venerdì 23 dicembre 2022

Sospendere l'abuso di ufficio: si vuole nascondere la opacità amministrativa

Il Ministro della Giustizia vuole sospendere il reato di abuso di ufficio per rimuovere la "paura della firma" da parte dei dirigenti della PA. Io almeno nelle decisioni a rilevanza ambientale (seguo vertenze da 30 anni in mezza Italia) vedo più che altro omissioni e soprattutto quella che io chiamo opacità amministrativa che è strettamente legata alla cattiva amministrazione.

Senza opacità amministrativa non c’è cattiva amministrazione e a sua volta la cattiva amministrazione è il presupposto, il leviatano della illegalità.

Ma cosa intendo per opacità amministrativa?

 

Fondamentalmente tre sono i sintomi della opacità amministrativa:

1. Istruttorie non adeguate propedeutiche alle decisioni anche per carenza di formazione di chi le istruttorie le gestisce soprattutto negli enti locali ma non solo purtroppo.

2.Vigilanza superficiale e non pianificata sulle attività autorizzate ed inquinanti.

3. Mancanza di trasparenza non solo sotto il profilo dei principi democratici ma delle stesse norme di legge.

 

 

Quindi, quando parlo di legame tra cattiva amministrazione e opacità amministrativa non mi riferisco solo alle scelte definitive che spettano ai rappresentanti istituzionali preposti ex lege, ma:

1. al modo in cui si arriva a queste decisioni: dati informativi, analisi, interessi che muovono le diverse scelte, scenari a confronto

2. al modello di governo nel cui ambito si sviluppano, concludono e attuazione tali decisioni

3. al ruolo che i cittadini hanno in tutto questo anzi quasi sempre non hanno: emarginati, disinformati, trattati spesso e volentieri come sudditi passivi da usare solo per votare ad ogni tornata.

 

 

Il Signor Ministro confonde il governare con il decidere, dietro a questa confusione sta la sua sparata sul “sospendo il reato di abuso di ufficio così si decide prima si da uno slancio all’economia”.  Lo confonde perché lui vuole decisori senza controllo democratico, senza istruttorie aperte alla partecipazione delle comunità.

Peraltro, se il problema è eliminare la paura del burocrate di firmare la autorizzazione per il rischio di essere denunciato per abuso di ufficio, il Ministro uomo di legge sa che una denuncia può, essere fatta per altri reati per non parlare dei ricorsi al TAR o alla Corte dei Conti oppure il signor Ministro pensa di sospendere anche il diritto di ricorre alla giustizia contro le decisioni della Pubblica Amministrazione?  

Questa uscita del Ministro della Giustizia rientra pienamente in un processo in atto da tempo che mira ad un governo senza popolo e quindi senza politica (come ha scritto Jacques Rancière) o meglio una politica mera tecnica di conservazione del potere attraverso la gestione-formalizzazione di decisioni predisposte e istruite e sostanzialmente prese fuori dal processo democratico pubblico che non si può esaurire nel processo elettorale o nella parola d’ordine della governabilità.

Per questo il populismo è solo l’altra faccia di questa unica medaglia: il populismo ti fa prendere il consenso per poi governare senza il popolo (QUI)

 





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