Il PD con i suoi candidati spezzini alle prossime elezioni regionali liguri, da ultimo l’assessore
all’Ambiente del Comune capoluogo, continua a rilasciare dichiarazioni
assolutamente non fondate sulla presunta accelerazione della bonifica del sito
di Pitelli grazie alla declassificazione da sito di interesse nazionale a
regionale.
Sulle conseguenze amministrative di questa scelta ho
già scritto più volte in questo blog e rinvio ai relativi post.
Ma una delle affermazioni più surreali svolte a
Pitelli in una manifestazione elettorale è stata la seguente è: “ ...... un passo avanti il passaggio
da Sito di interesse nazionale a Sito di interesse regionale per la discarica
di Pitelli. Ma ora a Genova è necessario mettere a bilancio in maniera stabile
le risorse per la bonifica”.
Cioè in sostanza il Pd e i suoi candidati affermano che la
declassificazione del sito accelererà la bonifica ma i soldi non ci sono ancora
anzi sono praticamente tutti da stanziare
a parte qualche cosa sulla discarica della Sistemi Ambientali (dove
peraltro continua a lavorare una società di Duvia con i soldi del Comune) e
nella zona di Pertusola; peraltro tutte messe in sicurezza non vere e proprie bonifiche.
Ma i
costi veri si possono sapere? Quelli precisi totali sono difficili da
quantificare considerato che una buona
parte del sito di Pitelli a terra non è ancora stata completamente
caratterizzata, vale a dire non si sa ancora in maniera definitiva cosa c’è sotto
e quale livello di dispersione degli inquinanti è in atto sia quantitativamente
che qualitativamente (tipo di inquinanti interrati). D’altronde a distanza di
anni continuano ad emergere nuovi ritrovamenti (vedi QUI), senza
che sia mai stata applicata la mozione che il consiglio comunale ha approvato
qualche mese fa (vedi QUI).
Però se i costi precisi non sono ancora definibili su
parti rilevanti della bonifica del sito una idea abbastanza definita emerge
dagli atti pubblici fino ad ora pubblicati a livello ministeriale, a proposito della utilità del passaggio da
nazionale a regionale del sito (sic!).
I COSTI DI BONIFICA DELLA
PARTE A MARE DEL SITO DI PITELLI SECONDO IL DOCUMENTO DELL’ICRAM
Relativamente ai costi di bonifica se noi andiamo a
vedere gli scenari di bonifica del documento Icram ci possiamo rendere conto
del livello ridicolo di finanziamento annunciato ora da Regione Liguria e
Comune di Spezia: 1,3 milioni di euro per la parte a terra (peraltro vecchi
fondi ministeriali) e per l’area di Pertusola: circa 3 milioni di cui solo 1,3
da parte della Regione.
Lo studio Icram, solo per la parte a mare, individuava quattro scenari di intervento di bonifica a seconda del livello di inquinamento,
delle aree interessate, della tipologia degli inquinanti e della profondità
della rimozione degli inquinanti.
Il costo passa da 201 milioni di euro ipotesi dello
scenario 1 di bonifica minima, a 563
milioni di euro per
lo scenario 4 della bonifica integrale della rada della Spezia.
Insomma capisco che non sia facile trovare tanti soldi come quelli richiesti, e questo sia che il sito sia nazionale o regionale, ma almeno non si prenda in giro la gente facendo credere che il passaggio regionale coinciderà con chissà quali finanziamenti che dovrebbero scaturire non si sa bene da dove e come. Intanto sarebbe utile un poco di onestà intellettuale e dire che molti finanziamenti per le bonifiche anche del sito di Pitelli sono state tagliate dai vari Governi di centro sinistra che si sono succeduti in questi anni come ha spiegato nel suo dossier la CGIL (vedi QUI). In secondo luogo che con il passaggio da nazionale a regionale l'unica cosa che è veramente cambiata sono le competenze per approvare i progetti di bonifica (che peraltro sono ben lontani da arrivare come ho ricordato sopra), ora infatti i progetti si approvano a livello locale quindi fuori da ogni controllo di livello nazionale.
CONCLUSIONI
Di fronte a costi come questi, e
ripeto manca la parte a terra per non parlare delle aree militari (che non vivono in un altro stato, vedi QUI e QUI), degli Amministratori
seri avrebbero dovuto non impuntarsi sulla declassificazione del sito ma
costruire un tavolo di
confronto a livello ministeriale che
coinvolgesse non solo il Governo ma anche la Marina Militare e soggetti privati
interessati a continuare ad investire nel nostro territorio : Enel, Snam,
Terminalisti tanto per fare esempi di soggetti con capacità finanziarie
adeguate.
Parliamoci chiaro senza un
coinvolgimento di questo livello sovra locale il sito di Pitelli non
verrà mai bonificato!
P.S. a proposito il sito di Pitelli è stato
declassificato da nazionale a regionale ormai dall ’11 gennaio 2013 e di soldi
fino ad ora non se ne sono visti se non briciole rispetto ai dati sopra
riportati ed ormai siamo alla fine del 2015 (amministrativamente parlando)…………..
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