Spezia
e le istituzioni spezzine sono veramente non un porto delle nebbie ma un pozzo
nero........... allora ricostruiamo i fatti non i discorsi o le interpretazioni
giuridiche:
1. la
Legambiente presenta un esposto per chiedere l'apertura della
inchiesta sulle navi dei veleni partite e/o transitate dal nostro porto e poi
affondate nel mediterraneo forse anche al largo delle nostre coste....
2. l'esposto si
arricchisce di ampia documentazione addirittura desecretata dalla apposita commissione parlamentare
3. dalla documentazione
emergono numerosi indizi probatori che meriterebbero indagini approfondite le
stesse indagini che vennero interrotte dalla uccisione del capitano De Grazia, ad esempio emergono le contraddizioni delle
dichiarazioni degli ufficiali di PG
che hanno seguito la vicenda che a
Spezia dichiarano di non sapere nulla e alla commissione parlamentare di
inchiesta sui rifiuti incalzati dal presidente dichiarano esattamente il
contrario (questo aspetto con molti altri verrà spiegato nel dossier che stiamo
preparando come gruppo legale a supporto di Legambiente)
4. la Procura del Tribunale di Spezia si guarda bene da svolgere alcuna
indagine ma chiede l'archiviazione
5. dopo una trasmissione
televisiva che rimette al centro dell’attenzione la vicenda delle navi dei
veleni e le dichiarazioni di un pentito su affondamenti di navi ma anche
direttamente dei rifiuti nel golfo di Spezia…. Il Ministro dell’Ambiente dell’epoca dispone una indagine..
6. L’indagine non riguarda
gli affondamenti di navi e neppure dei rifiuti ma solo la presenza di una presunta
radioattività..le indagini si svolgono solo sulla superficie delle banchine del
porto e i Vigili del Fuoco
incaricati della parte tecnica dichiarano che per esaminare in profondità
eventuali interramenti di sostanze radioattive ci vuole ben altro che le indagini svolte.
7. nel frattempo guarda
caso vengono risecretati (quindi non
più utilizzabili in udienza da parte dei legali di Legambiente) documenti
riguardanti una fonte testimoniale che parla nella trasmissione televisiva e che verrà usata dalla procura solo per indagare
sugli interramenti nelle colline di
Pitelli, il resto secretato non potrà essere utilizzato
8. il giorno della udienza
il Procuratore
che non ha minimamente indagato sulle navi dei veleni e relativi affondamenti
deposita invece una documentazione relativa ai ritrovamenti di rifiuti
pericolosi nelle colline di Pitelli . Si tratta di vicenda classificabile sotto
un titolo di reato che nulla ha a che fare con quello di affondamento delle
navi…..
9. il Giudice per le Indagini Preliminari decide l’archiviazione in un
paginetta e mezzo e utilizzando:
9.1. le dichiarazione dell’ufficiale
di PG fatte a Spezia, dove aveva detto di non sapere nulla degli affondamenti,
ma non quelle rilasciate davanti alla Commissione Parlamentare di Inchiesta sui
rifiuti di ben altro tenore
9.2. non riportando
correttamente le dichiarazioni testimoniali indicate nel decreto di
archiviazione, perfino nel cognome del testimone
9.3. confondendo
(volutamente?) le prove, non cercate, degli affondamenti di navi dei veleni,
con gli interramenti di rifiuti nelle colline di Pitelli.
Come si vede una vicenda molto, molto, molto strana dove sembra dalla ricostruzione sopra riportata che per fermare l’inchiesta sugli affondamenti delle navi si è tirata fuori una inchiesta con altro titolo di reato usando solo parzialmente le dichiarazioni di testimoni in modo come dire “mirato”, infatti viene da chiedersi come faceva la procura a sapere dove scavare specificamente senza l’aiuto di una “gola profonda”? Le carte non sono state utilizzate tranne per la parte che serviva per screditare l’esposto di Legambiente.
Insomma
una brutta faccenda, l’ennesima brutta storia di una città senza trasparenza. Soprattutto, sotto il profilo istituzionale, che è quello che mi interessa veramente, una
cosa è certa: sulle navi dei veleni in questo Paese non si deve e non si può indagare!
A Spezia in particolare si indaga solo o chi, prima potente, è ormai caduto in disgrazia o su questioni secondarie sotto il profilo dei disastri ambientali, infatti su area ex Ip, su sito di Pitelli, sulla centrale Enel, sul porto...tanto per fare esempi eclatanti le inchieste o non partono, o deragliano subito dopo, o si impantanano per anni o quando partono veramente lo fanno su iniziative di altre Procure per poi finire nei buchi neri dei processi infiniti come su Pitelli, o infine anche se partono vengono seguiti solo certi filoni di indagine e non quelli più significativi sotto il profilo degli interessi pubblici vedi appunto navi dei veleni o meno recentemente il filone del possibile legame della Sistema Ambientali di Pitelli con la malavita organizzata.
Nessun commento:
Posta un commento