L’Autorità di Sistema Portuale Spezia/Carrara reagisce alla pubblicazione dello studio “One Corporation to Pollute Them All Luxury
cruise air emissions in Europe” elaborato da Transport & Environment (T&E), un’associazione di ONG a
Bruxelles che promuove il trasporto sostenibile a livello europeo. Rapporto
dedicato alle emissioni delle navi da crociera. Da questo Rapporto emergono criticità in vari porti europei e ovviamente anche italiani compreso Spezia in
relazione ai livelli di emissioni prodotti dalla navi di crociera.
Ma al di la della fondatezza o meno del Rapporto, che come tutti i Rapporti di livello generale (compresi quelli che piacciono alla Autorità Portuali) scontano un certo limite di approssimazione rispetto ai singoli casi, quello che a me interessa sottolineare sono le ulteriori riflessioni della Presidente della Autorità di Sistema Portuale.
Il testo
integrale del Rapporto, di cui molti parlano a Spezia, senza averlo pubblicato
integralmente lo trovate QUI.
L’Autorità di sistema Portuale Spezia/Carrara, con l’arroganza insopportabile che caratterizza l’attuale Presidenza
ha subito classificato addirittura come fake news il Rapporto in questione facendo passare
questa ONG come una banda di coglioni incompetenti. In realtà, ma è
solo un esempio, Transport & Environment è un organizzazione a cui ha aderito tra gli
altri la Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile che svolge supporto tecnico all’Unione Internazionale delle Ferrovie (UIC) e
all’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA) e che insieme al
Ministero dell’Ambiente, la ricerca “Verso un piano per la riduzione
delle emissioni di CO2 dei trasporti in Italia“. Rapporto pubblicato nel 2013 quindi quando
governavano “quelli seri” non i “populisti” di adesso. È solo un esempio giusto per dimostrare di cosa stiamo parlando.
Il Rapporto descrive anche la metodologia che lo sottende. In particolare lo studio ha analizzato 203 navi da crociera che hanno navigato secondo un sistema di tracciamento a corto raggio utilizzato da navi e da Servizi di controllo del traffico navale (VTS) per l'identificazione e la localizzazione delle navi grazie allo scambio di dati con le altre navi vicine e le stazioni VTS.
Il Rapporto descrive anche la metodologia che lo sottende. In particolare lo studio ha analizzato 203 navi da crociera che hanno navigato secondo un sistema di tracciamento a corto raggio utilizzato da navi e da Servizi di controllo del traffico navale (VTS) per l'identificazione e la localizzazione delle navi grazie allo scambio di dati con le altre navi vicine e le stazioni VTS.
In particolare per rispondere al Rapporto che non piace la signora Presidente afferma: “Ad oggi i dati rilevati, disponibili anche sul sito ARPAL, non hanno mai destato alcuna preoccupazione sul tema delle emissioni di zolfo”. Ora i dati delle centraline Arpal sono quelli classici della qualità dell’aria in generale. Quello che continua a mancare per il porto di Spezia sono invece dei monitoraggi mirati sulle emissioni delle navi che entrano nel nostro golfo. È una questione di cui ho trattato da tempo. Qui mi limito a ricordare che:
1. esiste uno studio di Arpal sulll’inquinamento dai porti compreso quello spezzino che pur fornendo dati significativi e preoccupanti non è mai stato implementato (vedi QUI)
2. esistono progetti applicati di monitoraggi per dimostrare il contributo diretto delle emissioni da navi nei porti mai applicati a Spezia.Ad esempio Il Centro
comune di ricerca (JRC),
il servizio scientifico interno della Commissione europea, con un apposito studio ha misurato i
parametri chiave della qualità dell’aria nei porti del Mediterraneo prima e
dopo l’entrata in vigore della normativa sopra citata. Questo
studio ha dimostrato che nei porti dove è stata applicata la nuova normativa c’è
stata una riduzione delle emissioni di diossido di zolfo (anidride
solforosa). Spezia non rientra nei porti monitorati. Per un
approfondimento di esempi di monitoraggio mirati sulle emissioni da navi nei
porti vedi QUI.
Infine la Presidente della Autorità Portuale afferma, nella sua critica al Rapporto, che: “I numerosi controlli effettuati dalla Capitaneria peraltro, hanno sempre dato esito favorevole”
Non mi basta questa affermazione, tutto questo deve essere dimostrato pubblicando i documenti che riscontrino i controlli fatti realmente e su ampia scala ma anche i limiti di questi controlli (le lacune anche non dovute a volontà ma a carenze delle strutture) come ho spiegato diffusamente QUI, limitandomi in questo post a riportare i titoli di quanto chiedo:
Quanto
alla affermazione della Presidente secondo cui “Le navi che scalano il nostro porto, inoltre, sono sempre più nuove,
per la maggior parte dotate di scrubber,” andrebbe dimostrata nei fatti e
non con le battute visto che in realtà, come risulta da un recente studio di
Alphaliner (che supporta a livello informativo anche le Autorità Portuale vedi QUI) sulle megacontainer il costo del
catalizzatore ha un costo di spazio a bordo pari ad altrettanti container. Il
calcolo dello studio prevede che su una nave da 20.000 TEU senza lo scrubber si
possono caricare 200 container in più. In realtà agli scrubber si preferiscono
sempre di più i combustibili a basso tenore di zolfo. Questo giusto per
dimostrare quanto siano attendibili certe dichiarazioni che danno degli
incompetenti agli altri.
Peraltro
su questo Rapporto di Transport & Environment si è
parlato molto degli ossidi di zolfo ma anche per quelli di azoto la situazione
non è buona. Il Rapporto a pagina 14 afferma infatti che “in termini assoluti, le coste spagnole e italiane sono ancora le aree
più esposte a emissioni di NOx”. A
cui occorre aggiungere che la normativa sulle emissioni NOx è sicuramente più
permissiva e più difficile da applicare.
Non mi basta questa affermazione, tutto questo deve essere dimostrato pubblicando i documenti che riscontrino i controlli fatti realmente e su ampia scala ma anche i limiti di questi controlli (le lacune anche non dovute a volontà ma a carenze delle strutture) come ho spiegato diffusamente QUI, limitandomi in questo post a riportare i titoli di quanto chiedo:
1. documenti
che devono essere prodotti e conservati relativamente alla gestione dei
combustibili in entrate e uscita dai porti
2. registro
dei fornitori di combustibili marittimi
3. rispetto
limiti di deroga al rispetto dei limiti ai combustibili
4. rapporto
dell’armatore o del comandante della nave per dimostrare l’impossibilità di rispettare gli obblighi in
materia di combustibili marittimi
5. rispetto
del regolamento sulle emissioni di gas serra dalle navi
6. rispetto
di tutti gli obblighi di controllo a carico non solo della capitaneria ma anche
della autorità portuale
7.
rispetto delle modalità di campionamento dei combustibili usati dalle navi in
porto
Sono più o meno le stesse cose che dice il Presidente di Stazioni Marittime di Genova. Non Sono ignoranti ma hanno una visione ottocentesca e difendono precisi interessi.
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