domenica 28 maggio 2023

Progetto Basi Blu: la legge riconosce un ruolo attivo alle autorità civili che però va esercitato

Sul progetto Basi Blu (QUI) per l’Arsenale Militare spezzino credo sarà difficile se non impossibile una proposta unitaria della politica locale soprattutto per una ragione rimossa da tutta la politica spezzina: sull'Arsenale Militare i partiti  ( PD e cespugli sinistrorsi vari, centro destra, 5stelle) quando ha governato o governa ha dimostrato e dimostra una totale assoluta sudditanza verso le autorità militari che hanno da sempre considerato tutto quello che c'è tra il muro dell'arsenale e il mare una sorta di repubblica indipendente, rimuovendo persino quello che è scritto nel Codice dell'ordinamento militare (QUI) a cominciare dalle problematiche ambientali come spiegavo in questo post QUI (di qualche anno fa ma sempre attuale) che pubblico alla fine di queste note.
Questo è il primo nodo da affrontare ed è tutto di cultura politica di governo.  Ci riusciranno destre e sinistre attuali? Consentitemi di essere scettico ma come dire sono pronto a ricredermi visto che non ho bandiere dietro a cui nascondermi da sempre se non quelle dei diritti dei cittadini spezzini, tutti.

Ma per evitare alibi alla classe politica e burocratica spezzina e ligure, la conseguente domandaa cui rispondere è: ci sono gli strumenti nelle leggi vigenti per permettere alle autorità civili di avviare un confronto paritetico con il futuro delle aree militari spezzine?

 

GNL SI a Spezia NO nel porto di Napoli: Golfo di Spezia figlio di un "dio" minore!

Il Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica ha espresso giudizio di Valutazione di Impatto Negativa (QUI) sul progetto di deposito costiero LNG avente capacità utile di 20.000 metri cubi da realizzarsi all’interno del porto di Napoli che prevede la ricezione di LNG tramite navi metaniere e bettoline.

Quindi un progetto praticamente identico a quello previsto per il porto di Spezia ma con la differenza che il primo è stato bocciato mentre quello spezzino no (QUIed anzi attende il rilascio della concessione per l’attracco delle chiatte e relative autobotti cariche di gnl nell’area del pontile ex Enel utilizzato fino a poco tempo per l’attracco delle navi carboniere.

Se confrontiamo i motivi del no al progetto nel porto di Napoli con quello spezzino emergono riflessioni molto significative, vediamole…

giovedì 25 maggio 2023

Nuove semplificazioni e deroghe alla VIA per gli impianti da fonti rinnovabili

La legge 41/2023 (QUI) prevede nuova disciplina semplificatoria ma anche in deroga alla normativa ordinaria sulla Valutazione di Impatto Ambientale. In particolare:

1. Si prevede che ai progetti di produzione di idrogeno verde ovvero da fonti rinnovabili si applica la procedura di VIA privilegiata (vedi comma 2-bis articolo 8 DLgs 152/2006) delle opere finanziati dal PNRR o dal Piano nazionale energia clima (PNIEC), dove la VIA è gestita da una Commissione tecnica speciale direttamente collegata con la Cabina di Regia di attuazione del PNRR.

2. Si dà attuazione al Regolamento (UE) 2022/2577 prevedendo la non applicazione dal 22 aprile 2023) e fino al 30 giugno 2024 della VIA ad un elenco di progetti relative a fonti rinnovabili

3. Si alzano le soglie per applicare la VIA ordinaria e la verifica di assoggettabilità a VIA di impianti fotovoltaici e idroelettrici per la generazione elettrica.

Progetti in siti oggetto di bonifica: nuova disciplina

Approvato il Decreto Ministero Ambiente che disciplina le tipologie di interventi che si possono realizzare nei siti di bonifica di interesse nazionale stabilendo a seconda delle categorie di interventi individuate procedure semplificate.

 

martedì 23 maggio 2023

UE: nuovi obiettivi nazionali di riduzione dei gas serra entro il 2030

Con un nuovo Regolamento (UE) 2023/857 (QUI) vengono stabiliti nuovi obblighi degli Stati membri relativi ai rispettivi contributi minimi per il periodo compreso tra il 2021 e il 2030 ai fini del raggiungimento dell’obiettivo dell’Unione di ridurre, al 2030, le proprie emissioni di gas a effetto serra del 40 % (prima era 30%) rispetto al 2005. Il nuovo Regolamento pone l’accento sul ruolo significativo delle emissioni di gas serra diverse dalla CO2: metano, protossido di azoto e gas fluorurati.

Il Regolamento modifica quindi la normativa UE precedente che si ricostruisce in sintesi di seguito in questo post per poi analizzare i contenuti principali di questo nuovo Regolamento.

Ma vediamo i passaggi normativi che hanno portato al nuovo Regolamento e successivamente una sintetica descrizione degli obiettivi e contenuti dello stesso.

Clima: l’Assemblea ONU aziona la Corte Internazionale di Giustizia, gli ambientalisti citano la UE in Tribunale

L’assemblea generale dell’ONU ha approvato una Risoluzione lo scorso 1° marzo 2023 (QUI) con la quale chiede alla Corte di Giustizia Internazionale (QUI) un parere consultivo sulle basi legali per definire gli obblighi degli Stati nell’applicare la giustizia climatica.

A loro volta varie associazioni ambientaliste (ClientEarth, il WWF European Policy Office, Transport & Environment T&E, BUND Friends of the Earth Germany) hanno depositato (QUI) un’azione legale presso la Corte di Giustizia della UE contro il rifiuto della Commissione europea di rimuovere il gas fossile dalla tassonomia della finanza sostenibile dell'UE

domenica 21 maggio 2023

Nuove aree idonee ex lege e nuove procedure di autorizzazione per impianti da fonti rinnovabili

L’articolo 47 della legge 41/2023 (QUI) modifica l’articolo 20 del DLgs 199/2021 (QUI) che disciplina rinviando ad appositi decreti ministeriali la definizione di criteri omogenei per l'individuazione delle superfici e delle aree idonee e non idonee all'installazione di impianti a fonti rinnovabili aventi una potenza complessiva almeno pari a quella individuata come necessaria dal PNIEC per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo delle fonti rinnovabili. In particolare, il comma 8 di detto articolo 20 del DLgs 199/2021 prevede che in attesa dei decreti sono comunque considerate aree idonee alla installazione dei suddetti impianti da fonti rinnovabili una serie di aree tipo elencate.

L’articolo 47 modifica, integrandolo, l’elenco delle suddette aree idonee ex lege in attesa dei nuovi decreti ministeriali.

Inoltre, detto articolo 47 prevede che:

1. di accelerare le procedure di evidenza pubblica per l’assegnazione, da parte delle società che gestiscono le autostrade, le aree considerate idonee ex lege per realizzare gli impianti da fonti rinnovabili

2. la disciplina della procedura di autorizzazione degli impianti da fonti rinnovabili nelle aree idonee si estenda anche alle infrastrutture elettriche di connessione degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili e a quelle necessarie per lo sviluppo della rete elettrica di trasmissione nazionale, qualora strettamente funzionale all'incremento dell'energia producibile da fonti rinnovabili

3. viene esclusa ogni partecipazione del Ministero della Cultura e quindi anche delle Soprintendenza nei procedimenti di autorizzazione unica di impianti da fonti rinnovabili in aree contermini a zone a vincolo paesaggistico

4. venga modificata in parte la disciplina della autorizzazione unica per gli impianti da fonti rinnovabili prevedendo un termine massimo di conclusione del procedimento non superiore a 60 giorni se il progetto non ricade in zona a vincolo paesaggistico mentre sono 90 se vi ricade, resta fermi i termini della VIA se prevista.

sabato 20 maggio 2023

Agenzia Demanio, Comuni e Associazioni nella Transizione e nelle Comunità Energetiche

La legge 41/2023 (QUI) individua nuovi compiti per la Agenzia del Demanio nella transizione energetica. Come è noto alla Agenzia (QUI) è assegnata la cura del patrimonio immobiliare dello Stato, con la responsabilità di amministrare un portafoglio di circa 43 mila beni per un valore di 62 miliardi di euro.

La nuova legge prevede che:

1. l’Agenzia individua nel suo patrimonio immobiliare gli immobili in cui installare impianti da fonti rinnovabili

2. l’Agenzia può costituire Comunità Energetiche con le altre Amministrazioni dello Stato (N.B. Per capire cosa sono le comunità energetiche è interessante questo Vademecum di ENEA del 2021 QUI). Sulle Comunità Energetiche il legislatore è intervenuto recentemente QUI.

Inoltre, l’articolo 47 della legge 41/2023 estende la possibilità ai Comuni di dare in concessione aree nella propria disponibilità per realizzare impianti utili per i fabbisogni delle comunità energetiche

Sempre l’articolo 47 della legge 41/2023 ha esteso la istituzione delle comunità energetiche anche da associazioni con personalità giuridica di diritto privato.

venerdì 19 maggio 2023

Rischio idraulico: AVETE ROTTO I “CABASISI” CON LE SEMPLIFICAZIONI !

Il Ministro della Protezione Civile dopo l'ennesima alluvione: "presenteremo un progetto di legge prevenzione strutturale, che non può essere ostacolata da vincoli ambientali discutibili. ".

Il Ministro dimostra mala fede propagandistica oppure semplicemente incompetenza perchè il problema dei ritardi non sta nei vincoli normativi abbondantemente derogati ormai da anni ma in altre problematiche stigmatizzate da Ispra e Corte dei Conti.

giovedì 18 maggio 2023

Rischio idraulico: i Commissariamenti infiniti mentre il Paese affonda nel cemento

Il Ministro Salvini dopo la drammatica alluvione in Emilia Romagna dichiara: "commissarieremo le opere".
Egregio Ministro i Commissari ci sono da "" (con provvedimenti approvati da governi dove c'era anche lei
) pure le semplificazioni per autorizzare le opere con una legislazione speciale sterminata di cui, nel seguito del post, riporto solo alcuni ultimi esempi. 

Ma sono ben altri i temi da affrontare per uscire dalla logica dei provvedimenti di emergenza. 

 

martedì 16 maggio 2023

Nuove Semplificazioni per i beni culturali e paesaggistici

La legge 41/2023 (QUI) che ha convertito il Decreto Legge 13/2023 introduce le ennesime (QUI) deroghe e semplificazioni nelle procedure di autorizzazione previste dal codice della cultura relativamente:

1. Opere di manutenzione ordinaria in immobili pubblici e ad uso pubblico interessati da progetti finanziati dal PNRR: semplice segnalazione alla Soprintendenza

2. Subordinazione delle Soprintendenza ai criteri fissati dal Ministero della Cultura

3. Riduzione termini del procedimento di verifica dell’interesse culturale

4. nuovo silenzio assenso per scadenza termini nelle autorizzazioni paesaggistiche per progetti di efficienza energetica e impianti da fonti rinnovabili

lunedì 15 maggio 2023

Emissioni gas serra e temperatura aumentano: 3 Rapporti ONU, UE e Ispra

L’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) ha pubblicato il Rapporto di Sintesi del suo Sesto Rapporto di Valutazione dei cambiamenti climatici (QUI). Il rapporto presenta le evidenze scientifiche più recenti e aggiornate sui cambiamenti climatici, sottolineando come sia “più probabile che non” che le temperature globali raggiungano un riscaldamento di 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali, ponendoci sulla rotta di un superamento dell’obiettivo fissato dalle Parti alla conferenza sul clima di Parigi del 2015.

Secondo il Rapporto le emissioni dovrebbero già diminuire da ora e dovranno essere ridotte di quasi la metà entro il 2030, se si vuole limitare il riscaldamento a 1,5°C.

Il Rapporto, in sintesi, si divide in tre parti: stato attuale, tendenze future e risposte a breve termine.

Di seguito riporto ampi stralci della sintesi del Rapporto con alcune brevi riflessioni mie in corsivo.

Successivamente nel post tratto sempre in sintesi:

1. l’ultimo Stato sul clima nella UE (QUI) da cui risulta che il 2022 in molte regioni della UE è stato l’anno più caldo mai registrato, le concentrazioni di CO2 e metano hanno continuato ad aumentare, la temperatura media della superficie marina è sempre più calda da 6 anni e i ghiacciai continuano a sciogliersi.

2. i dati ultimi dell’Ispra (QUI) per le emissioni in Italia da cui risulta che in un solo anno (2020-2021) i valori mostrano un deciso aumento (+8.5%), pur registrando una diminuzione del 20% rispetto al 1990, Ma la riduzione non è sufficiente: le emissioni risultano di 11 Milioni di tonnellate al di sopra dell’obiettivo stabilito per il 2021.

 

Questi Rapporti e dati confermano quello che ha comunicato nella anticipazione al suo Rapporto annuale la Agenzia Internazionale per le fonti rinnovabili che ho trattato QUI.

domenica 14 maggio 2023

Il nuovo decreto legge su emergenza idrica in Italia e il Piano francese

Pubblicato il Decreto Legge n° 39 del 14 aprile 2023 (QUI) che istituisce, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri una Cabina di regia per la crisi idrica quale organo collegiale presieduto dal Presidente del Consiglio dei ministri ovvero, su delega di   questi, dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti e a cui partecipano altri Ministeri compreso l’Ambiente. Alla cabina quando si discute di problematiche regionali sono invitate le Regioni.

La Cabina di regia esercita funzioni di indirizzo, coordinamento e monitoraggio per il contenimento e il contrasto della crisi idrica connessa alla drastica riduzione delle precipitazioni.

Sono previste, dall’articolo 12 del Decreto-Legge, sanzioni più pesanti per la estrazione illegale di risorsa idrica e cattiva manutenzione delle dighe modificando in tal senso il testo unico sulle acque e gli impianti elettrici.

Vengono inoltre introdurre nuove norme su:

1. recupero acque piovane per uso agricolo

2. procedure semplificate per il riutilizzo acque reflue depurate per uso irriguo con poteri sostitutivi del Commissario

3. riutilizzo fanghi di depurazione

4. riduzione della applicazione della VIA agli impianti di desalinizzazione (modificando la recente legge salva mare) e specifiche prescrizioni per gli scarichi di acque reflue da detti impianti

5. istituzione presso ogni Autorità di Bacino Distrettuale di un Osservatorio sul governo integrato delle risorse idriche.

 

Di seguito un’analisi puntuale di queste novità e una sintesi del piano che la Francia ha predisposto contro la crisi idrica in atto in tutta Europa, rimuovendo però l’eccesso di consumo idrico dalle centrali nucleari.

Rapporto Agenzia Internazionale per le fonti rinnovabili: difficile non superare 1,5° di temperatura al 2030

Anteprima del Rapporto dell’Agenzia Internazionale per le fonti rinnovabili - IRENA (ONU) sulla transizione energetica QUI.

Secondo il documento la scala e l'entità del cambiamento sono ben al di sotto del percorso che deve portare a non superare 1,5 ° C di aumento della temperatura media terrestre entro il 2030.

Il Rapporto afferma la necessità di rivoluzionare il sistema energetico mondiale nei prossimi tre decenni. Una impresa titanica ma soprattutto che si scontra con le retroazioni in corso come dimostrano studi autorevoli recenti QUI.

Il Rapporto individua obiettivi e strumenti precisi per impostare questa accelerazione nella trasformazione del sistema energetico mondiale.

sabato 13 maggio 2023

Gas serra dalle navi, i ritardi della UE: uno studio

Documento (QUI) di Transport & Environment (QUIche parte dal riconoscimento per cui l’IMO (organizzazione marittima internazionale) prevede (QUI) una crescita delle emissioni del 50% nel trasporto marittimo. Peraltro, in quella sede risulta difficile ad oggi raggiungere un accordo sulla riduzione dei gas serra emessi dalle navi (vedi questo post dal mio blog QUI).

Di seguito si riporta una sintesi ampia di questo documento molto interessante.

venerdì 12 maggio 2023

Studio sui costi a carico del sistema marittimo per i mutamenti climatici

Studio (QUI) di Environmental Defense Fund (QUI) che analizza due questioni chiave:

In che modo il cambiamento climatico influisce sulle spedizioni marittime e le industrie portuali?

Quanto saranno grandi gli effetti economici del cambiamento climatico sulle industrie marittime e portuali se non verranno adottate azioni concrete per ridurre le emissioni?

 

Secondo lo studio senza ulteriori azioni per ridurre le emissioni, gli impatti del cambiamento climatico potrebbero costare al settore dei trasporti marittimi fino a 25 miliardi di dollari per anno fino al 2100. Le stime però riflettono solo danni e interruzioni alle attività portuali per cui i costi futuri complessivi potrebbero essere ben più elevati.

Le riduzioni di emissioni di gas serra dovrebbero, secondo lo studio riguardare anche il naviglio marittimo che contribuisce a circa il 20% delle emissioni globali del settore trasporti. Peccato che anche recentemente in sede IMO non si sia raggiunto alcun accordo sulla riduzione delle emissioni da gas serra da parte del naviglio marittimo (QUI).

Tutela penale ambiente in arrivo nuova Direttiva della UE

È stata presentata una Proposta di Direttiva (QUI) che supererà, una volta pubblicata, la vecchia Direttiva 2008/99/CE (QUI) che ad oggi disciplinava la tutela penale dell’ambiente.

La proposta nasce da una analisi delle criticità emerse nella applicazione della Direttiva del 2008 soprattutto:

1. sulla insufficienza del quadro sanzionatorio in quanto troppo basse le pene anche in relazione alle persone giuridiche;

2. una inadeguata definizione di illecito penale e di vittima del reato ambientale;

3. nonché in termini di risorse e di formazione del personale giudiziario a livello di stati membri;

4. lacune nelle tipologie delle fattispecie penali da perseguire, in questo interessante nella proposta di Direttiva è la individuazione di reati anche in relazione alle violazioni, per esempio, della normativa sulla Valutazione di Impatto Ambientale e gli scarichi dalle navi;

5. le criticità da 1 a 3 hanno comportato un basso numeri di indagati e condannati per crimini ambientali nella UE;

6. mancanza di strategie nazionali globali per combattere la criminalità ambientale;

7. mancanza di coordinamento tra le attività di contrasto amministrative e penali e quelle sanzionatorie

 

Il sopra elencato punto 7 conferma quanto sostengo da tempo del legame tra inefficienza illegittimità e opacità nella gestione dei procedimenti amministrativi di valutazioni e autorizzazioni che produce spesso presupposto o addirittura rimozione/sanatoria di illegalità penali, il tutto connesso con una carenza dei controlli da parte degli enti preposti spesso limitati nelle loro azioni da appunto mancanza di risorse e professionalità oltre che una legislazione nazionale permissiva di cui il nostro Paese è un esempio concreto purtroppo.

Alcuni esempi recenti e non trattati nel mio blog:

1. Stravolgimento della indipendenza del sistema pubblico dei controlli ambientali: QUI e QUI.  

2. Confusione tra poteri autorizzativi e di controllo delle Arpa: QUI.

3. Scudo penale per gli inquinatori con la scusa degli interessi strategici nazionali sic! QUI.

 

Torniamo alla Proposta di Direttiva per illustrare di seguito come affronta tutte le 6 criticità sopra elencate ed altre più specifiche…

giovedì 11 maggio 2023

ENI a tutto gas e tanto petrolio: un Rapporto

Rapporto “Assessment of ENI’s Climate strategy” (QUI) di varie associazioni ambientaliste che svela la realtà delle azioni di Eni contro la transizione energetica.

Ecco, in sintesi, cosa emerge dal Rapporto:

mercoledì 10 maggio 2023

Rischi e potenzialità occupazionali nelle Regioni UE a transizione energetica

Parere di iniziativa del Comitato economico e sociale europeo (QUI) sul tema “Politica energetica e mercato del lavoro: conseguenze per l'occupazione nelle regioni in transizione energetica”.

Nel suo parere il CESE sottolinea inoltre che i rischi ambientali (l'emergenza climatica) e i rischi energetici (la dipendenza dai combustibili fossili) incidono in modi diversi sulle attività economiche e su tutte le misure politiche correlate, determinando un forte impatto sulle regioni, sui settori economici, sui lavoratori e sui gruppi demografici più vulnerabili. Pertanto, il CESE ritiene che sia necessario concentrarsi in particolare sulle regioni interessate dalla transizione giusta, nelle quali esiste un legame più intenso tra lo sviluppo del settore energetico e le esigenze del mercato del lavoro e in cui saranno necessari interventi specifici.

Il Parere è interessante anche perché fa una ricostruzione delle politiche e normative in atto della UE su una transizione ecologica ed energetica giusta in quanto prenda in considerazione la tutela sociale ed occupazionale nella diversità delle varie regioni europee.

In particolare, il Parere si suddivide in:

1. Dimostrazione su come la transizione energetica potenzialmente possa garantire l’occupazione

2. I rischi occupazione e sociali della transizione energetica nel breve e medio periodo

3. La necessità di coinvolgere la società nelle sue varie articolazioni economiche e territoriali nella transizione energetica

4. La necessità che qualsiasi misura di compensazione nel passaggio dal vecchio modello di produzione/consumo energetico al nuovo non metta in discussione gli obiettivi della transizione energetica verso la neutralità climatica.

martedì 9 maggio 2023

Transizione ecologica SECURITARIA: il Comitato sulla sicurezza della transizione energetica e i rischi climatici

L’articolo 9 del Decreto Legge 13/2023 convertito nella legge 41/2023 (QUI) prevede che, ferme restando le competenze Comitato interministeriale per la transizione ecologica (Articolo 57-bis del DLgs152/2006 QUI), al fine di favorire ed accelerare lo svolgimento delle attività relative alla realizzazione delle misure previste dal PNRR, é istituito presso il Ministero dell'interno - Dipartimento  dei  vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile, il Comitato centrale per la sicurezza tecnica della transizione energetica e per la gestione dei rischi connessi ai cambiamenti climatici, quale organo tecnico consultivo e propositivo in merito alle questioni di sicurezza tecnica riguardanti i sistemi e gli impianti

1. alimentati da idrogeno, comprese le celle a combustibile,

2. alimentati da gas naturale liquefatto e di accumulo elettrochimico dell'energia,

3. i sistemi di produzione di energia elettrica innovativi,

4. le soluzioni adottate per il contrasto al rischio legato ai cambiamenti climatici e al risparmio energetico.

Assistiamo alla formalizzazione di uno spostamento di ruolo dal Ministero Ambiente al Ministero dell’Interno in una logica che riguarda più la sicurezza dello Stato che la transizione ecologica.  D'altronde che la transizione ecologica sia stata ormai trasformata in uno scontro geopolitico è chiaro da tempo (QUI) come pure che la trasformazione del Ministero della transizione in quello della Sicurezza Energetica (QUI) sia una ulteriore prova della militarizzazione di questa presunta transizione per ora più al gas che a un nuovo modello di sostenibilità 

Quali compiti per il nuovo Comitato…

domenica 7 maggio 2023

No alla proroga automatica di concessioni di occupazione del demanio marittimo

Sentenza Corte di Giustizia del 20 aprile 2023 (QUI) che ha esaminato una serie di domande pregiudiziali (QUI) poste da un TAR italiano relativamente ad una controversia tra un Comune e l’Autorità per la Concorrenza italiana sulla possibilità di prorogare automaticamente le concessioni demaniali marittime senza procedure di evidenza pubblica.

La Corte di Giustizia così si è pronunciata sulle varie questioni pregiudiziali poste dal giudice italiano in riferimento alla applicabilità della Direttiva 2006/123 (QUI) relativa ai servizi nel mercato interno:

venerdì 5 maggio 2023

La newsletter su leggi sentenze in materia ambientale pubblicate a APRILE 2023

 

Pubblicate, nell'apposita sezione del Blog (QUI) la Newsletter NEWSAMBIENTE su Leggi, Sentenze pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale italiana e della UE nel mese di APRILE 2023.

La NewsLetter contiene la sintesi commentata delle parti più significative di detti ATTI con i link alla versione completa degli stessi, inoltre troverete anche documenti ufficiali e studi in materia ambientale ed energetica di particolare significato.

mercoledì 3 maggio 2023

Il recupero inerti, se con scorie e ceneri, richiede l’Autorizzazione Integrata Ambientale

Sentenza del Consiglio di Stato n° 305 del 10 gennaio 2023 (QUI) che interviene su una sentenza in primo grado e successivo appello relativamente alla controversia che vede l’annullamento di una autorizzazione integrata ambientale (AIA) ad un impianto di recupero rifiuti inerti che trattava anche scorie e ceneri senza avere per questa attività una AIA.  

In termini più generali la sentenza afferma che in un impianto o attività assoggettata o assoggettabile ad AIA quest’ultima assorbe anche le attività che prese separatamente non sarebbero assoggettabili ad AIA.

lunedì 1 maggio 2023

Una sentenza che rimuove la recente introduzione dell’ambiente nella Costituzione

Il Consiglio di Stato con sentenza n° 2279 del 6 marzo 2023 (QUI) ha annullato la sentenza di primo grado che a sua volta aveva annullato il Provvedimento autorizzativo unico regionale (PAUR) che autorizzava nuovi impianti di sci.

La sentenza del Consiglio di Stato motiva l’annullamento della sentenza del TAR, in sintesi, per due motivi:
1.non ha dimostrato nel merito i motivi per cui il PAUR non ha esaminato adeguatamente gli impatti prodotto dal progetto in relazione in particolare a specie tutelate dalla direttiva Habitat sulla biodiversità

2. non ha effettuato un adeguato contemperamento del bilanciamento degli interessi tra tutela dell’ambiente e della economia secondo la nostra Costituzione.

 

La sentenza come vedremo quindi afferma due indirizzi preoccupanti soprattutto per le associazioni ambientaliste che ritengano di dovere impugnare atti che non hanno adeguatamente valutato e quindi autorizzato gli impatti di un dato progetto:

IL PRIMO è che non basta più dimostrare che non si sono considerati correttamente i parametri di legge per valutare detti impatti, ma occorre entrare nel merito dimostrando il potenziale danno ambientale e alla salute pubblica prodotto dalla non adeguata applicazione di detti parametri.

IL SECONDO ancora più grave è che la sentenza rimuove completamente la recente riforma della costituzione che ha introdotto l’ambiente nella nostra Costituzione.