venerdì 7 giugno 2019

Il Rapporto sulle emissioni da navi da crociera: quello che non dice la Autorità di Sistema Portuale di Spezia e Carrara

L’Autorità di Sistema Portuale Spezia/Carrara reagisce alla pubblicazione dello studio “One Corporation to Pollute Them All Luxury cruise air emissions in Europe” elaborato da Transport & Environment (T&E), un’associazione di ONG a Bruxelles che promuove il trasporto sostenibile a livello europeo. Rapporto dedicato alle emissioni delle navi da crociera. Da questo Rapporto emergono criticità in vari porti europei e ovviamente anche italiani compreso Spezia in relazione ai livelli di emissioni prodotti dalla navi di crociera.
Il testo integrale del Rapporto, di cui molti parlano a Spezia, senza averlo pubblicato integralmente lo trovate QUI.

L’Autorità di sistema Portuale Spezia/Carrara,  con l’arroganza insopportabile che caratterizza l’attuale Presidenza ha subito classificato addirittura come fake news il Rapporto in questione facendo passare questa ONG come una banda di coglioni incompetenti. In realtà, ma è solo un esempio, Transport & Environment  è un organizzazione a cui ha aderito tra gli altri la Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile che svolge supporto tecnico all’Unione Internazionale delle Ferrovie (UIC) e all’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA) e che insieme al Ministero dell’Ambiente, la ricerca “Verso un piano per la riduzione delle emissioni di CO2 dei trasporti in Italia“.  Rapporto pubblicato nel 2013 quindi quando governavano “quelli seri” non i “populisti” di adesso. È solo un esempio giusto per dimostrare di cosa stiamo parlando.
Il Rapporto descrive anche la metodologia che lo sottende. In particolare lo studio ha analizzato 203 navi da crociera che hanno navigato secondo un sistema di tracciamento a corto raggio utilizzato da navi e da Servizi di controllo del traffico navale (VTS) per l'identificazione e la localizzazione delle navi grazie allo scambio di dati con le altre navi vicine e le stazioni VTS.

Ma al di la della fondatezza o meno del Rapporto, che come tutti i Rapporti di livello generale (compresi quelli che piacciono alla Autorità Portuali) scontano un certo limite di approssimazione rispetto ai singoli casi, quello che a me interessa sottolineare sono le ulteriori riflessioni della Presidente della Autorità di Sistema Portuale.


In particolare per rispondere al Rapporto che non piace la signora Presidente afferma: “Ad oggi i dati rilevati, disponibili anche sul sito ARPAL, non hanno mai destato alcuna preoccupazione sul tema delle emissioni di zolfo”. Ora i dati delle centraline Arpal sono quelli classici della qualità dell’aria in generale. Quello che continua a mancare per il porto di Spezia sono invece dei monitoraggi mirati sulle emissioni delle navi che entrano nel nostro golfo. È una questione di cui ho trattato da tempo. Qui mi limito a ricordare che:
1. esiste uno studio di Arpal sulll’inquinamento dai porti compreso quello spezzino che pur fornendo dati significativi e preoccupanti non è mai stato implementato (vedi QUI)
2. esistono progetti applicati di monitoraggi per dimostrare il contributo diretto delle emissioni da navi nei porti mai applicati a Spezia.Ad esempio Il Centro comune di ricerca (JRC), il servizio scientifico interno della Commissione europea, con un apposito studio ha misurato i parametri chiave della qualità dell’aria nei porti del Mediterraneo prima e dopo l’entrata in vigore della normativa sopra citata. Questo studio ha dimostrato che nei porti dove è stata applicata la nuova normativa c’è stata una  riduzione delle emissioni di diossido di zolfo (anidride solforosa). Spezia non rientra nei porti monitorati. Per un approfondimento di esempi di monitoraggio mirati sulle emissioni da navi nei porti vedi QUI.


Quanto alla affermazione della Presidente secondo cuiLe navi che scalano il nostro porto, inoltre, sono sempre più nuove, per la maggior parte dotate di scrubber,” andrebbe dimostrata nei fatti e non con le battute visto che in realtà, come risulta da un recente studio di Alphaliner (che supporta a livello informativo anche le Autorità Portuale vedi QUI) sulle megacontainer il costo del catalizzatore ha un costo di spazio a bordo pari ad altrettanti container. Il calcolo dello studio prevede che su una nave da 20.000 TEU senza lo scrubber si possono caricare 200 container in più. In realtà agli scrubber si preferiscono sempre di più i combustibili a basso tenore di zolfo. Questo giusto per dimostrare quanto siano attendibili certe dichiarazioni che danno degli incompetenti agli altri.
Peraltro su questo Rapporto di Transport & Environment  si è parlato molto degli ossidi di zolfo ma anche per quelli di azoto la situazione non è buona. Il Rapporto a pagina 14 afferma infatti che “in termini assoluti, le coste spagnole e italiane sono ancora le aree più esposte a emissioni di NOx”. A cui occorre aggiungere che la normativa sulle emissioni NOx è sicuramente più permissiva e più difficile da applicare.


Infine la Presidente della Autorità Portuale afferma, nella sua critica al Rapporto, che: “I numerosi controlli effettuati dalla Capitaneria peraltro, hanno sempre dato esito favorevole
Non mi basta questa affermazione, tutto questo deve essere dimostrato pubblicando i documenti che riscontrino i controlli fatti realmente e su ampia scala ma anche i limiti di questi controlli (le lacune anche non dovute a volontà ma a carenze delle strutture) come ho spiegato diffusamente QUI, limitandomi in questo post a riportare i titoli di quanto chiedo:
1. documenti che devono essere prodotti e conservati relativamente alla gestione dei combustibili in entrate  e uscita dai porti  
2. registro dei fornitori di combustibili marittimi  
3. rispetto limiti di deroga al rispetto dei limiti ai combustibili   
4. rapporto dell’armatore o del comandante della nave  per dimostrare   l’impossibilità di rispettare gli obblighi in materia di combustibili marittimi
5. rispetto del regolamento sulle emissioni di gas serra dalle navi  
6. rispetto di tutti gli obblighi di controllo a carico non solo della capitaneria ma anche della autorità portuale  
7. rispetto delle modalità di campionamento dei combustibili usati dalle navi in porto   

1 commento:

  1. Sono più o meno le stesse cose che dice il Presidente di Stazioni Marittime di Genova. Non Sono ignoranti ma hanno una visione ottocentesca e difendono precisi interessi.

    RispondiElimina