Il Rapporto Consob 2021 sulla rendicontazione non finanziaria
delle società quotate italiane (QUI) esamina,
per il quarto anno consecutivo (per gli altri Rapporti vedi QUI alla
voce documentazione CONSOB), gli effetti dell'entrata in vigore della Direttiva
2014/95/UE (QUI),
recepita in Italia con il DLgs 254/2016
(QUI), con lo
scopo di cogliere eventuali segnali della considerazione dei fattori ESG
(environmental, social and governance)
nella definizione dei modelli di business, nel processo decisionale, nelle
strategie e nei modelli di corporate governance aziendali.
LA PRIMA SEZIONE DEL
RAPPORTO riporta informazioni sulle
Dichiarazioni Non Finanziarie (DNF), pubblicate nel 2021 da 151 società quotate
e sul processo di selezione dei temi materiali. Rispetto a quest'ultimo si
rileva una maggiore diffusione di taluni comportamenti legati al coinvolgimento
delle strutture o degli organi interni (116 casi; erano 114 nel 2020) nel
processo di identificazione dei temi rilevanti e del Consiglio di Amministrazione
(51 casi, in continuo aumento rispetto ai 39 del 2020 e ai 21 del 2019) nella
finalizzazione dello stesso, mentre è leggermente diminuito rispetto allo
scorso anno il numero di emittenti che coinvolgono stakeholders esterni (81 nel
2021, 83 nel 2020).
Inoltre, al fine di
individuare i segnali di una possibile integrazione dei fattori ESG nella
visione aziendale, nella stessa sezione sono stati esaminati gli abstract dei Piani strategici
pubblicati da 63 società sui propri siti web, da
cui si evince che 30 società integrano considerazioni a lungo termine in
materia di sostenibilità, 16 collegano la strategia agli Obiettivi di Sviluppo
Sostenibile delle Nazioni Unite e 8 (imprese attive nel settore Energia/Oil e
Gas) integrano nella comunicazione della strategia tematiche che generano
valore nel breve e nel lungo termine, descrivendo le connessioni tra questioni
finanziarie e non finanziarie.
LA SECONDA SEZIONE DEL
RAPPORTO raccoglie indicatori
dell'integrazione dei fattori ESG nel processo decisionale del board. Nel corso del 2021, tra le
società che hanno redatto la DNF, 49 hanno rinnovato il board; di queste, 34 hanno
pubblicato linee guida per la nomina del nuovo consiglio di amministrazione,
menzionando i temi non finanziari in 25 casi (51% del totale delle società che
hanno rinnovato il board a
fronte del 38% nel 2020). Nell'autovalutazione del Consiglio, i fattori ESG
sono citati in 45 casi (37 nel 2020), mentre sono 53 gli emittenti che li hanno
inclusi nei programmi di induction erogati
ai membri del consiglio (32 nel 2020).
LA TERZA SEZIONE DEL
RAPPORTO analizza, sulla base delle
Relazioni sulle politiche in materia di remunerazione pubblicate nel 2021,
l'integrazione dei fattori ESG nelle politiche relative ai compensi dei CEO.
Gli emittenti che integrano fattori non finanziari nelle remunerazioni degli
amministratori delegati sono 106, in netta crescita rispetto al 2020, quando il
dato si attestava a 63. In particolare, il riferimento a tali parametri
riguarda le remunerazioni di breve termine in 97 casi (53 nel 2020) e la
componente di lungo termine in 56 casi (29 nel 2020).
L'ULTIMA SEZIONE DEL
RAPPORTO include un addendum con i risultati di
un'analisi, svolta dai ricercatori Matteo La Torre e Paola Tamburro
dell'Università di Chieti-Pescara attraverso una piattaforma di Natural Language Processing, tesa a
verificare l'evoluzione dell'informazione ambientale resa nelle DNF nel periodo
2018-2021, da cui si evince che la rendicontazione delle informazioni
ambientali ha maturato nel tempo un grado crescente di articolazione e
dettaglio e che le informazioni sulle performance e sugli impatti ambientali
delle imprese hanno assunto un rilievo sempre più rilevante.
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