lunedì 14 agosto 2023

Bilancio idrologico nazionale: siccità e stato risorse idriche naturali in Italia

Nell’ambito delle proprie attività nazionali di idrologia operativa, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale ha sviluppato un modello distribuito denominato BIGBANG – Bilancio Idrologico GIS BAsed a scala Nazionale su Griglia regolare per la valutazione mensile delle componenti del bilancio idrologico, la cui metodologia è descritta nel Rapporto ISPRA n. 339/2021 (QUI).

Dall'ultimo Bilancio pubblicato lo scorso luglio (QUI) descritto più particolarmente nel post che segue, emerge in sintesi:

1. il 2022 è stato l’anno con la più bassa precipitazione annua dal 1951;

2. i periodi con siccità estrema sono tutti successivi al 1988 quindi relativamente recenti e ripetuti a breve distanza; 

3. considerando il periodo 1951-2022 si nota come questo ultimo anno sia caratterizzato da una bassa disponibilità di risorsa idrica naturale diffusamente sul territorio italiano anche in zone come ad esempio le Alpi. 


Il Rapporto 2022 sul bilancio idrologico nazionale presenta i dati utilizzati e la metodologia applicata nel modello BIGBANG, nonché le valutazioni, i trend e le statistiche idrologiche ottenute per l’Italia con il BIGBANG nel periodo 1951-2019. Scopo del documento è quello di definire un contesto idrologico omogeneo a livello nazionale per migliorare la conoscenza dello stato della disponibilità naturale della risorsa idrica.





LE COMPONENTI DEL BILANCIO IDROLOGICO:

1. precipitazione totale 

2. evapotraspirazione

3. ruscellamento 

4. ricarica degli acquiferi 

5. variabili idrologiche a diverse scale di aggregazione temporale e spaziale.

A partire da tali elaborazioni Ispra stima la disponibilità naturale della risorsa idrica rinnovabile, definita come la differenza tra l’afflusso totale (somma di pioggia e scioglimento delle nevi) e l’evapotraspirazione. 




PRECIPITAZIONI

Dalle elaborazione del modello BIGBANG 7.0 basato sui dati di precipitazione e temperatura principalmente degli uffici idro-meteorologici regionale e delle province autonome e su dati storici, è emerso che il 2022 è stato l’anno in cui la precipitazione totale annua, ragguagliata al territorio nazionale, ha fatto registrare il valore minimo dal 1951: 719 mm del 2022 contro i 949 mm del valore medio 1951-2022.

L’area più colpita il Nord Ovest con riduzione fino al 50% delle precipitazioni 


 


PERIODI DI SICCITÀ RIPETUTI NEGLI ULTIMI ANNI 

La serie storica delle percentuali di territorio nazionale affetta da condizioni di siccità estrema mostra che sono essenzialmente 5 i periodi in cui la condizione di siccità estrema ha interessato più del 20% del territorio nazionale: 1989-1990, 2002, 2012, 2017, 2022, tutti successivi alla grande siccità nel triennio 1988-1990, a fronte di nessun episodio di uguale livello verificatosi nel periodo precedente (1952-1987). Ciò sembrerebbe evidenziare un incremento nella frequenza degli episodi suddetti, verosimilmente da attribuire al cambiamento climatico, dati confermati anche su scala europea. 

Secondo lo studio occorre però verificare meglio la diversa distribuzione territoriale delle piogge per trarre conclusioni definitive. 




DISPONIBILITÀ NATURALE DELLA RISORSA IDRICA

La disponibilità naturale di risorsa idrica rinnovabile e, in particolare, l’aliquota che viene generata dalle precipitazioni che cadono direttamente sul territorio e denominata in inglese internal flow (IF)è fornita dalla differenza tra l’afflusso liquido al suolo (pioggia e scioglimento nevi) e l’evapotraspirazione. Ponendo a confronto la distribuzione spaziale sul territorio nazionale dell’IF per il 2022 e quella dell’IF medio calcolato sul periodo 1951-2022 risalta con immediatezza la netta e diffusa prevalenza nel 2022 di territori che sono stati caratterizzati da valori di disponibilità naturale di risorsa idrica rinnovabile inferiore ai 100mm. 

Nel complesso a livello nazionale il valore della disponibilità di risorsa idrica per l’anno 2022 è stato di 221,7 mm (corrispondenti a un volume totale di 67 km3) a fronte di un valore medio annuo nel periodo 1951-2022 di 456,9 mm (volume totale di 138 km3) con una riduzione percentuale del 52%. Dello stesso ordine (-50%) sarebbe il deficit di disponibilità della risorsa idrica, qualora si facesse riferimento alla media dell’ultimo trentennio climatologico (1991-2020). La stima attuale del 2022 rapportata alla media annua storica per il trentennio 1921-1950, pubblicata nel 1972 dalla Conferenza Nazionale delle Acque, mostra una riduzione della disponibilità di circa il 60%. Nella serie storica dal 1951 della disponibilità naturale di risorsa idrica rinnovabile il 2022 si pone come il peggiore anno in assoluto, facendo segnare il minimo storico. 


Le diffenze tra distretti

A livello di distretto idrografico e di Regione il dato peggiore di deficit di disponibilità di risorsa idrica è quello che Distretto della Sicilia con -80,7% a seguire la Sardegna con -73% e il Distretto del Po con -66,6%. Il valore migliore in termini di deficit di disponibilità è quello dell’Appennino Meridionale, che comunque è stato soggetto ad un ragguardevole deficit di disponibilità del 29,2%. 

Con riferimento alla serie storica dal 1951 della disponibilità naturale di risorsa idrica rinnovabile, il 2022 è stato l’anno di minore disponibilità naturale di risorsa idrica rinnovabile anche per i Distretti delle Alpi Orientali, del Po e della Sardegna. Negli altri Distretti la disponibilità naturale di risorsa idrica naturale rinnovabile, pur molto bassa, non è stata la minima registrata dal 1951. Nei Distretti dell’Appennino Settentrionale e Centrale il minimo valore si è verificato nel 2007, nel Distretto dell’Appennino Meridionale nel 1989 e in Sicilia nel 1977. 






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