinati alla navigazione internazionale, oltre che nelle acque interne,
massimizzando la penetrazione delle rinnovabili nel settore marittimo. Infine,
mettere a terra importi già assegnati sul Fondo complementare al Pnrr superando
gli ostacoli di natura burocratica che alcuni dei progetti stanno incontrando.
Nessun commento:
Posta un commento