In questo Decreto
legislativo si prevede, dal 1/1/2010, il divieto di utilizzo di combustibili per
uso marittimo con tenore di zolfo superiore allo 0,1%
in massa su navi all'ormeggio. Il divieto si applica anche ai periodi di carico, scarico e stazionamento. La sostituzione dei combustibili utilizzati con combustibili conformi a tale limite deve essere completata il prima possibile dopo l'ormeggio. La sostituzione dei combustibili conformi a tale limite con altri combustibili deve avvenire il più tardi possibile prima della partenza.
La Direttiva è nata dal rischio
sanitario prodotto dalla sosta delle navi
mercantili e passeggeri nei porti come quello della Spezia.
Sui suddetti rischi
sanitari e sugli obblighi e le responsabilità in materia (compresi quelli della
Autorità Portuale) ho trattato già qui.
Più
recentemente, agosto 2012, il Centro comune
di ricerca (JRC), il servizio scientifico interno della Commissione europea, con
un apposito studio ha misurato i parametri chiave della qualità dell’aria nei
porti del Mediterraneo prima e dopo l’entrata in vigore della normativa sopra citata.
Questo studio ha dimostrato che nei porti dove è stata applicata
la nuova normativa c’è stata una riduzione delle emissioni di diossido di zolfo
(anidride solforosa). Spezia non rientra nei porti monitorati.
Inoltre lo studio ha confermato che vi è una correlazione tra
diossido di zolfo ed elementi chimici tipicamente emessi dalle ciminiere delle
navi, dimostrando che le navi
rappresentano la fonte principale di diossido di zolfo nei porti.
A
tutt’oggi non è dato sapere come e se la suddetta normativa sia stata
rispettata nel porto di Spezia, anzi nei mesi estivi dalla centralina di
rilevamento dell’Arpal (dati maggio - giugno 2011 rapporto qualità aria della Provincia) sono stati rilevate
emissioni anomale, orarie, di anidride solforosa, alle quali nessuno degli enti
preposti ha saputo dare fino ad ora risposta. Non solo ma le medie delle 24 ore delle
concentrazioni di anidride solforosa a Fossamastra pur essendo nei limiti di
legge sono nettamente al di sopra delle medie delle altre centrali cittadine
nei due mesi interessati, a conferma di un problema tutt’altro che transitorio.
LA RACCOMANDAZIONE
DELLA UE DEL 8/5 /2006
Già nel 2006 la Commissione UE raccomandava (vedi qui) agli stati membri come metodo alternativo
all’uso di combustibili marittimi più puliti quello dell’utilizzo di elettricità erogata da reti elettriche terrestri per le navi ormeggiate
nei porti comunitari; in particolare per quei porti “in cui siano stati
manifestati timori da parte del pubblico riguardo ad elevati livelli di inquinamento acustico,
in particolare negli ormeggi situati nelle vicinanze di zone residenziali” .
Non solo ma questa Raccomandazione contiene in
allegato precise specifiche tecniche per l’erogazione di elettricità, da rete
elettriche terrestri, alle navi in ormeggio.
Inoltre la Raccomandazione dimostra l’utilità
economica, alla luce del rispetto entro il 2010 dei nuovi vincoli di legge
sulla qualità del combustibile marittimo, della scelta elettrica. Afferma la
Raccomandazione: “I dati dimostrano che, erogando l’elettricità da terra, i benefici complessivi in termini monetari
dovrebbero variare tra 103 e 284 milioni di EUR l’anno (con un tenore di
zolfo pari allo 0,1 %). Tutto ciò si traduce in benefici per la salute umana e
in una riduzione dei danni materiali grazie all’abbattimento delle emissioni inquinanti in atmosfera”, aggiunge la
Raccomandazione: “Il passaggio ad un
sistema di erogazione di elettricità di questo tipo porterà anche altri vantaggi
che non emergono dalle cifre riportate. Basti pensare che le emissioni di
biossido di carbonio (CO2) si ridurranno di oltre il 50 %, il monossido di carbonio
(CO) sarà abbattuto del 99 % circa e le emissioni di ossido nitroso (N20)
diminuiranno di oltre il 50 %. Saranno
eliminate anche le vibrazioni e il rumore prodotto dai motori
ausiliari che, in base a misurazioni effettuate nelle immediate vicinanze, si
attesta sui 90-120 dB”.
Conclude
la Raccomandazione: “per le navi con motori più grandi che
approdano regolarmente nello stesso porto, l’erogazione di elettricità da terra dovrebbe essere un’opzione da preferire, sotto il profilo ambientale ed economico, rispetto all’impiego di combustibile contenente lo 0,1 % di zolfo. In
termini economici, questo sistema di erogazione dovrebbe comportare un
risparmio per le navi nuove che utilizzano combustibile a basso tenore di zolfo
e che approdano regolarmente nello stesso porto, in particolare — ma non solo — in presenza di esenzioni
fiscali come quelle consentite
dalla direttiva
2003/96/CE. Gli Stati membri e le
autorità locali potrebbero voler prendere in esame altri strumenti per incentivare
i porti ad investire nell’infrastruttura di
erogazione dell’elettricità tramite
allacciamento alle reti terrestri e a garantirne l’impiego.”
LA
RACCOMANDAZIONE DELLA UE DEL 21/12/2009
La
Commissione della UE relativamente all’obbligo di usare combustibili marittimi
a basso tenore di zolfo al momento dell’attracco ai porti nel 2009 (vedi qui) ha
precisato che: “dovrebbero esigere da tali navi prove circostanziate
dei provvedimenti che stanno adottando per mettersi in conformità. Tra le prove
dovrebbero rientrare il contratto con un fabbricante e il piano di messa in
conformità approvato dalle Tra le prove dovrebbero rientrare il contratto con
un fabbricante e il piano di messa in conformità.” Non solo ma
nelle premesse la Raccomandazione chiarisce che il processo tecnico per
permettere alle navi in oggetto di usare combustibili più puliti può avvenire
in non più di 8 mesi!
LA REVISIONE
DELLA DIRETTIVA SULLA EMISSIONI INQUINANTI DALLE NAVI
E’
in atto una revisione di questa Direttiva sulle emissioni inquinanti dalle navi
frutto degli studi recenti sopra riportati e della Comunicazione della Commissione sullo
stato di attuazione della Direttiva (si veda qui).
Inoltre il Parlamento della UE con una recente Risoluzione del 11 settembre
2012
( vedi qui) ha
voluto sottolineare:
1. L'inquinamento
atmosferico provocato dalle navi all'ormeggio rappresenta uno dei maggiori
problemi di molte città portuali relativamente ai loro sforzi per rispettare i
valori limite dell'Unione sulla qualità dell'aria.
2. È opportuno che gli Stati membri sostengano
l'utilizzo di un sistema elettrico lungo la costa, poiché attualmente
l'alimentazione elettrica delle navi è di solito assicurata da motori
ausiliari.
3. L'esperienza derivata
dall'attuazione della direttiva ha dimostrato che vi è la necessità di un
regime di monitoraggio e applicazione più severo per garantire la corretta
attuazione della direttiva. A tal fine è necessario che gli Stati membri
assicurino un campionamento sufficientemente frequente e accurato del
combustibile per uso marittimo immesso sul mercato o utilizzato dalle navi,
nonché una verifica periodica dei giornali di bordo e dei bollettini di
consegna del combustibile. È inoltre necessario che gli Stati membri
stabiliscano un sistema di sanzioni effettive, proporzionate e dissuasive in
caso di non ottemperanza alle disposizioni della direttiva. Al fine di
garantire una maggiore trasparenza delle informazioni, è inoltre opportuno che
il registro dei fornitori locali di combustibile per uso marittimo sia messo a
disposizione del pubblico.
4. la proposta di Direttiva
nuova conferma gli obblighi sulle percentuali di zolfo nei combustibili per le
navi nei porti
CONCLUSIONI
Mentre
la UE sta elaborando la nuova Direttiva in materia di emissioni da navi in modo
ancora più stringente soprattutto sotto il profilo dei controlli-monitoraggi e
delle sanzioni da applicare a chi risulta violare gli obblighi di legge……
potremmo sapere:
1. Perché
Ministeri, Regione, Autorità Portuale, Terminalisti, Enti Locali non hanno
fatto nulla fino ad ora di quanto indicato dalle due Raccomandazioni della
Commissione UE sopra esposte?
2. Quando
tutti questi signori cominceranno a muovere il loro riverito culo ed invece che
pensare agli investimenti plurimilionari nello interesse dei terminalisti (anzi
del terminalista vedi LSCT), cominceranno a pensare anche alla salute dei
cittadini del Levante spezzino?
3. Infine
e in attesa di scelte radicali che potevano essere avviate da anni, come ho
dimostrato fino ad ora, cosa stanno facendo Autorità Portuale e Capitaneria di
Porto per rispettare o far rispettare gli obblighi previsti dalla
vigente normativa in materia di inquinamento e sicurezza nei porti commerciali marittimi? Obblighi che ho elencato da tempo in questo post.
PS. GIUSTE PER
CAPIRE COSA E’ IN GIOCO
Secondo
uno studio pubblicato dal giornale "Environmental Science & Technology" dell'American Chemical
Society, un'organizzazione indipendente costituita da professionisti del
settore della chimica, nel 2002 le
emissioni inquinanti delle navi avrebbero causato la morte di
60mila persone, una cifra destinata a
crescere del 40% nel 2012.
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