mercoledì 6 maggio 2015

AIA-VIA-VAS e tutela salute dei cittadini, ora i Sindaci non hanno più scuse!

Pubblicate le linee guida (vedi QUIdell’ISPRA e del sistema delle Agenzie per la protezione dell’Ambiente ( le Arpa)  che definiscono come effettuare la Valutazione Integrata di Impatto Ambientale e Sanitario (di seguito VIIAS) nelle procedura di Valutazione Ambientale Strategica dei piani territoriali e urbanistici e dei programmi (VAS) di Valutazione di Impatto Ambientale di progetti ed opere (VIA) e di Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) di installazioni fortemente impattanti e pericolose per ambiente e salute.

La vigente normativa su VAS, VIA ed AIA  prevede da tempo (come spiego nel paper che linko alla fine di questo post) che nell’istruire e concludere queste procedure si debba tener conto anche della salute dei cittadini interessati dall’impatto ambientale e sanitario del piano/programma, progetto od opera.
Si tratta di norme di principio che richiedono procedure e/o parametri tecnico operativi per essere attuate come appunto quella della VIIAS.
 
Sotto il profilo tecnico operativo le norme  che disciplinavano, fino ad ora, la VIIAS erano:
1. il Decreto Presidente del Consiglio dei Ministri 27/12/1988 che disciplina il contenuto degli Studi di Impatto Ambientale e prevede che questi debbano avere una apposita sezione su Salute Pubblica
2. il Decreto Ministero Salute 24 aprile 2013 che disciplina la valutazione del danno sanitario in relazione alle procedure di rilascio dell’AIA alle installazioni commissariate come nel caso dell’Ilva di Taranto (per un commento vedi QUI).
3. Il Parere Sanitario del Sindaco (ex comma 6 articolo 29quater del DLgs 152/2006) nell’ambito della procedura di rilascio dell’AIA.


Peccato che sia i presentatori dei progetti che le Autorità Competenti (Regione Liguria e in parte Province) a decidere la conclusione delle procedure di VAS, VIA , AIA nonché gli enti pubblici che devono parteciparvi come i Sindaci dei Comuni territorialmente interessati, hanno sempre trovato la scusa che non “sapevano” come svolgere questa VIIAS o comunque applicare i parametri di tutela della salute per decidere la compatibilità ambientale di impianto fortemente impattanti: discariche, centrali termoelettriche, rigassificatori, industrie chimiche, impianti di trattamento rifiuti, per non parlare degli strumenti di pianificazione urbanistica ed edilizia o quelli di programmazione di trasporti su gomma e su nave, piani regolatori dei porti. 
Tutti progetti piani programmai soggetti alla disciplina della VAS della VIA e dell’AIA.

Un esempio emblematico di questa mancata applicazione della VIIAS in questi anni è stato il Parere Sanitario che deve rilasciare il Sindaco dei Comuni territorialmente interessati dalle installazioni soggette ad AIA. Questo Parere non è mai stato rilasciato nonostante la legge ne preveda la obbligatorietà.  
Gli esempi nel nostro territorio riguardano la centrale Enel a carbone e il Rigassificatore di Panigaglia.  Entrambi questi impianti non hanno avuto ne detto Parere Sanitario ne alcuna valutazione del loro potenziale e reale impatto sulla salute dei cittadini interessati (vedi QUI

Questo Parere Sanitario come dimostrano esperienze in giro per l’Italia deve essere prodotto come una Valutazione di Impatto Sanitario.
Altro esempio. Nonostante esistessero norme tecniche come il dpcm del 1988 sopra citato che lo prevedano,  la Regione Liguria non ha previsto nella propria normativa tecnica sulla VIA l’obbligo di una sezione Salute Pubblica negli Studi di Impatto Ambientale (si veda la DGR 1415/1999).

Soprattutto i Sindaci liguri  hanno sempre trovato coma “scusa” nel non produrre il loro Parere Sanitario che non esistevano documenti ufficiali istituzionali che chiarissero come fare questa VIIAS…..  ovviamente questo non è vero come dimostrano numerose esperienze concrete in giro per l’Italia, come pure modelli operativi anche di fonte ufficiale come:
Progetto “Metodi per la Valutazione Integrata dell’Impatto Ambientale e Sanitario dell’inquinamento atmosferico - (Progetto VIIAS[1]);
Progetto Moniter “Monitoraggio degli inceneritori nel territorio dell’Emilia Romagna ”[2],
Progetto VisPA 2010[3];
Progetto “Tools for HIA (t4HIA)” finanziato dal CCM e coordinato dalla Regione Emilia-Romagna,


Dopo la pubblicazione di queste Linee Guida dell’ISPRA e delle Arpa, i Sindaci non potranno neppure nascondersi dietro la  “scusa” che non esistano documenti ufficiali che spieghino come fare la VIIAS.

Ma in cosa consiste questa VIIAS?  Per una analisi puntuale e commentata rinvio al paper che linko alla fine del post, ma giusto per sintetizzare, fare la VIIAS prima di autorizzare impianti e attività inquinanti,  vuol dire produrre preventivamente:
1. documentazione circa l’evidenza degli impatti sanitari individuati;  
2. lista delle priorità degli impatti in base ai criteri adottati;  
3. suddivisione delle raccomandazioni per la politica, programma o progetto sottoposti a VIIAS basate sulle priorità dei determinanti;
4. indicatori e aspetti da monitorare con maggiore attenzione dopo l’avvio della realizzazione e successiva gestione del progetto od opera

Ora vi sembra che ad esempio l’AIA rilasciata alla centrale termoelettrica Enel di Spezia abbia avuto questa VIIAS? Purtroppo no come peraltro ammettono gli stessi Amministratori Locali che da anni dichiarano di voler colmare questa lacuna  senza però farlo, vedi QUI.
E pensare che se venisse applicata anche ora da parte del Comune questa potrebbe portare ad una revisione dell’AIA, come ho spiegato nella seconda parte di questo post QUI.


PER UNA ANALISI DELLE LINEE GUIDA ISPRA E ARPA VEDI QUI



[1] www.viias.it
[2] http://www.arpa.emr.it/moniter/
[3] http://www.ccmnetwork.it/pagina.jsp?id=node/1603











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