Oltre
ai rifiuti che arriveranno a Spezia (vedi QUI) una
parte dei rifiuti genovesi finiranno in Toscana all’impianto Cermec di Massa.
È
un altro “regalo” che la giunta Burlando & Paita ha fatto ai cittadini liguri,
con costi a carico della collettività. Costi prodotti da una emergenza
conseguente alla incapacità della Giunta regionale e dei gestori dei diversi
ambiti del servizio rifiuti urbani e assimilati ad adeguare molti impianti
della provincia di Genova e non solo.
Come
ho spiegato diffusamente QUI, la Regione poteva chiedere agli impianti
liguri la applicazione corretta della legge già dal 2003 e comunque dal 2011!
Come? Non con semplici richieste generiche come ha fatto in questi anni, ma utilizzando i propri poteri di
ordinanza e di potere sostitutivo che la legge regionale gli riconosce dal
1999. Ma è chiaro che qui ci sono anche responsabilità da parte degli enti che
hanno autorizzato gli impianti e che hanno la titolarità di controllarne il
rispetto delle autorizzazioni e della legge in generale: le Province, in
particolare in questo caso, quella di Genova.
L’accordo tra Regione Toscana e Liguria
prevede una proroga fino al 30/6/2015 dell’invio dei rifiuti liguri in Toscana.
Il
dato curioso è che nelle motivazioni di questa proroga contenuta nel testo
(vedi QUI) tutto
quello che scrivo sopra non lo trovate. La motivazione di questa esportazione
di rifiuti liguri sarebbe quella, cito testualmente: “Considerato che la nota
evidenzia criticità in merito al fabbisogno dei Comuni della Provincia di Genova,
anche in ragione dei ripetuti eventi alluvionali che hanno interessato ampie
zone del territorio”, la nota citata è quella della Giunta Regionale della
Liguria con la quale si chiede il permesso di portare i rifiuti in Toscana.
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