lunedì 5 novembre 2018

Fibre di amianto disperse da edifici dell’Arsenale Militare e i poteri da super eroe del Sindaco della Spezia


Dopo la tempesta che si è abbattuta sul golfo spezzino lo scorso lunedì tra i vari danni prodotti ci sono stati anche quelli ai  tetti di più edifici interni all’Arsenale Militare, tetti con presenza di amianto.  

I cittadini della zona di Marola hanno segnalato, anche inviando fotografie, la situazione di potenziale pericolo considerato che i danni ai tetti in eternit potrebbero avere disperso fibre di amianto non solo nell’area militare (danno ai lavoratori) ma anche ai cittadini (residenti nel quartiere  prospiciente).  

Il Sindaco questo pomeriggio (vedi QUI) ha rilasciato una dichiarazione secondo la quale tutto è stato risolto e “non vi era stata alcuna aero-dispersione di fibre di amianto”.  

Premesso che al momento in cui scrivo questo post (ore 17,30 di oggi) non risultano rimosse le parti lesionati dei tetti in eternit, considero assolutamente inaccettabili le modalità con cui il Sindaco ha dichiarato che non ci sarebbero state dispersioni di fibre di amianto.  

Ora come dovrebbe essere noto a qualsiasi persona di buon senso e senza usare eccessivi tecnicismi le fibre di amianto hanno dimensioni infinitesimali, ad esempio: un capello ha un diametro di 40 micron ,mentre 200 fibre Amianto Blu hanno un diametro di 0.2 micron  e 2000 fibre Amianto Bianco = hanno un diametro di 0.02 micron!

Quindi il Sindaco o ha poteri della vista tipo Superman oppure insieme con le dichiarazioni, sopra riportate, avrebbe dovuto produrre i verbali di monitoraggio delle fibre aerodisperse in questi giorni.

Per dimostrare che non c’è stata dispersione bisogna infatti che sia sviluppato un monitoraggio da parte di Arpal (ente competente a queste valutazioni) sia fuori che dentro l’area militare. Devono essere previsti più punti di campionamento e un punto zero lontano dalla zona di possibili ricadute come termine di confronto. Il tutto deve essere ripetuto per ore e possibilmente anche per più giorni.
Il campionamento deve essere fatto secondo le  Linee guida generali da adottare durante le attività di bonifica da amianto nei siti da bonificare di interesse nazionale (ISPESL 2010 vedi QUIe l’unità di misura è in fibre/litro (f/l). Il valore di riferimento in aree cittadine è di 1 f/l. tratto dalle  indicazioni della Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO Air Quality Guidelines for Europe, 2nd edition, 2000 vedi QUI, e indicato come riferimento nelle Linea Guida ISPESL già citate.

Dopodichè l’area prelevata dai siti di campionamento deve essere analizzata secondo le specifiche tecniche del Decreto Ministeriale 6 settembre 1994.

Questo a mia conoscenza è il metodo di lavoro che ad esempio Arpat segue in casi simili a quello di cui stiamo parlando: danni prodotti in strutture in amianto da eventi atmosferici!

Insomma direi che in questo caso vale il detto “prima di dare aria alla bocca … pensare”!

Nessun commento:

Posta un commento