Bucci neo eletto Presidente della Regione Liguria presenta la nuova
giunta e al di là dei nomi poco importanti quelle che contano sono le deleghe
assegnate ai vari assessori.
Ancora una volta come nell’ultima
giunta Burlando (QUI)
e poi nelle Giunte di Toti l’ambiente viene disperso nelle varie deleghe
mancando ancora una volta la necessità di un visione integrata delle politiche
regionali settoriali che metta al centro l’ambiente come peraltro teoricamente
richiesto non solo dagli obiettivi del Green Deal ma soprattutto dagli
strumenti integrati che richiederebbero un coordinamento tra obiettivi
ambientali e le politiche settoriali che possono avere impatti sugli ecosistemi.
Vediamo lo spezzettamento
delle deleghe che possono riguardare competenze rilevanti in materia ambientale…
ASSESSORE PIANA ALESSANDRO:
Agricoltura, allevamento, acquacoltura, parchi e biodiversità,
ASSESSORE SCAJOLA: Trasporti, urbanistica, rigenerazione urbana, tutela del paesaggio, pianificazione territoriale, cave miniere.
ASSESSORE GIAMPEDRONE: Difesa del suolo e ambiente protezione civile.
ASSESSORE LOMBARDI: Ciclo delle acque.
ASSESSORE RIPAMONTI: Energia.
CONSIGLIERE DELEGATO PIANA ALESSIO: Blue economy.
Insomma, siamo al “carnevale
di Viareggio” tenendo separate ad esempio:
1. il ciclo delle acque e
la difesa del suolo nonché la tutela ambientale e quindi dagli inquinamenti
delle risorse idriche oltre alla loro scarsità
2. la protezione civile
dalla pianificazione territoriale dimostrando una visione emergenziale della
protezione civile e non di prevenzione visto che i disastri che comportano l’intervento
della protezione civile nascono dalle cattive scelte di pianificazione
territoriale
3. la difesa del suolo e
la pianificazione territoriale come se come e dove costruire non riguardi la
tutela del suolo, ovviamente scomparso anche a livello solo terminologico il
principio della riduzione del consumo del suolo
4. la delega all’entroterra
dalla pianificazione territoriale la riduzione del consumo del suolo e le infrastrutture
rende indefinita questa delega che risulta ancora più pericolosa alla luce
della legge quadro che ha modificato la legge urbanistica regionale, con la
quale con la scusa di promuovere comuni dell'entroterra ha frammentato la pianificazione
comunale anche in deroga alla pianificazione paesaggistica. In particolare, la
riforma Toti per i Comuni dell’entroterra ha distinto lo strumento di
pianificazione principale il Piano dei Servizi e delle Infrastrutture (PSI) ed
il relativo Piano Urbanistico Locale (PUL). Il PUC è solo un'altra possibilità.
Favorendo una visione frammentata dell’uso del territorio in chiave solo
sviluppista in deroga alla pianificazione paesaggistica
5. la Blue
economy dalla pianificazione marittima (vedi anche alla voce demanio portuale) dimostra una visione meramente
imprenditoriale del rapporto con il mare con buona pace della pianificazione
dello spazio marittimo (QUI)
6. l'energia materia tipicamente trasversale che invece interagisce con la pianificazione territoriale, l’agricoltura, il ciclo delle acque, edilizia, trasporti e infrastrutture per fare alcuni esempi.
Ma il dato grave al di la
del suddetto spezzettamento è che il modo con cui viene presentato dimostrata
la totale mancanza di una visione delle politiche ambientali in coerenza non
solo con gli indirizzi della Corte Costituzionale del bene ambiente come
unitario ma soprattutto della recente riforma della Costituzione che la secondo
comma del nuovo articolo 41 prevede che la legge ordinaria determina i
programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e
privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali ma anche
ambientali.
Proprio il suddetto articolo 41 della Costituzione letto in modo coordinato con il nuovo articolo 9, che ha introdotto il concetto di tutela ambientale in chiave di generazioni future, richiederebbero uno sforzo del ceto politico dirigente di individuare modelli di government integrati delle politiche ambientali. Per esempio:
1. Necessità di un
legame tra programmazione economica, pianificazione territoriale,
pianificazione ambientale
2. Necessità di una
lettura territoriale - ambientale (vocazioni d’uso in termini di capacità di
sopportazione degli ecosistemi) degli strumenti di programmazione della spesa
pubblica regionale
3. Necessità di
creare nuovi soggetti (o potenziare ruolo di soggetti esistenti) che svolgano
funzioni tecnico scientifiche di coordinamento tra Pianificazione Ambientale,
Territoriale e Programmazione Economica
4. Integrazione della
prevenzione sanitaria nei processi di controllo e decisionali:
5. Necessità di
organizzare i controlli ambientali in modo integrato con gli strumenti di
Pianificazione e Programmazione in modo da realizzare una Politica Preventiva e
di Sviluppo Sostenibile.
6. Promuovere una
partecipazione attiva delle comunità locali in chiave di statuti di governo
partecipato delle comunità locali (QUI)
D’altronde il problema non
è solo di chi sta per accingersi a governare la Regione Liguria vistot che la Relazione (QUI)
sullo Stato di diritto nell’UE sull’Italia ha tra l’altro rilevato che non ci
sono stati aggiornamenti significativi per quanto riguarda le valutazioni ex
post e i processi di consultazione pubblica, che - come riportato nel Rule
of Law Report 2023 - non vengono svolti sistematicamente (capitolo sull’Italia
pagina 27 QUI).
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