Con Delibera n° 268/25 (QUI)
del Consiglio del Sistema Nazionale delle Arpa (SNPA) è stato revisionato il documento
“Metodologie per la valutazione delle emissioni odorigene”, approvato con Delibera
n. 38/2018 (QUI) dal
Consiglio SNPA.
La revisione apportata dalla Delibera 268/2025 deriva dalla approvazione del
Decreto del Direttore generale della Direzione Valutazioni Ambientali del
Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica del 28 giugno 2023 (QUI)
che ha per oggetto gli indirizzi per l'applicazione dell'art. 272-bis del
Decreto legislativo n. 152/2006, in materia di emissioni odorigene di impianti
e attività.
L’articolo 272-bis per la prima volta prevede che in
qualsiasi autorizzazione ambientale possano essere predisposte misure
prescrittive specifiche sulle emissioni odorigene. Le linee guida definiscono
le modalità per caratterizzare chimicamente la composizione e quindi l’origine
e i fattori di rischio sanitario di dette emissioni.
Per una analisi del significato dell’articolo 272-bis
vedi QUI.
Per una analisi del Decreto 28 giugno 2023 si veda QUI.
Come vedremo nel proseguo del presente post, particolarmente
significativa e innovativa rispetto alla delibera del 2018 è la parte del
documento SNPA che mette in risalto il ruolo dei percettori degli odori nel
monitoraggio degli stessi.
SINTESI DELLA NUOVA DELIBERA 268/2025
Il nuovo documento deliberato dal Consiglio del SNPA è
strutturato in modo da contenere una trattazione generale delle diverse
possibilità di approccio metodologico, a partire dal monitoraggio e controllo
delle emissioni odorigene, fino alla valutazione di impatto con l’ausilio di
metodi predittivi e all’adozione di strumenti preventivi per la riduzione
dell’emissione, attraverso opportune tecnologie di trattamento ed accorgimenti
di tipo gestionale.
In particolare, nelle differenti sezioni del documento
sono affrontati i seguenti aspetti:
- elementi generali relativi alla percezione olfattiva e
al fenomeno di molestia;
- principali riferimenti normativi nazionali e regionali;
- descrizione delle metodologie di monitoraggio e
controllo con particolare riferimento per gli aspetti legati al campionamento,
ai metodi di caratterizzazione chimica, all’olfattometria dinamica,
all’applicazione dei sistemi automatici di monitoraggio (IOMS), al monitoraggio
della percezione olfattiva ad opera di panel addestrato in campo e analisi
delle segnalazioni della popolazione; - modellistica di dispersione per lo
studio della valutazione di impatto odorigeno;
- elementi descrittivi relativi ai principali sistemi di
abbattimento impiegati.
IL COINVOLGIMENTO DEI CITTADINI NEL MONITORAGGIO DELLE
EMISSIONI ODORIGENE
Nella nuova Delibera 268/2025 particolarmente significativa, e innovativa rispetto alla
Delibera del 2018, è la parte del documento SNPA che mette in risalto il ruolo
dei percettori degli odori nel monitoraggio delle emissioni. Afferma a pagina 45:
“… negli ultimi anni è stato riconosciuto il ruolo fondamentale ricoperto
dalla partecipazione sociale nella gestione di casi complessi di molestia
olfattiva, quale strumento per caratterizzare il fenomeno e verificarne la
sussistenza (es. indicazioni su frequenza e durata degli episodi odorigeni) … La
promozione e lo sviluppo di tale collaborazione rientrano nei principi di
citizen science, che ha appunto come obiettivo il coinvolgimento della
popolazione in una o più fasi del processo scientifico, in modo da rafforzare
l'interfaccia tra scienziati, decisori politici e cittadini, e da incrementare
l'alfabetizzazione scientifica e la democratizzazione della scienza”.
Secondo il documento SNPA due sono le metodologie per
valutare le istanze e le segnalazioni della popolazione colpita dai fenomeni
odorigene: da adottare contestualmente all’evento e/o da pianificare per uno
studio sistematico del fenomeno.
LE METODOLOGIE DA ADOTTARE CONTESTUALMENTE ALL’EVENTO NON
POSSONO PRESCINDERE DALLA COLLABORAZIONE DELLA POPOLAZIONE CHE VIVE UNA
CONDIZIONE DI DISAGIO.
La possibilità di effettuare un intervento al momento
dell’evento, d’altronde, prevede la necessità di adottare un sistema che
consenta in tempo reale, o più realisticamente in near real time, di acquisire
le segnalazioni da parte della popolazione e procedere ad una loro validazione
PER PIANIFICARE LO STUDIO SISTEMATICO DEL FENOMENO OLFATTIVO.
A condizione che il fenomeno sia pressoché costante nel
tempo, si possono adottare le seguenti alternative:
- raccolta sistematica delle segnalazioni della
popolazione residente;
- monitoraggio in campo tramite un panel di esaminatori,
secondo il metodo della field inspection (UNI EN 16841- QUI). Di
norma, tali indagini vengono abbinate alle rilevazioni dei principali parametri
meteorologici che influenzano la propagazione degli odori (direzione e velocità
del vento) al fine di validare e contestualizzare le informazioni ottenute,
nonché eventualmente alle analisi di caratterizzazione chimica. Per una analisi
puntuale di questo monitoraggio vedi pagine 47-49 del documento SNPA.
COME GESTIRE, CON QUALI TEMPISTICHE, LE SEGNALAZIONI DELLA POPOLAZIONE.
Il documento individua strumenti (predisposizione di form
on-line dedicati e/o di piattaforme web-based) per raccogliere le segnalazioni
che permettano di intervenire in tempo reale.
La soglia critica delle segnalazioni rappresenta un
valore arbitrario definito nell’unità di tempo nell’ambito di un determinato
territorio (in genere area comunale), scelto sulla base di considerazioni
legate all’esperienza e alla realtà territoriale stessa. In alcuni casi, quando
le segnalazioni provengono da segnalatori registrati e accreditati (personale
del Comune, della Protezione Civile, appartenenti ad associazioni ambientaliste
di riferimento, …), individuate quali sentinelle, può essere sufficiente anche
una sola segnalazione per avviare l’attività di campionamento.
Nello specifico, a partire dalle segnalazioni pervenute
alla web App, le elaborazioni modellistiche basate sulla ricostruzione dei
campi meteorologici sono in grado di fornire, in tempo reale, la migliore
approssimazione delle traiettorie compiute dalle masse d’aria in atmosfera,
tracciando il loro percorso all’indietro, partendo dall’istante e dalla
posizione georeferenziata delle segnalazioni. Le “retrotraiettorie” possono
essere particolarmente significative in aree in cui sono presenti molte attività
produttive e comunque sono un utile strumento per oggettivare le molestie
olfattive percepite dai cittadini.
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