Continua su vari profili di fb che fanno riferimento a Spezia, la discussione sul progetto di Piazza Verdi. Voglio fare alcune puntualizzazioni e lo voglio fare per l'ultima volta prima della udienza che si terrà il 29 aprile di fronte al TAR Liguria e che deciderà il merito della querelle su questo progetto.
Ultima volta per due ragioni:
La prima è che i motivi tecnici e giuridici che hanno portato il comitato per Piazza Verdi e le associazioni Legambiente e Italia Nostra ad ottenere la revoca della autorizzazione del novembre 2012 da parte della Soprintendenza le ho abbondantemente spiegate QUI. Se ancora in questi giorni devo leggere scritti di persone che si "piccano" competenti di storia urbanistica della città (vedi dibattito nel gruppo "Spezia nell'Ottocento"), nei quali si fanno affermazioni totalmente fuori dalla realtà dei fatti e soprattutto degli atti amministrativi, come dire non ci posso fare nulla: è chiaro che, trattandosi di persone maggiorenni e con un accettabile livello culturale, non possono altro che essere in mala fede.
La seconda ragione è che da qui al 29 come gruppo di supporto legale al comitato lavoreremo attivamente per arrivare a vincere anche il merito della causa di fronte al TAR dopo la parziale vittoria iniziale avvenuta con il ritiro della richiesta di sospensiva da parte del Comune lo scorso 30 gennaio). Quindi non faremo alcun commento pubblico di tipo tecnico giuridico che possa in qualche modo favorire le controrepliche di una amministrazione totalmente priva di trasparenza e non solo su Piazza Verdi.
Qui voglio solo e per l'ultima volta ribadire alcune questioni di principio che vanno al di la del giudizio di merito del progetto e della interpretazione storica della piazza, sul quale la divisione ci può stare almeno entro certi limiti di decente rispetto degli atti fino ad ora prodotti sia quelli amministrativi che quelli storici sulla piazza.
I LIMITI GIURIDICI E ISTRUTTORI DELL'ITER AUTORIZZATORIO DEL PROGETTO BUREN VANNETTI
La vicenda di Piazza Verdi ha con se quattro limiti di fondo che hanno qualificato il comportamento della Amministrazione Comunale e dei progettisti:
1. il progetto non è stato discusso con un processo partecipativo adeguato. Questo è un fatto che ho dimostrato in tutti i miei post e che nessuno può smentire anzi lo stesso sindaco lo ha dovuto ammettere nella sua relazione in Consiglio Comunale lo scorso luglio e anche in dichiarazioni sulla stampa locale ( se non ci credete andate a leggere QUI, pagina 3 in particolare). Questa carenza è gravissima proprio perché: il progetto riguarda un bene immobile pubblico, è pagato con soldi pubblici, riguarda uno spazio che fa parte della identità storica della nostra città. Tutto questo a prescindere, ripeto, dalla valenza del progetto in se!
2. la procedura che ha portato alla approvazione del progetto è stata viziata da profili chiari di illegittimità che hanno portato Direzione Regionale per i Beni Culturali e Soprintendenza per i Beni Architettonici: prima a rivedere di ufficio la dichiarazione di interesse storico della piazza e poi alla revoca della autorizzazione rilasciata nel novembre 2012.
3. il processo che ha accompagnato la procedura autorizzatoria del 2012 è stato caratterizzato da gravi carenze istruttorie relativamente ai documenti dell'epoca sulla reale definizione storico culturale ed architettonica della piazza, pertinenze e componenti arboree comprese.
4. i ritardi nella realizzazione del progetto sono stati prodotti quindi dai suddetti vizi procedurali, dalle suddette carenze istruttorie (comprese quelle sulla mancata verifica preventiva dell'interesse archeologico della piazza e delle sue componenti). Quelle carenze hanno portato all'impasse attuale. Se quelle carenze non ci fossero state (a prescindere dalla validità o meno del progetto in se) il cantiere sarebbe sicuramente partito.
IL PESSIMO MODO DI DECIDERE DELLA AMMINISTRAZIONE FEDERICI: PIAZZA VERDI E NON SOLO
Tutto ciò dovrebbe far riflettere tutti coloro che sostengono la validità del progetto ma soprattutto quelli che sostengono che ci sono "cose" più importanti per cui impegnarsi a Spezia.
Ebbene nelle altre "cose" (ad esempio si citano Enel, discariche, porto commerciale, bonifica area ex IP etc. etc.) i primi 3 limiti sopra elencati si sono riprodotti sistematicamente, e chi mi legge sa che sono in grado di provarlo!
Concludendo quindi posso dire con estrema tranquillità che proprio per questi motivi la vertenza di Piazza Verdi acquista un significato simbolico enorme che va ben al di la della tutela di pochi "pini marci" (parole del Sindaco ripetute a pappagallo dai suoi seguaci anche in questi giorni)....... che peraltro marci non sono, e non perchè lo dica io, ma perchè lo ha scritto in tutte le salse lo stesso perito nominato dal Comune!
P.S.
quindi agli "amanti" del progetto Buren Vannetti dico: vi piace il progetto? Questo ci può stare, ci mancherebbe! Ma per favore evitiamo di rimuovere il vero oggetto del contendere che è: come si devono prima valutare e poi decidere gli interventi di competenza pubblica o di rilevanza pubblica nella nostra città. Imparate a stare al tema, se potete, GRAZIE!
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