Relativamente
alla vicenda del transito della nave con materiale nucleare nel nostro golfo, per giorni il “mantra” di governo nazionale, prefetto e sindaco di Spezia è stato: “si prevede di informare la popolazione solo dopo un eventuale incidente nucleare.”
L’incidente non c’è stato, per fortuna! La novità recentissima è che, non il governo italiano ne tanto meno le autorità locali, ma il governo USA (vedi QUI) ha comunicato almeno il contenuto del trasporto transitato nel nostro golfo: uranio arricchito e plutonio.
E’ facile a questo punto affermare che, in questa vicenda abbiamo avuto più trasparenza da parte del governo USA che non da i nostri rappresentanti istituzionali nazionali e locali. Ma al di la della battuta, comunque quanto fino ad ora comunicato (comprese le notizie che vengono dagli USA) non è sufficiente.
Non è sufficiente sia per ragioni di principio democratico e di trasparenza ma anche e soprattutto per ragioni di rispetto delle leggi in materia. Vediamo perchè.....
L’incidente non c’è stato, per fortuna! La novità recentissima è che, non il governo italiano ne tanto meno le autorità locali, ma il governo USA (vedi QUI) ha comunicato almeno il contenuto del trasporto transitato nel nostro golfo: uranio arricchito e plutonio.
E’ facile a questo punto affermare che, in questa vicenda abbiamo avuto più trasparenza da parte del governo USA che non da i nostri rappresentanti istituzionali nazionali e locali. Ma al di la della battuta, comunque quanto fino ad ora comunicato (comprese le notizie che vengono dagli USA) non è sufficiente.
Non è sufficiente sia per ragioni di principio democratico e di trasparenza ma anche e soprattutto per ragioni di rispetto delle leggi in materia. Vediamo perchè.....
Prima questione non è vero quanto affermato dal Governo italiano, dal Prefetto e dal Sindaco di Spezia per cui l’informazione di questi trasporti debba essere fatta solo dopo un eventuale e ovviamente non auspicabile incidente. Infatti:
1. le linee guida della protezione civile (ex DPCM 10/2/2006) non affermano un divieto esplicito di
informazione preventiva alla popolazione dei potenziali trasporti di sostanze
radioattive
2. Secondo il DLGS 66/2010 Codice Ordinamento Militare: l'accesso all'informazione ambientale è negato
quando la divulgazione dell'informazione reca pregiudizio alla difesa nazionale.
Ovviamente qui si trattava di combustibile ad uso civile quindi la difesa
nazionale non c’entra un tubo, infatti gli USA che di difesa nazionale se ne
intendono più di noi hanno fornito una informazione ben più dettagliata del
governo italiano e soprattutto del Prefetto spezzino
3. Infine Direttiva 2011/70/EURATOM (che
istituisce un quadro comunitario per la gestione responsabile e sicura del
combustibile nucleare esaurito e dei rifiuti radioattivi ) afferma il principio generale che gli Stati membri provvedono affinché
la popolazione abbia le necessarie occasioni di effettiva partecipazione ai
processi decisionali concernenti la gestione del combustibile esaurito e
dei rifiuti radioattivi!
Premesso che una Amministrazione democratica dovrebbe comunque informare preventivamente i cittadini da attività con rischi potenziali per salute e ambiente, nel caso in esame anche la legge stabilisce una serie di obblighi di comunicazione di atti e documenti che a tutt’oggi continuano a non essere pubblicati e che riguardano esplicitamente il caso in esame:
1. il testo della Comunicazione di chi ha trasportato il materiale radioattivo. Tale comunicazione contiene: informazioni sulla data di spedizione, data presunta di arrivo, percorso previsto e piano di viaggio; nome e caratteristiche chimico-fisiche delle materie radioattive o delle materie nucleari trasportate; attività massima e quantità in massa. Tale comunicazione viene rilasciata 15 giorni prima del trasporto a Prefetto, comando locale VVFF, ASL, Autorità Portuale
2. la documentazione che dimostri che la nave che ha trasportato il carico radioattivo non rientri tra quelle a rischio secondo i parametri ex articolo 16 DLgs 196/2005 (vedi ora Direttiva 2009/17/CE): sistema comunitario di monitoraggio e di informazione sul traffico navale
3. il rapporto di chi ha trasportato il materiale
sulle attività svolte nell’anno passato
e in quello in corso: ex Decreto Ministeriale 18/10/2005: Criteri applicativi, modalità, termini di
compilazione e di invio del riepilogo dei
trasporti di materie radioattive e fissili speciali effettuati da parte delle
società operatrici.
4. la verifica che
il Rapporto di sicurezza del Porto della Spezia, elaborato da parte
della Autorità Portuale, abbia tenuto in considerazione le problematiche di
rischio poste dalle: "… imprese
autorizzate ad effettuare operazioni di carico, scarico, trasbordo, deposito e movimentazioni di sostanze pericolose" (Decreto Ministeriale 293/2001: Regolamento di attuazione della direttiva 96/82/CE, relativa
al controllo dei pericoli di
incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose). Si
vedano anche le Linee Guida per la redazione dei Piani Regolatori Portuali redatte
dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici tra
le misure atte a garantire la sicurezza dell'area portuale ci sono pure: "2) Vigilanza, controllo su soste, carico, scarico, trasporto
di merci pericolose, esplosivi, sostanze radioattive;”.
5. le osservazioni, in vista del trasporto in
oggetto, da parte della Regione Liguria:
DLgs 20 febbraio 2009, n. 23: sorveglianza e al
controllo delle spedizioni di rifiuti radioattivi e di combustibile nucleare
esaurito.
6. i
risultati delle esercitazioni biennali
e quindi le eventuali criticità emerse, come
previsto dal piano di emergenza provinciale per il trasporto di
materiale radioattivo (aggiornato da ultimo nel 2013).
7. il rispetto degli
obblighi formativi e informativi per la prevenzione sanitaria dei lavoratori
del porto della Spezia come previsto dal protocollo
di intesa del 2009 vedi QUI.
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