La
Giunta Burlando non nomina un nuovo assessore all'Ambiente, dopo la elezione
dell'assessore Briano al Parlamento Europeo, ma spacchetta le deleghe di questo
assessorato di fatto depotenziandolo ancora di più di quanto non sia avvenuto
fino ad ora.
Le
deleghe dell'ambiente sono state divise in questo modo assurdo:
1. le autorizzazioni
ambientali (esempio giudizi di VIA, autorizzazioni a impianti inquinanti etc.
etc.) vanno allo Sviluppo economico
2. la protezione civile
alle Infrastrutture,
3. i parchi addirittura al
Bilancio.
In
questo modo le politiche ambientali restano frantumate slegate da un disegno
complessivo che promuova una politica ambientale integrata con le scelte
strategiche dell'ente regione. D’altronde
che questo fosse il vero intendimento della Giunta Burlando si era già visto
con la legge regionale del 2006 sulla disciplina della Agenzia Regionale per la
Protezione Ambientale (Arpal) ancora ridotta ad un ente totalmente dipendente
dal livello politico regionale sia per la pianificazione dei controlli che
soprattutto per i finanziamenti operativi.
Entrando
nel particolare della decisione di “spacchettamento" delle deleghe all’Ambiente mi limito solo a fare alcuni esempi:
1. è un errore gravissimo
slegare la protezione civile dalla pianificazione territoriale legandola invece
a un assessorato, quello delle infrastrutture, che si occupa al 90% solo di
progetti anche se avrebbe una finta delega alla pianificazione strategica che
probabilmente neppure la signora Paita sa cosa voglia dire. In questo modo si
conferma una visione meramente ermegenziale della protezione civile,
esattamente il contrario degli indirizzi che emergono dalla nuova normativa
europea a cominciare, per esempio dalla direttiva alluvioni (vedi QUI)
2. I parchi al Bilancio è
poi la conferma di una visione riduttiva delle potenzialità di sviluppo per la
nostra regione delle aree protette, riducendo la questione a un problema di ragioneria
contabile
3. le autorizzazioni
ambientali allo Sviluppo Economico poi confermano la non volontà di legare tali
rilevanti competenze ad una politica di pianificazione/programmazione
complessiva del territorio
Si
continua a non volere capire che l’ambiente è un bene unitario a rilevanza costituzionale, come peraltro ha riconosciuto la
stessa Corte Costituzionale che ha
fornito da tempo (vedi sentenza
28/5/1987
n.210) una
definizione unitaria del bene ambientale comprensiva di tutte le risorse naturali e culturali: conservazione, razionale gestione e miglioramento delle condizioni
naturali (aria, anche, suolo e territorio in tutte le sue componenti), esistenza e preservazione dei patrimoni genetici terrestri e marini, di
tutte le specie animali e vegetali che in esso vivono allo stato naturale ed in
definitiva la persona umana in tutte le sue estrinsecazioni.
D’altronde
la Regione Liguria non ha da anni un buon rapporto con la giurisprudenza della
Corte Costituzionale nella materia
ambientale: vedi QUI.
Peraltro
che l'ambiente non contasse nulla in questa Giunta Regionale lo avevamo capito
da tempo: vedi bonifica ex area IP, nuova AIA alla centrale enel,
pianificazione politica rifiuti solo per fare alcuni esempi spezzini.
Possiamo dire che quello perpetrato dalla giunta
Burlando sull’Assessorato all’Ambiente è un classico omicidio premeditato!
Quindi l’Amministrazione Burlando ha perso l’occasione
per sperimentare nell’ultimo anno di legislatura un nuovo modello di governo
dell’ambiente fondato sui principi della
pianificazione ambientale come emergono dalla normativa e dalle buone pratiche
europee. Principi quali:
1. Necessità di un legame tra programmazione
economica, pianificazione territoriale, pianificazione ambientale
2. Necessità di una lettura territoriale - ambientale
(vocazioni d’uso in termini di capacità di sopportazione degli ecosistemi)
degli strumenti di programmazione della spesa pubblica regionale
3. Necessità di creare nuovi soggetti (o potenziare
ruolo di soggetti esistenti) che svolgano
funzioni
tecnico scientifiche di coordinamento tra Pianificazione Ambientale,
Territoriale e Programmazione Economica
4. integrazione della prevenzione sanitaria nei
processi di controllo e decisionali: Necessità di organizzare i controlli
ambientali in modo integrato con gli strumenti di Pianificazione e Programmazione
in modo da realizzare una Politica Preventiva e di Sviluppo Sostenibile.
Questi erano i principi sui quali costruire una
delega alla Pianificazione Ambientale Economica e Sociale….. sarà per la
prossima volta? …….ma non con questa gente e con questa cultura politica.
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