venerdì 27 giugno 2014

Burlando abolisce l’Assessorato all’Ambiente: un "omicidio" premeditato!

La Giunta Burlando non nomina un nuovo assessore all'Ambiente, dopo la elezione dell'assessore Briano al Parlamento Europeo, ma spacchetta le deleghe di questo assessorato di fatto depotenziandolo ancora di più di quanto non sia avvenuto fino ad ora.

Le deleghe dell'ambiente sono state divise in questo modo assurdo:  
1. le autorizzazioni ambientali (esempio giudizi di VIA, autorizzazioni a impianti inquinanti etc. etc.) vanno allo Sviluppo economico
2. la protezione civile alle Infrastrutture,
3. i parchi addirittura al Bilancio.  

In questo modo le politiche ambientali restano frantumate slegate da un disegno complessivo che promuova una politica ambientale integrata con le scelte strategiche dell'ente regione. D’altronde che questo fosse il vero intendimento della Giunta Burlando si era già visto con la legge regionale del 2006 sulla disciplina della Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale (Arpal) ancora ridotta ad un ente totalmente dipendente dal livello politico regionale sia per la pianificazione dei controlli che soprattutto per i finanziamenti operativi.  

Entrando nel particolare della decisione di “spacchettamento" delle deleghe all’Ambiente mi limito solo a fare alcuni esempi:

1. è un errore gravissimo slegare la protezione civile dalla pianificazione territoriale legandola invece a un assessorato, quello delle infrastrutture, che si occupa al 90% solo di progetti anche se avrebbe una finta delega alla pianificazione strategica che probabilmente neppure la signora Paita sa cosa voglia dire. In questo modo si conferma una visione meramente ermegenziale della protezione civile, esattamente il contrario degli indirizzi che emergono dalla nuova normativa europea a cominciare, per esempio dalla direttiva alluvioni (vedi QUI)


2. I parchi al Bilancio è poi la conferma di una visione riduttiva delle potenzialità di sviluppo per la nostra regione delle aree protette, riducendo la questione a un problema di ragioneria contabile

3. le autorizzazioni ambientali allo Sviluppo Economico poi confermano la non volontà di legare tali rilevanti competenze ad una politica di pianificazione/programmazione complessiva del territorio


Si continua a non volere capire che l’ambiente è un bene unitario a rilevanza costituzionale, come peraltro ha riconosciuto la stessa Corte Costituzionale che ha fornito da tempo  (vedi sentenza  28/5/1987 n.210) una definizione unitaria del bene ambientale comprensiva di tutte le risorse naturali e culturali: conservazione,  razionale gestione e miglioramento delle condizioni naturali (aria, anche, suolo e territorio in tutte le sue componenti),  esistenza e  preservazione dei patrimoni genetici terrestri e marini, di tutte le specie animali e vegetali che in esso vivono allo stato naturale ed in definitiva la persona umana in tutte le sue estrinsecazioni.
D’altronde la Regione Liguria non ha da anni un buon rapporto con la giurisprudenza della Corte Costituzionale nella  materia ambientale: vedi  QUI.

Peraltro che l'ambiente non contasse nulla in questa Giunta Regionale lo avevamo capito da tempo: vedi bonifica ex area IP, nuova AIA alla centrale enel, pianificazione politica rifiuti solo per fare alcuni esempi spezzini.

Possiamo dire che quello perpetrato dalla giunta Burlando sull’Assessorato all’Ambiente è un classico omicidio premeditato!


Quindi l’Amministrazione Burlando ha perso  l’occasione per sperimentare nell’ultimo anno di legislatura un nuovo modello di governo dell’ambiente  fondato sui principi della pianificazione ambientale come emergono dalla normativa e dalle buone pratiche europee. Principi quali:  
1. Necessità di un legame tra programmazione economica, pianificazione territoriale, pianificazione ambientale
2. Necessità di una lettura territoriale - ambientale (vocazioni d’uso in termini di capacità di sopportazione degli ecosistemi) degli strumenti di programmazione della spesa pubblica regionale
3. Necessità di creare nuovi soggetti (o potenziare ruolo di soggetti esistenti) che svolgano
funzioni tecnico scientifiche di coordinamento tra Pianificazione Ambientale, Territoriale e Programmazione Economica
4. integrazione della prevenzione sanitaria nei processi di controllo e decisionali: Necessità di organizzare i controlli ambientali in modo integrato con gli strumenti di Pianificazione e Programmazione in modo da realizzare una Politica Preventiva e di Sviluppo Sostenibile.

Questi erano i principi sui quali costruire una delega alla Pianificazione Ambientale Economica e Sociale….. sarà per la prossima volta? …….ma non con questa gente e con questa cultura politica.   










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