Dopo
il Consiglio Comunale spezzino del 10 giugno, possiamo dire che l’unica cosa emersa con certezza è che “politicamente”
sono tutti contro il progetto di centrale a gas presentato da Enel.
Chi
governa ora, centro destra, dice che con
l’ordine del giorno approvato a maggioranza il Consiglio Comunale ha dato un mandato forte e chiaro al Sindaco verso
l’Enel
Chi
governava prima, centro sinistra, afferma che occorre riaprire il tavolo di
concertazione che aveva avviato la giunta comunale precedente.
Quello
che manca però è una vera strategia amministrativa per raggiungere questi
obiettivi. Infatti quello che viene rimosso è che è stato avviato un
procedimento di valutazione e approvazione del progetto di centrale a gas
presso il Ministero dell’Ambiente che in pochissimi mesi ( anche due o tre al
massimo) potrebbe essere tranquillamente approvato.
Voglio
provare ad avanzare non tanto una vera strategia amministrativa, sarebbe presuntuoso
da parte mia, ma un indirizzo strategico con alcuni passaggi a mio avviso
inevitabili. Soprattutto per far capire come i No politici in questa situazione servano a poco.
Quella che segue è niente di più che la sintesi di quello che ho scritto e detto in questo
ultimo mese sulla questione della chiusura della centrale a carbone e il
progetto di centrale a gas avanzato da Enel.
UNA STRATEGIA POSSIBILE
DI AZIONE CHE TENGA INSIEME LOCALE E NAZIONALE (ANZI UE VISTO CHE SI PARLA DI
CLIMA)
Occorre un Protocollo
sottoscritto, entro 1 mese a partire da
oggi, da tutti i soggetti interessati (Ministeri Ambiente e Sviluppo Economico,
Regione, Provincia della Spezia, Comuni di Spezia e Arcola – Sindacati)
presentato discusso pubblicamente, che abbia al suo interno i seguenti obiettivi operativi:
1. avviare
immediatamente, coinvolgendo tutte le autorità tecniche competenti, uno studio
del danno sanitario prodotto dalla centrale a carbone in questi anni ma anche
da altre fonti inquinanti in atto nella zona, al fine di avere un quadro sulle reali
criticità sanitarie necessario per qualsiasi discussione sul futuro uso delle
aree attualmente occupate dalla centrale a carbone;
2. separare la questione
della chiusura della centrale a carbone di Spezia (che deve essere mantenuta
per la data del 2021) dalla
realizzazione delle centrale a gas al contrario di quanto affermato da Enel
nella documentazione depositata in sede di procedura di revisione AIA in corso
presso il Ministero dell’Ambiente, per cui "senza autorizzazione della centrale a gas resta la centrale a carbone";
3. avviare un confronto a
livello governativo al fine di:
3.1.comprendere le
reali necessità di centrali a gas per gestire la transizione alle rinnovabili
3.2.elaborare,
sulla base di quanto emergerà dalla analisi del punto 3.1. un piano di
localizzazione sostenibile (che tenga conto della specificità dei siti) di
impianti di generazione termoelettrica necessari per la transizione al modello
rinnovabili
3.3. definire tempi, modalità e costi della bonifica dell’area;
4. chiedere, nelle more del
raggiungimento degli obiettivi di cui ai punti 3.1 e 3.2., al Ministero
dell’Ambiente di sospendere il procedimento di verifica di assoggettabilità a
VIA in corso sul progetto di centrale a turbogas a Spezia presentato da Enel;
5. elaborare nel confronto con
tutti i soggetti interessati: istituzioni, sindacati, associazioni e comitati
ambientalisti scenari realistici sul futuro dell'area della centrale avendo al centro
però la questione della bonifica dell’area, rispetto alla quale credo sia
fondamentale che il Comune di Spezia insieme con la Provincia si dotino di un
adeguato supporto tecnico.
6. predisporre
entro 1 anno dalla firma del Protocollo un piano di riconversione dell’area Enel
elaborato per scenari di cui al punto 5 da sottoporre a Valutazione Ambientale
Strategica e a Valutazione Integrata di Impatto Ambientale e Sanitario al fine
di dare un peso economico sociale
ambientale e sanitario ad ogni scenario e scegliere quello più adeguato e
sostenibile affiancando a detto processo una Inchiesta Pubblica gestita da
figura terza da individuare fin dalla approvazione del Protocollo.
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