Notizia di oggi dai vari mass media: sulla centrale a carbone Tirreno Power di Vado Ligure i politici vengono esclusi dal processo perché “erano inconsapevoli dell'inquinamento della centrale”.
Sotto il profilo della responsabilità penale tutto questo ci può stare. Ma invito i politici che hanno svolto nel passato un ruolo amministrativo nella vicenda a non sentirsi troppo "sollevati" perchè se è vero che la responsabilità penale è personale quella politica o meglio istituzionale resta tutta.
Ecco perché……
Infatti la perizia che ha dimostrato la sottovalutazione dell'impatto ambientale e sanitario della centrale regge e questo cosa dimostra sotto il profilo politico amministrativo? Che chi aveva responsabilità negli anni di funzionamento della centrale non ha utilizzato tutti i poteri che aveva a disposizione per verificare il rischio sanitario sia in atto che ulteriore con la nuova autorizzazione da rilasciare poi come sappiamo stoppata con il sequestro dell’impianto da parte però della magistratura
Quali erano questi poteri di prevenzione sanitaria non solo per la centrale di Vado?
In primo luogo il Parere Sanitario che il Sindaco deve rilasciare nelle procedura di autorizzazione integrata ambientale (AIA come quelle previste per la centrale di Vado ma stesso discorso riguarda quella di Spezia. Questo Parere è obbligatorio e se adeguatamente motivato è vincolante (sentenza Tar Lazio sezione Latina n. 819 del 2009 non impugnata in Consiglio di Stato, vedi QUI)
Sotto il profilo della responsabilità penale tutto questo ci può stare. Ma invito i politici che hanno svolto nel passato un ruolo amministrativo nella vicenda a non sentirsi troppo "sollevati" perchè se è vero che la responsabilità penale è personale quella politica o meglio istituzionale resta tutta.
Ecco perché……
Infatti la perizia che ha dimostrato la sottovalutazione dell'impatto ambientale e sanitario della centrale regge e questo cosa dimostra sotto il profilo politico amministrativo? Che chi aveva responsabilità negli anni di funzionamento della centrale non ha utilizzato tutti i poteri che aveva a disposizione per verificare il rischio sanitario sia in atto che ulteriore con la nuova autorizzazione da rilasciare poi come sappiamo stoppata con il sequestro dell’impianto da parte però della magistratura
Quali erano questi poteri di prevenzione sanitaria non solo per la centrale di Vado?
In primo luogo il Parere Sanitario che il Sindaco deve rilasciare nelle procedura di autorizzazione integrata ambientale (AIA come quelle previste per la centrale di Vado ma stesso discorso riguarda quella di Spezia. Questo Parere è obbligatorio e se adeguatamente motivato è vincolante (sentenza Tar Lazio sezione Latina n. 819 del 2009 non impugnata in Consiglio di Stato, vedi QUI)
In secondo luogo l’utilizzo
da parte del Ministero dell’Ambiente (che rilascia l’AIA) e
della Regione che partecipa alla Conferenza di
servizi decisoria di tutti gli elementi istruttori che permettano una verifica
dei rischi sanitari in relazione all’impianto da autorizzare (vedi QUI).
Un discorso a parte
meriterebbe la normativa sulle Industrie Insalubri di prima classe
totalmente rimossa da Amministratori Locali e enti di controllo come Asl e Arpal
vedi QUI.
In particolare sul Parere Sanitario nel caso della centrale di
Vado i Sindaci competenti non
rilasciarono alcun Parere Sanitario. Sia
sufficiente esaminare le premesse all’AIA rilasciata nel 2012 dove si legge
testualmente (pagina 7): “i pareri dei
Sindaci dei Comuni interessati non si configurano come prescrizioni in quanto
non attinenti ai profili sanitari”. Stesso discorso per la centrale di
Spezia dove l’AIA rilasciata nel 2013 a pagina 8 afferma testualmente che: “Rilevato che i Sindaci della Spezia e di
Arcola non hanno formulato per l’impianto specifiche prescrizioni ai sensi del
testo unico delle leggi sanitarie”.
Il Parere Sanitario, come ho avuto modo di rilevare più volte, deve avere la finalità di
dimostrare la accettabilità sanitaria della presenza di una industria insalubre
(come è una centrale a carbone) in zona abitate, il che comporta, almeno:
a)
una valutazione della rilevanza sanitaria delle emissioni dell’impianto
b)
una valutazione dello stato sanitario della popolazione interessata
c)
una valutazione della evoluzione del contesto urbanistico interessato
dall’impianto
d)
una valutazione dei rischi di incidenti rilevanti dall’impianto
Peraltro
il tema della necessaria verifica dei rischi sanitari sia in atto che quelli
ulteriori dettati da nuove attività prima di ogni nuova autorizzazione
ambientale è stato confermato autorevolmente dal Consiglio di Stato
con sentenza n. 163 del 20/1/2015 (per il testo integrale vedi QUI).
D’altronde
a conferma che la questione della prevenzione nella tutela della salute sia
decisiva nelle istruttorie che portano alle decisioni rilevanti sotto il
profilo dell’impatto ambientale e che questo derivi da indirizzi anche di tipo
normativo soprattutto comunitario (vedi QUI) lo
conferma la recente normativa italiana che ha introdotto l’obbligo della
Valutazione di Impatto Sanitario per le centrali termoelettriche e le
raffinerie (vedi QUI).
Ma
nonostante tutto
questo sia noto e addirittura come abbiamo visto nel caso della
centrale di Vado e di Spezia, obbligatorio per legge, si continua a rimuovere
la normativa che permetterebbe di valutare preventivamente il rischio sanitario
per i cittadini.
Nella Provincia di Spezia tutto ciò è
prassi consolidata purtroppo, oltre all’esempio
già fatto della centrale di Spezia,
anche in queste altre situazioni:
- L’impianto
di trattamento rifiuti pericolosi in località Cerri di Follo: nessun parere sanitario e violazione normativa sull'AIA;
- L’impianto
di trattamento rifiuti di Saliceti nel Comune di Vezzano Ligure: nessun Parere Sanitario e sospensione delle poche e insufficienti prescrizioni di tutela ambientale;
- L’impianto
di lavorazione dei residui lapidei della ditta Muto nella piana di Ceparana (
Comune Vezzano Ligure): violazione sistematica delle prescrizioni sanitarie senza nessun intervento adeguato di Sindaco e Asl, violazione normativa Industrie Insalubri di I classe;
- Il
rigassificatore di Panigaglia (Comune di Portovenere): nessun Parere Sanitario;
- L’impianto
per la demolizione delle navi in Arsenale Militare a Spezia: approvazione con procedura non adeguata (ci voleva l'AIA) e nessuna verifica preventiva sotto il profilo del rischio sanitario
. impianto recupero ceneri da combustione carbone in Porto a Spezia: violazione normativa sull'AIA e quindi nessun Parere Sanitario.
Ma
in giro per la
Liguria altri esempi abbondano:
- Discarica
di Sanremo Taggia per rifiuti non pericolosi: nessun Parere Sanitario nell’AIA
- Italiana
coke (Savona) : nessun Parere Sanitario nell’AIA
- Biodigestore
Ferrania (Savona) un Parere Sanitario di tre righe
- Deposito
Bitume (Savona) rimosso completamente ogni riferimento agli aspetti sanitari
nella VIA
- Raffineria
Busalla (Genova) nessun Parere sanitario
- Impianto
trattamento rifiuti pericolosi Ricupoil (Genova): nessun Parere Sanitario
etc. etc……
CONCLUSIONI
I
processi penali hanno come è noto dinamiche particolari dettate dalla natura
del diritto penale stesso (vedi vicenda della discarica di Pitelli), ma quello
che dovrebbe contare per un Amministratore Pubblico è la consapevolezza di
avere usato tutti i suoi poteri per tutelare i cittadini. Se questo non avviene
allora la sua responsabilità è scolpita nel tempo e non ci sarà nulla che potrà
perdonarlo.
Leggo
sempre oggi,sul Secolo XIX, che il Comune di Spezia ha predisposto uno studio per: “definire quanto
incidono le singole fonti inquinanti, come il porto, il traffico, la
combustione del carbone alla centrale Enel, e verificarne le ricadute al suolo”. Verrebbe voglia di dire meglio tardi che mai.
Peccato
che:
1. studi simili sono stati
annunciati già in passato senza che abbiano prodotto nulla
2. questi studi sono
sempre slegati dalle procedure autorizzatorie che portano alle decisioni
concrete sul territorio
3. la metodologia di
questi studi andrebbe attentamente valutata e discussa pubblicamente prima di essere commissionati.
Ovviamente
i nostri Amministratori che annunciano continuamente si sono guardati bene da presentare pubblicamente la metodologia specifica che sta dietro a questo
studio (compresi ad esempio gli inquinanti spia da monitorare) e questa sarebbe
interessante conoscerla visti i precedenti della stessa Amministrazione
Federici, vedi QUI.
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