venerdì 30 novembre 2018

Inchiesta sui dragaggi nel porto di Spezia: ma davvero l’Autorità Portuale non ha avuto alcuna responsabilità?


Come risulta anche da notizie di stampa ormai datate (ad  es. Secolo XIX dello scorso  17 maggio 2018) l’indirizzo  che sta prendendo l’inchiesta della Procura del Tribunale di Spezia  è quello di chiedere un rinvio a giudizio solo per i responsabili di cantiere. Quindi nessuna responsabilità per  i rappresentanti  di Autorità Portuale (di seguito AP)!  
Una interpretazione dei motivi che stanno indirizzando la Procura in questa direzione è che l’attività di dragaggio del Molo Garibaldi nel porto di Spezia non poteva essere adeguatamente  controllata dai tecnici dell’AP.  In particolare questi controlli “impossibili” riguarderebbero  la verifica di come le gonne o panne erano o meno ancorate ai fondali per impedirne la fuoriuscita dei fanghi in quanti consistenti come invece è avvenuto e su questo mi pare non ci siano dubbi come ha confermato la sentenza della Cassazione n.46170 del 3 novembre 2016  (vedi QUI)

Non è mia intenzione sostituirmi alle autorità giudiziarie sotto il profilo della individuazione responsabilità penali però anche da una sommaria ricostruzione degli atti riguardanti la vicenda del dragaggio che ha portato al sequestro del cantiere tutt’ora in corso, emergono forti dubbi sulla "non responsabilità" di questo ente appaltante i lavori di dragaggio.

mercoledì 28 novembre 2018

Nuovi dragaggi nel Golfo di Spezia: vecchi metodi?


L’autorità di sistema portuale in vista del nuovo dragaggio per il Molo Fornelli ha deciso di mappare il fondale per verificare lo stato dello stesso in vista dell’avvio delle operazioni di scavo.   

Intanto occorre dire che se il porto ha le sue esigenze è ancora in corso una inchiesta penale per il dragaggio del Molo Garibaldi e rispetto agli errori (lasciamo perdere il penale di cui si occuperà la magistratura) tecnici e amministrativi fatti con quel dragaggio i signori della Autorità Portuale continuano ad essere reticenti.  

domenica 25 novembre 2018

Quale partecipazione del pubblico nella VIA: il caso LaminaM a Borgo Val di Taro


La Partecipazione del Pubblico nei procedimenti di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) è un obbligo di legge derivante dalla stessa Direttiva Comunitaria riformata nel  2014 (Direttiva  2014/52/UE che ha modifica la Direttiva quadro 2011/92/UE)  e recepita in Italia nel 2017 (DLgs 104/2017 che ha modificato la Parte II e relativi allegati del DLgs 152/2006).

La nuova versione della Direttiva della VIA, ormai legge anche in Italia dal 2017, implementa fortemente il ruolo della partecipazione del pubblico nel procedimento di valutazione dell’impatto di opere e progetti. 

venerdì 23 novembre 2018

La giunta spezzina ascolta i cittadini? Non direi, alcuni esempi:


Leggo sui mass media spezzini una sorte di difesa di ufficio del Sindaco della Spezia sulla sua "presunta" volontà di ascoltare i cittadini a differenza delle giunte precedenti.

Ora come è  noto se c’è uno che ha combattuto la arroganza delle giunte di centro sinistra precedenti a Spezia (vedi QUI), credo sia il sottoscritto e all’epoca persino il Sindaco attuale me lo riconosceva. Ma questa classe politica di “nuovo conio” è molto brava a parlare di partecipazione quando non governa per poi arrivata al potere comportarsi in modo uguale se non peggiore di chi la ha preceduta.

Sono esagerato verso il nuovo Sindaco spezzino? Non direi e faccio esempi concreti e su questioni di grandi rilievo strategico per la città:

sabato 17 novembre 2018

La confusa cultura istituzionale del Sindaco di Spezia, il Consiglio Comunale e la "badante" non richiesta


Leggo stamane sul Secolo XIX un comunicato del Sindaco di Spezia secondo il quale, questo signore, vuole "conoscere anticipatamente" le audizioni richieste dalle commissioni consiliari. 

lunedì 12 novembre 2018

Nuovi Piani Regolatori Portuali e varianti: quale Valutazione e Partecipazione delle comunità locali

L’autorità di sistema Portuale del Mar Ligure Orientale ha presentato qualche giorno fa il Documento di Pianificazione Strategica di Sistema (DPSS). Si tratta del documento, previsto dall’ultima riforma della legge quadro sui porti, propedeutico alla redazione dei nuovi piani regolatori portuali (PRP) di Spezia e Carrara. L’autorità di sistema portuale ha avviato su questo documento una consultazione con vari soggetti della società civile spezzina comprese le associazioni ambientaliste.
L’Autorità di sistema Portuale ha presentato questa consultazione come fosse un regalo democratico alla città dopo che per anni l’AP ha sempre avuto un atteggiamento arrogante verso la comunità spezzina: per l’attuazione del Piano Regolatore Portuale vigente (vedi QUI), sulle emissioni inquinanti dall’attività portuale (vedi QUI), sulla trasparenza (vedi QUI), su una corretta gestione delle concessioni in area di demanio portuale (vedi QUI), sul coinvolgimento della comunità locale (vedi QUI e QUI), sulla attenzione verso il golfo che non è solo attività container ed infine sul modo di valutare l’impatto socio economico dello sviluppo delle banchine portuali rispetto all’area vasta intorno alle aree portuali (vedi QUI), peraltro su questo ultimo punto proprio oggi il Secolo XIX ha pubblicato dati molto interessanti sulla crisi di assunzioni nel porto in questi ultimi anni a proposito di ricadute socio economico del porto sul territorio spezzino!


Insomma fino ad ora una Autorità Portuale più rappresentante dei terminalisti che ente di garanzia sulla gestione del porto trasparente e soprattutto coinvolgente la comunità locale spezzina (vedi QUI).

Ma come dire questa volta voglio prendere sul serio l’afflato partecipativo della Autorità di sistema portuale (versione spezzina).  Come sempre però andando a vedere le carte di questi signori. 

Vogliono sviluppare un vero percorso partecipativo sul nuovo PRP spezzino? Bene ecco come possono anzi a mio avviso devono per legge fare... 

sabato 10 novembre 2018

Occorre difendere la legge sui Parchi e soprattutto applicarla


Continuo a leggere dichiarazioni di politici e Sindaci (da ultimo quello di Ameglia) che straparlano o di abolire il Parco regionale Montemarcello  Magra  o di una riforma della legge regionale sui parchi per una fantomatica nuova “governance” dei parchi che tradotto vuol dire mettiamo l’ente parco in un angolo e lasciamo fare ai Comuni.

Questo modo di ragionare non solo è sbagliato nel merito, ma questa è una mia opinione, ma esprime una visione falsa della vigente normativa sui Parchi che in realtà una governance tra Enti Parco , Comuni e comunità locali la prevede eccome!

martedì 6 novembre 2018

Dedicato a quelli che "i dirigenti del Comune di Spezia ci sono invidiati da molti Comuni”


Leggo sui mass media le dichiarazioni di un consigliere di minoranza della c.d. sinistra "civica" spezzina che afferma in relazione alla mozione del consigliere Baldino su rotazione e valutazione dei dirigenti (peraltro sostenuta anche da 5stelle e Spezia Bene Comune) : "Non ci appartiene in nessun modo - ha detto - il sospetto di incompetenza che strisciava nella mozione, molti Comuni invidiano l'apparato comunale spezzino"....

lunedì 5 novembre 2018

Fibre di amianto disperse da edifici dell’Arsenale Militare e i poteri da super eroe del Sindaco della Spezia


Dopo la tempesta che si è abbattuta sul golfo spezzino lo scorso lunedì tra i vari danni prodotti ci sono stati anche quelli ai  tetti di più edifici interni all’Arsenale Militare, tetti con presenza di amianto.  

Note su rotazione - valutazione dei dirigenti nel Comune della Spezia

Sulla mozione presentata da vari gruppi consiliari di maggioranza e di opposizione sulla tematica della rotazione e valutazione dei dirigenti nel Comune della Spezia ho sentito e letto (soprattutto da parte della maggioranza in Comune e del Sindaco) affermazione che tendono a stravolgere il fine della mozione stessa e il suo fondamento giuridico amministrativo.   
Vorrei chiarire con le note che seguono due questioni fondamentali:
1. quale rotazione per i dirigenti
2. quale valutazione dei dirigenti in chiave anche partecipativa

domenica 4 novembre 2018

Il Piano di utilizzo del demanio marittimo di Sarzana: rimosse VAS e partecipazione

Leggo sul quotidiano La Nazione (articolo riprodotto in questo post) che il Presidente della Commissione Territorio del Consiglio Comunale di Sarzana ha dichiarato che sul processo di approvazione del Progetto di Utilizzo comunale delle aree demaniali marittime,  l’Amministrazione Comunale non sentirà e/o consulterà ne  comitati ne associazioni. Ora se il signore in questione si riferiva alla Commissione la questione sarebbe grave politicamente ma non rilevante giuridicamente,  se invece si riferiva al processo di elaborazione adozione approvazione di questo strumento amministrativo comunale la affermazione se portata ad esecuzione comporterà la sua illegittimità secca.  

giovedì 1 novembre 2018

I Sindaci aggirano i loro poteri di Autorità Sanitaria: il caso del Sindaco di Vezzano Ligure


Sulla rimozione del ruolo del Sindaco come Massima Autorità Sanitaria sul territorio comunale di competenza ho scritto spesso in questo post. Ora ci troviamo di fronte all’ennesimo tentativo di tale rimozione da parte del Sindaco di Vezzano Ligure (SP), tentativo così maldestro sotto il profilo giuridico amministrativo che se non fosse in gioco la tutela della salute di molti cittadini non meriterebbe neppure di essere criticato. Ma pur essendo maldestro il tentativo costituisce un esempio da caso studio delle “porcate” amministrative che i Sindaci spesso si inventano per rimuovere il ruolo che il testo unico delle legge sanitarie del 1934 gli assegna.

Il caso riguarda le procedure che hanno portato alla autorizzazione dell’impianto di trattamento rifiuti urbani e assimilati indifferenziati  sito il località Saliceti nel Comune di Vezzano Ligure.

L’impianto da anni ha prodotto fenomeni odorigeni pesanti che hanno portato alla apertura di una inchiesta penale per getto di cose pericolose, inchiesta tutt’ora in corso e non archiviata.

Il Sindaco al momento del rilascio della Autorizzazione Integrata Ambientale (di seguito AIA) non ha presentato in sede di conferenza dei servizi l’obbligatorio Parere Sanitario ai sensi degli articoli 216 e 217 sulle industrie insalubri di prima classe. Sul significato e l’efficacia di questo Parere ho scritto QUI.


I cittadini residenti nella zona recentemente hanno inviato al Sindaco una istanza con la quale chiedevano di intervenire per colmare la lacune istruttoria e procedurale relativa al sopra citato Parere Sanitario.

Il Sindaco dopo molte settimane di silenzio ha prima utilizzato un discutibile parere della Provincia della Spezia che per giustificare il comportamento omissivo del Sindaco si è inventato che gli impianti di gestione rifiuti non sono industrie insalubri di prima classe (vedi QUI), per poi rispondere con un comunicato (vedi QUI per il testo completo) in cui stravolge la legge e i compiti che in materia gli vengono assegnati.

Vediamo come: