Ieri
il Consiglio provinciale spezzino ha approvato una mozione (a maggioranza)
nella quale si dichiara sostanzialmente di condividere la procedura in corso, presso la Regione, di Valutazione e Autorizzazione del progetto di biodigestore
in località Saliceti nel Comune di Vezzano Ligure .
Come
è noto a tutti il sito di Saliceti non è previsto dal Piano di Area approvato
dal Consiglio Provinciale il 6 agosto 2018 e poi recepito lo stesso giorno ,con
delibera del Comitato di Ambito Regionale, nel Piano di Ambito Regionale. Piano
di Ambito Regionale che ha la funzione di verificare che la somma dei Piani di
Area delle tre Province liguri e della Città Metropolitana di Genova chiudano
il ciclo dei rifiuti in quadro di efficienza
gestionale.
Rispetto
al suddetto quadro amministrativo vigente ieri nel Consiglio rappresentanti
politici e istituzionali della Amministrazione provinciale hanno fatto
dichiarazioni che non corrispondo al testo della vigente normativa. Di seguito
le dichiarazioni e il confronto con la vigente normativa in materia…
LA PRIMA DICHIARAZIONE:
”la Provincia non può scegliere i
siti in cui realizzare gli impianti. Può dire dove non si possono fare”.
Non
commento personalmente mi limito a citare la legge in materia. Recita la
lettera d) dell’articolo 197 del DLgs
152/2006 sulle competenze delle Province in materia di pianificazione della
gestione dei rifiuti: “d) l'individuazione,
sulla base delle previsioni del piano territoriale di coordinamento di cui
all'art. 20, comma 2, del decreto
legislativo 18 agosto 2000, n. 267, ove già adottato, e delle previsioni
di cui all'art. 199, comma 3, lettere d) e h), nonché sentiti l'Autorità
d'ambito ed i comuni, delle zone idonee alla localizzazione degli impianti di
smaltimento dei rifiuti, nonché delle zone non idonee alla localizzazione di
impianti di recupero e di smaltimento dei rifiuti.” Faccio
notare solo che le previsioni del sopra citato comma 3 articolo 199 DLgs
152/2006 sono i criteri della Regione per individuare i siti degli impianti di
gestione rifiuti. QUINDI LA REGIONE FISSA I CRITERI DI LOCALIZZAZIONE E LA PROVINCIA
DECIDE DOVE COLLOCARE GLI IMPIANTI E NON SOLO DOVE NON COLLOCARLI.
LA SECONDA
DICHIARAZIONE: “il piano di Area approvato l’agosto del 2018
non esiste più in quanto ora c’è solo il Piano di Ambito Regionale che lo ha
assorbito”.
Come
dovrebbe essere noto in Provincia: Piano di Area Provinciale e Piano di Ambito
Regionale hanno due funzioni diverse. Il
Piano Provinciale come abbiamo visto sopra individua i siti dove collocare gli
impianti, il Piano di Ambito Regionale “coordina” i Piani Provinciali al fine
di una gestione unitaria del ciclo dei rifiuti nell’Ambito unico regionale. Ma
come afferma la legge regionale ligure, che non a caso usa il plurale e non il
singolare: “Piano metropolitano e dei
piani d’area, i quali, in attuazione della pianificazione regionale di cui
all’articolo 199 del d.lgs. 152/2006 e successive modificazioni e
integrazioni, rappresentano gli strumenti per il governo delle attività
connesse allo svolgimento del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani…”
(lettera a) comma 2 articolo 15 legge regionale 1/2014). Quindi il Piano di Ambito Regionale non assorbe un
bel nulla, a differenza di quello che affermano i signori della Provincia, ma
semplicemente coordina e verifica la coerenza su scala regionale dei Piani di
Area.
Ma
comunque senza ora voler scendere ai particolari interpretativi giuridici anche
se fosse vero quello che afferma la Provincia se il Piano di Ambito Regionale
assorbe il Piano di Area Provinciale tanto che quest’ultimo non esiste più,
proprio perché viene assorbito il Piano Regionale ne assorbe i contenuti e nei
contenuti del Piano di Area Provinciale spezzino risulta con chiarezza che il sito per il
biodigestore è Boscalino, punto!
LA TERZA DICHIARAZIONE: “ se non si fa il biodigestore
ci vuole la discarica”. Come
dovrebbe essere noto ai signori in Provincia sia la Direttiva UE che la normativa nazionale (DLgs
36/2003 e successive modifiche) stabilisce limiti molto vincolanti allo
smaltimento dei rifiuti biodegradabili in discarica con scadenze temporali e
relativi limiti quantitativi ben scadenzati. Certo una discarica di servizio
occorre ma ci sarebbe bisogno comunque di questa tanto è vero che il Piano
Regionale Gestione Rifiuti e i Piani di Area e relativo Piano di Ambito Regionale
la prevedono anche con la realizzazione dei biodigestori. Quindi la "discarica conseguenza del mancato
biodigestore" non c’entra nulla, al limite i rifiuti biodegradabili finiranno ad
altri impianti di trattamento in Regione Liguria o fuori Regione. Situazione non auspicabile ovviamente ma ben altra cosa del finto rischio paventato da qualcuno nel Consiglio Provinciale di ieri.
CONCLUSIONI
Il
Presidente della Provincia ha dichiarato all’ìnterno della discussione del
Consiglio Provinciale che la Amministrazione che rappresenta: “deve
muoversi nei limiti della normativa”.
Viene una domanda spontanea, quale normativa? Quella che ho riportato sopra e
che corrisponde alla normativa ufficiale o quella interpretata <<molto
soggettivamente>> dalla Amministrazione Provinciale. Spero che sia la prima, lo
spero per la Provincia ma soprattutto per il diritto e, consentitemelo, per i cittadini di Vezzano Ligure e di Santo Stefano Magra.
Nessun commento:
Posta un commento