L’impianto di lavorazione dei residui lapidei sito in
località Lagoscuro (Comune di Vezzano Ligure) da anni funziona producendo gravi
disagi ambientali e sanitari ai cittadini residenti nella zona.
L’impianto è gestito dalla famiglia Muto e il gestore
(Granulati Muto srl ex Inerti Muto srl) era stato colpito da
provvedimento interdittivo antimafia (tutt’ora in vigore vedi QUI). E’ stato cambiato il rappresentante
legale dell’impianto (la moglie o ex moglie della persona colpita da detto
provvedimento) e questo per ora ha permesso la continuazione della attività con problemi ambientali e sanitari rilevanti non risolti ne dai gestori ne dalle autorità competenti.
Questo
impianto è stato – nel tempo - oggetto
di sequestri penali per violazione delle norme ambientali nonché diffide della
Provincia della Spezia.
Nonostante le reiterate richieste, da
parte dei cittadini residenti, di rispetto delle prescrizioni relative alla
autorizzazione del 7/6/2011 n. 106 l’impianto
di lavorazione dei residui lapidei in località Lagoscuro n. 84 ha continuato a
violare le seguenti prescrizioni autorizzatorie riportate dalla citata diffida
della Provincia della Spezia:
“d) la ditta dovrà
effettuare i controlli analitici delle emissioni con cadenza annuale, i
certificati di analisi dovranno essere conservati in stabilimento, a
disposizione degli organismi preposti al controllo, per almeno 5 anni. Le
operazioni ci verifica annuale dovranno rispettare il metodo UNI EN 13284-1,
2003 per la determinazione delle polveri, nonché metodo M.U. 158 per il
campionamento;
e) i sistemi di
abbattimento delle polveri con filtri a maniche di tutti i depolveratori
dovranno essere sottoposti a controllo per verificare lo stato d’usura con una
frequenza semestrale al fine della loro eventuale sostituzione. L’azienda dovrà
annotare su apposito registro, vidimato dalla provincia, i controlli eseguiti e
le sostituzioni avvenute;
i) al fine di minimizzare
le emissioni diffuse gli impianti di abbattimento a pioggia dovranno essere,
durante le ore lavorative, funzionanti cosi da mantenere il piazzale sempre
umidificato;
j) i piazzali esterni
all’area di lavorazione dovranno essere mantenuti puliti utilizzando
quotidianamente idonei mezzi, cosi da consentire una diminuzione della
polverosità diffusa;
k) la ditta ha l’obbligo
di tenere chiuse entrambe le serrande di accesso all’impianto ogni qualvolta l’impianto
di frantumazione è operante prevedendo:
k1)la
fermata dello stesso nella fase di carico del camion con il “filler”;
k2)l’attesa,
prima dell’apertura della serranda di comunicazione con l’esterno, del tempo
necessario a consentire al sistema di filtraggio di eliminare le polveri in
sospensione all’interno del capannone;
Punto 2 della Determinazione dirigenziale n° 106/2011:
2. l’esercizio degli
impianti, in ottemperanza a quanto disposto da Comune di Vezzano Ligure con
Nulla Osta acustico rilasciato in data 19/01/2010 con provvedimento n° 839, dovrà avvenire esclusivamente in periodo
diurno; nessuna apparecchiatura di lavoro o di servizio potrà essere messa in
funzione in periodo notturno (22:00 – 06:00);”
Nonostante quanto sopra ad oggi a
causa del contenzioso tra Provincia Comune e ditta Muto srl in relazione alla
interdittiva antimafia sopra citata, non sono mai state rilasciate nuove
autorizzazioni e cosa ancor più grave continuano a non essere rispettate le
prescrizioni delle autorizzazioni vigenti del 2009 e del 2011.
Tutto ciò è confermato dalla ampia sequenza
fotografica e video dal 2014 al Luglio 2016 allegata all’esposto (in parte
riprodotta in questo post) che qualche giorno fa i cittadini residenti hanno
depositato in Procura del Tribunale della Spezia nei giorni scorsi con il
supporto tecnico legale dell’Avvocato Massimo Lombardi e del sottoscritto.
Ad oggi non risulta che le
Amministrazioni competenti abbiano - non solo - esercitato concretamente i loro
poteri per far rispettare le prescrizioni e tutelare la salute dei residenti ma
neppure, di fronte alle palesi violazioni della legge riscontrate come visto
sopra anche dalle stesse Amministrazioni, abbiano mai applicate sanzioni alla Granulati srl ex Muto srl.
Non solo quelle
amministrative: sospensione della autorizzazione (articolo 278 del
DLgs 152/2006), ma anche penali: violazione sistematica delle
prescrizioni (comma 2 articolo 279 DLgs 152/2006).
I reati che si ipotizzano nell’esposto dei cittadini sono i
seguenti:
a)
articolo
279, comma 2 D.Lgs 152/2006: inosservanza
delle prescrizioni contenute o richiamate nelle autorizzazioni alle emissioni;
b)
articolo 452-bis Codice Penale:
delitto per inquinamento ambientale
c) articolo 452-ter Codice Penale: lesioni come conseguenza del delitto di
inquinamento ambientale
d) articolo 674 Codice Penale: getto di cose pericolose che
configura un reato di pericolo, volto a proteggere in via anticipata il bene salute.
e)
articolo
659 del Codice: disturbo delle persone da emissioni rumorose
f) articolo 328
Codice Penale: omissioni di atti di ufficio relativamente al mancato e
tempestivo intervento delle istituzioni preposte a tutela della salute dei
cittadini (Sindaco) e per imporre il rispetto delle prescrizioni autorizzatorie
(Provincia)
P.S.
della vicenda della Granulati Muto srl (ex Inerti Muto srl) ho trattato più volte in questo blog in questa sezione QUI.
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