Rapporto
(QUI) della Banca Europea degli Investimenti - BEI (QUI) che parte
dal dato per cui gli alti prezzi dell'energia in Europa e l'incertezza causata
dalla guerra in Ucraina stanno mettendo alla prova la capacità delle imprese
dell'UE di investire nelle misure relative ai cambiamenti climatici.
I
dati del Rapporto dimostrano una minore capacità di investimento delle imprese
nel sud Europa ma anche le difficoltà ad investire dettate dalle incertezze
della economia mondiale, il tutto favorendo più misure di riduzione degli
impatti dei mutamenti climatici che di prevenzione degli stessi.
Secondo
il Rapporto l'Europa ha urgente bisogno di abbracciare la transizione verso
l'energia verde e le imprese saranno chiamate a svolgere un ruolo centrale.
Investendo in misure di adattamento e mitigazione del clima, in particolare
nell'efficienza energetica, le imprese saranno in grado di proteggersi da
eventi climatici estremi, ridurre i costi energetici e intraprendere le azioni
necessarie per ridurre le emissioni di carbonio a zero netto entro il 2050.
LE IMPRESE DEL SUD EUROPA INVESTONO MENO CONTRO I
MUTAMENTI CLIMATICI
Il
Rapporto “Cosa guida gli investimenti delle imprese nell'azione per il
clima?” fornisce i dati dell'indagine sugli investimenti della BEI
2022-2023 attraverso quelli raccolti dalle imprese per fornire informazioni su
come le imprese stanno rispondendo alla crisi energetica e al contesto
imprenditoriale in rapida evoluzione.
Alcuni punti importanti che emergono:
- L'82% delle imprese dell'UE afferma che i costi energetici sono un ostacolo agli investimenti.
- Il 42% delle imprese dell'Europa occidentale e settentrionale sta investendo nell'efficienza energetica, rispetto a solo il 37% delle imprese dell'Europa meridionale.
- Il 57% delle imprese dell'UE è preoccupato per i rischi fisici posti dai cambiamenti climatici.
LE INCERTEZZE PER GLI INVESTIMENTI CLIMATICI
Tuttavia,
l'elevata incertezza grava sulle decisioni di investimento delle imprese in
materia di clima. L'attuale contesto economico è caratterizzato da rischi
considerevoli, tra cui il rallentamento della domanda e la riduzione delle
condizioni dei finanziamenti. I prezzi dell'energia continuano a mostrare una
grande volatilità, riflettendo le fluttuazioni dell'offerta e domanda e
crescenti preoccupazioni per il futuro mentre la guerra in Ucraina continua.
L'EIBIS (Indagine su investimenti della BEI) lo dimostra: l'elevata incertezza
riduce di 4 punti percentuali gli investimenti in efficienza energetica. Questo
impatto è maggiore se si considerano gli investimenti nel clima.
IL CAMBIAMENTO DEL CLIMA PRODUCE DANNI DIRETTI ALLE
IMPRESE
Parallelamente, le aziende dell'UE si rendono conto che il cambiamento climatico non è più una realtà lontana. Circa il 57% delle imprese dell'UE hanno subito perdite economiche e interruzioni dell'approvvigionamento a causa di condizioni meteorologiche estreme. Per proteggersi da rischi fisici, le aziende stanno investendo principalmente in soluzioni tecnologiche e modificando i processi per aumentare la resilienza. Una quota inferiore di imprese preferisce acquistare un'assicurazione per coprire potenziali perdite. Tuttavia, il 67% delle imprese dell'UE non stanno investendo in alcuna misura di adattamento.
PIÙ MISURA DI MITIGAZIONE CHE DI ADATTAMENTO CONTRO I
MUTAMENTI CLIMATICI
La
maggior parte delle aziende si concentra maggiormente sulle misure di
mitigazione [NOTA 1].
Circa l'88% delle aziende europee ha implementato almeno una misura di
mitigazione rispetto allo scarso 33% di imprese che ha investito in misure
di adattamento [NOTA 2].
La gestione dei rifiuti, il riciclaggio e l'efficienza energetica sono i loro
investimenti preferiti. Oltretutto con le preoccupazioni sui costi energetici,
le aziende stanno investendo perché sono preoccupate per il cambiamento
climatico e sono sotto pressione per fissare obiettivi di riduzione delle
emissioni di carbonio.
Mentre
gli Stati Uniti si impegnano nuovamente nella propria transizione verde e
dedicano risorse significative, l'Europa deve raddoppiare il suo obiettivo di
zero emissioni nette entro il 2050. Aumentare gli investimenti per la
transizione net-zero richiede politiche coordinate, riducendo le barriere agli
investimenti, mettendo in comune le risorse preservare e rafforzare la coesione
del mercato unico dell'UE.
P.S.
Come afferma in una sua nota recente Lilyana Pavlova (Vicepresidente della Banca europea per gli investimenti): "Gli investimenti sostenibili rimangono fondamentali per la crescita" QUI.
[NOTA 1]
«Mitigazione» significa rendere meno gravi gli impatti dei cambiamenti
climatici prevenendo o diminuendo l’emissione di gas a effetto serra (GES)
nell’atmosfera. La mitigazione si ottiene riducendo le fonti di questi gas (ad
esempio mediante l’incremento della quota di energie rinnovabili o la creazione
di un sistema di mobilità più pulito) oppure potenziandone lo stoccaggio (ad
esempio attraverso l’aumento delle dimensioni delle foreste). In breve, la
mitigazione è un intervento umano che riduce le fonti delle emissioni di gas a
effetto serra e/o rafforza i pozzi di assorbimento.
[NOTA 2]
«Adattamento» significa anticipare gli effetti avversi dei cambiamenti
climatici e adottare misure adeguate per prevenire o ridurre al minimo i danni
che possono causare oppure sfruttare le opportunità che possono
presentarsi. Esempi di misure di adattamento sono modifiche
infrastrutturali su larga scala, come la costruzione di difese per proteggere
dall’innalzamento del livello del mare, e cambiamenti comportamentali, come la
riduzione degli sprechi alimentari da parte dei singoli. In sostanza,
l’adattamento può essere inteso come il processo di adeguamento agli effetti
attuali e futuri dei cambiamenti climatici.
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