L’intervista alla Nazione (ne riporto il titolo a fianco) da parte
del Presidente della Commissione Ambiente del Consiglio Comunale mira principalmente
a spostare il problema delle ricadute dei fumi dalle navi che attraccano nel
porto spezzino. Lo fa peraltro in modo contraddittorio perché da un lato
afferma che le punte di inquinamento sono dovute solo in minima parte alle navi
da crociera per poi smentirsi, inconsapevolmente, ammettendo che però nella
zona di via San Cipriano ci sono rilevanti concentrazioni di inquinanti soprattutto
per il biossido di azoto. Ora anche i sassi sanno che proprio davanti a quella
via attraccano le navi da crociera per cui…
Ma veniamo al merito della intervista per poi alla fine riportare un
elenco di proposte operative che avanzo da anni perché le critiche vanno sempre
accompagnate a proposte motivate e fattibili …
Il titolo della intervista riporta una tesi del Presidente per cui i limiti degli inquinanti
sono sotto soglia di legge. Questo peraltro non è del tutto vero perché nel
2017 e nel 2018 come dimostrano gli atti sono stati superati senza che le
Autorità competenti abbiano fatto qualcosa come invece avevano obbligo di fare.
Ma come ho dimostrato ampiamente il rischio sanitario è a prescindere dai limiti
di legge come dimostrano le nuove linee guida dell’OMS e la nuova Direttiva UE
sulla qualità dell’aria in fase avanzata di pubblicazione QUI.
Il Presidente della Commissione cita i controlli della Capitaneria di porto sui combustibili
utilizzati dalle navi che entrano nel porto di Spezia ma anche qui dimentica
che i controlli attuali sono assolutamente insufficienti e non rispettano
neppure norme e protocolli internazionali come ho ampiamento spiegato QUI dove
dimostro che:
1. i monitoraggi sui
combustibili delle navi che entrano in porto vengono gestiti in modo
discrezionale dalla autorità competente
2. mancano
le risorse per svolgere monitoraggi più continui e approfonditi
3. la
legge nazionale ed europea nonchè le convenzioni internazionali permettono
monitoraggi ben diversi e più efficaci e quindi se questi non vengono fatti
è responsabilità di tutti gli enti competenti sia statali che territoriali.
Il Presidente poi
afferma che tutte le navi hanno scrubber che “lavano i fumi”. Intanto se fosse
così non si spiega l’incidenza dell’inquinamento dell’aria nelle zone di
attracco delle navi, ma soprattutto come ho spiegato in questi post QUI e QUI:
1. le
misure di efficienza non vengono ancora utilizzate a sufficienza.
2. l'olio
combustibile pesante con scrubber o l'olio combustibile pesante a basso
contenuto di zolfo domina oggi il mercato
3. gli
ordini riguardano quasi esclusivamente navi a GNL che riduce l’inquinamento ma
non raggiunge i nuovi obiettivi sulle emissioni di gas serra dell’IMO e della
UE
4. solo una
compagnia di navigazione sta pianificando test con i combustibili elettronici.
5. sempre
più navi sono in grado di utilizzare l'alimentazione a terra, ma l'utilizzo
effettivo è ancora molto basso.
6. sulle
megacontainer il costo del catalizzatore ha un costo di spazio a bordo pari ad
altrettanti container. Il calcolo dello studio prevede che su una nave da
20.000 TEU senza lo scrubber si possono caricare 200 container in più. In
realtà agli scrubber si preferiscono sempre di più i combustibili a basso
tenore di zolfo.
Il Presidente della Commissione dichiara che non è stupito che ASL abbia sollevato un potenziale
rischio sanitario nella zona residenziale dove attraccano le navi da crociera.
Peccato che lui non chieda come mai ASL dopo le dichiarazioni della Amministrazione
Comunale di molti mesi fa (ottobre 2022 come dimostra la foto dell’articolo riprodotta
sopra) non abbia ancora prodotto alcuno studio che entri nel merito di questo
rischio mentre nel frattempo le emissioni da navi continuano imperterrite!
Il Presidente poi
ripete le dichiarazioni di intenti della Autorità di Sistema Portuale sulla
realizzazione della elettrificazione delle banchine ma dovrebbe anche non
limitarsi a questo ma cercare di capire le criticità di questo obiettivo come
ho spiegato in questo post QUI dove ho dimostrato due assunti:
1. l’inquinamento
nella zona residenziale di fronte al porto va avanti da troppi anni per cui occorrerebbe
prendere misure cautelari ora non tra due o tre anni
2. anche se gli interventi di
mitigazione fossero realizzati entro il 2025 come promesso dalle autorità
competenti, i tempi resterebbero lunghi ma soprattutto non c'è alcuna certezza
che risolverebbero completamente il problema
P.S.: CHE FARE AL DI LA DELLE CRITICHE A QUELLO CHE NON
FANNO QUELLI CHE GOVERNANO
Ovviamente io non mi limito a criticare. Cosa fare, dentro le competenze
di legge quindi senza obiettivi impossibili o illegali, l’ho spiegato più volte
anche nell’ultimo post QUI ma anche QUI e che riassumo:
1. l’aggiornamento dei punti di
monitoraggio quando emergono superamenti dei limiti dell’OMS a prescindere che
corrispondano a quelli di legge;
2. più punti di campionamento
per raccogliere dati a lungo termine sugli inquinanti atmosferici contemplati
dalla direttiva;
3. limitazione,
ove possibile di accesso alle navi nel porto;
4. modificare
immediatamente il sistema dei controlli sui combustibili marittimi nel porto
spezzino;
5. avviare uno studio mirato
sull’impatto sanitario dell’attività portuale nei confronti dei residenti e
nell'attesa non incrementare ulteriormente il traffico marittimo in porto.
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