mercoledì 28 novembre 2018

Nuovi dragaggi nel Golfo di Spezia: vecchi metodi?


L’autorità di sistema portuale in vista del nuovo dragaggio per il Molo Fornelli ha deciso di mappare il fondale per verificare lo stato dello stesso in vista dell’avvio delle operazioni di scavo.   

Intanto occorre dire che se il porto ha le sue esigenze è ancora in corso una inchiesta penale per il dragaggio del Molo Garibaldi e rispetto agli errori (lasciamo perdere il penale di cui si occuperà la magistratura) tecnici e amministrativi fatti con quel dragaggio i signori della Autorità Portuale continuano ad essere reticenti.  
 
In particolare continuano a rimuovere il fatto che il livello di inquinamento dei fondali è noto da  anni. Dal 2005 con il Progetto Preliminare di Bonifica dell’Icram  (vedi QUI). Questo documento approvato in Conferenza dei Servizi presso il Ministero dell’Ambiente e quindi avente valore cogente[NOTA 1] per ogi attività di dragaggio bonifica nel golfo, a pagina 49 sinteticamente chiariva che: “Le risultanze analitiche derivanti dalla realizzazione del piano di caratterizzazione hanno evidenziato all’interno della Rada una forte contaminazione, dovuta, principalmente a metalli  pesanti ed elementi in tracce e a composti organo stannici, e secondariamente ad Idrocarburi Policiclici Aromatici, idrocarburi pesanti e Policlorobifenili. Il maggior grado di contaminazione e la sua maggiore estensione si rileva nei primi 70-10 metri . Infatti, dopo il primo metro, la contaminazione si concentra quasi totalmente in aree moto circoscritte, in prossimità di moli, banchine, insenature, dove oltre ad essere presente una intensa attività antropica è forte la  tendenza all’accumulo dei sedimenti…”
A questo quadro il Progetto Preliminare Icram aggiungeva il rischio eco tossicologico (NOTA 2) in generale  per il Golfo spezzino. L’insieme di queste aree inquinate da bonificare secondo il documento Icram presenta rischi alti di tipo eco tossicologico come affermato a pagina 102: “dalla integrazione  dei dati ecotossicologici  emerge una situazione complessiva negativa. La maggior parte dei sedimenti saggiati, infatti, è in grado di provocare effetti tossicologici acuti importanti, sia nella  frazione solida che liquida. Ciò denota la presenza di miscele complesse di contaminanti di natura organica ed inorganica in forma di concentrazione biodisponibile per gli organismi.” Sul rischio eco tossicologico per le sostanze presenti nel nostro golfo vedi anche QUI.

Ma soprattutto quello che non si capisce (al di la delle mappature spot pubblicatore annunciate  ora) è se per i nuovi dragaggi si eviteranno gli errori di metodo in violazione sempre del documento Icram sopra citato al fine di attuare qualsiasi intervento di bonifica (in questo caso bonifica dragaggio come prevede in modo a mio avviso discutibile la legge attuale) occorre mettere a confronto tecniche alternative per capire quella più adatta ad un sito delicato come il Golfo spezzino, delicato sia da un punto di vista ambientale ma anche per le attività di itticoltura che su di esso insistono.  
Sulle alternative a pagina 127 il documento ICRAM afferma testualmente: “Nel caso particolare dell’area marina perimetrata come sito di bonifica di interesse nazionale di Pitelli, in considerazione dell’elevata contaminazione riscontrata nei sedimenti e della presenza di obiettivi sensibili ai potenziali effetti delle attività di dragaggio (impianti di mitilicoltura all’interno della diga foranea ed in località Porto Venere, praterie di Posidonia oceanica in località Porto Venere, etc.), nella breve descrizione riportata nel seguito delle tipologie di draghe ambientali utilizzabili, sarà data priorità all’analisi della produzione di torbidità e dell’aumento dei solidi in sospensione.”

Il vero parametro di scelta tra i sistemi di dragaggio è quindi quello dettato dall’ICRAM: limitare torbidità e solidi in sospensione.
Nella successiva messa a confronto tra le draghe a benna tradizionali usate nel nostro golfo e le draghe c.d. ambientali anche ad aspirazione non c’è alcun riferimento alle caratteristiche dei fondali ma semmai al maggiore o minore rischio di produzione di torbidità e di solidi in sospensione, cosa peraltro prodottasi in modo certo nei passati dragaggi nel nostro Golfo.    
Su questo aspetto sarebbe il caso che l’Autorità di Sistema Portuale chiarisse se questa volta l’impostazione di detto documento verrà accolta o nuovamente violata per risparmiare soldi e tempi.

Senza considerare infine che, come emerso dal dragaggio precedente finito nella Inchieste Penale all’epoca uno studio, commissionato dalla Autorità Portuale, sui rischi di dispersione dei fanghi dalla attività di dragaggio fa riferimento solo a due scenari estremi:
1.rottura completa delle panne distribuite intorno all’area di mare dragata
2.condizioni di mare estremamente sfavorevoli
Non c’erano, in quello studio,  scenari relativi a situazione più puntuali legate alla violazione di singole prescrizioni delle attività di dragaggio, che poi sono quelle che si sono puntualmente verificate come confermato dai due provvedimenti di sequestro dei cantieri ma anche dalla sentenza della Cassazione che ha riaperto il sequestro.



Progetto Preliminare dell’ICRAM non è un semplice studio a valenza scientifica ma  è attuativo del Decreto Ministeriale che ha istituito e perimetrato il sito di bonifica di Pitelli a sua volta in attuazione della legge nazionale, all’epoca ancora il DLgs 22/1997 (articolo 17). Il Progetto è stato approvato con Conferenza dei Servizi del 24 marzo 2004.

[NOTA 2]
La tossicologia è la scienza interdisciplinare che studia gli effetti avversi dovuti all’interazione tra un organismo e qualsiasi sostanza in grado di modificarne l’equilibrio attraverso una alterazione dei processi biochimici e molecolari.

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