lunedì 28 settembre 2020

Corte di Giustizia proroga autorizzazione di un progetto: quali condizioni per una nuova valutazione ambientale

La Corte di Giustizia interviene su una questione di grande rilievo: se un progetto autorizzato non viene realizzato nei tempi stabiliti dalla autorizzazione e produce un potenziale impatto ambientale occorre insieme con una nuova autorizzazione anche una nuova valutazione ambientale? Quali sono le condizioni che rendono necessaria tale nuova valutazione?

Lo spiega la Corte di Giustizia mettendo in discussione anche la recente riforma della disciplina della VIA da parte della legge di conversione del c.d. Decreto Legge Semplificazioni che ha prorogato automaticamente la durata di efficacia di un provvedimento di VIA addirittura per 10 anni!

Di seguito una analisi della sentenza della Corte di Giustizia e un confronto di questa con la norma di proroga del Decreto Legge semplificazioni con un riferimento finale al progetto della Gronda in Liguria…

 

domenica 27 settembre 2020

DECRETO SEMPLIFICAZIONE O DEROGA A NORME E PRINCIPI FONDANTI DEL DIRITTO AMBIENTALE NAZIONALE E COMUNITARIO?

La legge 120/2020 (QUI) ha convertito in legge il Decreto Legge 76/2020 « Misure urgenti per la semplificazione e l'innovazione digitale. ». Si tratta di un testo complesso che va a modificare importanti settori della normativa ambientale: Bonifiche, Pianificazione Portuale, Reti e impianti di comunicazione elettronica, Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), Pianificazione di Bacino distrettuale, impianti energetici sia da fonti rinnovabili che convenzionali e reti di trasmissione energia elettrica nonché gasdotti, oleodotti e coltivazione idrocarburi.

PREMESSA: SINTESI DEL POST

Nel post che segue a questa breve introduzione descrivo le principali novità, a mio avviso critiche, introdotta dalla legge 120/2020  rinviando alla NewsLetter di settembre NewsAmbiente pubblicato sul mio post nella apposita sezione (QUI) più analitico per una analisi completa delle modifiche alla normativa ambientale introdotte da questa legge ma anche di altre nuove normative nazionali e comunitarie.

Volendo sintetizzare il giudizio sulle modifiche apportate mi sento di affermare che in generale siamo di fronte ad una filosofia inaccettabile nel caso di procedimenti che mirano ad approvare piani, progetti di potenziale rilevante impatto ambientale. Questa filosofia si può quindi riassumere nel concetto: bisogna fare preso, bisogna accelerare le decisioni e se questo vuol dire dare meno tempo alle strutture tecniche nello svolgere istruttorie adeguate non importa conta il risultato finale: LA DECISIONE, IL BOLLINO PER FARE!  Questa filosofia arriva a:

1. derogare al Codice del Paesaggio su impianti sportivi, lavori per realizzare infrastrutture di telefonia mobile

2. ad accelerare la realizzazione delle reti di comunicazione elettronica di fatto aggirando la pianificazione comunale che pure viene confermata dalla legge 120/2020 pur con nuovi paletti di contenuto (si veda QUI), in attesa della decisione della Corte di Giustizia sulla compatibilità della pianificazione comunale con il Trattato UE (QUI).

3. a ridurre i tempi delle osservazioni nella procedura di VIA regionale a soli 30 giorni, termine impossibile da rispettare soprattutto per comitati e cittadini

4. a ridurre i  tempi delle istruttorie della VIA in modo da impedire sempre di più lo svolgimento di valutazione che possano ponderare tutti gli interessi in gioco

5. tagliare fuori, almeno in parte i Consigli Regionali e il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici dalle procedure di approvazione delle modifiche dei Piani Regolatori di Sistema Portuale

6. esclusione della VAS ordinaria ai Piani di Bacino distrettuale.

Ma soprattutto c’è una norma in particolare che riassume in negativo quanto sopra esposto ed è quella che come vedremo sostanzialmente dice: voi cittadini attivi e comitati avete vinto fino al Consiglio di Stato (sentenza passata in giudicato) contro un provvedimento di VIA favorevole ad un impianto o attività che ritenevate incompatibile con il sito scelto? Non importa tempo 75 giorni, se il proponente ripresenta domanda, l’Autorità Competente ve lo autorizza nuovamente. La sentenza passata in giudicato? Fatti vostri tranne che se invece aveste perso mi avremmo anche appioppato le spese della controparte ovviamente!

È ammissibile tutto questo? Io dico di no , comunque andiamo a vedere il merito delle modifiche di questa legge di semplificazione…

martedì 22 settembre 2020

La semplificazione della VIA: riduzione tempi delle istruttorie e della partecipazione del pubblico

Un altro colpo di accetta alla funzionalità del procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale con la conversione del Decreto Legge semplificazioni.

In particolare:

1. si riduce il contenuto del progetto sottoponibile a VIA: dal progetto definitivo a quello di fattibilità ,

2. si riducono i tempi della istruttoria che porta al provvedimento conclusivo di VIA,

3. si riducono i tempi di partecipazione del pubblico,

4. si trasformano in parte le prescrizioni vincolanti del provvedimento di VIA nelle più generiche linee guida aumentando la confusione su cosa è vincolante o no e soprattutto la discrezionalità del decisore, in questo modo rischia di venire meno la trasparenza del contenuto della decisione e quindi la possibilità di contestarla nel merito.

Vediamo in particolare le più significative modifiche apportate alla disciplina della VIA e i principi di diritto comunitario ma anche delle buone pratiche internazionali in materia,  a mio avviso violati da questa nuova legge…

sabato 19 settembre 2020

COSA SI DEVE CHIEDERE AL GOVERNO SUL PROGETTO DI CENTRALE A GAS A LA SPEZIA!

Un territorio non può reggere all'urto di due problemi come lo sono per Spezia e la sua provincia i casi Enel e Biodigestore. Si tratta di due situazioni delicate da porre nei prossimi giorni all'attenzione del ministero dell’Ambiente”. (QUI)

Così dichiara il Sottosegretario al Ministero dell'Ambiente ad una iniziativa elettorale del PD spezzino.

martedì 8 settembre 2020

Diritto associazioni e comitati ad intervenire in giudizio su provvedimenti di condono edilizio


Nuova sentenza del Consiglio di Stato (n°4425 del 10 luglio 2020) sulla legittimazione di associazione ambientaliste e comitati formalmente costituiti ad intervenire nei giudizi amministrativi (TAR  e Consiglio di Stato) contro provvedimenti di condono edilizio a prescindere che riguardino zone soggette a norme ambientali (vincoli paesaggistici, vincoli idrogeologici, siti di importanza comunitaria e aree protette etc. ).
Sulla possibilità di intervenire in processo da parte delle associazioni e comitati contro il rilascio di permessi di costruire avevo già scritto QUI.
Il Consiglio di Stato nella nuova sentenza (per il testo integrale QUI) si pronuncia sulla legittimazione di una associazione ambientalista ad intervenire in opposizione in relazione all’appello di un privato che si era visto negare il provvedimento di condono edilizio per costruzioni senza permesso di costruire.

Il Consiglio di Stato chiarisce natura giuridica della verifica di assoggettabilità a VIA


  
Importante sentenza del Consiglio di Stato (n° 5379 del 7 settembre 2020) che a prescindere dal caso specifico trattato svolge una articolata ricostruzione della procedura di verifica di assoggettabilità a Valutazione di Impatto Ambientale (di seguito screening), chiarendone:
1. limiti e potenzialità istruttorie
2. autonomia dalla procedura di VIA ordinaria
3. oggetto
4. impugnabilità
5. livello di discrezionalità della Autorità Competente allo svolgimento della procedura di screening

Di seguito riporto i passaggi più significativi della sentenza (per il cui testo integrale vedi QUI) preceduti da titoli che sintetizzano i motivi della sentenza per comodità di lettura…

venerdì 4 settembre 2020

Contributi ambientali per i Comuni ospitanti impianti rifiuti: sentenza Consiglio di Stato illuminante!


Come è noto in molte Regioni sono state approvate norme regolamentari che prevedono contributi ai Comuni ospitanti impianti rifiuti  al fine di compensazione per i disagi socio ambientali. In alcune situazioni si prevedono accordi in cui gli stessi  Comuni conferenti pagano il contributo al Comune ospitante, in altri casi è il gestore dell’impianto che o di sua iniziativa o all’interno della tariffa rifiuti sostiene detto contributo.
Il Consiglio di Stato con sentenza n° 5254 del 27 agosto 2020 (QUI e QUI) è intervenuto sulla questione di detto contributo. 

mercoledì 2 settembre 2020

Biodigestori: il ruolo delle distanze dal centro abitato e il parere sanitario del Sindaco. Una sentenza

Interessante sentenza del TAR Abruzzo (sentenza n° 269 del 16 luglio 2020 - QUI) in relazione ad una di produzione di biometano dalla digestione anaerobica di fonti rinnovabili - matrici organiche biodegradabili provenienti da scarti dell’agro-industria e dalla raccolta differenziata della frazione organica dei rifiuti solidi urbani (FORSU, per circa 48.000 ton/anno in ingresso) - con trattamento di digestato solido e liquido per la produzione di compost e riutilizzo delle acque.

Il Comune territorialmente interessato dal progetto impugna il PAUR (provvedimento autorizzatorio unico regionale)  che ha portato ad autorizzare il  progetto suddetto, PAUR che contiene nel caso specifico anche:
1. l’Autorizzazione Integrata Ambientale
2. L’Autorizzazione Unica ex articolo 12 dlgs 387/2003

I motivi di impugnazione non sono accolti dal TAR perché come afferma la sentenza: “Il Comune però si è limitato a muovere critiche all’azione amministrativa, conclusasi con il rilascio delle autorizzazioni, in parte generiche, in parte smentite dagli atti, senza evidenziare, come richiede il sindacato su attività che implicano giudizi tecnici e scelte ampiamente discrezionali, manifesti errori, omissioni o travisamenti nelle valutazioni tecniche che ne costituiscono il fondamento,…”.

Ma la sentenza pur dando torto al Comune conferma la esistenza degli strumenti amministrativi da parte dello stesso ente territoriale locale utilizzabili per contestare progetti come quello oggetto della sentenza, vediamoli...