giovedì 29 gennaio 2015

Paita: “Delibera regionale sul rischio idraulico come quella del 2011”.Speriamo di no!

Relativamente al nuovo provvedimento sulla prevenzione del rischio idraulico della Regione Liguria l’Assessore Raffaella Paita dichiara: “la filosofia è la stessa del provvedimento del 2011: introdurre una regola generale, coerente per tutte le zone colpite, che sovrasti eventuali decisioni o previsioni diverse dei  Comuni”.

In attesa della pubblicazione formale  del testo definitivo del nuovo provvedimento voglio ricordare alla signora Paita, forse in quel periodo affaccendata ad incontrare bocciofile o altro, che la delibera del 2011 non ha bloccato granchè perché era come dire “fallata” in anticipo.


LA DELIBERA REGIONALE DEL 2011
Nel 2011, subito dopo gli eventi alluvionali di allora, la Regione approvò una delibera (per un esame di questo provvedimento  qui e qui) dove all’articolo 6 si affermava: "Nelle more di adeguati approfondimenti tecnici e normativi, anche alla luce delle caratteristiche e delle conseguenze degli eventi alluvionali occorsi negli ultimi anni, per un periodo di 6 mesi dall’approvazione delle presenti misure, non sono assentibili interventi edilizi interrati e seminterrati sulle aree a pericolosità idraulica di cui al comma 1 ad esclusione delle aree inondabili a tempo di ritorno cinquecentennale."  
Ora è indiscutibile che i tempi di ritorno dovevano e devono essere rivisti alla fine del percorso di definizione delle nuova mappe di rischio e pericolosità e molte delle aree ora classificate di ritorno cinque centennale

Queste mappe, ad oggi, come è noto non sono state ancora approvate in via definitiva dalla Regione. Ho spiegato tutto QUI.

In questo modo nelle more dell’adeguamento alla normativa europea  la Regione Liguria dal 2011 in poi, con la citata delibera del 2011, ha creato i presupposti per autorizzare interventi senza adeguati strumenti valutativi soprattutto sotto il profilo del rischio inondazione cioè delle conseguenze negative delle alluvioni. 

L’esempio su tutti nella nostra Provincia è stato l’outlet di Brugnato costruito in piena area alluvionata (vedi questo video). 


LA VICENDA OUTLET DI BRUGNATO
Fu proprio sulla base della delibera regionale dl 2011 che l’Autorità di Bacino ( per una ricostruzione puntuale vedi QUIdette parere favorevole sull’outlet rinviando la palla ai Comuni: “si demanda al Comune la possibilità di valutare caso per caso, anche in relazione alla consistenza e alla complessità degli eventuali interventi, se proseguire con l’attuazione degli interventi edilizi a determinate condizioni minime di sicurezza,”, sia pure condizionando il tutto ad interventi di prevenzione però totalmente slegati dal contesto generale in cui l’outlet si veniva a collocare. 

In realtà la Autorità di Bacino fu messa in condizioni, proprio sulla base della delibera della Regione del 2011 e soprattutto dei ritardi della Regione ad adeguarsi alla normativa UE su alluvioni e rischio idraulico, di dare quel parere. In realtà i Comuni  non potevano e non possono in assenza della revisione della classificazione del rischio della aree alluvionate svolgere la “valutazione” richiesta dalla Autorità di Bacino, neppure utilizzando le loro competenze in materia di protezione civile. Questo perché secondo la vigente normativa:
1. qualsiasi intervento nelle aree a rischio esondazione (anche quelle a minor rischio peraltro): “deve prevedere l’assunzione delle azioni e misure di protezione civile di cui ai Piani Comunali di settore” (comma 1 articolo 18 delle norme attuative del Piano stralcio di assetto idrogeologico)
2. ma quelle misure e piani di protezione civile dopo gli eventi alluvionali, come quello dell’ottobre  2011, devono essere rivisti. In particolare: andava e deve essere prima aggiornata la cartografia regionale delle criticità ad uso di protezione civile  (vedi DGR 829/2010). Tale cartografia riporta gli elementi di rischio sulla base dei quali si possono già fare scenari di pianificazione verosimili per il rischio idrogeologico e, in attesa di eventuali ulteriori approfondimenti scientifici che si rendano necessari per definire meglio tali fenomeni alla scala comunale, provvedere comunque alla redazione della parte di pianificazione relativa al modello d’intervento.  



CONCLUSIONI
Ecco cosa è stata la delibera del 2011.
Per i motivi sopra esposti, mi auguro che la nuova delibera regionale non sia nella stessa filosofia di quella del 2011, ma certo è che questa Giunta Regionale al di la di quello che potrà fare in futuro, sul presente ed il passato non ha alcun titolo per meritare la fiducia dei cittadini liguri.



P.S 
LA LEGGINA REGIONALE CHE CONFERMA I RITARDI DELLA REGIONE LIGURIA IN MATERIA DI DIFESA DAL RISCHIO IDRAULICO  E IDROGEOLOGICO
L’articolo 33 della legge regionale 41/2015 (pubblicata lo scorso 30/12/2014) recita: “….la Giunta regionale, nel caso di aree a pericolosità idrogeologica non oggetto di adeguata copertura normativa nell’ambito degli strumenti di pianificazione vigenti, nelle more dell’aggiornamento degli strumenti di pianificazione di bacino, stabilisce una disciplina di tutela e di gestione del territorio, coerente con quella della pianificazione di bacino di riferimento, finalizzata prioritariamente alla protezione e al non aumento delle condizioni di rischio, laddove ne verifichi la necessità in relazione ad esigenze di tutela della pubblica incolumità e di salvaguardia dei beni a rischio. Tale disciplina è corredata da mappe per la localizzazione sul territorio delle aree interessate, nonché dalla individuazione di eventuali misure da attuare al fine di diminuire le condizioni di rischio accertate. La Giunta regionale definisce le modalità con le quali si applicano le disposizioni di cui al presente comma, garantendo un’adeguata pubblicità partecipativa ed individuando eventuali regimi di salvaguardia.”

Quindi la Regione dice in soldoni che la pianificazione urbanistica deve tener conto della pianificazione di bacino e quindi della protezione dal rischio idraulico e del non aumento dello stesso. Il come è rinviato alla stesura delle mappe e alle modalità della loro applicazione…… appunto! 













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