martedì 18 luglio 2023

Emissioni navi in porto: risposta alle tesi della maggioranza che governa il Comune di Spezia

L’intervista alla Nazione (ne riporto il titolo a fianco) da parte del Presidente della Commissione Ambiente del Consiglio Comunale mira principalmente a spostare il problema delle ricadute dei fumi dalle navi che attraccano nel porto spezzino. Lo fa peraltro in modo contraddittorio perché da un lato afferma che le punte di inquinamento sono dovute solo in minima parte alle navi da crociera per poi smentirsi, inconsapevolmente, ammettendo che però nella zona di via San Cipriano ci sono rilevanti concentrazioni di inquinanti soprattutto per il biossido di azoto. Ora anche i sassi sanno che proprio davanti a quella via attraccano le navi da crociera per cui…

 

Ma veniamo al merito della intervista per poi alla fine riportare un elenco di proposte operative che avanzo da anni perché le critiche vanno sempre accompagnate a proposte motivate e fattibili …

 

Il titolo della intervista riporta una tesi del Presidente per cui i limiti degli inquinanti sono sotto soglia di legge. Questo peraltro non è del tutto vero perché nel 2017 e nel 2018 come dimostrano gli atti sono stati superati senza che le Autorità competenti abbiano fatto qualcosa come invece avevano obbligo di fare. Ma come ho dimostrato ampiamente il rischio sanitario è a prescindere dai limiti di legge come dimostrano le nuove linee guida dell’OMS e la nuova Direttiva UE sulla qualità dell’aria in fase avanzata di pubblicazione QUI.

 

 

Il Presidente della Commissione cita i controlli della Capitaneria di porto sui combustibili utilizzati dalle navi che entrano nel porto di Spezia ma anche qui dimentica che i controlli attuali sono assolutamente insufficienti e non rispettano neppure norme e protocolli internazionali come ho ampiamento spiegato QUI dove dimostro che:

1.  i monitoraggi sui combustibili delle navi che entrano in porto vengono gestiti in modo discrezionale dalla autorità competente

2. mancano le risorse per svolgere monitoraggi più continui e approfonditi

3. la legge nazionale ed europea nonchè le convenzioni internazionali permettono monitoraggi ben diversi e più efficaci e quindi se questi non vengono fatti è responsabilità di tutti gli enti competenti sia statali che territoriali.

 


Il Presidente poi afferma che tutte le navi hanno scrubber che “lavano i fumi”. Intanto se fosse così non si spiega l’incidenza dell’inquinamento dell’aria nelle zone di attracco delle navi, ma soprattutto come ho spiegato in questi post QUI e QUI:

1. le misure di efficienza non vengono ancora utilizzate a sufficienza.

2. l'olio combustibile pesante con scrubber o l'olio combustibile pesante a basso contenuto di zolfo domina oggi il mercato

3. gli ordini riguardano quasi esclusivamente navi a GNL che riduce l’inquinamento ma non raggiunge i nuovi obiettivi sulle emissioni di gas serra dell’IMO e della UE

4. solo una compagnia di navigazione sta pianificando test con i combustibili elettronici.

5. sempre più navi sono in grado di utilizzare l'alimentazione a terra, ma l'utilizzo effettivo è ancora molto basso.

6.  sulle megacontainer il costo del catalizzatore ha un costo di spazio a bordo pari ad altrettanti container. Il calcolo dello studio prevede che su una nave da 20.000 TEU senza lo scrubber si possono caricare 200 container in più. In realtà agli scrubber si preferiscono sempre di più i combustibili a basso tenore di zolfo.

 

 

Il Presidente della Commissione dichiara che non è stupito che ASL abbia sollevato un potenziale rischio sanitario nella zona residenziale dove attraccano le navi da crociera. Peccato che lui non chieda come mai ASL dopo le dichiarazioni della Amministrazione Comunale di molti mesi fa (ottobre 2022 come dimostra la foto dell’articolo riprodotta sopra) non abbia ancora prodotto alcuno studio che entri nel merito di questo rischio mentre nel frattempo le emissioni da navi continuano imperterrite!


 

Il Presidente poi ripete le dichiarazioni di intenti della Autorità di Sistema Portuale sulla realizzazione della elettrificazione delle banchine ma dovrebbe anche non limitarsi a questo ma cercare di capire le criticità di questo obiettivo come ho spiegato in questo post QUI dove ho dimostrato due assunti:

1. l’inquinamento nella zona residenziale di fronte al porto va avanti da troppi anni per cui occorrerebbe prendere misure cautelari ora non tra due o tre anni

2. anche se gli interventi di mitigazione fossero realizzati entro il 2025 come promesso dalle autorità competenti, i tempi resterebbero lunghi ma soprattutto non c'è alcuna certezza che risolverebbero completamente il problema

 

 

P.S.: CHE FARE AL DI LA DELLE CRITICHE A QUELLO CHE NON FANNO QUELLI CHE GOVERNANO

Ovviamente io non mi limito a criticare. Cosa fare, dentro le competenze di legge quindi senza obiettivi impossibili o illegali, l’ho spiegato più volte anche nell’ultimo post QUI ma anche QUI e che riassumo:

1. l’aggiornamento dei punti di monitoraggio quando emergono superamenti dei limiti dell’OMS a prescindere che corrispondano a quelli di legge;

2. più punti di campionamento per raccogliere dati a lungo termine sugli inquinanti atmosferici contemplati dalla direttiva;

3.  limitazione, ove possibile di accesso alle navi nel porto;

4. modificare immediatamente il sistema dei controlli sui combustibili marittimi nel porto spezzino; 

5. avviare uno studio mirato sull’impatto sanitario dell’attività portuale nei confronti dei residenti e nell'attesa non incrementare ulteriormente il traffico marittimo in porto.

 

 

 


 

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