martedì 19 novembre 2024

La nuova Giunta in Liguria e l'ennesimo spezzatino dell’ambiente

Bucci neo eletto Presidente della Regione Liguria  presenta la nuova giunta e al di là dei nomi poco importanti quelle che contano sono le deleghe assegnate ai vari assessori.

Ancora una volta come nell’ultima giunta Burlando (QUI) e poi nelle Giunte di Toti l’ambiente viene disperso nelle varie deleghe mancando ancora una volta la necessità di un visione integrata delle politiche regionali settoriali che metta al centro l’ambiente come peraltro teoricamente richiesto non solo dagli obiettivi del Green Deal ma soprattutto dagli strumenti integrati che richiederebbero un coordinamento tra obiettivi ambientali e le politiche settoriali che possono avere impatti sugli ecosistemi.

 

Vediamo lo spezzettamento delle deleghe che possono riguardare competenze rilevanti in materia ambientale…

 

ASSESSORE PIANA ALESSANDRO: Agricoltura, allevamento, acquacoltura, parchi e biodiversità,

ASSESSORE SCAJOLA: Trasporti, urbanistica, rigenerazione urbana, tutela del paesaggio, pianificazione territoriale, cave miniere.

ASSESSORE GIAMPEDRONE: Difesa del suolo e ambiente protezione civile.

ASSESSORE LOMBARDI: Ciclo delle acque.

ASSESSORE RIPAMONTI: Energia.

CONSIGLIERE DELEGATO PIANA ALESSIO: Blue economy.

 

Insomma, siamo al “carnevale di Viareggio” tenendo separate ad esempio:

1. il ciclo delle acque e la difesa del suolo nonché la tutela ambientale e quindi dagli inquinamenti delle risorse idriche oltre alla loro scarsità

2. la protezione civile dalla pianificazione territoriale dimostrando una visione emergenziale della protezione civile e non di prevenzione visto che i disastri che comportano l’intervento della protezione civile nascono dalle cattive scelte di pianificazione territoriale

3. la difesa del suolo e la pianificazione territoriale come se come e dove costruire non riguardi la tutela del suolo, ovviamente scomparso anche a livello solo terminologico il principio della riduzione del consumo del suolo

4. la delega all’entroterra dalla pianificazione territoriale la riduzione del consumo del suolo e le infrastrutture rende indefinita questa delega che risulta ancora più pericolosa alla luce della legge quadro che ha modificato la legge urbanistica regionale, con la quale con la scusa di promuovere comuni dell'entroterra ha frammentato la pianificazione comunale anche in deroga alla pianificazione paesaggistica. In particolare, la riforma Toti per i Comuni dell’entroterra ha distinto lo strumento di pianificazione principale il Piano dei Servizi e delle Infrastrutture (PSI) ed il relativo Piano Urbanistico Locale (PUL). Il PUC è solo un'altra possibilità. Favorendo una visione frammentata dell’uso del territorio in chiave solo sviluppista in deroga alla pianificazione paesaggistica

5. la Blue economy dalla pianificazione marittima (vedi anche alla voce demanio portuale) dimostra una visione meramente imprenditoriale del rapporto con il mare con buona pace della pianificazione dello spazio marittimo (QUI)

6. l'energia materia tipicamente trasversale che invece interagisce con la pianificazione territoriale, l’agricoltura, il ciclo delle acque, edilizia, trasporti e infrastrutture per fare alcuni esempi.

 

 

Ma il dato grave al di la del suddetto spezzettamento è che il modo con cui viene presentato dimostrata la totale mancanza di una visione delle politiche ambientali in coerenza non solo con gli indirizzi della Corte Costituzionale del bene ambiente come unitario ma soprattutto della recente riforma della Costituzione che la secondo comma del nuovo articolo 41 prevede che la legge ordinaria determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali ma anche ambientali.

Proprio il suddetto articolo 41 della Costituzione letto in modo coordinato con il nuovo articolo 9, che ha introdotto il concetto di tutela ambientale in chiave di generazioni future, richiederebbero uno sforzo del ceto politico dirigente di individuare modelli di government integrati delle politiche ambientali. Per esempio:

1. Necessità di un legame tra programmazione economica, pianificazione territoriale, pianificazione ambientale

2. Necessità di una lettura territoriale - ambientale (vocazioni d’uso in termini di capacità di sopportazione degli ecosistemi) degli strumenti di programmazione della spesa pubblica regionale

3. Necessità di creare nuovi soggetti (o potenziare ruolo di soggetti esistenti) che svolgano funzioni tecnico scientifiche di coordinamento tra Pianificazione Ambientale, Territoriale e Programmazione Economica

4. Integrazione della prevenzione sanitaria nei processi di controllo e decisionali:

5. Necessità di organizzare i controlli ambientali in modo integrato con gli strumenti di Pianificazione e Programmazione in modo da realizzare una Politica Preventiva e di Sviluppo Sostenibile.

6. Promuovere una partecipazione attiva delle comunità locali in chiave di statuti di governo partecipato delle comunità locali (QUI)

 

D’altronde il problema non è solo di chi sta per accingersi a governare la Regione Liguria vistot che la Relazione (QUI) sullo Stato di diritto nell’UE sull’Italia ha tra l’altro rilevato che non ci sono stati aggiornamenti significativi per quanto riguarda le valutazioni ex post e i processi di consultazione pubblica, che - come riportato nel Rule of Law Report 2023 - non vengono svolti sistematicamente (capitolo sull’Italia pagina 27 QUI).

 

 

 


Nessun commento:

Posta un commento