Come si ricava dal portale
Città della Spezia: “L’Autorità di Sistema Portuale del
Mar Ligure Orientale lunedì 4 settembre, alle 17,30, presso l'Auditorium di via
Fossamastra, presenterà infatti i progetti della fascia di rispetto tra porto e
città e della barriera fonoassorbente nelle aree antistanti i quartieri di
Fossamastra e Canaletto.”
Si tratta di una visione
totalmente sbagliata della partecipazione ma che è dentro una visione ancor più
errata delle modalità di valutazione/approvazione degli interventi per gli
ambiti 5 e 6 dell’area di demanio portuale disciplinata dal Piano Regolatore
del Porto approvato nel 2006.
Non ha alcun senso
metodologico e sostanziale fare un confronto, peraltro nella filosofia della
mera consultazione assembleare, sulla fascia di rispetto dl porto di spezia
peraltro limitata alle aree antistanti i quartieri di Fossamastra e Canaletto..
La partecipazione si fa sugli strumenti attuativi degli ambiti portuali che
devono essere sottoposti a VAS oltre che a VIA (come emerge dalla attuale
versione del testo unico ambientale). Questo vale soprattutto per gli ambiti 5
e 6.
Quindi questi interventi in questi ambiti andrebbero sottoposti a VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA - VAS (per
il 5 anche a VIA: waterfront e stazione crocieristica come afferma il Decreto Ministero Ambiente QUI) e andrebbe avviata una
Inchiesta Pubblica complessiva per tutti gli interventi non solo per il
pezzettino di fascia di rispetto, peraltro le prescrizioni di VIA sul PRP
prevedono che:
Prescrizione n.15
“15. al fine di mitigare
gli impatti prodotti dalle attività portuali sulle componenti ambientali
delle aree limitrofe , dovrà essere valutata la possibilità di estendere
la prevista fascia di rispetto ad altre aree significative la cui
progettazione dovrà realizzarsi con la partecipazione dell’A.P. e dei
Comuni che si affacciano sul Golfo della Spezia e con l’auspicabile presenza
anche di altri soggetti pubblici e non;detto progetto dovrebbe abbracciare
l’intero fronte d’acqua e qualificarsi delle specificità ambientali e
dell’urbanizzazione che incontra...".
Prescrizione n. 16
“16-dovrànno essere
realizzate tutte le opere di mitigazione previste nello SIA;in particolare,la
realizzazione delle opere infrastrutturali finalizzate alla
riduzione preliminare delle cause di impatto sulle componenti ambientali
previste dall’attuazione del nuovo PRP dovrà precedere il
completamento delle opere vere e proprie destinate a potenziare le attività
produttive portuali quali moli e banchine”.
Il tutto proprio per
evitare che l’impatto dell’ampliamento del porto non venga valutato nella sua
complessità come afferma la:
Prescrizione n. 10
“10- il potenziamento
delle attività portuali previste dal PRP ,in grado di determinare
incremento degli inquinanti tale da determinare valori critici degli
stessi, potrà essere realizzato subordinatamente alla concomitante riduzione di
detti valori in altri ambiti operativi;al riguardo , il Proponente,in accordo
con gli Enti preposti ,dovrà dare attuazione per quanto di competenza a tutte
le azioni previste nella proposta di Piano di risanamento a tutela della
qualità dell’aria adottato dalla Regione Liguria anche sulla base di ulteriori
azioni aggiuntive previste per detto piano da parte del Consiglio
Regionale”.
Aggiungo che oltre violare
queste prescrizioni appena elencate la dichiarazione della Presidente della
Autorità di Sistema Portuale appare in contrasto anche con quanto previsto
della Delibera di Giunta Regionale 648 del 2004 (parere regionale
nella procedura di VIA sul PRP) secondo la quale: "dovranno essere
definiti interventi relativi a idonee riduzioni delle emissioni in
atmosfera in particolare per gli ambiti 6,7,9, valutando che nelle
aree del Canaletto e Fossamastra , oggetto di riempimenti sia
previsto un maggior allontanamento delle attività rispetto alla
zona urbana ;"
Qualcuno potrebbe chiedere: "da dove ricavi che gli interventi negli ambiti 5 e 6 devono avere la VAS in quanto da inserire in strumenti urbanistici attuativi di un PRP?"
Lo dice la delibera del Consiglio Regionale che approvò il PRP, un passaggio totalmente rimosso da rappresentanti della AP vecchie e nuovi ma anche a quanto sembra, dagli amministratori comunali vecchi e nuovi.
Afferma la delibera del
Consiglio Regionale di approvazione del PRP: “Le Norme di attuazione del
PRP risultano per un verso, come afferma la stessa Relazione illustrativa,
generiche, nel senso che l’attuazione degli interventi previsti è demandata a
”Schemi di assetto urbanistico” che vengono prescritti per tutti gli Ambiti
considerati dal Piano” questi Schemi di assetto urbanistico
costituiscono strumenti urbanistici attuativi del piano quadro (il PRP) e
dovranno (come afferma la sopra citata delibera regionale”: “……riportare per
ciascun ambito la relativa disciplina di intervento in termini di destinazione
d’uso, parametri e modalità attuative, flessibilità delle relative
indicazioni.”
Come ho spiegato QUI e,
più recentemente QUI la
giurisprudenza costituzionale e comunitaria conferma che questi strumenti
urbanistici attuativi devono essere sottoposti a procedura di VAS con la partecipazione
della comunità locale nelle sue diverse articolazioni.
Quanto sopra è stato contraddittoriamente confermato dall'attuale assessore all'ambiente della Regione Liguria rispondendo ad una interrogazione in consiglio regionale da parte del gruppo consiliare di 5stelle.
La
risposta riconosce quanto da noi sostenuto nella Interrogazione e soprattutto
quanto sostenuto da anni dai comitati e associazioni spezzine che si battono
per una corrette e ambientalmente sostenibile attuazione del PRP, nel rispetto
degli stessi atti regionali e ministeriali di approvazione di detto Piano. In
particolare nella risposta dell’Assessore si riconosce che in sede di
attuazione del Piano nei diversi ambiti funzionali in cui è stata suddivisa
l’area demaniale di competenza della Autorità Portuale devono essere presentati
degli Schemi di Assetto Urbanistici e non una semplice sommatoria di Progetti.
Alla luce della suddetta ammissione risulta quanto meno
sconcertante da parte dell’Assessore l’aver ricordato, nella sua risposta alla
nostra Interrogazione, il decreto del Ministero dell’Ambiente che ha deciso di
non sottoporre a VIA gli interventi relativi all’ambito 6 del PRP. Tale
riferimento è in palese contraddizione con quanto dichiarato all’inizio della
risposta dell’Assessore. Infatti una
cosa è la VIA altra è la VAS, la prima riguarda i singoli progetti a livello puntuale, la seconda la valutazione
del contesto generale in cui tali progetto verranno collocati. Risulta chiarissima a questo punto la
violazione delle procedure di valutazione della attuazione del PRP in barba
alla vigente normativa (anche regionale vedi appunto delibera di approvazione
del PRP) ma anche ai compiti che si era dato il Tavolo di confronto locale
sulla attuazione del PRP.
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