Sono
entrato in possesso, grazie all’accesso
del Consigliere Comunale Guerri, di alcuni
documenti ufficiali relativi alla
procedura in atto di sospensione/revisione del progetto Buren.
Da
una lettera del dirigente comunale responsabile del procedimento di
approvazione e attuazione del progetto contestato emerge con chiarezza la
contraddizione tra quanto dichiarato dall’Assessore competente lo scorso 24/6 in
Consiglio Comunale e quanto invece viene affermato in atti
interni.
L’Assessore in Consiglio
lo scorso lunedì 24/6 ha affermato: “l’invito alla
verifica di interesse contenuto nell’autorizzazione della Soprintendenza non è
condizione sospensiva dell’autorizzazione stessa”.
Nella lettera che, in
data 18/6/2013, il dirigente del Comune responsabile
del procedimento invia al Ministero dei Beni Culturali e relativi uffici
periferici regionali, in relazione alla nota della Soprintendenza del giorno
prima con la quale si chiedeva la sospensione del cantiere appena aperto,
afferma : “Tale nota si configura quindi come atto
sospensivo, in autotutela, della autorizzazione rilasciata in data
6/11/2012 che conteneva prescrizioni su
modalità realizzative ma nessuna condizione sospensiva della efficacia dell’atto. Per contro con la
nota del 17/6/2013 si impedisce la prosecuzione dei lavori, a cantiere aperto….”
Quindi, mentre, per l’Assessore in Consiglio, l’autorizzazione del novembre 2012 al
progetto Buren da parte della Soprintendenza, era pienamente efficace anche nella sua esecuzione, per il dirigente in una
lettera interna l’autorizzazione è
sospesa e ciò non permette la prosecuzione dei lavori.
Ovviamente
è quello che noi sosteniamo
pubblicamente da settimane, peccato che l’Amministrazione, Sindaco in
testa continuino a sostenere il contrario.
Ma
l’affermazione è interessante proprio con riferimento alla autotutela. Infatti tale riferimento conferma che la nota del
17/6/2013 della Soprintendenza non è un semplice invito, come affermato
pubblicamente dall’Assessore, ma è un vero e proprio atto amministrativo di
sospensione della esecutività della autorizzazione del Novembre 2013.
Ciò
conferma ulteriormente quanto da me sostenuto da tempo, la nota della
Soprintendenza è stata emessa ai sensi del
comma 2 articolo 28 del Codice di Beni Culturali. Secondo questo comma il
Soprintendente può inibire o sospendere interventi relativi ai beni soggetti a vincolo culturale
se non è ancora intervenuta la procedura di verifica dell’interesse culturale.
Ora è noto che la Piazza Verdi, ultrasettantennale , è
attualmente, ex lege, soggetta a vincolo storico architettonico e culturale, e
che la procedura di verifica del permanere di tale vincolo sia in atto.
Ciò
ha una ulteriore conseguenza, essendo in corso la verifica della permanenza del
suddetto vincolo, qualsiasi intervento che possa pregiudicare direttamente o
indirettamente sia in singoli elementi che l’insieme della piazza anche da un
punto di vista urbanistico (vedi Carta del Restauro del 1972) non potrà essere
realizzato pena la commissione di almeno due reati : quello dell’articolo 169 del
Codice dei Beni Culturali (interventi senza autorizzazione su opere
sottoposte a vincolo) e 733 Codice Penale (danneggiamento al patrimonio archeologico,
storico e artistico).
Infatti
allo stato degli atti non esistono da parte di nessun ente competente
(Direzione Regionale Beni Culturali, Soprintendenza Beni Architettonici)
prescrizioni nuove di cantiere che possano garantire, con certezza tecnica, che gli interventi anche su parti laterali
della piazza non producano danni ad
esempio ai pini che rientrano sicuramente tra gli elementi della Piazza oggetto
della suddetta procedura di verifica.
Infine un altro elemento interessante è che in una nota dl 21/6/2013 la Soprintendenza chied alla Amministrazione Comunale la trasmissione di "una proposta che recepisca quanto indicato nell'incontro tra Ministro dei Beni Culturali e Comune in data 19/6/2013". Ciò conferma che è in atto una revisione del progetto Buren: una ragione in più per evitare una apertura impropria del cantiere magari intervenendo su parti che potrebbero essere nuovamente da modificare alla luce del nuovo progetto.
Infine un altro elemento interessante è che in una nota dl 21/6/2013 la Soprintendenza chied alla Amministrazione Comunale la trasmissione di "una proposta che recepisca quanto indicato nell'incontro tra Ministro dei Beni Culturali e Comune in data 19/6/2013". Ciò conferma che è in atto una revisione del progetto Buren: una ragione in più per evitare una apertura impropria del cantiere magari intervenendo su parti che potrebbero essere nuovamente da modificare alla luce del nuovo progetto.
Desidero esprimere un'opinione in merito all'aspetto storico per istruire la pratica amministrativa di piazza Verdi.
RispondiEliminaNon conosco Marzia Ratti,ma evidentemente deve avere una grande notorietà nell'ambito locale.Di certo nella sua veste di storica e garante,è stata utilizzata dalla attuale amministrazione per ricostruire la cronologia dei pini al centro della piazza.In varie interviste giornalistiche a difesa del progetto Buren,la sua dotta opinione è stata
riportata come ineludibile. Alla luce del documento giacente nell'archivio comunale e che data la piantumazione al 1937,chiedo quali fossero le sue fonti documentali.Per recuperare credibilità agli occhi dei suoi concittadini e la scientificità alle sue affermazioni e per il ruolo pubblico che ricopre si impone qualche chiarimento.Visto che la datazione oltre i 70 anni dei pini è elemento discriminante e lei con certezza li aveva localizzati negli anni 50 e non nel 1937 ci convinca che è stata una svista e non un preconcetto.