giovedì 28 luglio 2016

Deposito Fegino: la rimozione di alcune norme di tutela dei cittadini

Mi pare che per la vicenda del deposito petrolifero del Fegino (Genova) quello che le Amministrazioni competenti continuano a non capire ( o non vogliono capire) è che oltre alla questione della bonifica c'è un problema di continue (da anni) emissioni odorigene sostanzialmente incontrollate. Le Amministrazioni si nascondo dietro una interpretazione inaccettabile della legge vigente (peraltro in contrasto con il dettato della stessa come vedremo tra poco).

Questa interpretazione della legge da parte degli
Amministratori sia del Comune di Genova che della Giunta regionale ligure suona così: "la normativa nazionale ci limita".

Ma è davvero così?

Sommessamente io dico di no e faccio due esempi precisi e documentati...

sabato 23 luglio 2016

Biodigestore Isola del Cantone GE: paciughi e ambiguità di Regione e Città Metropolitana

La vicenda del Biodigestore [1] previsto in località Isola del Cantone in provincia di Genova oltre agli aspetti strettamente ambientali che vedono praticamente tutta la comunità locale, Comuni interessati compresi, contrari a questo progetto, ha degli aspetti procedurali e quindi strettamente politico amministrativi inquietanti. In questo post ricostruisco i passaggi amministrativi principali di questa vicenda che tutt’ora non è chiusa mancando ancora sia il giudizio di VIA che la successiva autorizzazione.
Vale però la pena approfondire lo stato dell’iter in corso perché indicativo di un modo di procedere dell’Ente Regione ma anche in questo caso della Città Metropolitana di Genova (ex Provincia) che dimostra la confusione, la superficialità ma anche la ambiguità con la quale vengono gestiti i processi decisionali a rilevanza ambientale in Liguria. Tutto questo peraltro in un caso come quello qui esaminato dove è in corso una Inchiesta Pubblica a dimostrazione che anche quando si apre al coinvolgimento del pubblico la Pubblica Amministrazione competente continua a muoversi su due piani paralleli che rischiano di non incontrarsi mai: quello apparente della partecipazione e quello reale delle decisioni prese nel chiuso delle stanze.


Vediamo perché il caso del Biodigestore di Isola del Cantone rientra pienamente in questa logica…

venerdì 22 luglio 2016

Corte Costituzionale su Città Metropolitane e Province: Si a funzioni senza risorse adeguate

La sentenza n. 159 /2016 [1]  si è pronunciata sul ricorso da parte delle Regioni Campania, Lombardia, Puglia e Veneto contro la legge 23 dicembre 2014,n.190 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato - legge  di stabilità 2015).
In particolare il ricorso verteva sulla questione di legittimità costituzionale dei seguenti commi della suddetta legge che si presenta come attuativa della legge quadro n. 56/2014 analizzata in questo post (vedi QUI) e nella relazione ad esso allegata tenuta alla Conferenza organizzata dal Movimento5stelle Liguria lo scorso 14 luglio..... 

giovedì 21 luglio 2016

I miracoli dell’impianto rifiuti di “Santo” Saliceti

Leggo su Città della Spezia che da una ispezione congiunta (vedi QUI) di Arpal e Carabinieri non sono risultate violazioni delle prescrizioni autorizzatorie e neppure  emissioni odorigene dall’impianto di trattamento rifiuti in località Saliceti (Comune di Vezzano Ligure) è il 2013 ma la storia è continuata anche dopo ovviamente come è noto a tutti soprattutto ai residenti della zona. 

A questo punto mi chiedo, in modo volutamente provocatorio, quale impianto hanno visitato e visitano quelli che lo controllano e cosa sentono quelli che lo gestiscono? 

Io parlo con i cittadini residenti che mi raccontano altre storie  e questi signori che fanno i controlli, oltre ad andare una tantum sul posto , con chi parlano?

Centrale Vado: per quando voi vi crediate assolti, sarete per sempre coinvolti

Notizia di oggi dai vari mass media: sulla centrale a carbone Tirreno Power di Vado Ligure i politici vengono esclusi dal processo perché “erano inconsapevoli dell'inquinamento della centrale”.
Sotto il profilo della responsabilità penale tutto questo ci può stare. Ma invito i politici che hanno svolto nel passato un ruolo amministrativo nella vicenda a non sentirsi troppo "sollevati" perchè se è vero che la responsabilità penale è personale quella politica o meglio istituzionale resta tutta.
Ecco perché……

lunedì 18 luglio 2016

La Città Metropolitana: limiti e potenzialità della legge 56/2014

Con legge n. 56/2014 (vedi QUI) sono state disciplinate e istituite le Città Metropolitane (previste peraltro anche da leggi precedenti ma mai attuate). In particolare in attesa della riforma del titolo V della parte seconda della Costituzione e delle relative norme di attuazione, le città metropolitane di Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e Reggio Calabria sono disciplinate da questa legge (comma 5 articolo 1).
La Corte Costituzionale con sentenza n. 50 del 2015 ha respinto il ricorso di varie Regioni che contestavano vari profili di incostituzionalità della legge 56/2014. Nel corso della relazione analizzerò, anche criticamente, i motivi di questa sentenza in rapporto alle varie problematiche delle Città Metropolitane.
Una cosa è certa per ora, anche alla luce della lettera della legge 56/2014, la nuova Città Metropolitana assomiglia molto alla vecchia Provincia con in più due difetti rilevanti:
1. non è sostanzialmente elettiva
2. le poche nuove funzioni (rispetto a quelle della Provincia) non sono ben definite nei contenuti, ben regolamentate nelle procedure di approvazione, ben finanziate.

la Città Metropolitana rischia di diventare una nuova forma di centralismo in una logica liberista  e solo sviluppista che non valorizza ne la specificità dei territori ne la partecipazione delle comunità locali. Spazzando via un dibattito che dall’Europa, ma non solo, ha prodotto indirizzi, principi  e buone pratiche che invece mettono al centro l’autonomia e la partecipazione dei territori.  
Di più: se si volesse passare all’elezione diretta del sindaco metropolitano occorrerebbe lo smembramento del comune capoluogo, una vecchia e sbagliata idea dei primi anni Novanta. Perché indebolire la città centrale per costruire una città metropolitana già debole?
Non solo ma ulteriori limiti della riforma delle Città Metropolitane:
1.la definizione dell’ambito territoriale di competenza soprapposto a quello della vecchia Provincia limitando le potenzialità di ente di programmazione dello sviluppo dell’area vasta intesa non solo come perimetro burocratico amministrativo
2. la mancata definizione di contenuti e delle modalità di approvazione, in chiave di partecipazione dei cittadini e di concertazioni con i Comuni, del Piano Strategico
3.  l’assenza di reali poteri della Conferenza dei Sindaci unico organo, previsto dalla legge 56/2014, che prevede un completo coinvolgimento di tutti i Comuni rientranti nella circoscrizione metropolitana

Per la versione completa della relazione vedi QUI.  


sabato 16 luglio 2016

Impianto rifiuti di Saliceti le NON risposte della Regione

Recentemente la Giunta della Regione Liguria ha risposto ad una Interrogazione dei Consiglieri Regionali del Movimento 5stelle in relazione alla sospensione di una parte delle prescrizioni ambientali che la Provincia aveva previsto per l’impianto di trattamento rifiuti in località Saliceti (Comune di Vezzano Ligure).
In particolare la Provincia con determina dirigenziale della Provincia di Spezia(vedi QUI) aveva prorogato di altri 6 mesi (quindi fino al prossimo ottobre 2016) l'applicazione delle prescrizioni di prevenzione ambientale contenute nell'AIA (autorizzazione integrata ambientale) dello scorso 29 ottobre 2015.
La Giunta Regionale risponde alla Interrogazione usando argomentazioni assolutamente non fondate e soprattutto in palese contrasto con la vigente normativa in materia di Autorizzazione Integrata Ambientale, vediamo perché….

Portualità: occupazione e localizzazione indifferente

L’ottima inchiesta, apparsa sul  Secolo XIX di questi giorni, relativa ai  dati occupazionali del Porto spezzino ha riaperto in città la discussione sugli impatti socio economici non tanto della attività portuali in se, dati questi noti, ma piuttosto dei prospettati ampliamenti delle banchine come previsto dal Piano Regolatore del Porto del 2006.

mercoledì 13 luglio 2016

Ex Cava Brina Santo Stefano Magra: occhio al regolamento su terre e rocce da scavo

Leggo sul Secolo XIX di oggi che  Arpal  e Polizia Provinciale hanno effettuato nuovi rilievi sul cantiere di “riqualificazione” della ex cava Brina in località Ponzano Magra.
Ovviamente non ho elementi di conoscenza di cosa gli organi di vigilanza abbiano rilevato durante la loro ispezione.  Una delle questioni che resta però in dubbio su questa attività è quella legata alla presenza di amianto. Amianto presente in passato come presenza naturale e che portò al sequestro dell’area ma amianto che potrebbe tornare in questa area proprio dai lavori di riqualificazione e con tanto di avvallo di legge.
Quello che, le autorità che hanno autorizzato a suo tempo il progetto di riqualificazione di questa area, non hanno minimamente preso in considerazione è l’arrivo di un discusso nuovo regolamento sulla gestione delle terre e rocce da scavo. 

giovedì 7 luglio 2016

Comune di Sarzana: partecipazione e leggi le rispetto solo quando mi conviene

Ho avuto modo di leggere, con qualche giorno di ritardo, il ricorso al TAR del Comune di Sarzana (vedi QUIcontro la delibera della Giunta Regionale della Liguria n.247/2016 che aveva espresso parere motivato negativo al Piano Spiagge approvato dal Consiglio Comunale a maggioranza.
Non entro nel merito del ricorso per una ragione molto semplice, per ora non voglio regalare argomenti di controdeduzione al Comune e ai suoi Avvocati. Avvocati peraltro pagati come al solito dai cittadini compresi quelli contrari al Piano Spiagge. Della serie: mi chiedo a cosa servano gli uffici legali dei Comuni se poi appena c’è una controversia un poco più complessa si devono spendere decine di migliaia di euro per incaricare il professionista esterno di turno. 

Ma torniamo all’oggetto iniziale: il ricorso al TAR del Comune di Sarzana.  Ho trovato questo ricorso, a prescindere ripeto dal merito giuridico del quale ci occuperemo a tempo debito magari in sede di opposizione,  assolutamente contestabile per due motivi: uno politico ed uno giuridico.

mercoledì 6 luglio 2016

Impatti Ambientali: come concludere una Inchiesta Pubblica

Negli ultimi tempi nella Regione Liguria sono state avviate molte Inchieste Pubbliche in relazione a procedimenti di Valutazione (VIA - VAS) e autorizzazione di interventi ed impianti potenzialmente inquinanti.