mercoledì 30 novembre 2022

LA TRANSIZIONE AL GAS Nuove estrazioni di gas in Italia in deroga alla normativa ambientale

La legge 34/2022 all’articolo 16 (QUI) partendo dalla affermata necessità di assicurare l’approvvigionamento di gas a prezzi equi (rubrica di detto articolo 16) aveva già promosso il riavvio di estrazioni di gas nel Mare Adriatico e non solo. l’articolo 4 del Decreto Legge 18 novembre 2022 n° 176 (QUI) integra l’articolo 16 della legge 34/2022 favorendo ancora di più l’avvio delle estrazioni aumentando le aree interessate, derogando a norme ambientali importanti contenute nel Decreto Legislativo 152/2006 (testo unico ambientale) accelerando i tempi per ottenere le autorizzazioni/concessioni. Insomma, il nuovo governo chiude il cerchio aperto dal Governo Draghi e ancora prima dal Governo Conte 1.

Prima ancora del Governo Draghi aveva riaperto la questione trivelle il governo Conte 1 con il Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee (di cui ho trattato QUI)

A sua volta il Governo dei “migliori” aveva ulteriormente accelerato la riapertura dell’estrazione di gas nazionale non solo con la legge 34/2022, richiamata all’inizio del post, ma ancora prima il Ministro della Transizione Ecologica aveva sostenuto che era costretto dalla legge a riaprire le trivelle nel “Mare Nostrum” anche se non era vero (QUI) e possiamo aggiungere che ora non a caso il Ministero dal pomposo titolo della Transizione Ecologica si diventato della Sicurezza Energetica), come dire ora il cerchio si chiude parafrasando trasformando la economia circolare in una spirale perversa di ritorno alle fossili.

Tutto questo mentre il Rapporto NET ZERO (emissioni gas serra al 2050 – QUI) della Agenzia Internazionale per l’Energia dimostra che dopo il 2021 non si dovrebbero prevedere nuovi progetti di estrazione compresi la riapertura di pozzi esistenti.

Di seguito analizzo l’articolo 16 della legge 34/2022 come modificato, in peggio, dall’articolo 4 del Decreto Legge 18 novembre 2022 n° 176 che dovrà ora essere convertito in legge dal Parlamento e si spera che in quella sede venga modificato nelle parti più pericolose ma con franchezza più che una speranza visto l’andazzo degli ultimi governi la vedrei come una pia illusione.

martedì 29 novembre 2022

Rapporto su inquinamento aria e salute: Italia prima in Europa per morti da polveri ultrafini

Il Rapporto 2022 (QUI) della Agenzia Europea per l’Ambiente analizza lo stato delle concentrazioni di inquinanti nell'aria ambiente nel 2020 e nel 2021, presentate da inquinanti e correlate sia agli standard di qualità dell'aria dell'UE che ai livelli delle linee guida dell'OMS del 2021.

Il Rapporto presenta gli impatti sulla salute dell'esposizione ai principali inquinanti atmosferici, sia in termini di mortalità (per il 2020) che di morbilità (per il 2019) e valuta i progressi compiuti verso gli obiettivi sanitari del piano d'azione dell'UE per l'inquinamento zero.

Viene anche considerato l'impatto dell'inquinamento atmosferico sugli ecosistemi. Ciò include una valutazione dei progressi verso l'obiettivo del piano d'azione per l'inquinamento zero per ridurre la quota di ecosistemi danneggiati dall'inquinamento atmosferico, nonché una revisione dell'impatto dell'ozono sulla produzione agricola. Infine, presenta lo stato delle emissioni dei principali inquinanti atmosferici regolamentati nell'UE e valuta le tendenze delle emissioni nel periodo 2005-2020.

 Il dato più immediatamente significativo del Rapporto anche e soprattutto per i non addetti ai lavori è quello sul rapporto tra inquinanti e indici di mortalità e morbilità dove l’Italia risulta al primo posto per il rapporto tra decessi prematuri dovuti al PM2,5 (polveri ultrafini) e al settimo per il rapporto tra biossido di azoto (NO2) e malattie come il diabete mellito. D’altronde l’Italia si è già presa condanne dalla UE per violazione della normativa sulla qualità dell’aria (QUI).

lunedì 28 novembre 2022

Nuova Direttiva UE su qualità aria: rispettare limiti OMS



Nel novembre 2019 la Commissione ha pubblicato il controllo dell'adeguatezza delle direttive sulla qualità dell'aria ambiente (direttive 2004/107/CE e 2008/50/CE - QUI). Ha concluso che le direttive sono state parzialmente efficaci nel migliorare la qualità dell'aria e nel conseguire norme di qualità dell'aria, ma che finora non tutti i loro obiettivi sono stati raggiunti.


La Proposta di Direttiva sulla qualità dell'aria ambiente fonderebbe le direttive in una sola e mirerebbe a:

1. allineare maggiormente gli standard di qualità dell'aria dell'UE alle raccomandazioni dell'OMS 2021 (QUI)

2. migliorare ulteriormente il quadro legislativo (ad esempio in relazione alle sanzioni e all'informazione del pubblico)

3. sostenere meglio le autorità locali nel raggiungimento di un'aria più pulita attraverso il rafforzamento del monitoraggio, della modellizzazione e dei piani della qualità dell'aria.


In particolare anche pensando a vertenze locali in Italia come quella delle ricadute immissive dalle navi che attraccano nei porti come ad esempio quello di Spezia e Genova la proposta di Direttiva oltre che rispettare, anche se solo in parte, i nuovi limiti degli inquinanti nella qualità dell’aria dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) la proposta di Direttiva introduce principi importanti come quelli:

1. dell’aggiornamento dei punti di monitoraggio quando emergono superamenti dei limiti dell’OMS a prescindere che corrispondano a quelli di legge,

2. più punti di campionamento per raccogliere dati a lungo termine sugli inquinanti atmosferici contemplati dalla direttiva



Vediamo una sintesi delle principali novità introdotte dalla proposta di Direttiva della Commissione UE dello scorso 26 ottobre 2022.



giovedì 24 novembre 2022

Spezia hub del gnl per il Mediterraneo: altro che qualche autobotti nel porto!

In un post del 2015 (QUI) scrivevo: “SNAM GNL Italia ha deciso di avviare il percorso di elaborazione e approvazione di un progetto che mira a far diventare l’impianto di  Porto Venere  uno dei punti di distribuzione di ingenti quantità di GNL (gas naturale liquefatto ) sia per autotrazione che come combustibile per navi container etc.”.

All’epoca si parlava solo del progetto, di cui oggi tutta la città discute, dello stoccaggio di gnl nell’area del rigassificatore per poi trasferirlo, sulle autobotti, al porto di Spezia ma ormai il disegno ben più ampio, appena accennato nel 2015, ora sta diventando realtà.

Così mentre la politica spezzina discuteva di bettoline da attraccare o meno nel porto, di concessione da rilasciare in tal senso da parte della Autorità di Sistema Portuale senza peraltro fare nessun atto formale per fermare tutto ciò sul serio, il progetto di Panigaglia hub del Mediterraneo andava avanti.

mercoledì 23 novembre 2022

Snam GNL Italia dichiara poche emissioni fuggitive di metano da Panigaglia: rimuovono studio di Ispra e Parlamento UE

GNL Italia che gestisce il rigassificatore di Panigaglia (Portovenere) in un comunicato ha fornito i dati delle emissioni di metano da parte di Snam che sarebbero in trend discendente e addirittura oltre gli obiettivi dei piani europei. In realtà le cose non sono così chiara come sembra fornire GNL Italia come dimostra uno studio (QUI)  dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (di seguito ISPRA) del Ministero della Transizione Ecologica (MITE)

martedì 22 novembre 2022

Rigassificatore di Panigaglia l’atto di Intesa secondo Toti e secondo la Costituzione

Arrivato l’atto di Intesa della Regione (QUI) sul progetto “Integrazione e accorpamento Truck Loading e rifacimento pontile secondario” relativamente al rigassificatore di Panigaglia (Portovenre Spezia). Un atto che non risponde alla natura della Intesa come definita dalla Costituzione ma si sa che il Presidente della Regione Liguria qualche problema con la Costituzione lo ha e non sono io a dirlo ma la Corte Costituzionale QUI.

lunedì 21 novembre 2022

Rigassificatore di Panigaglia: l’Autorizzazione Integrata Ambientale dimenticata e non solo...

Quello che penso del consolidamento della presenza del rigassificatore di Panigaglia nel golfo di Spezia è dimostrato da tutti questi anni di mie prese di posizione (QUI), ma con questo nuovo post voglio porre una questione rimossa sul futuro dell’impianto che comunque vada ha prodotto una servitù al nostro territorio da ormai 50 anni senza dare nulla in cambio ne in termini di occupazione adeguata né in termini di ricadute industriali, né in termini di interventi di risanamento ambientale.

Quanto al blocco del progetto di trasferimento del gnl nel nostro golfo fino al porto di Spezia vanno dette alcune semplici verità:

1. Infrastrutture di questo tipo sono state volute dalla UE con una apposita direttiva e l'Italia come spesso accade l'ha recepita nel modo peggiore : prevedendo deroghe alla pianificazione portuale e alle norme ambientali, lasciando la attuazione del piano nazionale GNL nelle mani della lobby industriali del gas non facendo rispettare neppure i criteri contenuti in quel Piano. Di questo sono responsabili tutti i partiti ma soprattutto quelli che hanno governato prima del governo attuale che comunque non pare intenzionato ad andare in direzione diversa;

2. il Comune e la Provincia di Spezia con gli atti interni al procedimento di verifica di assoggettabilità a Valutazione di Impatto Ambientale (di seguito VIA)e al di la delle dichiarazioni politichesi, hanno di fatto avvallato il progetto di trasferimento del gnl soprattutto sulla questione più rilevante il rischio di incidente industriale; 

3. la Regione afferma una verità quando dice che nel dare il suo via libera alla Intesa sul progetto di trasferimento del gnl si è basata sui pareri tecnici e amministrativi favorevoli di Comune e Provincia, sbaglia sapendo di sbagliare quando afferma che non poteva fare altrimenti e su questo vi invito a leggere questo mio post QUI;

4. l'opposizione in Consiglio Comunale a Spezia pur mossa da intenti giustificabili ha sbagliato a non far mettere con chiarezza nell'ordine del giorno una presa di distanza dai pareri favorevoli espressi da Comune e Provincia di cui al punto 2 e ad impegnare gli uffici del Comune a produrre pareri tecnici e giuridico amministrativi diversi per il proseguo del procedimento di autorizzazione e ha sbagliato a non porre la questione della Intesa da parte della Regione. In questo modo l'opposizione ha contribuito ad approvare un ordine del giorno debole sotto il profilo tecnico e amministrativo;  

5. l'Autorità di Sistema Portuale ha prodotto un parere favorevole al progetto di trasferimento del gnl al porto spezzino dal quale non sarà semplice tornare indietro anche se i margini ci sarebbero e ho spiegato come in altri post

6. Infine i partiti locali che sono rappresentati in parlamento oltre che nei consigli comunali e provinciali se erano davvero contro il progetto di trasferimento del gnl dovevano impugnare il decreto ministeriale sulla non applicazione della VIA ordinaria, i motivi c'erano vedi QUI QUI e QUI, è mancata la volontà politica per la loro ipocrisia da scaricabarile. 

Questo post quindi affronta un tema rimosso dal dibattito pubblico per fornire a chi ha voglia di capire ulteriori elementi di chiarezza, poi ognuno farà la sue valutazioni e, chi ne ha la titolarità, le sue decisioni. 

Il post è uno sviluppo più approfondito della intervista che ho rilasciato oggi al quotidiano La Nazione. 

Il post inizia con una sintesi di quello che scrivo poi in modo più dettagliato nella seconda parte

venerdì 18 novembre 2022

Il sito di sbarco delle bettoline di GNL alternativo a Malaspina (SP) non venne considerato dal MITE: una illegittimità non rilevata da nessuno Ente.

Grazie al quotidiano La Nazione negli ultimi due giorni (oggi e ieri) è emerso che in realtà esiste un altro sito dove sbarcare nel porto di Spezia le bettoline con le autobotti di GNL. Si tratta del molo Tarros che risulta più decentrato del sito proposto dalla istanza di Snam GNL Italia sul Molo Malaspina.

La questione è emersa per la presentazione della manifestazione di interesse da parte della società Canarbino SpA., al fine di svolgere il servizio di attracco bettoline e sbarco autobotti nell’area della banchina Tarros.

Ma la possibilità di due siti alternativi di sbarco delle autobotti con gnl non è una novità era tutto nero su bianco già dal 28 aprile 2021 e peraltro la avevo sollevata in un mio post il giorno prima che uscisse la notizia della manifestazione di interesse di Canarbino SpA (QUI).

giovedì 17 novembre 2022

Osservazioni contro il rilascio della concessione alle bettoline di gnl: ANALISI CRITICA

Leggo stamane le osservazioni delle associazioni ambientaliste e del forum ambiente del PD nonchè del Comune di Spezia sulla concessione in porto per le bettoline, contestano la data del 2035 e il mancato rispetto degli obbiettivi UE sulla riduzione dei gas serra al 2030 e sulla neutralità climatica al 2050, addirittura l’odg approvato a larga maggioranza in Consiglio Comunale a Spezia arriva a chiedere che la concessione non possa essere rilasciata oltre gli anni di emergenza e qui forse gli manca qualche pezzo di conoscenza ai nostri consiglieri!

Le motivazioni di queste contestazioni appaiono deboli e poco attente (questo da parte dei partiti peraltro) a quanto espresso nella recente normativa in materia di uso dei combustibili alternativi nonché sui piani di riduzione del gas russo e sulla nuova tassonomia verde relativa alle fonti finanziabili con il green deal.

Certo poi ci sono i documenti ufficiali sia UE e nazionali, che riporto nella seconda parte del post, che dimostrano il rischio effetto serra da un eccesso di suo del gas compreso il gnl, ma sono documenti le norme e le politiche nazionali vanno in altra direzione e queste sono state prodotte dai partiti a livello nazionale in questi ultimi anni di emergenze varie.

Viene da dire, parafrasando un vecchio detto, le rappresentanze locali dei partiti nazionali “chiudono il gas quando questo è già uscito dai suoi giacimenti”!

 

Vediamo nel merito quanto introdotto a premessa

mercoledì 16 novembre 2022

Bettoline GNL nel porto di Spezia: quale ruolo della Intesa da parte della Regione Liguria

Per capire quale ruolo ha l’Intesa della Regione sul progetto che prevede l’attraversamento del golfo spezzino di chiatte per trasporto autobotti con gnl caricato nell’area del rigassificatore di Panigaglia, bisogna partire dalla analisi della disciplina normativa di questa tipologia di progetti.

La norma di riferimento è il DLgs n° 257 del 16 dicembre 2016 (QUI) che attua la Direttiva 2014/94/UE (QUI) del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 ottobre 2014, sulla realizzazione di una infrastruttura per i combustibili alternativi, tra i quali si fa riferimento anche ai punti di rifornimento di gas naturale liquefatto e compresso.

Nel post che segue descrivo la procedura autorizzatoria del progetto in questione e come si deve svolgere il rilascio della Intesa della Regione compresa l’efficacia di detta Intesa nonché i motivi su cui si potrebbe fondare il No alla Intesa da parte della Regione

mercoledì 9 novembre 2022

Ordine del giorno sul progetto bettoline con GNL nel porto di Spezia: cosa manca

Il Consiglio Comunale spezzino si è pronunciato contro il Progetto caricamento GNL su autobotti/isocontainer nel rigassificatore di Panigaglia (Portovenere) che prevede l’attraversamento del golfo spezzino fino al porto di bettoline con autobotti di GNL. 

Il pronunciamento sotto il profilo politico è chiaro ma stiamo parlando di un progetto che ha già avuto il via libera dal Ministero della Transizione Ecologica prevedendo la non applicazione della VIA ordinaria, quindi l’odg doveva contenere altro, soprattutto nel suo dispositivo finale.

Infatti se il progetto fosse solo nella fase propositiva il pronunciamento politico avrebbe una sua efficacia certa, ma non è sufficiente essendo già in uno stadio molto avanzato la procedura di approvazione finale e inserendosi in un quadro normativo (QUI) che spinge moltissimo verso questi progetti. 

Cosa manca in quel progetto?

lunedì 7 novembre 2022

Rigassificatore, Bettoline per GNL compensazioni monetarie e confusione della politica locale spezzina

Ora ci sono quelli che di fronte alla richiesta di concessione per l’attracco nel porto di Spezia delle bettoline che portano le autocisterne con il gas naturale liquefatto (GNL), scoprono la necessità di compensazioni per gli spezzini. 

Una posizione buttata li senza fondamenti giuridici che la sostengono e rimuovendo gravi responsabilità di chi ha governato negli ultimi 20 anni il nostro territorio.

 

sabato 5 novembre 2022

Nuova Guida sul rispetto del principio: non arrecare danno significativo all’ambiente

Il Dispositivo per la ripresa e la resilienza (Regolamento UE 241/2021- QUI) stabilisce, all’articolo 18, che tutte le misure dei Piani nazionali per la ripresa e resilienza (PNRR), sia riforme che investimenti, debbano soddisfare il principio di “non arrecare danno significativo agli obiettivi ambientali”. Tale vincolo si traduce in una valutazione di conformità degli interventi al principio del “Do No Significant Harm” (DNSH - QUI), con riferimento al sistema di tassonomia delle attività ecosostenibili, di cui all’articolo 17 del Regolamento (UE) 2020/852 (QUI) ex-ante, in itinere ed ex-post.

L’ingresso nella fase di esecuzione di un numero crescente di misure del PNRR ha reso evidente l’opportunità di aggiornare la “Guida operativa per il rispetto del principio di non arrecare danno significativo all’ambiente” di cui alla Circolare della Ragioneria Generale dello Stato n. 32 del 30 dicembre 2021 (QUI), affinché le indicazioni fornite siano più coerenti con le effettive modalità di attuazione degli investimenti così come segnalate dalle Amministrazioni titolari. Considerata la novità dell’approccio DNSH, alcune misure di investimento particolarmente complesse del Piano hanno, peraltro, beneficiato di approfondimenti supplementari.

La Circolare del 2021 viene quindi ora superata con la relativa Guida allegata dalla nuova Circolare n° 33 del 13 ottobre 2022.

TESTO CIRCOLARE N° 33 DEL 13/10/2022 SULLA NUOVA GUIDA: QUI

TESTO NUOVA GUIDA OPERATIVA: QUI

ALLEGATO ALLA CIRCOLARE DEL 13 OTTOBRE 2022, N. 33 - CHECKLIST SCHEDE TECNICHE: QUI

ALLEGATO ALLA CIRCOLARE DEL 13 OTTOBRE 2022, N. 33 - CHECKLIST SCHEDE TECNICHE: QUI

 Andiamo a descrivere le parti più significative della nuova Guida…

 

venerdì 4 novembre 2022

Aree non idonee per impianti da fonti rinnovabili quali poteri delle Regioni

La Corte Costituzionale con sentenza n° 216 dello scorso 21 ottobre 2022 (QUI) ha dichiarato incostituzionale due norme regionali sulla base di due motivazioni di fondo:

1. la prima è che non possono essere definite con una semplice legge regionale aree non idonee ad impianti da fonti rinnovabili ma occorre una istruttoria conclusa con un atto amministrativo di pianificazione regionale sulla base delle linee guida nazionali in materia

2. la seconda è che la Regione non può introdurre per legge criteri generali per la localizzazione degli impianti ulteriori rispetto a quelli già previsti dalla legislazione statale e dalle stesse linee guida tanto più se questi si trasformano in divieti assoluti di localizzazione come nel caso in esame.

 

Vediamo nel merito le norme impugnate dallo Stato e i motivi della dichiarazione di incostituzionalità della sentenza in esame... 

giovedì 3 novembre 2022

Valutazione di Impatto Ambientale postuma in corso e prosecuzione attività esistente

Il proponente, una Regione che ha presentato l’Interpello (che cosa è l'interpello QUI) al Ministero della Transizione Ecologica (MITE), nelle more dell’assegnazione da parte della stessa del termine per la presentazione dell’istanza di V.I.A. "postuma”, ha chiesto che fosse consentita la prosecuzione delle attività negli impianti per i quali si è verificata la caducazione dei provvedimenti autorizzativi per effetto della richiamata statuizione del giudice amministrativo.

TESTO RISPOSTA INTERPELLO QUI.

 

Vediamo nel merito la risposta del MITE…

mercoledì 2 novembre 2022

Piano di azione per la riqualificazione dei siti orfani

Con Decreto Ministero Transizione Ecologica del 4 agosto 2022 (QUI) è stato approvato, pubblicato lo scorso 12 ottobre, il Piano d'azione che prevede la riduzione della occupazione del terreno e il miglioramento e risanamento urbano, includendo come minimo:

a) l'individuazione di siti orfani in tutte le 20 regioni e/o le province autonome;

b) gli interventi specifici da effettuare in ogni sito orfano per ridurre l'occupazione del terreno e migliorare il risanamento urbano.

Le risorse per attuare il Piano sono quelle della misura M2C4, investimento 3.4, del PNRR (500 milioni di euro - QUI) e servono per riqualificare i siti elencati per ogni regione nell’allegato II al Decreto.

Di seguito una sintesi del nuovo Decreto 4/8/2022 con una premessa sulla normativa che lo ha preceduto…

martedì 1 novembre 2022

La newsletter su leggi sentenze in materia ambientale pubblicate a OTTOBRE 2022

 

Pubblicate, nell'apposita sezione del Blog (QUI) la Newsletter NEWSAMBIENTE su Leggi, Sentenze pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale italiana e della UE nel mese di OTTOBRE 2022.

La NewsLetter contiene la sintesi commentata delle parti più significative di detti ATTI con i link alla versione completa degli stessi.

Tra i provvedimenti più significativi di questo mese troverete:

Il nuovo sistema di incentivi per la produzione di biometano

Approvato il Decreto Ministero Transizione Ecologica 15 settembre 2022 (QUI) che disciplina il sistema degli incentivi per la produzione del biometano immesso nella rete del gas naturale.

Il Decreto succede alla recente proroga degli incentivi alla produzione di biometano finalizzata unicamente a “salvare” i vari progetti di biodigestori che stanno proliferando sui territori delle Regioni fuori da ogni logica di programmazione e rispetto delle specificità ambientali utilizzando oltretutto soldi pubblici (QUI).

Il Decreto contiene molte criticità ma le due più rilevanti sono:

1. Continuare a non prevedere relativamente ai biodigestori che gli incentivi siano legati alla previsione dei singoli progetti nei Piani Regionali Rifiuti favorendo quindi le operazioni speculative sui territori che nulla hanno a che fare con la chiusura del ciclo dei rifiuti urbani nei quali rientrano quelli organici. Il tutto in palese contrasto con il Decreto che fissa i criteri per far accedere i progetti di impianti di gestione rifiuti ai fondi del PNRR (QUI)

2. il mancato rispetto di tutti i parametri della nuova Guida per verificare che i finanziamenti ad interventi interni ai progetti per la transizione ecologica rispettino il principio DNHS acronimo tradotto dall’inglese: NON ARRECARE DANNO SIGNIFICATIVO ALL’AMBIENTE.

Analizziamo il nuovo Decreto 15 settembre 2022 e relative criticità…