mercoledì 13 dicembre 2023

Per la Regione Liguria il futuro dell'area ex centrale a Spezia lo decide Enel SpA

La Giunta della Regione Liguria nel rispondere ad una interrogazione del consigliere regionale Paolo Ugolini di fatto scarica ogni responsabilità sulle scelte di Enel sulla rinuncia al progetto sull’idrogeno valley .

La tesi della Regione è così riassumibile: l’area è di proprietà dell’Enel per cui li questa società fa quello che gli pare. In un attimo sono spazzate via le competenze degli enti pubblici in materia di pianificazione urbanistica ed energetica, per non parlare degli incentivi pubblici in gioco attivabili su progetti di riconversione di aree industriali che la Regione non ha saputo attivare in tempi utili come ho ampiamente dimostrato a suo tempo in questo post QUI.

D’altronde la filosofia di approccio della giunta regionale a questo tema la si ricava nella parte finale della risposta alla interrogazione dove si chiede ad enel cosa prevederà nel prossimo piano strategico come se quest’ultimo fosse sostituibile con le competenze pianificatorie programmatorie oltre che di indirizzo politico della Regione, robe da matti!

Andiamo a vedere cosa chiedeva la interrogazione  e cosa non ha risposto (vedi il testo completo riprodotto di seguito) o rimosso l’assessore regionale..


 


Occorre inoltre sottolineare che la interrogazione formulava altre richieste di chiarimento sul ruolo della Regione ed in particolare si chiedeva:
1. informazioni sullo stato delle bonifica dell’area considerato che Enel in una recente audizione aveva dichiarato che era conclusa. Affermazione assurda visto che perfino le strutture della vecchia centrale a carbone sono ancora in piedi

2. informazioni sul ruolo svolto dalla Regione nelle procedure di accesso al finanziamento sul bando dell’idrogeno

3. la costituzione di un tavolo di confronto con il governo oltre che enel e parti sociali al fine di promuovere un progetto strategico sul futuro dell’area.

4. un giudizio sul protocollo Enel Comune della Spezia sul futuro dell’area


Su nessuno di questi punti la Giunta Regionale ha fornito risposte per non parlare che questi signori della Giunta Toti vorrebbero far credere che la chiusura della centrale a carbone, come scrivono nella risposta alla interrogazione, è stata frutto di una difficile trattativa con Enel ma se Enel aveva detto da anni che la avrebbe chiusa comunque! Leggete QUI per favore.

 



SULLA QUESTIONE BONIFICA

Se siamo al punto di non avere chiarezza sullo stato della bonifica dell’area della ex centrale è che questo problema è stato lasciato nelle mani dell’Enel senza un protocollo che le autorità pubbliche avrebbero dovuto predisporre fin dal momento della chiusura della centrale:

1. ricognizione di tutta la normativa interferente con bonifiche analizzando specificamente gli spazi che, la vigente normativa e la giurisprudenza della corte di giustizia e nazionale, conferiscono alle amministrazioni pubbliche nell’imporre la bonifica in base al principio chi inquina paga e nel coinvolgere investitori privati: vedi ad es.  QUI .

2. buone pratiche di bonifiche di aree con ex centrali a carbone 

3. ricognizione dei sistemi di finanziamento europei e anche privati (banche istituti di crediti, fondi) per riconversioni di aree 

4. ricognizione di buone pratiche di riconversione di aree industriali assimilabili.

 


 

SUL BANDO DEI FINANZIAMENTI PER I PROGETTI SULL’IDROGENO: LE DOMANDE SENZA RISPOSTE DA PARTE DELLA REGIONE LIGURIA

Come afferma l’articolo 7 del Decreto 21 ottobre 2021 le Regioni sono soggetti attuatori dei finanziamenti statali previsti, attraverso apposito bando che si basa sul bando tipo emanato con Decreto Ministeriale n° 427 del 2022. Secondo il bando tipo spetta alle Regioni vagliare una serie di criteri per concedere il finanziamento quali:

d) essere siti su cui sia possibile realizzare uno o più impianti di generazione di energia elettrica rinnovabile di capacità adeguata al processo di produzione dell’idrogeno, da intendersi come capacità di detti impianti di soddisfare potenzialmente anche in quota parte quanto previsto dall’articolo 5, comma 2, lettera e) (capacità totale pari almeno al 20 per cento della potenza elettrica dell’elettrolizzatore stesso);

e) essere siti non contaminato ai sensi del Titolo V, Parte IV del D.lgs. del 3 aprile 2006, n. 152 ovvero, qualora contaminato, sito nel quale la realizzazione dei progetti, degli interventi e dei relativi impianti di cui ai punti precedenti, oggetto di finanziamento, siano realizzati senza pregiudicare né interferire con il completamento della bonifica e senza determinare rischi per la salute dei lavoratori e degli altri fruitori dell’area;

f) essere già dotato, o potenzialmente dotabile mediante riattivazione o adeguamento, delle seguenti caratteristiche infrastrutturali: i. connessione alla rete elettrica; ii. risorse d’acqua adeguate alla produzione di idrogeno rinnovabile; iii. connessione alla rete gas; iv. accesso alla rete stradale;

g) sito contiguo o prossimo, ovvero distante non più di 50 chilometri, ad un’area caratterizzata dalla presenza di industrie e/o altre utenze che possano esprimere una domanda potenziale di idrogeno, anche parziale rispetto alla quantità di idrogeno producibile dall’impianto. La distanza di cui al primo periodo è calcolata considerando il perimetro del sito presso cui è installato l’elettrolizzatore e il perimetro del sito della prima utenza potenziale individuata.”

Le domande che sorgono da quanto sopra riportato sono: 

1. la Regione Liguria una volta pubblicato il bando con la DGR 26 gennaio 2023, abbia verificato nel confronto con il titolare dell’area (Enel) la realizzabilità del progetto e se l’arresto attuale sia dovuto dalla difficoltà a rispettare qualcuno di quei criteri o altri motivi? Quello sulla non sostenibilità economica citato dalla risposta dell'assessore regionale ligure mi pare come dire piuttosto generico!

2. Ma soprattutto Enel ha mai presentato la documentazione per presentare il progetto sull’idrogeno come previsto dall’appendice A allegata alla DGR 26 gennaio 2023? 

3. Visto che il termine, secondo l’articolo 10 della DGR 26 gennaio 2023, scadeva il 24 febbraio 2023, la Regione ha sollecitato Enel in questo senso? 

4. C’è un rapporto di confronto dove Enel ha motivato queste sue inadempienze? Se fossero state presentate domande di agevolazione la Regione Liguria ha mai utilizzato le procedure su revoca e rinunce previste dall’articolo 18 della DGR 26 gennaio 2023?


Domande che restano ad oggi senza risposte chiarificatrici anche se in realtà Enel molto probabilmente possiamo supporre che non ha mai presentato detta documentazione di cui alla citata appendice A. Non solo ma esiste una graduatoria di soggetti che hanno presentato domanda delle agevolazioni ai sensi dell’articolo 13 della DGR 26 gennaio 2023 visto che chi presentava domanda doveva dimostrare di avere la disponibilità dell’area secondo l’appendice A?

 



SUL TAVOLO DI CONFRONTO

Questo tavolo era stato costituito dalla Amministrazione comunale di centro sinistra ma diciamo la verità non aveva mai funzionato perché sia la giunta regionale dell’epoca ma anche la giunta comunale non si erano attrezzate per predisporsi su progetti o almeno linee strategiche credibili sul futuro dell’area in questione. L’unica cosa che seppero produrre le amministrazioni di centro sinistra fu lo studio commissionato all'ENEA (per il testo vedi QUI  e QUI). Un testo francamente utile per un seminario universitario sulle politiche energetiche territoriali ma che non fece fare un passo avanti concreto per individuare soluzione realistiche e nell’interesse generale del territorio e non solo delle solite lobby. Non a caso quel documento è rimasto nei cassetti del Comune anche quando governava il centro sinistra ed ora che governa il centro destra da anni.


Invece la giunta regionale di centro destra che è al governo dal 2015 cosa ha prodotto in questi anni: nulla! Si continua a limitarsi sul rinvio della palla ad Enel come se l’area della ex centrale appartenesse ad una repubblica indipendente!

Una Regione che ha un piano energetico un mero aggiornamento approvato nel 2017 (QUI) in un’epoca sideralmente lontana dalla attuale.

D’altronde la filosofia di approccio della giunta regionale a questo tema la si ricava nella parte finale della risposta alla interrogazione dove si chiede ad enel consa farà nel prossimo piano strategico come se quest’ultimo fosse sostituibile con le competenze pianificatorie programmatorie oltre che di indirizzo politico della Regione, roba da matti!

 



SUL PROTOCOLLO ENEL - COMUNE DI SPEZIA

L’ultimo protocollo sottoscritto con Enel dalla Amministrazione Comunale di centro destra ha come uniche certezze quello che Enel ha già da tempo presentato (quindi a prescindere dal protocollo) fotovoltaico e impianto di accumulo, e un progetto logistico legato ad una società promossa da Enel non certo dal Comune e tanto meno dalla Regione. Per il resto il Protocollo è una scatola vuota da riempire, anche gli allegati soprattutto il 2 non fanno altro che schematizzare il piano di demolizione di Enel.

Per il testo del Protocollo vedi QUI e per gli allegati 1 QUI e 2 QUI.

 




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