La Provincia della Spezia ha rilasciato la nuova Autorizzazione
Integrata Ambientale (QUI) al
rigassificatore di Panigaglia nel Comune di Portovenere (SP). Un atto dovuto
visto che questa autorizzazione andava rilasciata già da due anni e comunque perchè eravamo di fronte ad una modifica sostanziale del rigassificatore come spiego nel post che segue.
Intendiamoci quanto segue non vuol essere una espressione di contrarietà alla nuova AIA in quanto tale, come ho già scritto questa doveva essere rilasciata. Quello che non accetto è scambiare un atto, che era doveroso rilasciare, con un grande successo ambientale nascondendo in questo modo tutto quello che sta intorno non solo a questo atto ma soprattutto al consolidamento del rigassificatore nel nostro Golfo senza adeguate misure di sicurezza e senza adeguate procedure di valutazione dell’impatto ambientale e del rischio incidentale.
D’altronde l’attuale Presidente
della Provincia (nonché Sindaco spezzino) ha dimostrato in questi anni una capacità non comune di
ingigantire meriti non suoi o non solo suoi vedi chiusura della centrale a
carbone dell’Enel QUI, o
dell’ultima AIA sempre delle centrale a carbone QUI.
In sintesi, come spiego meglio nel proseguo
del post, le criticità della nuova AIA sono le seguenti:
1. la riduzione delle emissioni di Nox non è
così significativa e si accompagna comunque al necessario ammodernamento del
rigassificatore, leggi alla voce potenziamento;
2. la nuova AIA andava comunque rilasciata perché
siamo di fronte ad una modifica sostanziale del rigassificatore quindi a prescindere dalla applicazione di BAT (acronimo inglese di migliore tecnologia disponibile) della UE a questa tipologia di impianti;
3. la nuova AIA rimuove i due progetti connessi
al rigassificatore: sbarco autobotti con gnl nel porto di Spezia e attracco nuove
navi per trasbordo gnl nel mediterraneo e non solo;
4. non viene affrontato il tema del rischio
incidentale nel golfo con il potenziamento del rigassificatore e le inadeguate
misure di prevenzione nel porto di Spezia inteso complessivamente;
5. manca il parere sanitario del Sindaco di
Portovenere;
6. l’AIA arriva in forte ritardo rispetto ai
termini che la stessa Provincia aveva stabilito.
LA QUESTIONE DELLE MIGLIORI
TECNOLOGIE DISPONIBILI (BAT) APPLICABILI AL RIGASSIFICATORE
In particolare, l’AIA deve adeguarsi alle
migliori tecnologie disponibili (le c.d. BAT di derivazione UE) per impianti
simili al rigassificatore che sono state emanate nel 2017. GNL Italia nella
documentazione presentata lo scorso novembre 2022 (QUI), in
ritardo peraltro, sostiene che non sono applicabili ai rigassificatori,
questione secondaria a mio avviso visto che comunque GNL Italia dichiara di
aderire ad un sistema di gestione ambientale e resta nel potere della autorità
competente di imporre limiti alle emissioni in base al DLgs 152/2006 Parte V nonché,
essendo l’impianto assoggettato ad AIA, la facoltà di imporre limiti di emissione
inferiori a quelli di legge in aree che li giustifichino secondo l’istruttoria
della autorità competente e del Parere sanitario del Sindaco supporto dall’ASL
territorialmente interessata (che come vedremo manca).
Ma lasciamo perdere questa diatriba poco rilevante per il nostro golfo e di seguito invece vado ad analizzare le criticità, nascoste dal trionfalismo del Presidente della Provincia, sulla nuova AIA...
LE CRITICITÀ DALLA NUOVA AIA
1. L’AIA andava comunque rivista altrimenti, BAT o meno applicabili, non si comprende perché GNL Italia abbia presentato l’istanza di revisione. Non solo ma in modo ancora più fondato giuridicamente l’AIA andava rivista per due motivi:
1.1. il primo riguarda i due progetti di cui tratto al successivo punto 4 che costituivano in quanto tali, modifica sostanziale;
1.2. il secondo è che anche il progetto delle navette con autocisterna di gnl che partivano dal rigassificatore prevedeva modifiche significative anche a questo impianto rendendolo più efficiente e capace di aumentare la gestione del gnl in arrivo e partenza.
Ricordo che la lettera l-bis comma 1 articolo 5 DLgs152/2006 per modifica sostanziale di un progetto, opera o di un
impianto si intende: “la variazione delle caratteristiche o del
funzionamento ovvero un potenziamento dell'impianto, dell'opera o della
infrastruttura o del progetto che, secondo l'autorità competente,
producano effetti negativi e significativi sull'ambiente.” Per cui
se la modifica è sostanziale occorre riaprire il procedimento di AIA ordinario
e rilasciare una nuova AIA ex articolo 29-nonies del DLgs 152/2006.
Insomma la nuova AIA è prima di tutto un successo per GNL Italia che ora potrà potenziare il rigassificatore e gestirlo per molti anni beccandosi anche gli incentivi governativi in caso di rischio riduzione gnl da trattare
2.
L’AIA secondo la Provincia andava revisionata entro il 17 agosto 2021 (vedi
osservazioni del 30 marzo 2020 (QUI) presentate all’interno del
procedimento di verifica di assoggettabilità a VIA del progetto di
trasferimento degli autobotti di gnl dal rigassificatore al porto di Spezia),
quindi la Provincia quale autorità competente non ha fatto rispettare la data
da essa stessa ammessa.
3.
Il Presidente della Provincia dichiara che con la nuova, ritardata, AIA si
raggiungono obiettivi di riduzione delle emissioni dal rigassificatore molto
significative facendo l’esempio degli ossidi di azoto con il nuovo (?) limite
di 150 microgramma N/m3 aria. In realtà questi limiti secondo le BAT per i
grandi impianti di combustione, ad esempio, si applicano agli impianti che
utilizzano carbone e lignite, ripeto è solo un esempio ma dà il senso di cosa
sto scrivendo. Peraltro, se addirittura andiamo a riprendere la VIA al vecchio
progetto di ampliamento del rigassificatore (poi all’epoca non realizzato) nell’allegato
al decreto del 2010 n° 569 si prevedevano emissioni di Nox drasticamente
inferiori all’assetto precedente nonostante che allora si prevedesse un impianto
di cogenerazione!
4. Ma quanto scritto al punto 3 non è la criticità più rilevante perché diciamo la verità l’impatto del rigassificatore non sta certo nelle emissioni di ossidi di azoto ma semmai nel rischio incidentale sia pure teorico ma volendo rimanere alla questione emissioni la nuova AIA non ha minimamente preso in considerazione i due progetti (primo il trasbordo gnl dal rigassificatore al porto di Spezia, secondo la trasformazione del golfo spezzino in un hub del gnl per il Mediterraneo denominato Vessel Reloading ). Questi progetti erano modifiche sostanziali e quindi richiedevano di rientrare nella nuova AIA del rigassificatore invece come è noto sono stati stralciati e ad essi non è stata neppure applicata la VIA ordinaria. Questo nonostante che nelle già citate osservazioni della Provincia nelle sue prime osservazioni del 30 marzo 2020 (vedi sopra punto 2) la stessa Provincia affermasse in relazione a questi due progetti: ”A seguito di quanto previsto nel progetto in esame, fermo restando le conclusioni del procedimento di VIA, dovrà essere valutata la sostanzialità o meno della modifica allo stabilimento ed all’attuale ciclo lavorativo rispetto alla vigente AIA, preliminarmente all’esercizio della nuova attività prevista nello stabilimento di rigassificazione del Gas Naturale Liquefatto (GNL) sito in Panigaglia-Porto Venere. In particolare dovranno essere valutate le ricadute sulle matrici ambientali di cui alla vigente AIA nel nuovo assetto impiantistico: - emissioni in atmosfera: eventuali ricadute dovute alla nuova fase lavorativa, ai nuovi macchinari, all’incremento del traffico mezzi pesanti all’interno dello stabilimento ed eventuali emissioni odorigene prodotte; - scarichi: impatto delle acque meteoriche sulle nuove aree di lavorazione; - rifiuti: incremento dei rifiuti generati dalla manutenzione delle nuove apparecchiature installate; - rumore..”
A chi spettava questa
valutazione? Alla Provincia. Lo ha fatto? No.
5. altro problema
rimosso sono le emissioni di gas serra da impianti come quello di cui stiamo
parlando e attività connesse (carico scarico gnl, trasformazione gnl etc.).
Questione sollevata da studi ufficiali (QUI) e che continua ad essere negata da dal gruppo ENI
tanto che varie associazioni ambientaliste la hanno denunciata alla Corte di
Giustizia QUI.
6. Infine resta una questione rimossa anche da questa
AIA come dal Rapporto di sicurezza del 2021 sull’impianto e riguarda il
rapporto del rischio incidentale del rigassificatore e attività connesse (vedi
trasbordo navette con autobotti di gnl) con il resto delle attività presenti nel
porto di Spezia: navi container, trasporto merci pericolose, navi militari,
navi da crociere, nautica da diporto, ampliamento stazione di ricezione del
combustibile per aree militari. Manca nel porto di Spezia un piano di emergenza
esterna. Non casualmente le ultime Linee Guida (QUI) del Dipartimento Protezione Civile della Presidenza
del Consiglio dei Ministri prevedono che in situazione dove a fianco di
impianti Seveso, come il rigassificatore di Panigaglia, sussistano altre attività che
possono aumentare il rischio incidentale si possono predisporre su iniziativa della
Prefettura Piani di emergenza di area. Quello che chiedo dal 2016 (QUI) ma il bello è che lo chiede anche il Comando
generale dei VVFF in loro ormai vecchio documento.
Questi temi della sicurezza portuale pur non
essendo di stretta competenza della Provincia potevano essere sollevati sede di
AIA visto che l’allegato XI parte II DLgs 152/20006 (peraltro citato anche
dalla nuova AIA qui analizzata) prevede tra i parametri da prendere in
considerazione nello svolgimento della istruttoria di AIA, a prescindere dalle
BAT della UE, anche la: “11. Necessità di prevenire gli incidenti e di
ridurne le conseguenze per l'ambiente.” Invece la Provincia si è limitata a
prendere atto del lavoro istruttorio del Comitato Tecnico Regionale che è l'organo
preposto al rilascio del nulla osta ai sensi della normativa sui rischi di
incidenti rilevanti (c.d. Seveso III).
7. Anche
questa volta come nelle precedenti autorizzazioni, vedi AIA del 2007 e del 2014,
il Sindaco di Portovenere non ha prodotto in conferenza dei servizi il Parere
Sanitario obbligatorio ai sensi del comma 6 articolo 29-quater del DLgs
152/2006 (QUI), magari questo Parere sarebbe stato utile per imporre limiti ancora più severi alle emissioni convogliate o meno del rigassificatore come prevede la legge.
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