I
Motivi Aggiunti al ricorso del Comune contro gli atti degli organi periferici
del Ministero dei Beni e attività Culturali li ho esaminati e pubblicati QUI.
In questo nuovo post mi preme rilevare una questione che, in quello sopra linkato, accennavo soltanto e
che riguarda i vergognosi e gratuiti insulti che, un atto processuale prodotto
da un Ente Pubblico, ha indirizzato nei confronti di un Ministro della
Repubblica: nella specie il Ministro Bray dei Beni e Attività Culturali
Si
legge a pagina 18 dei Motivi Aggiunti: “…… non
è dato comprendere come, a scapito del Comune, il Ministro laureato in Lettere
e Filosofia, abbia potuto dar credito allo scomposto attacco di Sgarbi – tra l’altro
condannato in via definitiva per truffa aggravata e falso continuato ai danni
della sua Amministrazione – ed assecondarlo. E come abbia potuto riservarsi la
decisione sulla realizzazione del progetto con atti che, quantunque non
rispondenti agli usuali canoni formali, hanno rilevato una determinante
efficacia. Non ci si può non interrogare sulla ragione e sul contesto
che hanno indotto il Ministro a presentare l’annuale libro-strenna dello
Sgarbi: fatto che è stato giustamente censurato da autorevole organo di stampa
(il Sole24ore 17/11/2013).”
Intanto
in questa frase c’è una dichiarazione
totalmente falsa: il Ministro sulla vicenda di Piazza Verdi non ha emanato
alcun atto ma ha esercitato la sua funzione di vigilanza nei confronti degli organi
periferici del Ministero di cui è responsabile.
Ma
come dire qui siamo nel campo del diritto amministrativo, un campo proprio di un atto
come i Motivi Aggiunti ad un ricorso al TAR.
La
gravità di quanto riportato sopra sta in tutto il resto del passaggio sopra
riportato.
In
poche righe, gli avvocati del Comune affermano i seguenti concetti:
1. Il Ministro darebbe
considerazione, nell’esercizio delle sue funzioni, ad un pluripregiudicato
2. Il Ministro avrebbe
invitato gli organi periferici del suo Ministero a rivedere l’autorizzazione
del progetto di Piazza Verdi solo per “assecondare”
Sgarbi
3. Il Ministro
intratterrebbe rapporti di scambi di favore con Sgarbi tanto che, oltre ad assecondarlo
nell’esercizio delle sue funzioni, addirittura presenzierebbe alla presentazione
di suoi libri.
Non
male per un atto redatto a nome e per conto di un Ente Pubblico, pagato con
soldi pubblici. E’ chiaro che qui il
diritto amministrativo c’entra poco, c’entra invece la logica calunniosa atta a screditare personalmente un Ministro a prescindere
dalla legittimità degli atti e/o comportamenti istituzionali da esso tenuti
nello esercizio delle sue funzioni.
Questa
è la cultura della burocrazia e del ceto politico che governa il Comune di
Spezia: arroganza, insulti a tutti
coloro che si oppongono alle loro decisioni, in più in questo caso usando soldi
pubblici (decine di migliaia di euro) per incaricare un avvocato esterno alla Avvocatura Civica. Ma non era una causa, per il Comune, vinta in partenza? E allora che bisogno c’era di ingaggiare
principi del foro e soprattutto di insultare e calunniare un Ministro che, nel
caso in esame, ha solo esercitato le sue
funzioni?
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