venerdì 29 dicembre 2023

Decreto Legge Energia: il gas brucia la transizione ecologica

Il Decreto Legge 181/2023 (QUI) da poco pubblicato nella Gazzetta Ufficiale e in attesa di conversione costituisce la ennesima norma (QUI) a favore dell’uso del gas che sta diventando ormai centrale nella c.d. transizione ecologica. Il tutto con buona pace degli studi ufficiali anche a livello UE sulla non strategicità del gas (QUI). La logica che sta al centro della transizione è quella securitaria dello scontro geopolitico mondiale e qui i segnali sono tanti: in Italia (QUI e QUI), nella UE (QUI) e ancora di più dagli USA (QUI).

Questo nuovo Decreto-Legge prevede:

1. la possibilità di prorogare le concessioni di estrazioni di gas nazionale e ottenere nuove concessioni in aree a rischio ambientale in deroga a norma previgenti anche del testo unico ambientale;

2. la solita procedura accelerata e semplificata a favore delle fossili (QUI) per ottenere le suddette concessioni che non potrà che produrre istruttorie troppo brevi e quindi valutazioni di impatto ambientale non svolte in modo adeguato;

3. possibilità da parte delle industrie più energivore di acquistare gas a prezzi favorevoli (qui assistiamo alla contraddizione con altra norma del nuovo Decreto Legge che all’articolo 1 prevede la possibilità di autoproduzione da fonti rinnovabili per le imprese più energivore con la differenza che in questo caso solo agevolazioni per avere in concessione aree pubbliche per localizzazione gli impianti da fonti rinnovabili, mentre per il gas arrivano soldi tanti soldi in milioni di euro in costi evitati

4. la dichiarazione di pubblica utilità per i rigassificatori anche quelli autorizzati da anni e mai realizzati e che tornano in pista come, ad esempio, quello previsto a Porto Empedocle.

 

Così ripartono le estrazioni del gas inutili per gli interessi nazionali viste le quantità risibili e i rischi ambientali gravissimi connessi. Il tutto alla faccia dei recenti rapporti della Agenzia Internazionale per l’Energia sulla necessità di stoppare al più presto le estrazioni di gas (QUI) e sul rischio delle emissioni di metano nel ciclo di estrazione trasporto e utilizzo su scala mondale (QUI).

Vediamo di seguito una analisi più precisa di questo articolo 2 del nuovo Decreto-Legge 181/2023…

 

sabato 16 dicembre 2023

Nuova procedura per attracco gnl nel porto di Spezia:conferma le lacune della precedente

Pubblicata (QUI) nel sito del Ministero dell’Ambiente e sicurezza energetica (MASE) l’avvio cella procedura di “Valutazione preliminare ai sensi dell'art.6, comma 9 del D.Lgs.152/2006 relativa al progetto ID_VIP [5069] "Rigassificatore GNL di Panigaglia - Progetto caricamento GNL su autobotti/isocontainer e rifacimento dell'esistente pontile secondario".

In sostanza la procedura colma la lacuna della precedente verifica di assoggettabilità a VIA sulla individuazione del punto di sbarco delle autobotti di gnl nel porto di Spezia.

Non voglio tediare chi legge, con i molti profili di illegittimità potenziale e soprattutto lacune istruttorie della procedura che ha portato ad avvallare l’ennesimo fattore di rischio nel nostro golfo e vi rinvio per chi ne ha voglia di leggersi tutto questo nel mio blog a partire dalla palese violazione del piano regolatore portuale vigente avvallata con le sue solite non risposte dalla Regione Liguria (QUI).

mercoledì 13 dicembre 2023

Per la Regione Liguria il futuro dell'area ex centrale a Spezia lo decide Enel SpA

La Giunta della Regione Liguria nel rispondere ad una interrogazione del consigliere regionale Paolo Ugolini di fatto scarica ogni responsabilità sulle scelte di Enel sulla rinuncia al progetto sull’idrogeno valley .

La tesi della Regione è così riassumibile: l’area è di proprietà dell’Enel per cui li questa società fa quello che gli pare. In un attimo sono spazzate via le competenze degli enti pubblici in materia di pianificazione urbanistica ed energetica, per non parlare degli incentivi pubblici in gioco attivabili su progetti di riconversione di aree industriali che la Regione non ha saputo attivare in tempi utili come ho ampiamente dimostrato a suo tempo in questo post QUI.

D’altronde la filosofia di approccio della giunta regionale a questo tema la si ricava nella parte finale della risposta alla interrogazione dove si chiede ad enel cosa prevederà nel prossimo piano strategico come se quest’ultimo fosse sostituibile con le competenze pianificatorie programmatorie oltre che di indirizzo politico della Regione, robe da matti!

Andiamo a vedere cosa chiedeva la interrogazione  e cosa non ha risposto (vedi il testo completo riprodotto di seguito) o rimosso l’assessore regionale..

venerdì 1 dicembre 2023

Ordinanza porto Spezia per navi a gnl: non risolve le emissioni dalle navi

Il Sindaco di Spezia nel presentare (QUI) l’ordinanza in questione dichiara: "L'emanazione di questa ordinanza segna una svolta significativa per il porto della Spezia in quanto disciplina l'attracco di tutte le navi alimentate a GNL, sia da crociera che mercantili, superando di fatto le autorizzazioni individuali. Questa disposizione facilita la navigazione nelle nostre acque delle navi di ultima generazione e si affianca all'importante accordo Blue Flag, sottoscritto tra Enti e privati, per l'utilizzo di carburanti da parte delle navi da crociera con un tenore di zolfo non superiore allo 0,10% in massa. Un passo fondamentale per il miglioramento dell'ambiente e della qualità dell'aria sull'intero territorio, poiché la riduzione dell'inquinamento costituisce un contributo significativo alla convivenza armoniosa tra porto e città.”

Come spesso fanno tutti i politici, compresi quelli che governavano prima, affastellano nel giudicare un provvedimento più elementi vendendone una significato ben maggiore di quello che ricopre. Vediamo perchè, motivatamente, che altrimenti poi il Sindaco mi accusa di essere troppo spietato verso quello che fa e dice come mi scrisse qualche anno fa.

lunedì 27 novembre 2023

Rigassificatore Porto Empedocle riparte violando la normativa sulla VIA

La Regione Sicilia ha approvato (QUI) con apposito decreto la proroga della scadenza della VIA ministeriale (2008) e autorizzazione finale regionale (2009) del progetto di rigassificatore a Porto Empedocle (vedi foto a fianco tratta da qds.it)

Il progetto di rigassificatore rimasto fermo per anni ha avuto un ritorno di interesse nel 2022 il Tar Sicilia con sentenza (QUI) n° 380 del 2 febbraio aveva respinto il ricorso del Comune di Agrigento ma più recentemente il TAR Sicilia con sentenza (QUI) n° 2873 dello scorso 27 settembre 2023 aveva preso atto dichiarando la improcedibilità della causa alla luce di tre atti:

1. diniego, da parte dell’Assessorato all’Energia della Regione Sicilia, di proroga di dichiarazione di pubblica utilità dell’opera di allacciamento del gasdotto al futuro rigassificatore;

2. la Soprintendenza BB.CC. di Agrigento (nota prot. n.4517 del 4.5.2022) ha comunicato la sopravvenuta inefficacia dell’autorizzazione paesaggistica ai sensi dell’art.146 del D.lgs. n. 42/2004

3. l’Assessorato all’Energia, con nota prot. n. 16650 del 24.5.2023, ha confermato che non esiste alcuna ulteriore proroga o autorizzazione per la realizzazione del progetto del metanodotto.


La domanda che sorge spontanea a cui si cerca di rispondere nel proseguo del post è: la Regione poteva far ripartire il progetto di rigassificatore con metanodotto annesso con un mero decreto di proroga od occorreva una nuova valutazione quantomeno della permanente validità della istruttoria che portò alla VIA positiva nell’ormai lontano 2008?  

venerdì 24 novembre 2023

Gestore Mercati Energetici: le fossili non se ne vanno!

La Newsletter (QUI) del Gestore Mercati Energetici (GME) di Novembre 2023 fa il punto su un anno dalle caratteristiche eccezionali per il sistema energetico globale, in special modo per il mercato europeo e le prospettive di transizione energetica.

Dal rapporto del GME emergono i seguenti elementi critici significativi:

1. la quota fossile, soprattutto il petrolio, nel mix energetico della UE torna a crescere, nel 2022, anche a causa della crisi ucraina;

2. le rinnovabili sono al 15% contro il 38% del solo petrolio;

3. drastico calo del nucleare nella generazione elettrica a conferma della non assoluta stabilità, vedi il caso francese dove si sono persi 80 Twh nel 2022, di questa fonte nonostante che questa sono le accuse fino ad ora rivolte alle sole rinnovabili;

4. aumenta il gnl rispetto al gas naturale nelle condotte con un ruolo preponderante degli USA ma anche un ruolo comunque significativo della Russia a dimostrazione di quanto rilevino più le strategie geopolitiche di quelle sulla affermata difesa della Ucraina contro gli invasori russi;

5. nella generazione elettrica riprendono quota gas e carbone a conferma del rischio che la penetrazione elettrica si traduca in un ritorno delle fossili con buona pace degli obiettivi di neutralità climatica;

6. nel quadro sopra elencato le riduzioni di emissioni di CO2 sono troppo limitate e non sufficienti pe rispettare l’Accordo di Parigi (QUI). Senza dimenticare, cosa che invece fa il Rapporto del GME, le emissioni di metano (QUI) anche grazie il proliferare del trasporto di gnl e rigassificatori conseguenti;

7. gli investimenti per la transizione net zero emissioni gas serra non sono sufficienti soprattutto che continuano ad essere significativi i sussidi per le fossili.


Vediamo più approfondimentamente le problematiche sopra elencate con una analisi critica più complessiva sul rischio in atto di un forte ritorno delle fossili e del fallimento degli obiettivi di neutralità climatica 2030-2050.  

giovedì 23 novembre 2023

La riforma dei dragaggi in mano agli operatori portuali

Il Ministro delle politiche del mare ha delegato al Cipom (Comitato Interministeriale per le politiche del mare) la stesura della ennesima riforma, in chiave ultra-semplificatoria, della disciplina dei dragaggi. Come afferma fonte (QUI) non certo tacciabile di ambientalismo estremista la delega viene conferita ad un: “un comitato d’esperti” composto in larga parte da lobbisti portatori di interessi vari (armatori, militari, think thank, ecc.) ma non esaustivi di quelli dal tema dragaggi toccati.”

La delega per una nuova riforma dei dragaggi nasce dal Piano del Mare deliberato proprio dal CIPOM ma siamo di fronte ad una ulteriore riforma voluta dalla lobby portuale rimasta insoddisfatta della proposta di nuovo regolamento (QUI) per la gestione delle terre e rocce di scavo nella parte che riguarda i dragaggi  che speravano invece di poter applicare il nuovo regolamento (che permette di classificare le terre e rocce di scavo come sottoprodotti e non più rifiuti) anche per lo sversamento in mare dei fanghi di dragaggio.

Insomma un altro esempio del tentativo in atto, e in parte già realizzato, di commissariamento del diritto ambientale nei porti (QUI) ed in generale (QUI), con la scusa della TRANS/AZIONE Ecologica!

 

mercoledì 22 novembre 2023

La UE indica come applicare il principio DNHS: «non arrecare un danno significativo all'ambiente”

Nella GUCE lo scorso 11 ottobre 2023 è stata pubblicata una Comunicazione (QUI) della Commissione UE su Orientamenti tecnici sull'applicazione del principio non arrecare un danno significativo (acronico inglese DNHS) a norma del regolamento sul dispositivo per la ripresa e la resilienza.

Di seguito prima una sintesi sugli aspetti più significativi della Comunicazione e poi una illustrazione più approfondita della sintesi...

martedì 21 novembre 2023

Diritto di accesso ai dati dei campionamenti sullo stato delle foreste

Conclusioni (QUI) dell’Avvocatura UE in relazione ad una controversia nata dalla attività dell’Agenzia per l’ambiente dell’Estonia che raccoglie, a intervalli regolari, presso determinati posti di campionamento permanenti, che forniscono dati utili per verificare lo stato generale delle foreste. Con le motivazioni che riporto nel post che segue la Avvocatura UE ha dichiarato che i dati dai suddetti campionamenti sono accedibili dal pubblico, associazioni ambientaliste prima di tutto, come informazioni ambientali. Le conclusioni dell'Avvocatura UE sono state accolte dalla sentenza 7 marzo 2024 (QUI). 

lunedì 20 novembre 2023

Zona economica speciale unica per il Sud : Comuni e comunità locali commissariate

Che le Zone Economiche Speciali stiano diventando uno degli ennesimi strumenti per aggirare il ruolo degli enti  e delle comunità locali nel contribuire a decidere o almeno controllare le grandi scelte strategiche dei territori è noto da tempo come ad esempio ho spiegato in questo post QUI dove trattavo il parallelismo tra le zone economiche speciali (ZES) con le zone logistiche semplificate (ZLS) per le aree portuali.

Si tratta quindi un indirizzo avanzato da tempo anche dai governi precedenti a quello attuale che lega in modo molto pericoloso per l’ambiente e la democrazia crediti di imposta per le attività e i progetti collocate nelle ZES con semplificazioni e deroghe a norme anche ambientali e soprattutto una gestione di queste zone in modo centralistico tagliando fuori ogni democrazia decentrata con la scusa delle varie emergenze più o meno esistenti o anche forzatamente create.

Ora arriva anche la normativa che trasforma praticamente tutte le Regioni del Sud in una unica ZLS. La normativa in questione è compresa nel capo III del Decreto-Legge 124/2023 (QUI), ora convertito nella legge 162/2023 senza modifiche (QUI), per cui a far data dal 1° gennaio 2024 é istituita la Zona economica speciale per il Mezzogiorno - ZES unica, di seguito denominata «ZES unica», che ricomprende i territori delle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna.

Assume quindi un significato quanto meno contraddittorio quanto previsto dall'articolo 19 del Decreto Legge 124/2023 ora convertito nella legge 162/2023, prevedendo misure per rafforzare la capacità amministrativa degli enti locali delle Regioni: Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Ti tolgo i poteri reali ma ti permetto di assumere personale!

Di seguito prima una breve sintesi delle principali novità della nuova normativa e nella seconda parte del post una analisi puntuale della disciplina di questa ZES unica per il Sud.

domenica 19 novembre 2023

Inchiesta Pubblica sul Paur per la discarica ex cava fornace ci vuole più trasparenza

È in corso, dopo la prima udienza preliminare, la Inchiesta Pubblica relativa al procedimento di PAUR (provvedimento autorizzatorio unico regionale) per l’ampliamento dell’altezza di coltivazione della discarica di rifiuti speciali in località loc. Porta nei Comuni di Montignoso (MS) e Pietrasanta (LU).

Una vertenza che seguo da anni per conto del Comitato di cittadini residenti nella zona che da anni si batte per la chiusura di questa discarica di cui ho trattato più volte nel passato su questo blog, QUI.

 

L’Inchiesta pubblica in corso è stata ad oggi impostata in modo molto discutibile per vari motivi:

giovedì 16 novembre 2023

Trattato ONU sull'Alto Mare: la biodiversità marina a rischio

Raggiunte le 68 firme di Stato che hanno sottoscritto il nuovo Trattato (QUI).

L'obiettivo del Trattato è garantire la conservazione e l'uso sostenibile della diversità biologica marina delle aree fuori giurisdizione nazionale, per il presente e a lungo termine, attraverso l’efficace attuazione delle pertinenti disposizioni della Convenzione e ulteriore cooperazione e coordinamento internazionale.

Si veda anche che l’80° riunione del Comitato per la Protezione dell’Ambiente Marino dell’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO), tenutasi a Londra dal 3 al 7 luglio, ha adottato la Risoluzione che rende operativa la Area Marina Particolarmente Sensibile (PSSA) del Mediterraneo Nord-Occidentale (QUI).

Il Trattato è molto importante anche perché la situazione del mare a livello globale non è messa bene come dimostrano vari studi ufficiali di questi anni di cui si riporta una sintesi nella parte finale del post.

mercoledì 15 novembre 2023

Direttiva su fonti rinnovabili: la UE si fa lo sconto

Dopo l’accordo (QUI) tra Consiglio e Parlamento UE è stata pubblicata la nuova Direttiva 2023/2413 del 18 ottobre 2023 (QUI).

La nuova Direttiva fisa la quota di energie rinnovabili nel consumo energetico complessivo dell'UE al 42,5% entro il 2030, con un'integrazione indicativa supplementare del 2,5% che consentirebbe di raggiungere il 45%. Ciascuno Stato membro contribuirà a questo obiettivo comune. Entrambe le istituzioni dovranno ora approvare l'accordo politico provvisorio.

Quindi l’obiettivo del 45% ha per ora natura solo volontaria per i singoli stati membri in contrasto con quanto previsto dal Piano Repower EU (QUI) che prevedeva obbligatoriamente l’obiettivo del 45% (QUI).

lunedì 13 novembre 2023

Rapporto sulla Revisione trasporto marittimo: AUMENTANO I GAS SERRA!

Rapporto 2023 (QUI) sulla revisione del trasporto marittimo presentata da UNCTAD (Conferenza ONU commercio e sviluppo - QUI).

Il Rapporto è impietoso nel confermare come le emissioni di gas serra del settore sono aumentate ulteriormente del 20% nell’ultimo decennio, questo anche per una flotta in gran parte vetusta. Senza un'azione con investimenti privati e pubblici significativi, le emissioni potrebbero raggiungere il 130% dei livelli del 2008 entro il 2050.

I combustibili alternativi sono promettenti, ma la loro adozione rimane nelle fasi iniziali, con il 98,8% della flotta che naviga ancora con combustibili fossili.

IL Rapporto si conclude con una serie di raccomandazioni tra le quali la istituzione di una tassa sulle emissioni per finanziare la decarbonizzazione.

sabato 11 novembre 2023

Rapporto CLIA: evoluzione delle emissioni del sistema crocieristico, restano molte criticità

Cruise Lines International Association (CLIA), la voce principale dell'industria crocieristica globale, ha pubblicato oggi il suo Rapporto 2023 (schede riassuntive QUI) sulle tecnologie e le pratiche ambientali dell'industria crocieristica globale, che mostra progressi concreti da parte del settore nel portare avanti la sua agenda ambientale e di sostenibilità.

I punti salienti dei progressi includono:

1. Capacità di elettricità da terra (SSE): 46% di navi da crociera attrezzate per collegamento a terra ma solo il 2% dei porti hanno ormeggio per crociere con capacità plug-in quindi difficilmente verrà rispettato il nuovo obiettivo del 2030 secondo il recente Regolamento UE (QUI)

2. Trattamento delle acque reflue da navi da crociera

3. Combustibili rinnovabili e fonti di energia alternative: qui siamo ancora alla sperimentazione per pochissime navi come ammette lo stesso Rapporto, e comunque secondo il Regolamento FuelEU (QUI) almeno il 2% dei carburanti marittimi del blocco dovrà provenire da carburanti elettronici derivati da elettricità rinnovabile entro il 2034. Qui sarebbe interessante riprendere le proposte della Piattaforma UE per la finanza sostenibile di cui tratto alla fine di questo post.

4. Carburante a gas naturale liquefatto (GNL): il Rapporto prevede che il 48% delle navi di nuova costruzione andrà a gnl, ma quelle esistenti? Peraltro, il Rapporto parla di emissioni inquinanti basse, con il gnl, ma rapportate ai motori tradizionali per cui il rapporto andrebbe fatto con le emissioni zero da altre tipologie di combustibili non di origine fossile come il gnl. Il tutto senza considerare tutti i rischi legati all’uso gnl nel trasporto marittimo, vedi QUI.

Nel frattempo le navi da crociera continuano ad inquinare, QUI, le città europee sedi dei porti dove attraccano. 

Vediamo i singoli punti in modo più approfondito dal Rapporto CLIA 2023

venerdì 10 novembre 2023

AIA: Prescrizioni e limiti di emissioni oltre quelli di legge

Sentenza del TAR Lazio nà 13872/2023 (QUI) che legittima un provvedimento della Autorità competente al rilascio dell’AIA (autorizzazione integrata ambientale) che impone limiti di emissione e prescrizioni di gestione di un impianto più rigorosi di quelli previsti dalle norme europee e nazionali sulle c.d. Migliori Tecnologie Disponibili (BAT).

Una sentenza che conferma la possibilità, che spesso invece viene disattesa dalle autorità competenti soprattutto regionali, di imporre prescrizioni anche al di là di quelle previste dalla legge che tengano conto delle specificità ambientali del sito dove viene collocato l’impianto da autorizzare ma anche delle norme sulla pianificazione e programmazione locali.

Tutto questo, come vedremo nel descrivere la sentenza, è previsto dal testo unico ambientale anche se spesso i decisori rimuovono queste norme nelle procedure di valutazione autorizzazione.

Una sentenza importante che conferma, al di là del caso specifico trattato, quanto da tempo sostengo sul modo di condurre la istruttoria per il rilascio dell'AIA vedi ad esempio QUI.

giovedì 9 novembre 2023

Annunciati dalla Regione Monitoraggi delle emissioni dai porti Liguri: facciamo chiarezza!

Intanto a premessa mentre amministratori regionali liguri e comunali parlano di progetti di monitoraggio futuri e in corso più o meno chiari le emissioni da navi, soprattutto da crociera, nei porti soprattutto italiani inquinano sempre di più vedi QUI.

Secondo recenti dichiarazioni, riportate anche dal portale Gazzetta della Spezia (QUI) degli Assessori a Salute e Ambiente della Regione Liguria Regione Liguria partecipa al progetto PNC (QUI) ambiente e salute nelle città portuali "Supporto nello sviluppo delle città per ambienti più sani, inclusivi, più sicuri, resilienti e sostenibili (Salpiam)".

Aggiungono gli Assessori che: “l'area pilota della Liguria è stata focalizzata sulla città di Genova, ma già all'avvio del progetto nel tavolo di lavoro, coordinato dall'Università di Genova e che vede la partecipazione di Arpal, settore regionale Tutela della Salute negli Ambienti di Vita e di Lavoro, IRCSS San Martino e rappresentanti del Comune di Genova, è stata valutata positivamente la necessità di estendere le azioni anche ad altre realtà portuali liguri - in particolare alla Spezia.”

Intanto rilevo che quel “valutata positivamente la necessità di estendere il progetto ad altri porti liguri” dell’Assessore dimostra due cose: per ora Spezia e Savona non entrano nel progetto PNC Ambiente e quindi nei finanziamenti del bando esecutivo   che segue, la seconda che per ora su Spezia sui monitoraggi ci sono solo confuse dichiarazioni e poco di più, come dimostrerò nel post che segue…  

mercoledì 8 novembre 2023

Crociere rischio emissioni nelle città europee e aumentano i gas serra: tre studi

Tre studi recentemente pubblicati sulle emissioni inquinanti delle crociere nei porti e delle emissioni di gas serra delle navi da crociera.

 1. il primo (QUI) del giugno 2023 Transport & Environment

 2. il secondo (QUI) Cruise Ranking di NABU (associazione tedesca),

I primi due studi descritti nel post che segue confermano il rischio di emissioni gravi nei porti principali europei delle navi da crociera per cui 45 navi inquinano dieci volte a 93.000 auto che circolano in una città. Gli studi dimostrano anche che dove le navi da crociera nei porti si sono ridotte l’inquinamento è drasticamente sceso.  Niente di nuovo ma come dire una conferma dei danni enormi alla salute pubblica che le navi da crociera producono soprattutto nei porti con attracchi molto vicini ai centri residenziali e pensare che ci sono ancora politici e decisori comprese enti di controllo come, per esempio, l’ineffabile Arpal spezzina che continuano a rimuovere il problema nascondendosi dietro limiti di qualità dell’aria ormai superati e mancanza di regole serie per controllare le emissioni dai camini delle navi e i relativi combustibili usati. Peraltro della serie tutto il mondo è Paese quando c’è di mezzo il profitto dei pochi una analisi precedente del gennaio 2023 di Transport & Environment  ha dimostrato che ci sono seri problemi su come il governo calcola le emissioni del trasporto marittimo del Regno Unito.

Un terzo studio (QUI) del 2023 conferma l’aumento dei gas serra emessi, nel 2022, dalle navi da crociera con buona pace del nuovo Regolamento UE (QUI) sui combustibili e la intensità del carbonio nell’energia usata a bordo per non parlare dei nuovi impegni in sede IMO (QUI) peraltro sostanzialmente volontari.

Analizziamo più specificamente gli studi…

 

martedì 7 novembre 2023

Piano Mattei: il modello PNRR-ENI alla estreme conseguenze

Arriva con Decreto-Legge (di prossima pubblicazione in Gazzetta Ufficiale) il Piano Mattei che accentra nella Presidenza del Consiglio dei Ministri tutte le politiche italiane verso i rapporti economici, di immigrazione ma soprattutto energetici, con l’Africa vedi in particolare l’accordo tra Eni e la compagnia statale libica National oil corporation (Noc), che prevede un investimento di circa 7,3 miliardi di euro per lo sfruttamento dal 2026 di due giacimenti al largo della Libia, le "Strutture A&E" (vedi cartina a fianco da Today Economia).

Il Presidente del Consiglio presiede una Cabina di Regia una sorta di carrozzone dove dentro c’è di tutto anche rappresentanti dell’imprenditoria ma sempre designati e decisi dal Presidente del Consiglio dei Ministri. Il Piano Mattei viene adottato dalla Cabina di Regia ma l’attività istruttoria per predisporlo è nelle mani di una struttura di missione nominata dal Presidente del Consiglio dei Ministri.

Soldi? Per ora pochi: 2 milioni e 600 mila euro ma tutti per gestire i due carrozzoni Cabina di Regia ma soprattutto la struttura di missione.

Il Piano Mattei come dimostra il testo dell’articolo 1 del Decreto-Legge che riporto nel post è una scatola vuota lasciata da riempire alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per cui la stessa relazione al Parlamento sull’attuazione del Piano diventerà una sorta di passaggio burocratico: se sei libero di fare quello che ti pare come il Parlamento potrà confrontare quello che avresti dovuto mettere nel Piano secondo la legge e quello che hai effettivamente fatto? Domanda retorica ovviamente!

Possiamo dire con franchezza che va avanti l’indirizzo di accentrare il più possibile le decisioni strategiche nella Presidenza del Consiglio dei Ministri il che rende ancora più pericoloso alla luce della proposta di istituzione del Premierato da parte dell’attuale Governo ma come ricordo nel post che segue tutto questo è un modello di governo che è in gestazione da tempo e non solo da parte del Governo Meloni ma affonda le sue radici oltre che nella varie proposte di riforma costituzionale decisioniste, soprattutto nel modello instaurato con il PNRR

lunedì 6 novembre 2023

Rischio incidenti sulle navi e nei porti: 2 Rapporti dimostrano nuove e confermate criticità

L’ultimo Rapporto (QUI) 2023 Safety and Shipping di Allianz Global Corporate & Specialty (Agcs), sintentizzato da Shippin Italy come si riporta di seguito, conferma indirettamente anche quello che sostengo in questo blog da molti anni (QUI), come il rischio incidentale nel trasporto marittimo anche in area portuale permanga.

Questo quadro è confermato da un altro Rapporto su Rischi e assicurazioni nei trasporti QUI.

 

I due Rapporti sottolineano i seguenti rischi come vedremo di seguito nel post:

1. il rischio flotte fantasma: consistente nella proliferazione di navi vecchie, navi di proprietà di soggetti poco chiari e società di classificazione sospette

2.le perdite dalle navi, ad esempio di container, e incidenti che fanno perdere la nave stessa

3. i nuovi rischi legati alla gestione dei nuovi combustibili necessari per la decarbonizzazione del trasporto marittimo

4. l’aumento del rischio incendi legato al gigantismo navale

5. i rischi legati alla mancanza di trasparenza nella dichiarazione delle merci pericolose trasportate sulle navi.

6. il rischio della cybersicurezza aumentato con la digitalizzazione del traffico navale e dei porti

7. il rischio attacchi terroristici a navi in navigazione ma anche alle infrastrutture portuali

 

sabato 4 novembre 2023

NEWS/AMBIENTE SETTEMBRE- OTTOBRE 2023: leggi sentenze studi e documenti

 

Pubblicate, nell'apposita sezione del Blog (QUI) NEWSAMBIENTE la newsletter del mio blog su Leggi, Sentenze pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale italiana e della UE nei mesi di SETTEMBRE/OTTOBRE 2023.

La NewsLetter questa volta ritorna divisa in due parti: 

NEWS/AMBIENTE LEX (leggi e sentenze nazionali e comunitarie) e NEWS/AMBIENTE DOC (documenti e studi pubblicati in questi ultimi mesi a livello nazionale e internazionale

Per ogni atto e documento le due newsletter contengono la sintesi commentata delle parti più significative con i link alla versione completa degli stessi.

Di seguito un elenco delle principali novità normative giurisprudenziali e documentali della NEWS/AMBIENTE SETTEMBRE OTTOBRE 2023:

 

Investire in centrali nucleari danneggia il clima: uno studio

Studio (QUI) pubblicato su Science Direct redato, tra gli altri, dal responsabile del settore clima ed energia presso l'Ufficio europeo dell'ambiente (EEB- QUI) di Bruxelles.

Lo studio smonta sistematicamente tutti i luoghi comuni del tentativo in atto di rilanciare il nucleare anche nella versione dei c.d. impianti modulari e/o piccolo nucleare, soprattutto in Italia.

In sintesi lo studio dimostra:

mercoledì 1 novembre 2023

Piano del Mare: l’ecosistema marino perso tra gas portualità e lobby varie

Con Delibera del Comitato Interministeriale per le politiche del mare del 31 luglio 2023 in attuazione dell’articolo 12 della legge 204/2022 ([1]) è approvato in Piano del Mare (QUI con relativo comunicato di presentazione QUI).

Un documento corposo ma che più che a un Piano, assomiglia ad un documento di ricognizione dello stato della economia del mare con rimozioni importanti della normativa comunitaria in materia di pianificazione dello spazio marittimo. Soprattutto emerge dal Piano una visione meramente ricognitiva delle necessarie tutele ambientali dello spazio marittimo costiero con dichiarazioni di intenti pericolose sempre in materia ambientale.  

Insomma, siamo di fronte più ad un documento che più che ad un Piano pubblico  assomiglia ad una registrazione notarile (affogata nella inutile prolissità del testo)  di quanto già si muove da parte delle varie lobby portuali ed energetiche in primis.

 

domenica 15 ottobre 2023

L’area ex centrale a carbone a spezzina: un futuro ancora confuso

La discussione che ormai da anni sta andando avanti sul futuro dell’area Enel continua ad essere caratterizzata dalla incertezza su quale sarà l’utilizzo di questa area come dimostra l’ultima audizione di Enel nella Commissione Ambiente del Consiglio Comunale.

Ma come si è arrivati a questo punto e soprattutto quali errori sono stati fatti in questi anni dal momento in cui è apparso chiaro che la centrale a carbone avrebbe chiuso prima di tutto per scelta di Enel come dimostrava il progetto Futur-E presentato da Enel nel 2015 (QUI).

Sui quotidiani ho letto una presa di posizione critica del segretario del PD e dei sindacati sul fatto che il progetto di un possibile impianto di produzione di idrogeno, oggetto di un avviso della Regione Liguria (DGR 26 gennaio 2023 QUI) sembra per il momento bloccato se non addirittura tramontato.

Intanto la discussione locale sulla, per ora, tramontata ipotesi idrogeno appare molto provinciale e frutto del fatto che sul futuro dell’area enel la classe dirigente locale e regionale non ha mai espresso una propria visione supportata da un metodo corrette di valutazione su scenari nell’interesse del territorio.  Ci si è limitati ad oggi ad attendere le mosse degli altri Enel in primo luogo.

venerdì 13 ottobre 2023

La Nuova Direttiva UE sulla efficienza energetica

Direttiva (UE) 2023/1791 (QUI) del Parlamento Europeo e del Consiglio del 13 settembre 2023 sull'efficienza energetica e che modifica il regolamento (UE) 2023/955 (QUI) sul fondo sociale per il clima.

Di seguito nel post una sintesi della Direttiva e nella seconda parte una analisi più specifica delle singole principali novità apportata dalla nuova normativa europea. 

 

giovedì 12 ottobre 2023

Nuovo Decreto per le aree idonee a impianti da fonti rinnovabili

Presentata bozza (QUI) di Decreto Ministeriale che ha la duplice finalità:

a) individuare la ripartizione fra le Regioni e le Province autonome dell’obiettivo nazionale al 2030 di una potenza aggiuntiva pari a 80 GW da fonti rinnovabili, necessaria per raggiungere gli obiettivi fissati dal PNIEC e rispondere ai nuovi obiettivi derivanti dall’attuazione del pacchetto “Fit for 55” (QUI), anche alla luce del pacchetto “Repower UE”;
b) stabilire principi e criteri omogenei per l’individuazione delle superfici e delle aree idonee e non idonee all’installazione di impianti a fonti rinnovabili funzionali al raggiungimento degli obiettivi di cui alla lettera a).

Soprattutto la bozza di Decreto conferma la definizione ex lege di aree idonee già vista con la legge 41/2023 esaminata QUI.

Inoltre, si prevede che la classificazione di aree idonee (secondo le indicazioni del Decreto di seguito analizzate) fa si che i relativi atti di programmazione regionale prevalgano su qualsiasi programma, piano o normativa precedentemente approvato a livello regionale, provinciale o comunale, ivi inclusi quelli in materia ambientale e paesaggistica

È previsto un regime transitorio per i procedimenti di autorizzazione in corso al momento del recepimento da parte delle Regioni degli indirizzi del Decreto in questione. 

venerdì 6 ottobre 2023

Nave rigassificatrice a Vado: la Snam e Toti dichiarano di violare la VIA ordinaria

Snam, come riporta il Secolo di oggi, si dichiara disposta a modificare in parte il progetto della nave rigassificatrice da collocare al largo di Vado Ligure.


In questa dichiarazione c'è già lo stravolgimento dei principi fondanti della normativa sulla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA). Il Commissario straordinario allo spostamento della nave rigassificatrice da Piombino a Vado Ligure si è subito adeguato alle dichiarazioni di Snam “è un’opera strategica a cui non si può rinunciare”.

In questo modo il Presidente della Regione Liguria smentisce quanto dichiarato nel Consiglio Regionale straordinario di qualche giorno fa: “al progetto di Vado Ligure si sarebbero applicate tutte le procedure di legge ordinarie” e non quindi nella logica emergenziale con cui è stato approvato il progetto di Piombino.

In realtà come dimostrerò di seguito il modo di muoversi e relative dichiarazioni ad oggi di Snam e l’avvallo di Toti vanno in direzione esattamente opposta ai principi fondanti della procedura di VIA ordinaria derogati proprio dalle norme emergenziali che Toti aveva dichiarato che non sarebbero state applicate.

Vediamoli i principi fondanti della VIA e vediamo come sono violati in coerenza con la normativa speciale approvata negli ultimi due anni con il concorso unanime di tutte le forze politiche di governo e di opposizione.

sabato 30 settembre 2023

Si del Parlamento UE al Regolamento sulle Materie Prime Critiche

Il Parlamento UE ha approvato con emendamenti (per il testo vedi QUI), in posizione negoziale prima lettura (QUI), un Regolamento  (proposto su iniziativa della Commissione - Vedi pagina 44 NewsAmbiente Marzo 2023 QUI ) che prevede una serie completa di azioni per garantire l'accesso dell'UE a un approvvigionamento sicuro, diversificato, accessibile e sostenibile di materie prime essenziali. Ora si aprirà un confronto con la Commissione per arrivare ad una possibile adozione definitiva nei prossimi mesi.  

 

Nel post che segue troverete:

1. le ragioni su cui si fonda il nuovo Regolamento

2. una sintesi schematica delle norme principali procedurali introdotte dal Regolamento rinviando alla analisi completa nella mia NewsAmbiente settembre ottobre 2023)

3. una analisi più specifica delle norme del Regolamento sul recupero di materie prime critiche dai rifiuti minerari e sulla riciclabilità dei magneti permanenti.

 

Per una analisi completa del nuovo Regolamento in approvazione si rinvia alla mia NewsAmbiente Settembre/Ottobre 2023 di prossima pubblicazione sul mio blog Note di Grondacci alla sezione apposita QUI.

venerdì 29 settembre 2023

Un indice per misurare la dipendenza dal petrolio dell’Europa che resta significativa

Studio (QUI) pubblicato su Science Direct che dimostra:

1. la quota di petrolio consumata in Europa è rimasta costante nel tempo con buona pace degli obiettivi del Green Deal

2. la Russia resta un rilevante fornitore di petrolio alla UE

3. si è ridotto il rapporto tra crescita del PIL e uso del petrolio ma solo per la crescita del primo più che per la riduzione del consumo del secondo

4. l’Italia resta tra i Paesi con la più alta dipendenza dal petrolio in europa

5. la tendenza a differenziare i Paesi da cui acquistare il petrolio non ha comportato una riduzione dei Paesi importatori a rischio geopolitico

6. le misure prese dopo la guerra in Ucraina dimostrano che si possono realizzare accelerazione anche più consistenti verso l’uscita dalle fossili

giovedì 28 settembre 2023

Il dragaggio nei porti dopo il nuovo Regolamento su terre e rocce da scavo

Presentata bozza di Regolamento che riforma nuovamente la normativa sulla gestione delle terre e rocce da scavo attualmente disciplinata dal Decreto 120/2017 (QUI) che a sua volta aveva abrogato il precedente Decreto 161/2012 (QUI)

Il testo tratta anche dei materiali di dragaggio e della possibilità di un loro riutilizzo ma solo a terra mentre gli sversamenti in mare restano in vigore i due Decreti ministeriali del 2016 come spiego nel post che segue.  Si dichiarano insoddisfatti (QUI) gli operatori portuali che speravano invece di poter applicare il nuovo regolamento (che permette di classificare le terre e rocce di scavo come sottoprodotti e non più rifiuti) anche per lo sversamento in mare dei fanghi di dragaggio.

In realtà come dimostro nel post le semplificazioni a favore dello sversamento in mare dei dragaggi e comunque una loro gestione molto facilitata sussistono già nella vigente normativa e resta in sospeso un decreto ministeriale che potrebbe ulteriormente permettere sversamenti senza procedura di sicurezza ambientale adeguate nonostante che la Cassazione abbia spiegato da tempo che invece, a prescindere dalla possibilità che la legge fornisce per gli sversamenti, questi devono avvenire solo dopo istruttorie rigorose.

Vediamo di seguito su quale norma di legge si fonda il nuovo regolamento e come quest’ultimo interviene nel disciplinare la gestione dei materiali di dragaggio a terra, le rimozioni nelle critiche di Assoporti alla bozza di regolamento e come attualmente la normativa vigente e la giurisprudenza recente della Cassazione disciplinano lo sversamento di materiali di dragaggio in mare.

N.B. Sulla disciplina delle terre e rocce da scavo in generale nel nuovo Regolamento tornerò a breve con un nuovo post.  

QUI trovate il testo della bozza di Regolamento sulle terre e rocce di scavo presentata dal Governo

QUI trovate la scheda di confronto tra il testo del Decreto 120/2017 e quello del nuovo Regolamento in fase di pubblicazione.