Dichiara l’ineffabile signora Paita
oggi sul Secolo XIX: “Con la mia vittoria
alle primarie,ho sconfitto un disegno nazionale, portato avanti con la candidatura di Cofferati. Un disegno il
cui obiettivo era il Pd di Matteo Renzi”.
Non sono di certo un “renziano” ma francamente
a me pare, come dimostrerò di seguito, che la signora Paita e il suo mentore
Burlando fino ad ora abbiano fatto soprattutto danni al Governo Renzi altro che
disegno nazionale del “povero” Cofferati, che ha semmai altre colpe prima di
tutto quella di aver pensato che si potessero fare primarie serie in un
contesto come quello ligure con un regolamento colabrodo come ho spiegato QUI.
In realtà quale sia questo “disegno nazionale” anti Renzi partito
dalla c.d. “sinistra PD” ligure, lo
può sapere solo la mente malata di “politicismo” della signora Paita. Peraltro, visto come lo hanno massacrato politicamente ed elettoralmente, con”disegni”
come quello presunto di Cofferati il signor Renzi può dormire sonni tranquilli. Io invece se fossi in lui non sarei così
tranquillo nell’avere come sostenitori personaggi come la signora Paita e il
signor Burlando.
Se parliamo di cose serie, di problemi concreti della Regione Liguria, si dimostra che il vero "disegno" anti governativo è quanto meno la conseguenza oggettiva di molte scelte ( o non scelte)
della Giunta Burlando Paita.
A cosa mi sto riferendo? A quello che
scrivo da settimane su questo blog alla voce “Paita Raffaella”.
Mi riferisco alla leggina agostana presentata dalla
signora Paita che prevedeva una proroga
della disciplina europea in materia di trattamento dei rifiuti preliminare al
loro smaltimento. Leggina bocciata dal governo nazionale che ha dovuto
ricorrere alla Corte Costituzionale per evitare una nuova sentenza di condanna
della Corte di Giustizia con relativa mega multa ai danno dello Stato Italiano, (vedi QUI). In questo caso la signora Paita non può
fare il solito giochino di scaricare tutto sull’Assessore all’Ambiente che la
ha preceduta perché la leggina agostana è stata presentata da lei in Giunta.
Mi riferisco alla emergenza rifiuti ligure prodotta dalla
incapacità di una Giunta Burlando che in questi anni insieme con la
responsabilità dei vari gestori di ambito provinciale non ha saputo adeguare
una lunga serie di impianti alla normativa europea in vigore da anni. Il risultato è stato quello di dover esportare
i rifiuti genovesi e non solo fuori regione e fuori provincia: vedi QUI.
Mi riferisco alle assunzioni “politiche”, da parte della
Signora Paita, in piena campagna per le primarie in violazione della normativa
sulla trasparenza e la anticorruzione: vedi QUI. Vicenda finita sulla stampa nazionale
con una non certo “edificante” ricaduta di immagine non solo per la Paita ma
per tutto il PD ligure.
Mi riferisco alle scempiaggini
amministrative contenute nel Programma
elettorale della signora Paita come quella dove si propone di promuovere un
pianificazione regionale sui porti di interesse nazionale, dimenticando che il
disegno di legge Renzi di riforma della Costituzione prevede che per questi
porti la competenza diventi esclusivamente dello Stato.
Mi riferisco allo scontro con il capo della Protezione Civile
dopo l’ultima alluvione in Liguria relativamente alle responsabilità della
Regione nel sistema di allerta come pure sulle scelte di pianificazione del
territorio. La signora Paita anche qui, pur avendo la delega solo dall’inizio
della scorsa estate, non ha evitato di fare brutte figure prima rimuovendo le
responsabilità della Regione (vedi QUI), per poi arrivare a proporre soluzioni in materia di prevenzione del rischio
idraulico e idrogeologico che costituiscono obblighi di legge nazionale e
regionale da anni, anzi in molti casi da decenni (vedi QUI).
Mi riferisco alle frasi minacciose e
intimidatorie che il principale
sostenitore della signora Paita, Il presidente della Regione Burlando, ha
rivolto verso i giornalisti che semplicemente chiedevano conto alla Assessore
alla Protezione Civile (Raffella Paita) sui ritardi nel sistema di allerta per
l’ennesima alluvione genovese. Renzi ,
quello del “disegno nazionale” di cui ciancia la Signora Paita, definì quelle
frasi “infelici”.
Insomma
siamo di fronte ad una candidata che ancor prima di essere eletta ha prodotto
danni di immagine non solo al PD ma allo stesso Governo Renzi, quello che
secondo la Paita doveva essere danneggiato dal “disegno nazionale” di Cofferati.
Una candidata che ha dimostrato di
non conoscere neppure le proprie competenze relativamente alle deleghe
assessorili che ha da ormai molti mesi.
Una candidata che ha presentato un
Programma elettorale pieno di slogan ma anche di riferimenti impropri alla
vigente normativa nonché alla ripartizione delle competenze stato regione (vedi
QUI)
L’ultimo
danno di immagine è oggi riportato dal principale quotidiano Ligure dove la signora
Paita si fa dare lezioni di trasparenza e correttezza politica da un
personaggio che credevamo in questo campo non avesse titolo per darne a
nessuno. “La Paita ha cercato e chiesto voti a destra. Un’operazione
trasformistica, non è una cosa bella” ha dichiarato ieri, alla trasmissione
radio RAI “La Zanzara”, Claudio Scajola, che ha aggiunto: “In Liguria il risultato è stato determinato da elettori che alle prossime
regionali voteranno dall’altra parte,ma che sono stati invitati a votare per il
Pd. Un pasticcio”.
Insomma
la signora Paita e il suo mentore Burlando hanno più volte messo in difficoltà
il governo Renzi, tanto che la chiara sensazione è che, il vero “disegno nazionale”, sia stato portato
avanti in Liguria, proprio dalla signora Paita ed è il disegno di
stravolgimento del PD e delle sue ragioni fondanti (almeno quelle dichiarate ufficialmente ovviamente).
Non
è stato Renzi anche ieri a dichiarare che farà la riforma elettorale insieme
con il centro destra per poter poi governare da solo senza più “inciuci trasversali”?
In
Liguria invece il tandem Paita Burlando non solo non ha saputo fare nessuna
riforma per le elezioni regionali ma ha già preparato il terreno per una
alleanza di governo con ampie parti del centro destra stesso…. E qui si spiega
anche la mancata riforma elettorale regionale: il listino del candidato
Presidente servirà per fare spazio a qualche personaggio “al di sotto” di ogni sospetto?........
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