giovedì 21 luglio 2016

Centrale Vado: per quando voi vi crediate assolti, sarete per sempre coinvolti

Notizia di oggi dai vari mass media: sulla centrale a carbone Tirreno Power di Vado Ligure i politici vengono esclusi dal processo perché “erano inconsapevoli dell'inquinamento della centrale”.
Sotto il profilo della responsabilità penale tutto questo ci può stare. Ma invito i politici che hanno svolto nel passato un ruolo amministrativo nella vicenda a non sentirsi troppo "sollevati" perchè se è vero che la responsabilità penale è personale quella politica o meglio istituzionale resta tutta.
Ecco perché……

Infatti la perizia che ha dimostrato la sottovalutazione dell'impatto ambientale e sanitario della centrale regge e questo cosa dimostra sotto il profilo politico amministrativo? Che chi aveva responsabilità negli anni di funzionamento della centrale non ha utilizzato tutti i poteri che aveva a disposizione per verificare il rischio sanitario sia in atto che ulteriore con la nuova autorizzazione da rilasciare poi come sappiamo stoppata con il sequestro dell’impianto da parte però della magistratura

Quali erano questi poteri di prevenzione sanitaria non solo per la centrale di Vado?

In primo luogo il Parere Sanitario che il Sindaco deve rilasciare nelle procedura di autorizzazione integrata ambientale (AIA come quelle previste per la centrale di Vado ma stesso discorso riguarda quella di Spezia. Questo Parere è obbligatorio e se adeguatamente motivato è vincolante (sentenza Tar Lazio sezione Latina n. 819 del 2009 non impugnata in Consiglio di Stato, vedi QUI)

In secondo luogo l’utilizzo da parte del Ministero dell’Ambiente (che rilascia l’AIA) e della Regione che partecipa alla Conferenza di servizi decisoria di tutti gli elementi istruttori che permettano una verifica dei rischi sanitari in relazione all’impianto da autorizzare (vedi QUI).

Un discorso a parte meriterebbe la normativa sulle Industrie Insalubri di prima classe totalmente rimossa da Amministratori Locali e enti di controllo come  Asl e Arpal  vedi QUI.


In particolare  sul Parere Sanitario nel caso della centrale di Vado  i Sindaci competenti non rilasciarono alcun Parere Sanitario.  Sia sufficiente esaminare le premesse all’AIA rilasciata nel 2012 dove si legge testualmente (pagina 7): “i pareri dei Sindaci dei Comuni interessati non si configurano come prescrizioni in quanto non attinenti ai profili sanitari”. Stesso discorso per la centrale di Spezia dove l’AIA rilasciata nel 2013 a pagina 8 afferma testualmente che: “Rilevato che i Sindaci della Spezia e di Arcola non hanno formulato per l’impianto specifiche prescrizioni ai sensi del testo unico delle leggi sanitarie”.   
Il Parere Sanitario, come ho avuto modo di rilevare più volte, deve avere la finalità di dimostrare la accettabilità sanitaria della presenza di una industria insalubre (come è una centrale a carbone) in zona abitate, il che comporta, almeno:
a) una valutazione della rilevanza sanitaria delle emissioni dell’impianto
b) una valutazione dello stato sanitario della popolazione interessata
c) una valutazione della evoluzione del contesto urbanistico interessato dall’impianto
d) una valutazione dei rischi di incidenti rilevanti dall’impianto

Peraltro il tema della necessaria verifica dei rischi sanitari sia in atto che quelli ulteriori dettati da nuove attività prima di ogni nuova autorizzazione ambientale è stato confermato autorevolmente dal Consiglio di Stato con sentenza n. 163 del 20/1/2015 (per il testo integrale vedi QUI).
D’altronde a conferma che la questione della prevenzione nella tutela della salute sia decisiva nelle istruttorie che portano alle decisioni rilevanti sotto il profilo dell’impatto ambientale e che questo derivi da indirizzi anche di tipo normativo soprattutto comunitario (vedi QUI) lo conferma la recente normativa italiana che ha introdotto l’obbligo della Valutazione di Impatto Sanitario per le centrali termoelettriche e le raffinerie (vedi QUI).


Ma nonostante tutto questo sia noto e addirittura come abbiamo visto nel caso della centrale di Vado e di Spezia, obbligatorio per legge, si continua a rimuovere la normativa che permetterebbe di valutare preventivamente il rischio sanitario per i cittadini.


Nella Provincia di Spezia tutto ciò è prassi consolidata purtroppo,  oltre all’esempio  già fatto della centrale di Spezia, anche in queste altre situazioni:
- L’impianto di trattamento rifiuti pericolosi in località Cerri di Follo: nessun parere sanitario e violazione normativa sull'AIA;
- L’impianto di trattamento rifiuti di Saliceti nel Comune di Vezzano Ligure: nessun Parere Sanitario e sospensione delle poche e insufficienti prescrizioni di tutela ambientale;
- L’impianto di lavorazione dei residui lapidei della ditta Muto nella piana di Ceparana ( Comune Vezzano Ligure): violazione sistematica delle prescrizioni sanitarie senza nessun intervento adeguato di Sindaco e Asl, violazione normativa Industrie Insalubri di I classe;
- Il rigassificatore di Panigaglia (Comune di Portovenere): nessun Parere Sanitario;
- L’impianto per la demolizione delle navi in Arsenale Militare a Spezia: approvazione con procedura non adeguata (ci voleva l'AIA) e nessuna verifica preventiva sotto il profilo del rischio sanitario
. impianto recupero ceneri da combustione carbone in Porto a Spezia: violazione normativa sull'AIA e quindi nessun Parere Sanitario. 


Ma in giro per la Liguria altri esempi abbondano:
- Discarica di Sanremo Taggia per rifiuti non pericolosi: nessun Parere Sanitario nell’AIA
- Italiana coke (Savona) : nessun Parere Sanitario nell’AIA
- Biodigestore Ferrania (Savona) un Parere Sanitario di tre righe
- Deposito Bitume (Savona) rimosso completamente ogni riferimento agli aspetti sanitari nella VIA
- Raffineria Busalla (Genova) nessun Parere sanitario
- Impianto trattamento rifiuti pericolosi Ricupoil (Genova): nessun Parere Sanitario

etc. etc……


CONCLUSIONI
I processi penali hanno come è noto dinamiche particolari dettate dalla natura del diritto penale stesso (vedi vicenda della discarica di Pitelli), ma quello che dovrebbe contare per un Amministratore Pubblico è la consapevolezza di avere usato tutti i suoi poteri per tutelare i cittadini. Se questo non avviene allora la sua responsabilità è scolpita nel tempo e non ci sarà nulla che potrà perdonarlo.

Leggo sempre oggi,sul Secolo XIX, che il Comune di Spezia ha predisposto uno studio per: “definire quanto incidono le singole fonti inquinanti, come il porto, il traffico, la combustione del carbone alla centrale Enel, e verificarne le ricadute al suolo”. Verrebbe voglia di dire meglio tardi che mai. 
Peccato che:
1. studi simili sono stati annunciati già in passato senza che abbiano prodotto nulla
2. questi studi sono sempre slegati dalle procedure autorizzatorie che portano alle decisioni concrete sul territorio
3. la metodologia di questi studi andrebbe attentamente valutata e discussa pubblicamente prima di essere commissionati. 

Ovviamente i nostri Amministratori che annunciano continuamente si sono guardati bene da presentare pubblicamente la metodologia specifica che sta dietro a questo studio (compresi ad esempio gli inquinanti spia da monitorare) e questa sarebbe interessante conoscerla visti i precedenti della stessa Amministrazione Federici, vedi QUI



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