La Giunta
della Regione Liguria nel rispondere ad una interrogazione del consigliere
regionale Paolo Ugolini di fatto scarica ogni responsabilità sulle scelte di
Enel sulla rinuncia al progetto sull’idrogeno valley .
La tesi
della Regione è così riassumibile: l’area è di proprietà dell’Enel per cui li
questa società fa quello che gli pare. In un attimo sono spazzate via le
competenze degli enti pubblici in materia di pianificazione urbanistica ed
energetica, per non parlare degli incentivi pubblici in gioco attivabili su
progetti di riconversione di aree industriali che la Regione non ha saputo
attivare in tempi utili come ho ampiamente dimostrato a suo tempo in questo
post QUI.
D’altronde la filosofia di approccio della giunta regionale a
questo tema la si ricava nella parte finale della risposta alla interrogazione
dove si chiede ad enel cosa prevederà nel prossimo piano strategico come se quest’ultimo
fosse sostituibile con le competenze pianificatorie programmatorie oltre che di
indirizzo politico della Regione, robe da matti!
Andiamo a
vedere cosa chiedeva la interrogazione e cosa non ha risposto (vedi il testo completo riprodotto di seguito) o rimosso l’assessore
regionale..
Occorre
inoltre sottolineare che la interrogazione formulava altre richieste di
chiarimento sul ruolo della Regione ed in particolare si chiedeva:
1. informazioni sullo stato delle bonifica dell’area considerato che Enel in una
recente audizione aveva dichiarato che era conclusa. Affermazione assurda visto
che perfino le strutture della vecchia centrale a carbone sono ancora in piedi
2. informazioni
sul ruolo svolto dalla Regione nelle procedure di accesso al finanziamento sul
bando dell’idrogeno
3. la
costituzione di un tavolo di confronto con il governo oltre che enel e parti
sociali al fine di promuovere un progetto strategico sul futuro dell’area.
4. un giudizio
sul protocollo Enel Comune della Spezia sul futuro dell’area
Su nessuno di questi punti la Giunta Regionale ha fornito risposte per non parlare che questi signori della Giunta Toti vorrebbero far credere che la chiusura della centrale a carbone, come scrivono nella risposta alla interrogazione, è stata frutto di una difficile trattativa con Enel ma se Enel aveva detto da anni che la avrebbe chiusa comunque! Leggete QUI per favore.
SULLA QUESTIONE BONIFICA
Se siamo al
punto di non avere chiarezza sullo stato della bonifica dell’area della ex
centrale è che questo problema è stato lasciato nelle mani dell’Enel senza un
protocollo che le autorità pubbliche avrebbero dovuto predisporre fin dal
momento della chiusura della centrale:
1. ricognizione di tutta la normativa interferente con
bonifiche analizzando specificamente gli spazi che, la vigente normativa e
la giurisprudenza della corte di giustizia e nazionale, conferiscono alle
amministrazioni pubbliche nell’imporre la bonifica in base al principio chi
inquina paga e nel coinvolgere investitori privati: vedi ad
es. QUI .
2. buone pratiche di bonifiche di aree con ex centrali a
carbone
3. ricognizione dei sistemi di finanziamento europei e anche
privati (banche istituti di crediti, fondi) per riconversioni di
aree
4. ricognizione di buone pratiche di riconversione di aree
industriali assimilabili.
SUL BANDO DEI FINANZIAMENTI PER I PROGETTI SULL’IDROGENO:
LE DOMANDE SENZA RISPOSTE DA PARTE DELLA REGIONE LIGURIA
Come afferma l’articolo 7 del Decreto 21 ottobre 2021 le
Regioni sono soggetti attuatori dei finanziamenti statali previsti, attraverso
apposito bando che si basa sul bando tipo emanato con Decreto Ministeriale
n° 427 del 2022. Secondo il bando tipo spetta alle Regioni vagliare una serie
di criteri per concedere il finanziamento quali:
“d) essere siti su cui sia possibile realizzare uno o più
impianti di generazione di energia elettrica rinnovabile di capacità adeguata
al processo di produzione dell’idrogeno, da intendersi come capacità di detti
impianti di soddisfare potenzialmente anche in quota parte quanto previsto
dall’articolo 5, comma 2, lettera e) (capacità totale pari almeno al 20 per
cento della potenza elettrica dell’elettrolizzatore stesso);
e) essere siti non contaminato ai sensi del Titolo V, Parte IV del
D.lgs. del 3 aprile 2006, n. 152 ovvero, qualora contaminato, sito nel quale la
realizzazione dei progetti, degli interventi e dei relativi impianti di cui ai
punti precedenti, oggetto di finanziamento, siano realizzati senza pregiudicare
né interferire con il completamento della bonifica e senza determinare rischi
per la salute dei lavoratori e degli altri fruitori dell’area;
f) essere già dotato, o potenzialmente dotabile mediante
riattivazione o adeguamento, delle seguenti caratteristiche infrastrutturali:
i. connessione alla rete elettrica; ii. risorse d’acqua adeguate alla
produzione di idrogeno rinnovabile; iii. connessione alla rete gas; iv. accesso
alla rete stradale;
g) sito contiguo o prossimo, ovvero distante non più di 50
chilometri, ad un’area caratterizzata dalla presenza di industrie e/o altre
utenze che possano esprimere una domanda potenziale di idrogeno, anche parziale
rispetto alla quantità di idrogeno producibile dall’impianto. La distanza di
cui al primo periodo è calcolata considerando il perimetro del sito presso cui
è installato l’elettrolizzatore e il perimetro del sito della prima utenza
potenziale individuata.”
Le domande che sorgono da quanto sopra riportato sono:
1. la Regione Liguria una volta pubblicato il bando
con la DGR 26 gennaio 2023, abbia verificato nel confronto con
il titolare dell’area (Enel) la realizzabilità del progetto e se l’arresto
attuale sia dovuto dalla difficoltà a rispettare qualcuno di quei criteri o
altri motivi? Quello sulla non sostenibilità economica citato dalla risposta dell'assessore regionale ligure mi pare come dire piuttosto generico!
2. Ma soprattutto Enel ha mai presentato la documentazione per presentare il progetto sull’idrogeno come previsto dall’appendice A allegata alla DGR 26 gennaio 2023?
3. Visto che il termine, secondo l’articolo 10 della DGR 26 gennaio 2023, scadeva il 24 febbraio 2023, la Regione ha sollecitato Enel in questo senso?
4. C’è un rapporto di confronto dove Enel ha motivato queste
sue inadempienze? Se fossero state presentate domande di agevolazione la
Regione Liguria ha mai utilizzato le procedure su revoca e rinunce previste
dall’articolo 18 della DGR 26 gennaio 2023?
Domande che restano ad oggi senza risposte chiarificatrici anche
se in realtà Enel molto probabilmente possiamo supporre che non ha mai
presentato detta documentazione di cui alla citata appendice A. Non solo ma
esiste una graduatoria di soggetti che hanno presentato domanda delle
agevolazioni ai sensi dell’articolo 13 della DGR 26 gennaio 2023 visto che chi
presentava domanda doveva dimostrare di avere la disponibilità dell’area
secondo l’appendice A?
SUL TAVOLO DI CONFRONTO
Questo tavolo era stato costituito dalla Amministrazione comunale
di centro sinistra ma diciamo la verità non aveva mai funzionato perché sia la giunta
regionale dell’epoca ma anche la giunta comunale non si erano attrezzate per
predisporsi su progetti o almeno linee strategiche credibili sul futuro dell’area
in questione. L’unica cosa che seppero produrre le amministrazioni di centro
sinistra fu lo studio commissionato all'ENEA (per il testo vedi QUI
e QUI).
Un testo francamente utile per un seminario universitario sulle politiche
energetiche territoriali ma che non fece fare un passo avanti concreto per
individuare soluzione realistiche e nell’interesse generale del territorio e
non solo delle solite lobby. Non a caso quel documento è rimasto nei cassetti
del Comune anche quando governava il centro sinistra ed ora che governa il
centro destra da anni.
Invece la giunta regionale di centro destra che è al governo dal
2015 cosa ha prodotto in questi anni: nulla! Si continua a limitarsi sul rinvio
della palla ad Enel come se l’area della ex centrale appartenesse ad una
repubblica indipendente!
Una Regione che ha un piano energetico un mero aggiornamento
approvato nel 2017 (QUI) in un’epoca
sideralmente lontana dalla attuale.
D’altronde la filosofia di approccio della giunta regionale a
questo tema la si ricava nella parte finale della risposta alla interrogazione
dove si chiede ad enel consa farà nel prossimo piano strategico come se quest’ultimo
fosse sostituibile con le competenze pianificatorie programmatorie oltre che di
indirizzo politico della Regione, roba da matti!
SUL PROTOCOLLO ENEL - COMUNE DI SPEZIA
L’ultimo protocollo sottoscritto con Enel dalla Amministrazione
Comunale di centro destra ha come uniche certezze quello che Enel ha già da
tempo presentato (quindi a prescindere dal protocollo) fotovoltaico e impianto
di accumulo, e un progetto logistico legato ad una società promossa da Enel non
certo dal Comune e tanto meno dalla Regione. Per il resto il Protocollo è una
scatola vuota da riempire, anche gli allegati soprattutto il 2 non fanno altro
che schematizzare il piano di demolizione di Enel.
Per il testo del Protocollo vedi QUI e per gli allegati 1 QUI e 2 QUI.
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