lunedì 12 dicembre 2022

Analisi critica della intervista al Presidente di GNL Italia sui progetti per il golfo spezzino

Il Presidente del GNL Italia ha rilasciato una interessante intervista al Secolo XIX dove si sono comprese ulteriormente gli obiettivi strategici di questa società in relazione al consolidamento della presenza del rigassificatore nel golfo e nel porto spezzini.

Di seguito analizzo tre passaggi significativi delle risposte del Presidente di GNL Italia sottolineandone le criticità più rilevanti

 

 

Il PRESIDENTE DI GNL ITALIA AFFERMA CHE I PROGETTI IN DISCUSSIONE SONO: “Opere di ammodernamento non di potenziamento

Questa affermazione sembra apparentemente fondata da una analisi superficiale in quanto formalmente non si prevede un aumento del gnl da rigassificare nell’impianto esistente di Panigaglia. Ma se i progetti in corso vengono analizzati nella loro complessità soprattutto in rapporto alla normativa vigente (in particolare Direttiva Seveso sugli incidenti rilevanti, Valutazione di Impatto Ambientale e Autorizzazione Integrata Ambientale) siamo di fronte ad un potenziamento dell’impianto sia di fatto che di diritto che avrebbe comportato una procedura di valutazione e autorizzazione più completa e soprattutto più rigorosa.

È quello che ho spiegato in più post in relazione:

1. alla mancata applicazione della Valutazione di Impatto Ambientale al progetto di trasferimento dei camion cisterna di gnl dal rigassificatore di Panigaglia al porto di Spezia QUI.

2. la inadeguata valutazione di siti alternativi allo sbarco dei camion cisterna di gnl rispetto a quello per cui ad oggi è chiesta la concessione in pieno centro urbano QUI.

3. la rimozione dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) scaduta per il rigassificatore QUI.

4. la superficialità istituzionale e istruttoria con cui la Regione ha rilasciato l’Intesa sul progetto di trasferimento dei camion cisterna al porto di Spezia QUI.

 

Ma c’è di più che le comunque importanti questioni procedurali.

Infatti, quello che viene dimenticato dal Presidente di GNK Italia, relativamente al discorso sul presunto <<non potenziamento dell’impianto>> in questione, è l’altro progetto "Vessel reloading Panigaglia" che si affianca al progetto del trasferimento dei camion cisterna al porto spezzino. Il progetto Vessel reoading è molto di più di quello che dice il suo titolo: consentire il carico e lo scarico di GNL presso il pontile principale del Terminale GNL di rigassificazione di Panigaglia.  

In realtà si vuole raggiungere quello che scrivevo nel mio blog già nel 2015 (QUI): trasformare Spezia hub del gnl per il Mediterraneo, altro che qualche decina di camion cisterna al giorno, qui si tratta di cambiare il ruolo strategico del nostro porto , un progetto in testa da anni prima ancora della stessa normativa nazionale sui combustibili alternativi che è del 2016 (QUI) e degli stessi obiettivi di neutralità climatica della UE (formalizzati con il Regolamento 2021/1119 QUI).

Si tratta quindi di una rivoluzione strategica del ruolo del porto spezzino oltre che del rigassificatore di cui nessun ente locale per non parlare della Regione e dei nostri rappresentanti spezzini in Parlamento e al Governo, ha mai detto una virgola se non battute politichesi. 

Infatti è sufficiente leggere la superficialità delle osservazioni presentate in sede di procedura di verifica di assoggettabilità a VIA, da parte della Provincia di Spezia e della Regione (Comune di Portovenere come al solito non pervenuto) per capire la totale passiva assuefazione della nostra classe politica locale ai disegni di questa nuova servitù energetica peraltro senza neppure provare, come già fatto per il progetto del trasferimento delle chiatte con i camion cisterna, ad impostare un tavolo di concertazione per portare a casa serie contropartite di investimenti ambientali come ho spiegato QUI.

 

 

 

IL PRESIDENTE DI GNL ITALIA AFFERMA: “Per quanto riguarda il traghettamento dei camion cisterna sarà il Comandante della Capitaneria di Porto a emanare una ordinanza che stabilirà le procedure di sicurezza per la operatività del traffico in rapporto al traffico esistente.

In realtà la questione è ben iù rilevante di quella della mera regolamentazione del traffico nel porto spezzino. Proprio per la strategicità dei due progetti di consolidamento e potenziamento del ruolo del gas e in particolare del gnl nel nostro porto emerge la necessità di un altro obiettivo totalmente rimosso non solo da GNL Italia ma soprattutto dalla nostra classe politica e amministrativa locale e regionale.

In un porto che vede la presenza di molteplici attività pericolose ( credo non ci sia bisogno di elencarle per qualsiasi spezzino) non abbiamo, anzi non  abbiamo mai avuto un piano di emergenza esterna portuale complessivo e relativo rapporto di sicurezza portuale. Eppure una proposta operativa per colmare questa lacuna è in campo da tempo vedi QUI.

 

 

 

IL PRESIDENTE DI GNL ITALIA AFFERMA: “Progetto coerente con gli obiettivi di decarbonizzazione della UE

Qui si apre una questione che travalica il livello locale ma che a mio avviso richiederebbe un maggiore approfondimento rispetto agli slogan sul gnl combustibile per la decarbonizzazione.

Intanto occorre dire che relativamente al raggiungimento degli obiettivi di neutralità climatica la stessa UE ha inserito il gas (gnl compreso) nella c.d. tassonomia verde quindi per ottenere i finanziamenti per la transizione verso la neutralità climatica nonostante il parere contrario della stessa Commissione di esperti UE (QUI).

Nonostante questa scelta discutibile le critiche ad un ruolo efficace del gnl e del gas in generale nel raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica restano forti e fondate su documenti ufficiali:

1. Il Parlamento UE ha approvato una Risoluzione del 21 ottobre 2021 (testo QUI)dove si afferma che la produzione e il trasporto di gas naturale liquefatto non solo sono estremamente inefficienti, se si considerano le perdite di energia dovute alla liquefazione e al raffreddamento, ma contribuiscono anche ad aumentare in maniera esponenziale le emissioni di metano del settore del petrolio e del gas.

2. Il Piano REPowerEU (testo piano QUI) che mira a ridurre rapidamente la dipendenza della UE dai combustibili fossili russi, afferma di aggiunte “limitate alle infrastrutture del gas”.

3. Rapporto Ispra sul ruolo del metano nell’inventario nazionale dei gas serra. Secondo questo Rapporto (QUI), nel comparto energia, La gran parte delle emissioni fuggitive di metano sono riconducibili alla filiera del gas naturale (produzione, trasporto e distribuzione) che nel 2020 incide per il 79,5% delle emissioni fuggitive totali di metano con una quota che si è ridotta significativamente dal 1990, quando era 91,2% (ma restano comunque alte). Il maggior dettaglio per le sorgenti della filiera del gas naturale mette in evidenza il ruolo prevalente del trasporto, stoccaggio e distribuzione. 

4. il Gestore dei Mercati Energetici in un suo report (QUI) dello scorso giugno ha dimostrato che le nuove infrastrutture per il GNL non serviranno per affrontare l’emergenza Ucraina

5. Tutto questo mentre il Rapporto NET ZERO (emissioni gas serra al 2050 – QUI) della Agenzia Internazionale per l’Energia dimostra che dopo il 2021 non si dovrebbero prevedere nuovi progetti di estrazione di gas compresi la riapertura di pozzi esistenti.

 

Rispetto a questo quadro analitico ufficiale risulta molto pericoloso quanto affermato nel Piano per la riduzione del consumo di gas in Italia (QUI) dove l’impianto di fondo dello stesso è quello di continuare a promuovere la sostituzione del gas russo con quello da altri produttori: su 30 miliardi di Smc [NOTA 1] di gas russo da sostituire ben 25 sostituiti con altro gas e solo il resto con riduzione di consumi e fonti rinnovabili.

 

 

 

 

 

 



[NOTA 1] Lo Standard metro cubo (Smc) è l’unità di misura utilizzata dai fornitori per fatturare la quantità di gas utilizzata dall’utenza, sia pubblica che privata. Questa unità di misura esprime la quantità di gas contenuta in un metro cubo in particolari condizioni, ovvero: 15°C di temperatura e 1013,25 millibar, la pressione atmosferica standard.

 

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