Raccomandazione (QUI)
del Consiglio della UE dell'8 luglio 2025 sulle politiche economiche, sociali,
occupazionali, strutturali e di bilancio dell'Italia.
La Raccomandazione analizza molte criticità nelle
politiche ambientali dell’attuale Governo italiano che in premessa sintetizzo:
1. Frammentazione competenze in materia di politiche di
adattamento agli eventi da mutamenti climatici
2. Degrado dei suoli
3. Carenze infrastrutture per gestione risorse idriche e
rifiuti
4. Regime fiscale in materia di energia che favoriscono le
fonti fossili nel quadro di una elevata evasione fiscale
5. Carenze nelle infrastrutture (anche a livello
transfrontaliero) della rete elettrica per favorire il trasferimento di energia
da impianti da fonti rinnovabili
FONDAMENTO GIURIDICO DELLA RACCOMANDAZIONE
La Raccomandazione deriva dalle seguenti Direttive
Comunitarie:
Il Regolamento (UE) 2024/1263 (QUI),
entrato in vigore il 30 aprile 2024, specifica gli obiettivi perseguiti
dal quadro di governance economica, il quale mira a promuovere finanze
pubbliche sane e sostenibili, una crescita sostenibile e inclusiva
e la resilienza attraverso riforme e investimenti, nonché
a prevenire disavanzi pubblici eccessivi.
Il Regolamento (UE) 2021/241 (QUI)
del Parlamento europeo e del Consiglio, che istituisce il dispositivo per
la ripresa e la resilienza.
Il Regolamento (UE) 2023/435 (QUI)
del Parlamento europeo e del Consiglio («Regolamento REPowerEU»), adottato
il 27 febbraio 2023, mira alla progressiva eliminazione della dipendenza
dell'Unione dalle importazioni di combustibili fossili russi.
CRITICITÀ DELLE POLITICHE AMBIENTALI ENERGETICHE
DELL’ITALIA RISPETTO AGLI OBIETTIVI DELLA UE
Criticità idrogeologiche ed idriche
L'elevata esposizione dell'Italia ai rischi climatici, in
particolare idrogeologici, ha ripercussioni sull'economia, in particolare sulle
PMI. La governance delle politiche di adattamento ai cambiamenti climatici è
tuttavia frammentata tra diverse autorità e organi, di livello sia
centrale sia locale, e non sono sfruttate completamente le potenzialità
delle soluzioni basate sulla natura. La perdita e il degrado dei suoli
impongono di prendere provvedimenti per migliorarne la resilienza così da
ridurre i rischi idrogeologici e gli effetti della siccità.
Criticità gestione rifiuti
L'Italia registra risultati superiori alla media dell'UE
in termini di economia circolare. Tuttavia, i deficit infrastrutturali
nell'ambito della gestione delle risorse idriche e dei rifiuti, in
particolare nelle regioni meridionali, generano un forte impatto ambientale che
comporta costi considerevoli e perdita di entrate per l'economia italiana.
Criticità energia e obiettivi decarbonizzazione
Le imposte sull'energia non sono concepite in modo da
incoraggiare la transizione verso tecnologie pulite. Sebbene le ambiziose
contromisure adottate negli ultimi anni, anche nell'ambito del piano per la
ripresa e la resilienza, stiano dando frutti, l'evasione fiscale resta
infine elevata.
Nonostante le considerevoli potenzialità in termini di
energia solare ed eolica, l'Italia continua a incontrare ostacoli
strutturali nell'accelerazione dell'elettrificazione del sistema energetico
e nell'aumento della quota di fonti rinnovabili nella produzione di
energia elettrica. l'integrazione
di quote maggiori di fonti rinnovabili variabili implica investimenti
coordinati nell'infrastruttura della rete elettrica, in particolare per
aumentare la flessibilità del sistema con tecnologie non basate sui combustibili
fossili quali lo stoccaggio e i meccanismi di gestione della domanda
(ad esempio tariffe differenziate a seconda dei periodi di consumo, piani
tariffari dinamici, contatori intelligenti, partecipazione degli aggregatori
e dei consumatori industriali ai mercati del bilanciamento). Le
interconnessioni transfrontaliere rimangono sottosviluppate in alcune parti
della rete, il che limita la capacità dell'Italia di fruire del bilanciamento
regionale e della convergenza dei prezzi. Un rafforzamento della
resilienza della rete e dell'interconnettività aiuterebbe
a conseguire gli obiettivi di decarbonizzazione grazie alla maggiore
disponibilità di energia elettrica da fonti rinnovabili da destinare ai settori
contemplati dal regolamento sulla condivisione degli sforzi, in particolare
trasporti ed edilizia, concorrendo a colmare il divario che separa
dall'obiettivo fissato in detto regolamento. Contribuirebbe altresì
a stabilizzare i prezzi dell'energia e a ridurre i picchi
legati alla produzione di gas in un mercato volatile.
RACCOMANDAZIONI ALL’ITALIA
1. In linea con gli obiettivi di sostenibilità di
bilancio, rendere il sistema fiscale più propizio alla crescita contrastando
ulteriormente l'evasione fiscale, riducendo il cuneo fiscale sul lavoro
e le restanti spese fiscali, comprese quelle collegate all'imposta sul
valore aggiunto e alle sovvenzioni dannose per l'ambiente.
2. Accelerare l'elettrificazione e intensificare le
iniziative per la diffusione delle energie rinnovabili, anche riducendo la
frammentazione della normativa sulle autorizzazioni e investendo nella
rete elettrica.
3. Affrontare il problema dei rischi legati al clima
e attutirne l'impatto economico grazie a un maggiore coordinamento
istituzionale, a soluzioni basate sulla natura e alla copertura
assicurativa contro i rischi climatici. Parare le restanti inefficienze
nella gestione delle risorse idriche e dei rifiuti colmando le lacune
nell'infrastruttura.
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